Ogigia in Calabria

– di Maria Lombardo-
Nella Calabria ionica oggi non esistono isole, eppure secondo studiosi e cartografi di fama italiani ed esteri come Pirro Ligorio e Cristopher Weighel vissuti nel ‘500, ‘600 e ‘700, di fronte a Le Castella di Isola Capo Rizzuto nei tempi antichi vi era un arcipelago. Addirittura c’era un’area staccata dalla terraferma e segnalata come OGIGIA ovvero, l’isola della ninfa Calipso dove Ulisse sostò per 7 anni! Ogigia (in lingua greca Ὠγυγίη), nell’Odissea di Omero, è l’isola dove Ulisse si trovò dopo le lunghe avventure e pericoli corsi durante il suo ritorno dalla guerra di Troia. In questa isola viveva Calipso, una ninfa innamoratasi dell’eroe itacese a tal punto da non volerlo più lasciar partire se non a seguito di un ordine esplicito di Hermes. La ninfa ne informa Ulisse ma questo diffida temendo un attentato alla propria vita; per l’insistenza al rispetto del suo proposito alla fine, dopo un solenne giuramento di Calipso, Ulisse si prepara a partire. Costruitosi una zattera, Ulisse giungerà con essa ed alcuni compagni presso l’isola dei Feaci in cui grazie all’intercessione della principessa Nausicaa otterrà di essere finalmente accompagnato e sbarcato alla natia Itaca. Nella mitologia greca Calipso (in greco antico: Καλυψώ, Kalypsó) è una Oceanina, o una Nereide, o una Ninfa, comunque una Dea del mare, il cui nome deriva dal verbo greco kalyptein (Colei che nasconde).Secondo il racconto dell’Odissea di Omero era figlia di Atlante e viveva proprio sull’isola di Ogigia, che gli autori pongono appunto nell’Occidente mediterraneo e che era simile alla penisola di Ceuta, di fronte a Gibilterra. Una grotta in riva al mare è indicata come la sua dimora preferita. Donna bellissima e immortale, Calipso fu punita dagli dei per essersi schierata dalla parte del padre nella Titanomachia. Perciò fu costretta a rimanere sull’isola di Ogigia, dove le Moire (che colà ben personificavano il fato ineluttabile pronte a srotolare e poi recidere il filo della vita umana) mandavano uomini bellissimi ed eroici di cui non faceva che innamorarsi, ma che poi l’abbandonavano perché dovevano partire non ostante il luogo fosse paradisiaco il che rendeva più difficile e doloroso il distacco. Fu così che un giorno Ulisse, scampato al vortice di Cariddi, approdò sull’isola e Calipso se ne innamorò. L’Odissea racconta come ella lo amò e lo tenne con sé, secondo Omero, per sette anni (secondo lo pseudo Apollodoro cinque e secondo Igino solo uno) offrendogli invano l’immortalità, che l’eroe insistentemente rifiutava. Ulisse conservava in fondo al cuore il desiderio di tornare ad Itaca, e non si lasciò sedurre. Calipso abitava in una grotta profonda, con molte sale, che si apriva su giardini naturali, un bosco sacro con grandi alberi e sorgenti che scorrevano attraverso l’erba. Ella passava il tempo a filare, tessere, con le schiave, anch’esse ninfe, che cantavano mentre lavoravano. Le lacrime di Ulisse vennero accolte da Atena, la quale, dispiaciuta per il suo protetto, chiese a Zeus di intervenire. Il dio allora mandò Ermes per convincere Calipso a lasciarlo partire e lei a malincuore acconsentì. Gli diede legname per costruirsi una zattera, e provviste per il viaggio. Gli indicò anche su quali astri regolare la navigazione. Le leggende posteriori all’Odissea attribuiscono a Ulisse e Calipso un figlio, chiamato Latino, più spesso considerato come figlio di Circe; talvolta, si racconta che essi avessero avuto due figli, Nausitoo e Nausinoo, i cui nomi ricordano la nave. Infin

e si attribuisce loro come figlio anche Ausone, l’eponimo dell’Ausonia calabra. Diverse sono le proposte di posizionamento di Ogigia nella geografia reale: appena fuori dallo stretto di Gibilterra[1] oppure, secondo tradizioni locali della Dalmazia, l’isola di Meleda; secondo altri autori invece è l’isola di Gozo nell’arcipelago maltese, dove è possibile visitare la grotta “di Calipso” che sovrasta la spiaggia rossa della Baia di Ramla; ancora, l’isola di Gavdos a sud della Grecia Per altri si tratterebbe dell’isola di Pantelleria. Ma, come già accennato, da alcuni recenti studi, risulta invece che l’isola diOgigia si trovava di fronte alla costa calabra del Mar Ionio, in corrispondenza della Secca di Amendolara o nei pressi di Punta Alice a Cirò Marina, quindi in piena Magna Grecia.


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