L’arte orafa crotonese: un’arte moderna in tempi difficili
– di Maria Lombardo-
E’ anacronistico parlare in questi tempi di recessione di gioielli e arte orafa calabrese, ma la nostra Regione tra i tanti primati antichi ne annovera uno che è doveroso parlarne col gentile viaggiatore calabrese: sto parlando di arte orafa e scuole di formazione in questo ambito. Proprio nel crotonese nasce una scuola diretta dal maestro Gerardo Sacco che vuole fungere da Centro di Ricerca e documentazione dell’artigianato artistico dei paesi del Mediterraneo. Classificarla come scuola professionale è perciò molto riduttivo. Visto il nobile intento che si è posta. Eccellenza calabrese in età contemporanea tanto per dirla tutta. Inoltre gli allievi di questa scuola sui generis sono tenuti a studiare le nozioni di Storia dell’arte, Antropologia culturale, Storia delle civiltà del Mediterraneo, Arte Sacra Calabrese, Geografia Economica del Mediterraneo un tripudio di cultura che rende la scuola un vero progetto creativo. Ma andiamo per gradi: la tradizione dell’arte orafa crotonese non è certo antica quanto la città, che fu fondata da coloni greci nel 710 a.C., ma vanta comunque radici lontane nel tempo e, dalla Magna Grecia, trae senza dubbio almeno in parte la sua ispirazione, come dimostra la tipica lavorazione della filigrana e dell’oro che ancora oggi ricalca lo stile e le forme dei monili che, un tempo, arricchivano i costumi tradizionali e le immagini sacre. Un viaggio che parte dalla Magna Grecia ed arriva ai giorni nostri, percorrendo diverse storie, tradizioni e bellezze artistiche della Calabria. Un racconto prezioso che mette in luce, attraverso l’arte orafa, in particolare la cultura e la storia di Crotone. Una tradizione, quella dell’ arte orafa crotonese, che ha insomma il carisma dell’immortalità e che si perpetua con immutabile freschezza nei laboratori degli orefici di Crotone. Questo lavoro di scavo nell’arte, nella cultura e nelle tradizioni della terra, ha consentito a Sacco di ricevere molti apprezzamenti, spesso dalle donne della cultura e dello spettacolo, e questo ha fatto sì che la stampa, anche d’oltreoceano, si sia interessata a lui ed all’arte orafa calabrese. Un figlio della Magna Grecia il quale pensa che un artista debba sempre attingere ai modelli classici della cultura che gli è propria, anche rischiando di essere incompreso dai suoi contemporanei. Molto apprezzata ben oltre i confini italiani, l’arte orafa crotonese trova oggi poliedrici campi di applicazione: dall’alta moda al mondo dello spettacolo, dalle onorificenze pubbliche fino all’ambito dell’oreficeria e della gioielleria ecclesiastica. Accanto al modello della Magna Grecia, l’arte orafa crotonese fa tesoro anche degli altri elementi stilistici che hanno caratterizzato la storia artistica della provincia di Crotone e della Calabria in genere, riproponendo spesso, in oggetti di raffinata fattura, l’imprinting dovuto all’influenza orientale, araba, bizantina e barocca, e magari impreziosendo ancora di più la lavorazione dell’oro con l’inserimento di coralli, perle e pietre dure. A rendere celebre nel mondo la scuola d’arte orafa crotonese contribuiscono ogni giorno, con il loro paziente e raffinato lavoro, gli artigiani orafi di Crotone che, nelle loro eleganti botteghe, creano gioielli simbolo del più blasonato made in Italy. Crotone DOCET.
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