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Visualizzazione dei post da giugno, 2021

I rigatoni alla Giancaleone sono in tutto e per tutto un piatto tipico della provincia di Cosenza.

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  di Maria Lombardo  Diffusissimo inizialmente nei ristoranti siti nelle vicinanze di Cosenza, questo piatto nell’ultimo decennio è diventato un tradizionale e irrinunciabile piatto del pranzo domenicale anche se non vi è alcuna fonte certa sulle sue origini né sulla derivazione del nome. C’è chi sostiene che la pietanza sarebbe stata creata dagli studenti dell’Università della Calabria che poi diffusero rapidamente la ricetta in tutta la regione, secondo altre fonti invece questa ricetta ha delle origini antichissime. I rigatoni alla Giancaleone sono un piatto economico, saporito e nutriente, ideale da servire durante il pranzo della domenica ma anche durante un pranzo estivo.Eccovi   ingredienti e procedimento Ingredienti   500 gr di rigatoni   500 gr di passata di pomodoro   100 gr di pancetta tesa   200 gr di scamorza affumicata   100 ml di panna da cucina   Qualche peperoncino fresco   olio di oliva   pepe nero   sale   Procedimento  

Sapete che a Palmi ( RC) giunse un Capello della Madonna

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  di Maria Lombardo  Correva l'anno 1575, era il mese di giugno, Messina veniva colpita da una tremenda epidemia di peste che durò complessivamente 30 anni. Furono i soldati messinesi che "importarono" la peste contraendola sui campi di battaglia sul fronte orientale che videro i cristiani contrapposti ai musulmani, la battaglia decisiva fu la famosissima Battaglia di Lepanto (1571). I palmesi che già da tanto tempo erano legati ai messinesi da saldi rapporti commerciali e sociali, non esistono ad andare in soccorso dei fratelli siciliani con ogni genere di aiuto.Fu così che il Senato della città di Messina deliberò, in segno di profonda gratitudine, di donare ai palmesi un Capello della Madonna, un capello della ciocca di capelli che, unitamente ad una lettera di ringraziamento, la Madonna morente nel 42 d.C. donò alla delegazione di messinesi che andò a visitarla e a porgere il saluto dell'intera città peloritana.Nel gennaio del 1582, l'11 secondo una certa inte

Nutella omaggia la Calabria con due barattoli da collezione: Tropea e Scilla.

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  di Maria Lombardo  Mare cristallino, sabbia bianchissima e panorami mozzafiato. E poi le vette imbiancate e i borghi più suggestivi. La Calabria e le sue meraviglie continuano ad essere al centro della campagna di promozione turistica del territorio. Una valorizzazione che spesso parte dal basso, con il coinvolgimento degli abitanti, associazioni ed enti locali. E non solo. L'ultima mossa di marketing targata Ferrero-Nutella punta ad animare sentimenti di appartenenza e di orgoglio verso i propri luoghi d'origine o del cuore. È il caso dell'ultimo contest avviato dal colosso dolciario albese dal titolo “Ti amo Italia” .La crema spalmabile più famosa in tutto il mondo è pronta a indossare una nuova e originare veste e propone una serie di località italiane da votare. Le fotografie vincitrici verranno infatti scelte per la sua limited edition e saranno riportate sui vasetti. Il mare di Tropea con la Madonna dell’Isola e le spiagge di Capo Vaticano rientrano in questo proget

Ricordatevi che c'è pure "l'amaro del peccato" dell'Altopiano Silano

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  di Maria Lombardo  L’Amaro del Peccato è una specialità calabrese realizzata con ingredienti semplici e genuini, e proprio nel 2016 la famiglia Belcastro ha deciso di imbottigliarlo, etichettarlo e distribuirlo al pubblico. Ciò che rende unico nel suo genere l’Amaro del Peccato sono proprio le erbe, i fiori e le radici di origine naturale che vengono raccolti in vari periodi dell’anno nei boschi incontaminati dell’altopiano silano.L’Amaro del Peccato si presenta in una bottiglia ad oblò scuro, e sin dal primo sorso si percepiscono gli aromi di fiori di arancio, rabarbaro e liquirizia.L’Amaro del Peccato è ideale da bere ghiacciato al termine di un pranzo o una cena in quanto è un ottimo digestivo.

INNOCENZO D’IPPOLITO, BIRRO DI CAMPAGNA di Serra Pedace (CS): Calabria ferox.

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  di Maria Lombardo    Non è una storia di briganti come il titolo lascia supporre, ma di un “birro di campagna”, ovvero, per essere più comprensibili, un cacciatore di briganti. Questa storia di cui esiste copiosa documentazione ci indica che il fenomeno del brigantaggio non emerge solo dopo l’unità d’Italia o in reazione all’invasione francese dei primi anni del 1800, come spesso si sente dire, ma è un fenomeno endemico. Il termine “endemico” è quello usato da Alexandre Dumas e riferito proprio ai Casali di Cosenza in un racconto in 7 capitoli sulla storia di Pietro Monaco e Ciccilla sul giornale L’Indipendente dal maggio 1864. Nel 1700 i conflitti con i briganti erano frequenti il birro di campagna Innocenzo D’Ippolito di Serra Pedace ha la peggio. Innocenzo viene colpito alla coscia da un colpo di archibugio che gli provoca la frattura della gamba. Rimane in pericolo di vita per un breve periodo e solo dopo una lunga degenza, durata oltre un anno, riesce a rimettersi in piedi. Un a

PATATE APPARECCHIATE ricetta di Calabria.

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  di Maria Lombardo  E' una ricetta estiva facile e squisitissima è un contorno o piatto unico. Lo consiglio vivamente! Ingredienti: 160 gr di olive verdi 50 ml di aceto di vino bianco 15 gr di capperi sotto sale 4 patate medie 2 cucchiaini di zucchero 2 cucchiai di olio extravergine d'oliva 1 cipolla bianca Sale fino q.b. Preparazione: Iniziate la preparazione delle vostre patate apparecchiate sbucciando, tagliando a cubetti le patate e mettendole all'interno di una ciotola con dell'acqua. Sbucciate e tagliate adesso la cipolla a fette e trasferitela all'interno di una padella con l'olio. Versate anche le patate, spostate sul fuoco e salate. Non appena l'olio inizierà a sfrigolare coprite con un coperchio e cuocete per 15 minuti. Nel frattempo dissalate i capperi e scolate le olive. All'interno di una ciotola versate l'aceto e aggiungete lo zucchero e mescolate fino a quando quest'ultimo si sarà sciolto. Trascorsi i 1

Quando la Calabria non era un luogo marginale.

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  di Maria Lombardo  "La Chanson d'Aspremont" è considerata una delle principali opere della letteratura medievale. Composta da 18 canti, è una chanson de geste, un poema epico cavalleresco appartenente al ciclo carolingio, che narra la spedizione di Carlo Magno nel Sud Italia contro il re dei Saraceni Agolante, in difesa della fede e dell’Europa. L’opera, che fa da prologo alla più nota Chanson de Roland, e dunque all'Orlando Innamorato e all'Orlando Furioso, risale alla metà del XII secolo, da un autore ignoto che sperimenta l’intreccio narrativo dei cantastorie con frequenti passaggi di scena, ripreso e perfezionato poi dall’Ariosto. Trae il titolo e l’ambientazione nell’Aspromonte da una narrazione orale del periodo normanno. È caratterizzato dai classici valori dell’onore, l’eroismo in battaglia, la lealtà verso il re, la fede in Cristo e nella Chiesa contrapposti all’Islam. Essa canta anche della storia d'amore tra Ruggero e la musulmana Gallicella   e l

Tradizioni arbëreshe scomparse a S. Lorenzo del Vallo sul giorno di San Giovanni: “U pupullu i San Giuannu”

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  di Maria Lombardo    Quando nel   XV sec. giunsero gli Albanesi, un gruppo si stanziò nel Casale de Spizano ripopolandolo, mentre un altro, più consistente, proseguì stabilendosi nel “Casale de Sanctu Laurenctu” dove da secoli esistevano un nucleo ed una struttura urbani ben consolidati. Qui gli albanesi si misero a dimora in un quartiere alle falde settentrionali del colle di Serralta, dove edificarono la chiesa di S. Nicola per celebrare le proprie funzioni secondo il rito bizantino, professione di fede che praticarono ben oltre la soppressione violenta del rito avvenuta nella vicina Spizano nel 1668.La presenza degli Albanesi in S. Lorenzo terminò quando il Marchese Marcello Pescara, attorno al 1572, imponendo esose gabelle a tutti i sudditi, determinò la loro fuga   verso   la vicina Spizano, allora sottoposta ai Principi Sanseverino di Bisignano.Della presenza arbëreshe   in S. Lorenzo del Vallo rimangono alcuni cognomi mentre due rituali, praticati fino agli anni ’50 del seco

Quel politico double-face di Maurizio Gasparri dal comizio in terra di Calabria al pranzo col boss e l’interpellanza a favore della Staropoli.

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  di Maria Lombardo    A Vibo Valentia era tutto pronto per accogliere l'allora deputato di An. Per un imprevisto il programma saltò ma l'antimafia di Catanzaro l'ha ricostruito. Ed ecco che Maurizio Gasparri politico double-face, tutta la mia stima va a Gratteri per aver coniato il termine a Vibo Valentia la scorsa settimana, si è prestato in questa campagna elettorale a strapparsi le vesti per Lia Staropoli ma chiedendo il consenso elettorale al defunto boss “Vetrinetta” quando si trattava di riportare Berlusconi al governo. A Limbadi, piccolo centro della provincia di Vibo Valentia, sembra che tutto fosse pronto per accogliere il deputato. Il deputato che avrebbe dovuto sedere a quel desco era Maurizio Gasparri, oggi ras degli uomini di An in Calabria. Il racconto è agli atti dell’operazione Minosse 2, condotta tra il 2000 e il 2003 dai Carabinieri di Vibo Valentia e coordinata dalla Dda di Catanzaro. Si conoscono tutti i dettagli di quella giornata guai a smentire ed

Involtini di Costardelle, ricetta estiva calabrese

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  di Maria Lombardo    Le costardelle appartengono alla famiglia del pesce azzurro, hanno una livrea dal colore blu intenso e un profumo che si percepisce a distanza. La pesca di questo pesce, tipica nel sud Italia, è fortemente calata negli ultimi anni, ma in ogni caso è possibile acquistare le Costardelle e degustarle in svariati modi come ad esempio fritte, grigliate o in umido. Oggi vi proponiamo una gustosissima ricetta estiva per guastare al meglio questo pesce: gli involtini di Costardelle. Involtini di Costardelle: la ricetta calabrese Ingredienti 12 costardelle (possibilmente grosse e fresche il più possibile) 500 gr pomodori pelati 100 gr mollica di pane 50 gr parmigiano grattugiato olio extravergine d’oliva prezzemolo 1 cipolla rossa sale pepe basilico peperoncino fresco Procedimento Pulite le costardelle eliminando la testa, le interiora e la lisca e dopo lasciatele aperte a sgocciolare. Preparate il ripieno con la mollica di pane, formag

Ecco perchè il naso del busto di Murat presente al Castello di Pizzo Calabro è incollato.

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  di Maria Lombardo  Oggi parliamo di un busto in marmo raffigurante Gioacchino Murat, esposto nel Castello di Pizzo Calabro dedicato proprio al Re di Napoli, cognato di Napoleone, che in questo luogo venne imprigionato, processato e fucilato. L’autore del busto è lo scultore francece Jean Jacques Castex, amico personale del Murat. Esso è stato datato al 1812, è alto 110 cm ed è stato eseguito “di memoria”, come si legge nell’iscrizione sulla base del ritratto. Il busto giunse in treno a Pizzo nel mese di dicembre del 1950, direttamente da Parigi. All’arrivo in stazione la cassa dell’imballaggio subì uno scossone per cui il naso si staccò dalla testa e gli fu subito dopo malamente incollato da un marmista locale. Il fantasma di Murat che si aggira nel castello non sarà contento del lavoro fatto. Questo è certo!

Pittilluzzi di zucchine calabresi

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  di Maria Lombardo      I pittilluzzi di zucchine morbide, dorate e gustose che si preparano in poco tempo. Basta mettere le zucchine tagliate a rondelle sotto sale ed ammarazzarle ben bene, strizzarle bene e immergerle in una avvolgente pastella con uova. Vediamo insieme come procedere Ingredienti per 4 persone           5/6 zucchine medie           8 cucchiai di farina 00           2 cucchiai di formaggio grattugiato (pecorino oppure parmigiano)           2 uova           200 ml di acqua           sale pepe           prezzemolo           olio per friggere Spuntare, lavare e tagliare a rondelle sottili le zucchine. Sistemarle a strati in uno scolapasta e cospargere ogni strato con un po’ di sale. Far riposare sotto peso circa 1 ora per far perdere l’acqua di vegetazione. Strizzare benissimo le zucchine per eliminare il più possibile l’acqua di vegetazione. Preparate la pastella con   farina setacciata, le uova, il pepe, l’acqua, il prezzemolo tritato, il

Ecco a voi IceBERG: una squisitezza tutta calabrese.

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  di Maria Lombardo  Una bevanda fresca e dissetante a base di bergamotto e menta, ideale non solo per i momenti di relax ma anche dopo un intenso allenamento, in quanto possiede numerose proprietà energizzanti. Azienda produttrice è Sol.Mar, azienda che da più di 30 anni propone numerosi prodotti a base di bergamotto. Inoltre, quest'anno, IceBERG sarà sponsor della Reggina 1914. IceBERG è un soft drink gassato unico. Si tratta infatti di un prodotto artigianale dal packaging accattivante, pastorizzato, realizzato senza coloranti e conservanti.Le sue peculiarità sono amate anche dai bartender che ne hanno fatto un cavallo di battaglia per il mondo della mixology. Presto, infatti, in tutta Italia, sarà disponibile una drink list contenente diversi cocktail realizzati con la bevanda creata da due reggini.Adesso non resta che andare alla ricerca di iceBERG nei migliori bar, lounge bar e strutture balneari della città! 4. Per questo e tanti altri prodotti vi invito a visitare, attraver

VIAGGIATORI STRANIERI E BRIGANTI ARBERESHE: CALABRIA FEROX

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  di Maria Lombardo  Terminata l'emergenza del terribile colera che ha seminato la morte nelle contrade del Regno delle Due Sicilie, nell'estate del 1837, viaggiatori stranieri del Grand Tour si avventurano verso la "Calabria ferax" ma anche "ferox"! A chi scendeva, da Napoli verso la Calabria, si consigliava di fare testamento sia per le insidie della natura, sia per i pessimi collegamenti e sia per i briganti che infestavano le strade, Verso la fine di maggio del 1840, un gruppo di viaggiatori inglesi e francesi, arrivano a Spezzano Albanese e due di loro, rispettivamente sir Arthur John Strutt e Francis Wey, descrivono la festa in corso nel paese, Alcuni giorni dopo, la comitiva, lasciata Catanzaro, si avvia verso Caraffa di Catanzaro soprattutto per permettere a Strutt di disegnare il ricco costume arberesh locale. Le versioni postume dei viaggiatori sono contrastanti ma sta di fatto che vengono presi a fucilate e rincorsi dai delinquenti che si impadron

Sapete che Salvatore Quasimodo fu legato al borgo di Petrizzi (CZ)

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  di Maria Lombardo  Pare che circa 90 anni fa il grande poeta Salvatore Quasimodo abbia lavorato a Petrizzi. L'assunzione nel 1926 al Ministero dei Lavori Pubblici, con assegnazione al Genio Civile di Reggio Calabria, assicurò finalmente a Quasimodo la sopravvivenza quotidiana. In quel periodo il tecnico Quasimodo fu inviato a Petrizzi per procedere alla realizzazione di importanti lavori pubblici. Ma l'attività di geometra, per lui faticosa e del tutto estranea ai suoi interessi letterari, sembrò allontanarlo sempre più dalla poesia e, forse per la prima volta, Quasimodo dovette considerare naufragate per sempre le proprie ambizioni poetiche. Poi però raggiungendo altri lidi più lontani si dedicò alla scrittura e conobbe la notorietà consacrata dal premio Nobel per la Letteratura. Il rapporto amichevole con la poetessa Ada Saffo Sapere di Pazzano che nel primi del 900 veniva spesso a Petrizzi, ospite della famiglia del cognato, donna Carolina Comito   e dottor Fausto Sapere p

Il portale di Palazzo Braghò a Tropea (VV) un gioiello da visitare.

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  di Maria Lombardo  E’ il più carico di ornamenti e fregi tra i palazzi del centro storico di uno dei borghi più famosi dalla Calabria. Nel 1721 viene scolpito l’arco in granito che incornicia la porta d’ingresso, un tripudio di bellezza! Sulla larga fascia di pietra si alternano infatti colonne, bugne, conchiglie e fasce scolpite a forma di tralcio di foglie, con al centro una grande voluta carica di ornamenti. Il palazzo che è   1700, ma è stato ristrutturato in stile liberty con strutture in cemento armato nel 1920. Un ampio androne, coperto da volte a botta, collega due ingressi, uno su via Boiano   e un altro su via Pontorieri, datato 1921. L'edificio è arricchito da elementi liberty, quali ringhiere e cancelli e da una caratteristica torre merlata. Il portale rappresenta il fattore più espressivo nel complesso delle tecniche ornamentali e di costruzione perché da sempre ha identificato la posizione sociale del proprietario dell’abitazione; la maggiore eleganza del portale, i

Le ricette di stagione: le ciliegie cotte nel vino un dessert contadino di Calabria.

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  di Maria Lombardo  Sono una squisitezza di questo mese, con le prime ciliegie sui banchi del mercato. Quando arriva la primavera inoltrata aspetto con ansia che le ciliegie siano mature. Mi piace comprare i prodotti locali, possibilmente da chi li produce. Un’abitudine che forse implica la rinuncia a qualche primizia, ma la genuinità e il gusto ci guadagnano… eccome! Ecco quindi una ricetta, facile facile, a base di ciliegie, un dessert buono da solo o accompagnato da un paio di palline di gelato alla panna oppure si fanno raffreddare e messe il frigo per chi le vuole ben fredde.: le Ciliegie cotte nel vino.   Ingredienti 1 kg di ciliege 1 bicchiere di acqua ½ bicchiere di vino rosso 4/5 cucchiai di zucchero scorza di limone con buccia non trattata cannella secondo i gusti   Preparazione Lavate e snocciolate le ciliegie. Mettetele quindi in una casseruola e aggiungere il bicchiere d’acqua e il e mezzo bicchiere di vino rosso, 4/5 cucchiai di zucchero, una scorza