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Visualizzazione dei post da marzo, 2020

Rosolio al finocchietto selvatico di Calabria

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di Maria Lombardo Il  liquore al finocchietto selvatico  è un ottimo distillato semplicissimo da preparare in casa, dal gusto fresco e che aiuta la digestione, l’ideale da servire dopo un pasto ricco e sostanzioso. In questo periodo, almeno in Sicilia, il finocchietto selvatico si trova in tutti i campi, ed è davvero piacevole raccoglierlo approfittando di una bella passeggiata domenicale in mezzo alla natura. La sua preparazione richiede in tutto circa un mese di tempo, ma, una volta pronto, il liquore al finocchietto si conserva benissimo per un lungo periodo, anche superiore ad un anno. Per realizzare questo liquore va utilizzato rigorosamente  il finocchietto selvatico fresco : non sostituitelo con i semi di finocchio o con i ciuffi di finocchio freschi perché non sono la stessa cosa   ! Io ne tengo sempre una bottiglietta in freezer da prendere all’occorrenza (tanto grazie alla presenza dell’alcol il liquore risulterà freddissimo ma non ghiacciato). Ecco come prepar

Il parco della lavanda nel Pollino calabrese: la rarissima Loricanda.

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di Maria Lombardo Se volete ammirare la rarissima lavanda del Pollino potete recarvi in Calabria a  Campotenese , frazione del bellissimo borgo di  Morano Calabro,  per ritrovarsi immersi in colori e profumi che richiamano il più classico dei paesaggi provenzali. La Loricanda è una specie di lavanda autoctona , a lungo considerata una comune  Lavanda angustifolia , o  lavanda officinale  o  lavanda vera  ma svolgendo degli esami approfonditi si è scoperto che è una specie autonoma la cui distribuzione va dal Cilento al Pollino e alle montagne della Calabria nord-occidentale . Attenzione non è pubblicità ma studi attestano quanto dico! E’ un tipo di lavanda molto profumata che attira a se api e farfalle,   questo Parco della Lavanda non è infatti solo un luogo che regala emozioni estetiche a piene mani, ma anche  uno spazio di lavoro impegnativo dove alla coltivazione segue il raccolto, l’essiccazione naturale, la distillazione degli olii essenziali e la creazione di prodotti

UN PO' DI STORIA DELLA GASTRONOMIA: CUZZUPE del catanzarese

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di Maria Lombardo Il nome curioso “cuzzupa” deriva dal greco, e significa “ciambella”. La particolarità, infatti, è che l’impasto, pri ma della cottura, viene modellato in tante forme fantasiose e divertenti, secondo le classiche figure della Pasqua: pupazzi, ciambelle, trecce, cestini, colombe, coniglietti, corolle, pesci, di varie dimensioni e con differenti ricette, tramandate negli anni attraverso le generazioni.  Un tempo, nella tradizione contadina calabrese, le cuzzupe erano semplici pani dolci, preparati con i poveri ingredienti che la terra offriva, come farina di granoturco, miele o sciroppo di fichi, cotte in forno a legna. Era consuetudine prepararle durante la Settimana Santa, per poi scambiarsele in dono tra famiglie, parenti e amici, e consumarle la domenica di Pasqua, dopo la Messa.Oggi, si usa farina bianca, uova, lievito di birra, strutto o burro, anice. Le varie forme assumevano e assumono, se ancora si vuole, a un forte significato simbolico o scherzoso,

Questo rito non s’ha da fare… Sapevate che il rito dei Vattienti di Nocera Terinese (CZ) è legato anche alla città di Tropea (VV)

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di Maria Lombardo E allora, durante il rito dei battenti di Nocera Terinese è pressoché impossibile non avere un qualche rapporto con il sangue, e  il sangue si rivela in tutta la sua potenza . Ma andiamo per gradi. Cari lettori ho già parlato in questo blog ed in altri di questo secolare ed ancestrale rito. Il mio invito è di approfondire! Come già sappiamo, il rito dei battenti di Nocera Terinese è il  rito degli opposti . E’ un rito capace di unire e dividere, di includere ed escludere, di coinvolgere e sconvolgere e, in effetti, nel corso del tempo furono in tanti a opporsi e a prodigarsi per ostacolarlo o addirittura vietarlo, tutti tentativi falliti naturalmente, fin quando nel 1981 un uomo di Chiesa di grande carisma ha tradotto il volere del popolo, e anche quello della Chiesa. E allora, correva l’anno 1958 quando Monsignor Saba, vescovo di Tropea, in uno scritto pubblicato in un bollettino invitava la comunità nocerese ad  abbandonare la pratica penitenziaria  per

Riti perduti della Settimana Santa Pizzitana:”Duminica d’Alivi”

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di Maria Lombardo Quest’anno sarà una Settimana Santa atipica causa il Covid 19 tutti i riti vengono sospesi. Ho deciso per questo motivo di raccontarvi i riti Calabresi andati persi col tempo. Oggi la Domenica della Palme come un tempo si rifà   all’ingresso regale di Gesù a Gerusalemme! A Pizzo come in altri centri della Regione si benedicono palme e germogli di ulivo. Non molto tempo fa gli uomini entravano nella Chiesa di san Giorgio con fronde altre 5 metri le donne invece intrecciavano le palme nelle forme più svariate. Oggi succede che mentre il prete benedice le palme tutti contemporaneamente alzano quello che possiedono e iniziano a svontolarle provocando un rumore tipo fruscio. Un momento di commozione! Poi in processione si va verso la Chiesa di San Giorgio   che si conclude davanti la croce di granito dove viene posta una croce di   legno rivestita di rami di ulivo. Se andiamo indietro nel tempo succedeva questo invece , finita la messa con la benedizione delle pa

Calabria Grecanica: a Staiti (RC)“i jaluni duci” per Pasqua!

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di Maria Lombardo   Oggi   per Viviamo la Calabria ci rechiamo nell’area grecanica ellenofona per conoscere i Jaluni o Fiauni, dolci preparati in occasione della Pasqua nell’area grecanica.  Geograficamente parlando siamo nella parte meridionale dell’Aspromonte, versante ionico, un territorio impervio e difficile, abitato da contadini e pastori che con il passare del tempo hanno abbandonato i vecchi borghi per trasferirsi sulla costa. E la cucina di questo territorio è appunto di ” contadini e pastori “, prodotti quindi della terra e degli animali allevati.  Prodotti naturali e genuini per delle preparazioni antiche e altamente simboliche. I Jaluni sono una sorta di ravioli  con un ripieno di ricotta e Musulupu, un formaggio primo sale. Trovare la ricetta non è stato facile, infine spulciando su alcuni testi della locride ho trovato questa. Non sarà sicuramente l’originale tuttavia il risultato è semplicemente goloso.

Ad Amantea (CS) la Settimana Santa inizia il Venerdì che precede la Domenica delle Palme: processione dell’Addolorata

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di Maria Lombardo Ormai è certo quest’anno a causa del virus covid 19 rinunceremo ai secolari riti della Settimana Santa in tutta la Calabria. Ad Amantea bellissimo borgo turistico del Tirreno la Settimana Santa inizia due giorni prima della canonica Domenica delle Palme, per le vie del paesello si pratica la ricorrenza dell’Addolorata. La statua della Vergine viene posizionata giorni prima pulita e addobbata a questo periodo livido. Ogni confraternita è impegnata nella raccolta di spine per preparare le corone che indosseranno durante i riti. Nel tardo pomeriggio  secondo l’antica pratica, ovvero con uscita a seguire il tramonto, con canto intero dello Stabat Mater da parte dei fedeli alternato al canto dell’Addolorata da parte delle donne dietro la statua. La consistenza della Pietà Popolare è stata completata con la fiaccolata che ha attraversato lo storico tratto del borgo amanteano dalla chiesa di San Biagio (matrice) fino al piazzale Croce adiacente alla chiesa del Carmi

Gli Arbëreshë di Calabria e le loro terre

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di Maria Lombardo Una minoranza etnica di Calabria si intende ma il gruppo più numeroso rispetto ad altre etnie. Giunsero in Calabria per scampare ai turchi alla fine del XV° secolo d.C., in Calabria arrivarono alcuni nuclei di popolazione provenienti dall'Albania. Le loro tradizioni mai abbandonate sino ad oggi, fondando paesi e piccole comunità. La presenza più massiccia è sul versante jonico cosentino; in total e vi sono ben 32 comunità: 27 in provincia di Cosenza (21 comuni e 6 frazioni), 3 in provincia di Crotone e 2 in provincia di Catanzaro (1 comune e 1 frazione). Il bello di questi centri storici è l’impressione di essere in terra straniera ma per capire cosa intendo c’è la provincia di Cosenza con tanti popolo e lingue. “Posta sopra una terrazza panoramica sullo Jonio e circondata da montagne rocciose sorge Civita ("Cifti" in albanese), un piccolo borgo di quasi mille anime dove è possibile ammirare la bellissima chiesa di Santa Maria Assunta e l'

I prati gialli della primavera calabrese: “ l’erba acitu”

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di Maria Lombardo Alzi la mano chi non ha mai succhiato lo stelo di una  acetosella  da piccolo e magari anche adesso quando si fa una scampagnata in campagna. Sono tantissimi i nomignoli e i soprannomi che si sono dati a questo fiorellino spontaneo (e infestante) di cui la campagna calabrese ma anche nel resto d'Italia, si riempie già nei mesi che precedono la primavera. In primis c'è chi lo conosce come "Pisciacane", forse perché da piccoli era assolutamente vietato ciucciarsi quelli ai bordi delle strade perché per l'appunto, i cani potevano farci la pipì sopra, ma erano anche pieni di polvere, pena qualche tirata d'orecchie da parte dei genitori. Ma in realtà il "Pisciacane" è il tarassaco, che appartenente alla famiglia delle Asteracee. È una pianta officinale, che, malgrado il suo infelice soprannome,  ha virtù medicamentose , note fin dall'antichità e sfruttate con l'utilizzo delle sue radici e foglie. Al tarassaco vengon

Il colera in Calabria: il caso Verbicaro(CS).

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di Maria Lombardo I Calabresi come tutti i popoli italiani ebbero spesso a che fare con vaiolo e colera epidemie soggette a scarse norme igienico sanitarie. Le cronache storiche ci raccontano che da Nizza nel 1837 il colera invase tutti gli stati italiani dal  Regno Lombardo-Veneto  al  Regno delle due Sicilie . Sei furono le epidemie che scoppiarono in  Italia : 1835-37, 1849, 1854-55, 1865-67, 1884-86, 1893. L'epidemia che scoppiò tra gli anni 1884-86 flagellò soprattutto la città di  Napoli . Tuttavia nel 1903, a ben due secoli della scoperta del vaccino, il vaiolo si diffuse tra Cassano, Fuscaldo, Corigliano e Castrovillari. Via via la situazione peggiorò ogni prefetto dispose la denuncia di ogni caso al sindaco dei centri. Le case infette furono chiuse e disinfettate, e si dispose la vaccinazione obbligatoria! Nel 1910 toccò al colera Giolitti non diede molto peso alle disposizioni sanitarie e tutto degenerò. I morti sono 6000, 60000 le persone in fuga senza alcun

Santa Severina (Kr): la particolare chiesa di Santa Filomena.

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di Maria Lombardo Appuntamento fisso del turista che visita Santa Severina nel Crotonese. Due chiese si trovano in un’ unica struttura! Le due chiese sono ubicate su due piani diversi, al piano inferiore c’è quella dedicata a Santa Maria del Pozzo o di Pozzoleo/Pozzolìo in quanto da chiesa venne trasformata in una cisterna e poi di nuovo in chiesa. La datazione non è certa, ma sicuramente antecedente l’XI secolo, periodo della costruzione dell’altra chiesa sul piano superiore. Sulla chiesa del Pozzoleo si narrano leggende ed ipotesi sul nome. Si racconta d i un evento miracoloso che riguarda il salvataggio di un bambino caduto nella cisterna, che grazie al quadro della Madonna del Pozzo sul quale si aggrappò, si salvò,   la donna si chiamava Filomena. Altra ipotesi è il nome del guardiano del pozzo (della cisterna), Leone. Da qui Pozzoleo. L’altra chiesa è dedicata a Santa Filomena è sul piano superiore e ha due ingressi sul lato sinistro della struttura, ad arco acuto, decor

Con l’ausilio del Bergamotto di Reggio Calabria nasce: Tris Energy juice il superfood dell’azienda Patea.

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di Maria Lombardo E’ da un bel po’ che il prodotto è nato, io però l’ho assaggiato ultimamente!   A base di   melagrana, bergamotto e bacche fresche di goji, in versione Bio, è stato presentato dalla azienda agricola  Patea  di Brancaleone (RC). Si chiama  Tris energy juice  ed è un vero concentrato di salute. La nuova bevanda è ad alta valenza salutistica ed energizzante, con un elevato valore antiossidante visto che sfiora le 5.000 unità Orac (la capacità antiossidante di un alimento contro i radicali liberi), certificate dal Dipartimento di Scienze biomolecolari all’Università di Urbino. Il Tris Energy Juice è un vero superfood energizzante particolarmente indicato per gli sportivi e per chi è impegnato in attività faticose e stressanti, un alimento ristoratore e antiossidante a basso livello calorico e di zuccheri.Tris Energy Juice nasce grazie all’azienda agricola Patea di Brancaleone (Rc), nella Locride reggina, già attiva nella produzione di succhi naturali di bergamott

Riti perduti della Quaresima calabrese: “serra sa’ vecchjia”.

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di Maria Lombardo Apprendo di questo rito scomparso   leggendo Vincenzo Dorsa   "La Tradizione greco-latina negli Usi e nelle Credenze popolari della Calabria". Consisteva per un giorno magari nel giorno di San Giuseppe nell’interrompere il digiuno tagliando e mangiando un dolce a forma di pupazza. Dorsa documenta questo rito che veniva svolto nella mezza Quaresima a circa 20 giorni dal mercoledì delle Ceneri a Pasqua, una piccola festa per il raggiungimento di metà percorso. La Vecchia rappresenta l’inverno, il digiuno, da scacciare e da “uccidere” simbolicamente per permettere l’arrivo della nuova primavera, far rinascere le messi e favorire la crescita dei nuovi raccolti. La pupazza segandola subisce la “punizione”per la redenzione dell’anima!   Anche questo affonda le sue radici in un passato di miti e leggende e rappresenta l’enfatizzazione del male e la punizione per raggiungere la redenzione. Ingredienti: pasta frolla: 500 gr di farina; 250 gr d

L'INFLUENZA CHE FA(CEVA) TEMERE LA FINE DEL MONDO: “LA SPAGNOLA “ IN CALABRIA.

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di Maria Lombardo Il virus denominato “Spagnola” giunse in Calabria il 3 gennaio del 1919 proprio un secolo fa! La Calabria terra ai margini dello Stato non è pronta a questo cataclisma giunto dalla Cina. Un virus aggressivo che si diffuse prima nelle trincee britanniche e francesi durante la Prima Guerra Mondiale e si tramutò in pandemia. La più grave forma di pandemia della storia! I soldati sono veicolo di trasmissione ed il primo caso partì dal Nord   a Sossano nel Vicentino. Era una nuova forma influenzale e non tifo e le scuole vengono chiuse, era la “spagnola” questa nuova influenza. In un primo momento l’Italia cerca di nascondere l’accaduto poi laa notizia trapela dalla stampa spagnola che non avevano censura poiché non nel conflitto. In Italia ci furono un milione di morti ma l’influenza non era peggiore delle altre, peggiore era l’Italia che usciva dalla guerra scarsa igiene e malnutrizione. In Calabria la situazione è molto diversa i paesi abbandonati a stare so

Le zeppole di San Giuseppe: Ricetta del Cosentino

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di Maria Lombardo Diverse sono le ipotesi sull’etimologia della parola zeppola: secondo alcuni deriva da  serpula  che in latino significa serpe e sarebbe dunque un chiaro riferimento alla forma del dolce che si richiude su se stesso. L’altra ipotesi fa derivare il nome   da zeppa che è il pezzo di legno usato per correggere i difetti di misura nei mobili: in questo caso il riferimento sarebbe esplicito al  mestiere di falegname di San Giuseppe  a cui il dolce è dedicato. Rigorosamente fritte (altrimenti non sono più zeppole, ma bignè), si preparano con modalità diverse di zona in zona. L’origine di questi dolci, tipicamente meridionali, non è del tutto chiara; probabilmente napoletana, risale forse all’inventiva delle suore di San Gregorio Armeno. Le prime indicazioni scritte si trovano sul trattato di cucina di Ippolito Cavalcanti, nel 1837. Questa è una delle ricette cosentine: 150 gr. di farina 00 70 gr.di burro 250 ml. di acqua 5 uova mezzo cucchiaino di s

La fiera più antica di Cosenza è dedicata a San Giuseppe! Tradizione e innovazione.

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di Maria Lombardo Seppur questa stagione non si svolgerà per via del Covid 19 rimane una delle tradizioni più attese della città di Cosenza. Una tradizione secolare che si svolge da oltre 783 anni! Un tempo però la fiera era dedicata alla Maddalena”. La sua origine risale al 1234 quando Federico II di Svevia, che tanto a cuore ebbe la cittadina bruzia, istituì a Cosenza la “Fiera della Maddalena”, una delle sette di cui dotò il Meridione, con l’intento di favorire e agevolare gli scambi mercantili. Ma nel 1544 il Busento inonda distruggendo il ponte simbolo e sempre nello stesso anno un terribile terremoto causò anche il crollo della chiesa della Maddalena. I lavori di ricostruzione durarono quasi vent’anni e terminarono nel 1564. L’inaugurazione avvenne il giorno di San Giuseppe alla presenza del Viceré di Spagna. Il Sedile stabilì allora di spostare lì, davanti al Convento dei padri domenicani, la Fiera che non è più della Maddalena, in virtù dello crollo della chiesa omonim

8 Marzo: il ritratto di Picasso alla calabrese Rita Pisano di Pedace ( CS).

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di Maria Lombardo Rita Pisano fu una politica calabrese aderente al PCI. Le sue lotte furono a sostegno dei contadini calabresi e dell’emancipazione femminile nel periodo del dopoguerra. Studentessa modello e   poi politica di successo! Subì processi ed arresti per violazione del vecchio  Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza  che più tardi la Corte Costituzionale abolì parzialmente per incompatibilità con la  Costituzione . " Nel 1949, a Roma, fece parte della delegazione calabrese al Congresso Mondiale della Pace. Intervenne per illustrare le lotte sostenute dai contadini calabresi. Fu eletta nel Comitato Mondiale dei partigiani della pace, presieduto dal Premio Nobel p er la chimica 1935 e Premio Lenin per la pace, Frédéric Joliot-Curie. In quel Comitato per l'Italia, insieme a lei, erano presenti: Renato Guttuso, Giulio Einaudi, Fernando Santi, Ambrogio Donini ed Emilio Sereni. Recatosi a Roma per l'assemblea, Pablo Picasso, in una celebre colazione, c

Mese di Marzo: i proverbi calabresi sulla primavera.

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di Maria Lombardo Ellera, ellera è venuta primavera, alla fhacci di febbraiu quandu ha fattu ‘a nivera! Ebbene si in Calabria sui proverbo di marzo gli antichi si sono sbizzarriti. In questo mese va via il buio e freddo inverno e che celebra finalmente l’inizio della bella stagione. E’ chiaro che i contadini sostengono a giusta ragione di non fidarsi troppo di questo mese, il clima è davvero instabile.  “Marzu stingi, aprili dipingi (marzo scolorisce, aprile dipinge), se marzu ‘ngrugna faci u ti cadunu l’unghji (se marzo si intestardisce ti fa cadere le unghie dal freddo), è megghjiu ca mammata ti scanna e no ca u sul’i marzu ti pigghjia (meglio morire piuttosto che essere colpito dai raggi del sole di marzo), marzu faci i jiuri e aprili ndavi a ‘nuri (marzo dà inizio alla fioritura, aprile se ne prende il merito) e infine Pasqua marzatica o morìa o famatica(Pasqua nel mese di marzo portatrice di morte o di fame)”.Il 21 marzo c’è l’equinozio di primavera, cioè l’evento astrono