Riti perduti della Settimana Santa Pizzitana:”Duminica d’Alivi”



di Maria Lombardo



Quest’anno sarà una Settimana Santa atipica causa il Covid 19 tutti i riti vengono sospesi. Ho deciso per questo motivo di raccontarvi i riti Calabresi andati persi col tempo. Oggi la Domenica della Palme come un tempo si rifà  all’ingresso regale di Gesù a Gerusalemme! A Pizzo come in altri centri della Regione si benedicono palme e germogli di ulivo. Non molto tempo fa gli uomini entravano nella Chiesa di san Giorgio con fronde altre 5 metri le donne invece intrecciavano le palme nelle forme più svariate. Oggi succede che mentre il prete benedice le palme tutti contemporaneamente alzano quello che possiedono e iniziano a svontolarle provocando un rumore tipo fruscio. Un momento di commozione! Poi in processione si va verso la Chiesa di San Giorgio  che si conclude davanti la croce di granito dove viene posta una croce di  legno rivestita di rami di ulivo. Se andiamo indietro nel tempo succedeva questo invece, finita la messa con la benedizione delle palme e dell’ulivo, in processione si raggiungeva la piazza e precisamente presso una colonna nella quale vi erano incise le parole latine “Intacta Iacui- Percussa Steti” sormontate da una croce di ferro per farvi appendere una croce di notevoli dimensioni fatta da rami di ulivo. La gente con gli stessi rami di ulivo più o meno grandi menava o meglio percuoteva e contro la croce e contro il povero Cristo. Con il tempo questa usanza andò perduta assieme alla colonna. Quello che non fece il terremoto del 1668 riusci invece alla violenza dell’uomo.

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