Mese di Marzo: i proverbi calabresi sulla primavera.


di Maria Lombardo



Ellera, ellera è venuta primavera, alla fhacci di febbraiu quandu ha fattu ‘a nivera! Ebbene si in Calabria sui proverbo di marzo gli antichi si sono sbizzarriti. In questo mese va via il buio e freddo inverno e che celebra finalmente l’inizio della bella stagione. E’ chiaro che i contadini sostengono a giusta ragione di non fidarsi troppo di questo mese, il clima è davvero instabile.  “Marzu stingi, aprili dipingi (marzo scolorisce, aprile dipinge), se marzu ‘ngrugna faci u ti cadunu l’unghji (se marzo si intestardisce ti fa cadere le unghie dal freddo), è megghjiu ca mammata ti scanna e no ca u sul’i marzu ti pigghjia (meglio morire piuttosto che essere colpito dai raggi del sole di marzo), marzu faci i jiuri e aprili ndavi a ‘nuri (marzo dà inizio alla fioritura, aprile se ne prende il merito) e infine Pasqua marzatica o morìa o famatica(Pasqua nel mese di marzo portatrice di morte o di fame)”.Il 21 marzo c’è l’equinozio di primavera, cioè l’evento astronomico che segna l’inizio della primavera, è variabile tra il 19 e il 22 marzo, dal punto di vista astrologico, l’equinozio corrisponde all’entrata del Sole nel segno dell’Ariete (che va dal 21 marzo al 20 aprile). Ascoltiamo la saggezza contadina!

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