Santa Severina (Kr): la particolare chiesa di Santa Filomena.
di Maria Lombardo
Appuntamento fisso
del turista che visita Santa Severina nel Crotonese. Due chiese si trovano in
un’ unica struttura! Le due chiese sono ubicate su due piani diversi, al piano
inferiore c’è quella dedicata a Santa Maria del Pozzo o di Pozzoleo/Pozzolìo in
quanto da chiesa venne trasformata in una cisterna e poi di nuovo in chiesa. La
datazione non è certa, ma sicuramente antecedente l’XI secolo, periodo della
costruzione dell’altra chiesa sul piano superiore. Sulla chiesa del Pozzoleo si
narrano leggende ed ipotesi sul nome. Si racconta di
un evento miracoloso che riguarda il salvataggio di un bambino caduto nella
cisterna, che grazie al quadro della Madonna del Pozzo sul quale si aggrappò,
si salvò, la donna si chiamava Filomena.
Altra ipotesi è il nome del guardiano del pozzo (della cisterna), Leone. Da qui
Pozzoleo. L’altra chiesa è dedicata a Santa Filomena è sul piano superiore e ha
due ingressi sul lato sinistro della struttura, ad arco acuto, decorati a
losanghe e rosoni. L’intera struttura e bizantina con richiami armeni. La
facciata presenta un portale ad arco acuto sormontato da una bifora e un
campanile a vela.
Gli elementi bizantini sono rappresentati dalla cupola e dai due ingressi laterali, uno per gli uomini e l’altro per le donne, com’era solito per i riti ortodossi. Secondo alcuni storici d’arte, questa cupola ha delle similitudini con quelle dell’Armenia e della Georgia e nacque come cappella aristocratica viste le dimensioni. L'interno semplicissimo è particolarmente interessante dal punto di vista architettonico nell'ara presbiteriale, come dimostrano la cupola e i piccoli vani nicchiati originali utilizzati per gli oli sacri e le suppellettili. All'interno era possibile ammirare un'acquasantiera su pilastro ottagonale, realizzata in marmo pario e abbellita da elementi decorativi a foglie. Oggi l'acquasantiera si trova nel Museo Diocesano di Santa Severina.
Gli elementi bizantini sono rappresentati dalla cupola e dai due ingressi laterali, uno per gli uomini e l’altro per le donne, com’era solito per i riti ortodossi. Secondo alcuni storici d’arte, questa cupola ha delle similitudini con quelle dell’Armenia e della Georgia e nacque come cappella aristocratica viste le dimensioni. L'interno semplicissimo è particolarmente interessante dal punto di vista architettonico nell'ara presbiteriale, come dimostrano la cupola e i piccoli vani nicchiati originali utilizzati per gli oli sacri e le suppellettili. All'interno era possibile ammirare un'acquasantiera su pilastro ottagonale, realizzata in marmo pario e abbellita da elementi decorativi a foglie. Oggi l'acquasantiera si trova nel Museo Diocesano di Santa Severina.
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