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Visualizzazione dei post da 2020

“Sazzizza e supprezzati casalori” (salsicce e soppressate fatte in casa).

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  di Maria Lombardo  Chi non conosce le salsicce calabresi? Siamo giunti nel periodo giusto per parlarne gustose, piccanti o dolci, sono uno dei vanti della gastronomia locale. Tornano in mente i tempi passati quando tutti allevavano il maiale! Animale benedetto   non ha bisogno di cure particolari, è prolifico e si alimenta facilmente, visto che divora di tutto. In Calabria anche se i tempi sono mutati   non si rinuncia alle salsicce e alle soppressate che si realizzano acquistando la carne dal macellaio magari o comprandole casalore da chi ancora lo alleva. Il momento della preparazione dei salumi rappresenta da sempre una sorta di rito, una festosa ed allegra circostanza di aggregazione sociale, un’occasione di abbondanza per tutta la famiglia perché si predispongono provviste alimentari per l’intero nuovo anno. Il clima rigido di gennaio assicura, oltre che una più salubre lavorazione delle carni, una più semplice e veloce stagionatura. E se in passato la successiva conservazione d

Capodanno in Calabria. I riti di buon auspicio persi: mangiare uva sultanina

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  di Maria Lombardo  Nella scorsa stagione vi ho parlato di come pastori e contadini festeggiavano il Capodanno. Sicuramente molto lontano da quello consumistico odierno! Una bella usanza che oggi è scomparsa ma desidero farvela conoscere quella di mangiare l’uva sultanina.Mangiare l’uva a Capodanno era di usanza in passato, quando i tempi della vendemmia arrivavano a fine ottobre / novembre. Così a fine vendemmia, le donne lasciavano alcuni grappoli d’uva a essiccare all’aria, in modo tale da consumarla come dolce per la notte di Capodanno. Esiste un detto antico:”Chi mangia l’uva a capudannu, conta sordi ppi tuttu l’annu”. Il cesto della frutta della Vigilia doveva contenere la frutta secca, la melegrana e il mandarino; quest’ultimo oltre a essere un frutto di stagione, simboleggiava l’infinito per la sua forma sferica e quindi un ottimo portafortuna per Capodanno. Essendo una tradizione morta si è passato dal credere che le lenticchie portassero i soldi tradizione del Nord. Io dal m

Baglio il più antico quartiere di Nicotera (VV)

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  di Maria Lombardo  Da oggi faremo un viaggio negli antichi quartieri di Nicotera visto e considerato che a molti amministrazione compresa sfugge quel quid di avere a Nicotera un “monumento” del genere. Al baglio si può accedere da diverse aperture in tutto tre una di queste antiche aperture in barba ai dettami storici ed architettonici è diventata quest’estate una scalinata variopinta coperta da ombrelli colorati. Ma cos’è un baglio lo spieghiamo ai neofiti della storia amministrazione compresa si intende. Ci sono varie ipotesi la prima prende il suo nome in quanto, in origine, era sede del cosiddetto balivo, cioè di quel funzionario nominato e stipendiato direttamente dal re, con prerogative amministrative, giudiziarie finanziarie e anche militari, introdotto nell’Italia meridionale nell’undicesimo secolo, cioè al tempo dei normanni. Inoltre dal latino ballium cortile protetto da varie case impalazziate   dove risiedevano i nobili del paese, oggi è il più piccolo ma anche il più sug

I ciccitielli all’anice sono dolcetti tipici natalizi di Calabria.

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  di Maria Lombardo    Questo delizioso quanto antico dolce sta rischiando di essere dimenticato! Dolce inoltre preparato con ingredienti poveri e genuini che in ogni casa c’erano sempre. Le anziane ormai le sole a ricordare questo dolce sapevano fare con poco dei piatti luculliani davvero indimenticabili.I ciccitielli sono dei golosissimi dolcetti della tradizione al profumo di anice. Oppure   fritti, passati nel miele d’api e guarniti con zuccherini colorati..soprattutto, sono super golosi e creano dipendenza! Ingredienti: 1 kg di farina 10 uova 150 g di zucchero 150 g di burro 2 bicchierini di liquore a base di anice 300 g di miele mezzo bicchiere d'acqua una bustina di lievito olio per friggere q.b. un pizzico di sale Preparazione: In un capace recipiente versate sette uova intere e tre tuorli, lo zucchero, il burro, l’anice e un pizzico di sale. Mescolate bene il tutto e aggiungete il lievito e pian piano la farina versandola a pioggia, lavorando l’

Epifania: in Calabria si conserva una delle più antiche rappresentazioni dell’Epifania.

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                                                                       di Maria Lombardo    Ebbene si, se desiderate vedere una delle più antiche rappresentazioni dell’Epifania dovete venire in Calabria! Qui potete ammirare   la “manifestazione del Signore” al mondo, insomma un piccolo e raffinato gioiello una “brattea” (lamina d’oro lavorata a sbalzo) del VI-VII sec. d.C. rinvenuta in una sepoltura cristiana durante lavori agricoli nei poderi della famiglia De Mojà, a Siderno (Reggio Calabria), nel 1886. Studiadando l’antropizzazione del territorio si è potuto scoprire che nell’area della scoperta fosse presente una villa romana a lungo sopravvissuta intorno alla chiesetta di S. Maria di Schiriminghi, luogo di culto rimasto attivo per secoli. Si tratta di una straordinaria testimonianza iconografica di forma circolare, di circa 5 cm di diametro, acquisita nelle collezioni del Museo Nazionale di Reggio Calabria ed oggetto di approfonditi studi da parte di Giacomo Oliva, studioso dell

L’antica ricetta dei “cururicchi”, le ciambelle di patate del vibonese

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Crediti foto: www.pourfemme.it di Maria Lombardo   I “cururicchi” le ciambelle fritte di patate calabresi, si preparano solitamente nel periodo natalizio. A tavola si servono spesso come antipasto, anche al posto del pane, insieme a salumi e formaggi ma sono deliziosissime appena fritte e calde. La ricetta per prepararli è antichissima, tramandata oralmente da mamma a figlia. In genere non ci sono dosi quando si preparano specie se si possiede un camino e cotte alla brace hanno un sapore particolare. Molti lettori sono neofiti della cucina antica provate con queste dosi! Oltre 1 kg di farina, si aggiunge un cubetto intero e lasciate riposare il composto almeno un’ora sotto un canovaccio in un posto caldo, lontano da spifferi. Poi iniziate a “filare”, stendendo la pasta e realizzando le ciambelle. C’è poi chi mette un goccio d’olio al bordo della ciotola, una volta che il composto è lievitato, per   evitare che la pasta si appiccichi alle mani e sia poco lavorabile. I cururicchi posso

Un museo dedicato all’arte ceramica della Calabria che si trova a Seminara (RC)

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  di Maria Lombardo    Ho già parlato della ceramica di Seminara in questo blog se volete approfondire! Seminara comunque è un piccolo borgo in provincia di Reggio Calabria in cui intere famiglie di artigiani producono una delle ceramiche più bizzarre, colorate e fantasiose del Sud Italia, celebre per aver sedotto anche il poliedrico genio di Picasso. Un museo inaugurato da poco ma il cui lavoro si svolgeva da un biennio, lo scopo del museo è   documentare le produzioni ceramiche regionali, molte delle quali oggi estinte, e si è avvalso, laddove ancora possibile, anche delle testimonianze degli artigiani ormai non più attivi. L’esposizione   comprende una collezione di oltre 500 opere afferenti a 22 centri di produzione, e prevede la presentazione al pubblico anche di una ricca documentazione fotografica e audiovisiva. Il percorso museale, che si articola in tre sale, ha come obiettivo quello di tracciare un quadro dei principali contesti produttivi della ceramica regionale, identifi

L’Unità d’Italia voluta dai calabresi: il politico e giornalista Rocco de Zerbi.

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 di Maria Lombardo    Rocco de Zerbi (Reggio Calabria, 11 giugno 1843-Roma, 20 febbraio 1893) era un politico e giornalista italiano.Crescendo in una famiglia di solide idee liberali e antiborboniche nonostante il nonno del nostro, Rocco, fosse stato un funzionario borbonico.Dopo aver volontariamente servito durante il suo servizio militare nelle campagne del Risorgimento del 1860 e 1866, nel 1868 fondò il giornale Il Piccolo a Napoli, con tendenza politica centrista, che dirige fino al 1888.De Zerbi firmava i suoi articoli con una “z” minuscola e riuscì ad avere un enorme successo fra i lettori in quanto parlava, anzi polemizza su ogni aspetto della vita politica, sociale, religiosa, mondana di Napoli non per dare informazioni imparziali o cronacristici ai suoi lettori ma motivi in più per contestare, criticare e giudicare il modus operandi della Napoli bene di fine Ottocento. Questo stile nuovo del De Zerbi fu molto apprezzato dalla borghesia moderata napoletana, che lo leggeva avi

Vigilia di Natale a Luzzi (CS) e dintorni: “vruocculi cu a muddrica” ( Broccoli con mollica)

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  di Maria Lombardo  E’una sorta di tortino molto in voga per il cenone della Vigilia dei Luzzesi! Il Natale nella nostra Regione è la ricorrenza più attesa e sentita dell’anno e va festeggiato rigorosamente in famiglia, anche perché molta gente è costretta a emigrare per lavorare, di conseguenza nelle feste tornano tutti a casa per trascorrerle insieuest’anno complice il Covid non si potrà onorare la festa. Vivere il 25 Dicembre in questa terra magnifica, significa immergersi in luoghi magici che ogni anno ripercorrono la storia del Natale attraverso usanze e manifestazioni caratteristiche.Ogni paese calabrese infatti, è caratterizzato dalle sue tradizioni, alcune molto antiche, andiamole a vedere nel dettaglio:La sera del 24 dicembre bisogna mangiare 13 portate, 13 perché vanno a simboleggiare probabilmente il numero degli Apostoli insieme a Gesù durante l’ultima cena, alcuni affermano invece, che possono essere anche 9 come i mesi dell’attesa o 7 come le virtù, ma rigorosamente a ba

Il Castello di Pizzo Calabro.

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  di Maria Lombardo    Conosciuto impropriamente come   Castello Murat è una dei castelli più famosi della Calabria. La costruzione attuale, di forma quadrangolare, da un lato a picco sul mare e dall'altro circondata da un profondo fossato, racchiude i vari edifici costruiti nel corso del tempo. La storia di questo “castello”inizia nel 1300 come torre di avvistamento a difesa del territorio bersagliato dai turcheschi. Insomma fu voluto dagli angioini! Ma le incursioni piratesche continuarono anche sotto gli Aragonesi e il Re di Napoli con   decreto del 12 novembre 1480 ordinò di fortificarlo ulteriormente, all'interno di un sistema di difesa che prevedeva il rafforzamento tramite castelli e torri dell’intero perimetro delle coste calabresi. Vennero quindi aggiunte della mura alla torre che già esisteva conferendo l'aspetto attuale al maniero, al quale si accedeva tramite un ponte levatoio costruito in mezzo a due torrioni. Ultimata la sua costruzione nel 1485, il nuovo Ca

MARMELLATA DI MANDARINI CINESI

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  di Maria Lombardo  A volte basta davvero poco per essere felici, come iniziare la giornata con una lenta colazione. Una fetta di pane fatto in casa con un velo di marmellata di kumquat preparata con i frutti del proprio albero e una tazza di caffè bollente. Vi presento quindi la marmellata di kumquat o mandarini cinesi come li chiama nonna un agrume davvero particolare poiché si mangia con tutta la buccia che è spessa e dolce, al contrario della polpa che è più acidula. Un contrasto meraviglioso che vi farà innamorare di questi piccoli frutti ovali! La marmellata è densa e gelatinosa ed è ottima per colazione e come antipasto da accompagnare con formaggi.Lavate i mandarini e disponeteli in una capiente ciotola con abbondante acqua fredda per 12 ore. Scolateli e tamponateli con carta da cucina. Eliminate le estremità, divideteli in due parti ed eliminate i semi.In una capiente pentola versate i mandarini e il succo di arancia e cuocete per 1 ora a fuoco dolce. Aggiungete lo zucchero e

La notte di Santa Lucia in Calabria.

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  di Maria Lombardo  Il detto calabrese: 'E Santa Lucia a Natali trìdici juorni ci ha, ma si buonu cuntu ti fa' mancu dùdici ci nn'ha. E’ grande anche in Calabria la devozione popolare per Santa Lucia, la Santa della Luce. Non a caso si festeggia il 13 dicembre, il giorno più corto dell’anno, e fa parte fa parte dei rituali dell’Avvento in attesa del Natale, il giorno della nascita di Gesù Luce del mondo. La festa probabilmente affonda le radici nei rituali pagani che osannavano la luce. In Calabria però questa festa si festeggia la sera precedente, una vera Vigilia, in cui viene accesa la fhocara, un grande falò, e si preparano le tradizionali ciambelle fritte, e   anche la cuccìa, un delizioso piatto a base di grano cotto e vino cotto o miele di fichi. Spesso la cena della Vigilia di Santa Lucia comprende 13 portate, considerando pertanto benaugurante il numero 13. Come viene ricordata S.Lucua nell’iconografia cristiana? E’ la Santa della luce e la protettrice della vis

Catanzaro ed il suo forte legame con l’Immacolata Concezione.

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  di Maria Lombardo  L’Immacolata Concezione è patrona di Catanzaro. Ogni anno presso il Santuario si riuniscono non solo i catanzaresi ma anche i paesi limitrofi per ascoltare la Novena.   L’8 dicembre, giorno della festa, ha inizio con la Messa dell’aurora che, per tradizione ormai consolidata, richiama migliaia di fedeli che sostano sul sagrato fin dalle tre del mattino. La partecipazione alla messa. Un appuntamento, quello dell’8 dicembre, vissuto e sentito da secoli: il giornalista inglese George Gissing arrivò in città, in occasione della festa dell’Immacolata i fedeli affollavano la chiesa, tanto che era difficile trovare un posto per sedersi. Proprio come accade oggi, dove nonostante la modernità dei tempi non si può rinunciare a rinnovare la propria promessa di fede a Maria, partecipando di buon’ora alla messa dell’Aurora in cui avviene l’accensione del cero votivo. Nel 1641, i catanzaresi invocarono la protezione della Madonna Vergine e Immacolata contro la peste e la città f

L’Area Archeologica di Capo Colonna è situata a dieci chilometri da Crotone.

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 di Maria Lombardo    L’area arcgeologica è situata sul promontorio di Capo Colonna, raggiungibile tramite una strada costiera dal capoluogo. Il Parco comprende trenta ettari di terreno adibito a scavi e venti di bosco e macchia mediterranea. Inoltre a Capo Colonna sorgeva una tra le aree sacre più importanti dell'intero bacino del Mediterraneo: il Tempio dedicato a Hera Lacinia, moglie e sorella di Zeus, protettrice dei pascoli, delle donne, della fertilità femminile, della famiglia e del matrimonio, dipendente dalla città di Kroton sede della lega Italiota prima che si trasferisse a Taranto. La posizione strategica del santuario univa   le rotte costiere daTaranto allo stretto di Messina, su un promontorio chiamato anticamente Lacinion, dal verbo greco lakizo (frastagliare) e che richiama l’aspetto della costa, che diede anche l’epiteto alla dea venerata.Il mito che non può mancare racconta altro infatti un personaggio locale di nome Lacinio aveva tentato di rubare le vacche ch

Panettone al Bergamotto di Reggio Calabria.

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  di Maria Lombardo  Prodotto unico nel suo genere! Lievitato creato usando i migliori bergamotti di Reggio Calabria ma esiste anche quello farcito con crema al Bergamotto. Una lievitazione di 48 ore per un nuovo dolce già in vendita nella scorsa stagione natalizia ecco gli ingredienti: Olio al Bergamotto, lievito madre,   Farina bianca 00 – panettone z (Glutine), burro (Latte), tuorli d’uovo (Uovo), arancio candito,   zucchero, acqua, scorza di Bergamotto, scorza di limone, sale, Bacche di Vaniglia. Può contenere tracce di frutta a guscio. Un prodotto che profuma di Calabria e che sposa i prodotti del nostro territorio con la tradizione del panettone artigianale… Sono molte le  pasticcerie in Calabria che lo producono tutte meritano ...Fidatevi.  

I ceci di San Nicola il rito di San Nicola a Spadola (VV)

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  di Maria Lombardo  Il culto di San Nicola è molto radicato in Calabria! Questa stagione vi porterò a Spadola nelle Serre del Vibonese, questa festa in questa località viene festeggiata in due “trance” la prima domenica di agosto poiché San Nicola è patrono del paesello montano e il 6 dicembre, ed è il momento per gustare i cibi rituali che gli abitanti del luogo preparano. Ad   agosto si mangiano i ceci si consumano bolliti, conditi a crudo con olio extra-vergine di oliva e arricchiti col peperoncino piccante. Si mangiano in pubblico, nella piazza del paese, dove viene allestita una grande tavolata e dove vengono distribuiti dai devoti del santo. La processione di San Nicola è legata al rituale della vaccaredha, con la cottura di pani di grano a forma di vacca, benedetti dal sacerdote e distribuiti ai fedeli che si affacciano dalle case per attendere il passaggio della statua del santo. La tradizione gastronomica si collega all’usanza folklorica di far aprire la processione di San Ni

La leggenda calabrese dell’albero di fico: ecco perché a Natale mangiamo le crocette

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 di Maria Lombardo  Da sempre i calabresi ma non solo hanno considerato l’albero del fico come un amuleto tanto da piantarlo in ogni pezzo di terra e nei giardini delle case. I suoi dolci frutti hanno sfamato generazioni di calabresi cresciuti a “pani e fica sicchi”! Inoltre una bella leggenda narra:” Maria, Giuseppe e il piccolo Gesù un brutto giorno dovettero fuggire verso l’Egitto, per scampare alla strage degli innocenti ordinata da Erode. Presto però scese il buio e, non essendoci nessun altro riparo, i tre decisero di trascorrere la notte sotto un fico che, appena vide la Sacra Famiglia, allungò i rami e allargò le foglie fino a nasconderla completamente agli occhi dei soldati del malvagio re. Quando fece giorno la Madonna uscì dal verde nascondiglio e rivolgendosi all’albero di fico disse: «Che tu sia benedetto, o fico. Per due volte all’anno darai i frutti più dolci della terra». Da allora, all’inizio e alla fine dell’estate il fico dona i suoi frutti dolcissimi e i calabresi,

La cicerchiata calabrese per Natale dell’alto ionio di Calabria.

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  di Maria Lombardo  Sia la Cicerchiata che gli struffoli quindi vengono preparati con un impasto simili ma non uguale ai turdilli Calabresi, sono anch’essi fritti ma a differenza dei turdilli sono come delle piccole palline tonde immerse nel miele e decorate con diavoletti di zucchero colorato. Ecco la loro deliziosa ricetta per un Natale bellissimo da trascorrere in famiglia… Ingredienti: 250 grammi di farina 00’ – 2 cucchiai di marsala – 3 uova – 2 cucchiai di zucchero – 2 cucchiai di olio extravergine di oliva – scorza grattugiata di due arance – olio per friggere – 150 grammi di miele – confettini di zucchero colorato – frutta candita. Preparazione Setacciate la farina e su una spianatoia formate una fontana con il classico buco, nel quale metterete: le uova, lo zucchero, il marsala, l’olio di oliva. Ora impastate gli ingredienti tra loro, fino ad ottenere un impasto elastico. Ricavate dall’impasto dei piccoli filoncini di pasta da tagliare a tocchetti da 1 cm. Prendete ne

Il Risorgimento in Calabria: i fatti di Cosenza del 15 marzo 1844.

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 di Maria Lombardo    E’ veramente una pagina dimenticata ma ho deciso di portarla in auge per l’importanza dei fatti. Il 15 marzo 1844 si solleva la città di Cosenza in Calabria Citra conclusasi con 4 Caduti, 5 fucilati e un suicidio. Fatti che se pur non ricordati portarono direttamente all’Unità, protagonisti e fautori della sommossa   furono Nicola Corigliano e Francesco Salti, patrioti cosentini. Negli anni che precedettero la sommossa, le condizioni di Cosenza e della provincia erano tristi sotto il governo borbonico:erano stati aboliti la bandiera e l'esercito; il lavoro mancava, l'indigenza, il malcostume, l'ignoranza e il brigantaggio dilagavano. Le fonti di ricchezza erano inaridite. I procuratori che si sono susseguiti spesso e volentieri parlavano di una terra miserrima ma la situazione divenne al limite nel ’43 col decreto del 31 marzo che dichiarava in modo inappellabile “Demanio dello Stato” l`agrosilano, riducendo ad un terzo il compenso degli usi dovuti a

Frittata di “Zucchini Spinusi” l’avete mai assaggiata?

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 di Maria Lombardo    Mia mamma e mia nonna avevano le mani d’oro in tutto quello che facevano con poco preparavano delle ricette succulenti e variegate. Avete presente “a zucchina spinusa” loro pensavano fosse una qualità da sempre esistita in Calabria tipo un qualcosa di autoctono. La zucchina spinosa, chiamata anche chayote (termine di derivazione atzeca) o Sechio, è un ortaggio appartenente alla famiglia delle Cocurbitaceae. Proviene dal Sud America e, in particolare, dalla Costa Rica, dalla Martinica e dall’isola della Réunion. Insomma è ortaggio esotico portato dopo la scoperta dell’America.Attenzione deve essere sbucciata con attenzione, in quanto la buccia esterna è ricoperta da spine (in verità piuttosto morbide in alcune varietà).Il gusto della zucchina spinosa è particolare.È, infatti, una via di mezzo tra la patata e la zucchina nostrana. Ecco perché spesso laa cucino a frittata eccovi gli ingredienti.   3 zucchine spinose, 6 uova, 1 ciuffo di prezzemolo tritato, ol

“Na polia i turruni i Taurianova”: Taurianova ( RC) ed il suo famoso torrone.

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  di Maria Lombardo  Oggi, gli scaffali dei supermercati strabordano di qualsiasi specialità dolciaria, ma ai miei tempi, tutto questo lustro non c'era...Per Natale, si faceva provvista "a hfera" o al mercato domenicale, di qualche sussumella e qualche "poglia di turruni". I cultori della pasticceria assegnano alla cittadina di Taurianova il primato nella produzione del torrone, l’affermazione crea dei problemi di primogenitura legati alle origini ed alla tradizione storica di questo prelibato e apprezzato dolce. I pasticceri di Bagnara vantano, infatti, una secolare tradizione nella lavorazione del torrone, che si tramanda da padre in figlio dai primi anni dell’ottocento, e si sentono autorizzati e legittimati, nel sostenere che è il prodotto simbolo della loro città piuttosto che di Taurianova. La querelle è di un certo peso ed ancora oggi non è stata risolta. Se ne ha testimonianza in “Quando a Reggio non c’erano i cornetti” di Giuseppe Polimeni   pubblicato

Sapevate che l’epidemia di Spagnola del secolo scorso partì da Limbadi in Calabria?

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  di Maria Lombardo  Ebbene si Limbadi nel 1918 fu la “Codogno” di un secolo fa, era però la seconda ondata! Si moriva per questa influenza fuori stagione destando preoccupazione per quelle morti inquietanti. Insomma è come se il covid 19 anno domini 2020 degenera in complicazioni polmonari portando alla morte.  Molti crederono che fosse giunta la fine dell’umanità. La prima ondata di influenza passò sostanzialmente inosservata, in Italia come all’estero. La “febbre spagnola”, denominata così non perché provenisse dalla Spagna, ma perché le notizie arrivavano dal paese iberico che in quegli anni era neutrale e quindi non soggetto a censura di guerra, aveva fatto la sua prima apparizione nel marzo 1918, ma fu solamente verso la fine dell’estate che il virus cominciò a mostrare tutta la sua forza dopo una mutazione probabilmente avvenuta nel mese di luglio. A quel tempo però Limbadi non era nel Vibonese ma facente parte della provincia di Catanzaro. Sembra che proprio a Limbadi si potero

Liquore di Piretta:rosolio di limetta calabrese.

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 di  Maria Lombardo  La piretta è un agrume poco conosciuto e di scarso valore commerciale in quanto i suoi frutti non sono particolarmente apprezzati. Dalle bucce di questi frutti, però, si ottiene un liquore casalingo, simile al limoncello, ma addirittura più gradevole e aromatico. Si prendono sette / otto frutti di piretta, si sbucciano cercando di ottenere solo la scorza colorata, e si mettono in infusione in un litro di alcool in un barattolo di vetro ben chiuso. Si lascia così a macerare per circa 20/25 giorni, al buio e scuotendoli ogni tanto. Quindi si pone in una pentola un litro di acqua, la si riscalda e contemporaneamente vi si sciolgono 750 gr. di zucchero; quando l'acqua zuccherata è raffreddata vi si aggiunge l'alcool con tutte le bucce; si mescola ben bene e poi si travasa il liquore così ottenuto filtrandolo con una garza posta nell'imbuto. Il liquore di piretta è pronto per essere gustato; è meglio lasciarlo riposare per qualche giorno!

Fra Carmelo Falduti di Caroniti (VV) e la sua opera per il Santuario della Vergine del Carmelo di Monte Poro.

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 di Maria Lombardo  Spesso anche noi abitanti del   comprensorio sottovalutiamo quel bellissimo Santuario di cui ne ho parlato ampiamente nel blog e la storia di colui che l’ha voluto ardentemente. Un bellissimo boschetto ammanta quel posto da favola, ristoro dei pellegrini che d’estate giungono copiosi! Fra Carmelo Falduti nasce a Caroniti oggi borghetto montano del Vibonese il 04 /10/1845 in un’altra frazione vicino al Monte Poro Caroniti. Il frate che era in principio pastore sostenne di aver avuto in quel boschetto la visione della Vergine che chiedeva di edificare per lei una chiesa.L’amore che subito ha avuto per Maria   tanto che la chiamava   “la mamma bella”, gli fa   abbandonare il lavoro di pastore e vestendosi   con un saio, e con la coroncina del Santo Rosario in mano cominciò a girare in vari paesi vicini e lontani a chiedere l’elemosina che per l’aiuto ottenuto dalla gente, cominciò a costruire una piccola chiesa oggi sede del Crocifisso. Cosi cominciarono le visite di d

Andiamo a Mammola (RC) per assaggiare un piatto contadino: “fagioli cu stoccu”

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 di Maria Lombardo  Mammola ha una cultura gastronomica tradizionale di cucina tipica montanara e contadina e di prodotti tipici. La cucina offre vari piatti di tradizione, alcuni dei quali inclusi nell'elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali del Ministero dell'agricolutra. La gastronomia del luogo si basa sulla rielaborazione di ingredienti semplici di tipico utilizzo contadino.I prodotti tipici tradizionali sono: lo stocco di Mammola; la ricotta fresca e ricotta affumicata di Mammola, fatte con latte di capra; il Caprino della Limina; l'Olio extra vergine di oliva della Locride; i salumi al peperoncino piccante e finocchietto selvatico; le nacatole; la pizzata (pane di mais); il pane di grano casereccio al forno a legna.In particolare lo "stocco", per la lavorazione della spugnatura e per la preparazione, ha fatto attribuire a Mammola il titolo di “Paese dello Stocco”. Ogni 9 agosto dal 1978 è organizzata la "Sagra dello Stocco". Per

Donne calabresi e Risorgimento. Il gesto eroico di Francesca Zupi nella battaglia del Volturno.

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  di Maria Lombardo Sono state molte le donne calabresi che si sono immolate per il Risorgimento. Non sono mai ricordate! Eppure figlie di una terra povera e al margine dello Stato seppero rendere onore ai principi in cui credettero.È riportato da Giacomo Oddo Bonafede, nel suo libro I Mille di Marsala. Scene di rivoluzione, G.Scorza Milano 1864, personalmente consultato, nella Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, da me che cercavo significativi contributi al femminile. Oddo Giacomo di Gratteri (Palermo 1827-1906), dopo aver dismesso l'abito domenicano ed essersi convertito ai moti liberali, per non creare scandalo, scelse di scrivere con il cognome della madre, Oddo appunto e non del padre Bonafede, questa testimonianza che riporto.Francesca Zupi di Fiumefreddo Bruzio (CS), di vent'anni, nata da Alessandro ed Elisabetta Pellegrini,  nobile e ricca, seguace della Carboneria, animata da grande ardore patrio, seguì i suoi fratelli Achille e Giuseppe Zupi che militavano con Gari

“Murunedhi” e vino novello per San Martino in Calabria.

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 di Maria Lombardo  La festa di San Martino è il giorno in cui in Calabria   arriva il momento di assaggiare il vino novello, prodotto dall’ultima vendemmia. In passato questo giorno era una festa per i nostri nonni che giravano per le cantine degli amici o dei vicini del paese per assaggiare il vino nuovo e festeggiare con i brindisi sul superamento della fase mosto.Per la sera di San Martino e la “degustazione” del vino novello, le donne in casa preparavano pietanze e prelibatezze tipiche della nostra cucina, per mandare giù i bicchierini del vino novello. Alla tavola non potevano mai mancare le zeppole oppure   un pezzo di pane fatto in casa, appena caldo o conservato, le olive schiacciate, prodotti sott’olio, affettati, sopressata, salame, soliti spizzichi da accompagnare con il vino.“I murunedi o mbriacuni”, sono delle golosità tipiche calabresi. Si tratta di stuzzichini da gustare in compagnia, con un buon bicchiere di vino. Questa è la sua ricetta, semplice e senza dosi precise,

La storia dell’Albergo delle Fate di Villaggio Mancuso nella Sila Piccola

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Crediti foto: https://www.leggoscrivo.com/    di Maria Lombardo  L’Albergo delle Fate è monumento storico nazionale, dichiarato bene di notevole interesse architettonico dal Ministero per i Beni Culturali, con Ddr n. 124 del 28 novembre 2007. Costruito interamente in legno negli anni ‘30 da Eugenio Mancuso, con soluzioni architettoniche ancora oggi modernissime. Ricordiamo che anche le casette del circondario sono edificate in legno. Da sempre considerato “l’albergo per eccellenza” della Sila è collocato in posizione dominante in un bellissimo parco posto proprio al centro di Villaggio Mancuso, frazione montana di Taverna, patria dell’artista seicentesco Mattia Preti e piccolo comune della provincia di Catanzaro. Il suo aspetto potrebbe far pensare a un'architettura del Nord Europa, tanto più che l’albergo è ancora oggi immerso nella natura, fra pini altissimi e la vegetazione rigogliosa della Piccola Sila. Esempio di un'architettura che coniuga estetica, funzionalità e soste

Le patate rosse "o pipi bruscenti", sono una ricetta antichissima di Calabria.

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  di Maria Lombardo     La ricordano in pochi calabresi al giorno d’oggi, ammetto che nemmeno io la conoscevo. Ho trovato qualche appunto su fogli volanti che erano di mia mamma sembra però che questa ricetta la facesse la mia bisnonna nata a fine ‘800.   La ricetta è composta da ingredienti semplici e per meglio dire, ingredienti che tutti i contadini di Calabria, avevano nelle loro dispense: come i peperoni essiccati al sole,   alloro, le patate, l’origano, la cipolla e l’olio. Ricetta semplice ma gustosissima e di cui oggi, vi vogliamo far conoscere ed apprezzare il suo sapore antico. Ingredienti per 4 persone Patate – 4/5 grosse Peperoni essiccati al sole – 3 / 4 Olio Origano Cipolla Qualche foglia di alloro Sale Q.B. Procedimento di preparazione   In un tegame versate l’olio e appena sarà caldo, aggiungetevi i peperoni essiccati – che rigirerete, finchè non diventeranno croccanti. Ora, toglieteli dal fuoco e sbriciolateli grossolanamente, per poi metterli da

IL 26 SETTEMBRE MORIVANO IN CIRCOSTANZE SOSPETTE GLI "ANARCHICI DELLA BARACCA": AVEVANO SCOPERTO L'ASSE TRA ESTREMA DESTRA E 'NDRANGHETA CHE PORTÒ ALLA STRAGE DI GIOIA TAURO.

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  di  Maria Lombardo  E’ il 22 luglio del ’70 da Gioia Tauro in Calabria a grande velocità passa un treno, il Torino-Palermo con 200 personea bordo. Il treno però deraglia il bilancio 6 morti e 70 feriti il caso si chiuse come errore umano e vanno a processo 4 dipendenti delle Ferrovie. Prosciolti però da ogni accusa! Ma 4 giovani non ci stanno a questa chiusura   farsa, sono Gianni Aricò, Annalise Borth, Angelo Casile, Luigi Lo Celso e Franco Scordo. Anarchici giovani colti e determinati i ragazzi sella Baracca dal nome dove si riunivano aprono una controinchiesta. Partono dalle proteste contro la decisione governativa di istituire Catanzaro come capoluogo della Calabria, i moti si trasformarono in una rivolta dai toni eversivi. I capi della rivolta di Reggio sono capi di estrema destra   tra cui il missino Ciccio Franco che rilancerà il famigerato slogan “boia chi molla”. I ragazzi della Baracca hanno in mano un dossier di tutto punto, foto agganci e pedinamenti sanno quanto la cosa

Ed ecco a Voi il limone sfusato di Favazzina ( RC)

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  di Maria Lombardo  Il limone (citrus limon), originario dell’Asia orientale (Cina India, Birmania), appare già su alcuni dipinti rinvenuti tra i resti di Pompei, ma la diffusione nell’area mediterranea si è avuta intorno al 1100 grazie agi Arabi. Tra le suggestioni della Costa Viola, a Favazzina, a metà strada tra Scilla e Bagnara, ma in comune di Scilla, prospera una varietà, conosciuta come “sfusato di Favazzina”. Il paesino, è sovrastato da pendici montane, a picco sul mare, che hanno dato spazio a fertili “terrazze” per la coltivazione di uva “zibibbo” e dei pregiati limoni che sono un vero e proprio miracolo della natura e della perseveranza dell’uomo. A Favazzina, non c’è l’ordinario pianeggiante territorio delle culture agricole. C’è la montagna che precipita nel mare e su quel forte declivio, con pazienza e “armacie”, i contadini, lavorando in “verticale”, hanno infatti creato la popolazione dei preziosi limoni, nutriti dalle pure acque che scendono dall’Aspromonte, dal sal

Il 29 ottobre 1950 nasce a Crotone in Calabria: Rino Gaetano

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 di Maria Lombardo  Viene ricordato per la sua voce ruvida, per l'ironia e i profondi testi caratteristici delle sue canzoni, nonché per la denuncia sociale spesso celata dietro testi apparentemente leggeri e disimpegnati. Artista che ha amato profondamente la sua terra tanto da evitare schieramenti politici e criticare nelle sue canzoni la politica italiana. Possiamo ribadire   che in molte canzoni fece nomi e cognomi di politici del suo tempo! Una famiglia di emigrati la sua prima a Dolo nel Veneto dove furono sfollati dopo la seconda guerra mondiale e poi nel marzo 1960 a Roma. Ebbe educazione ecclesiastica presso il   Seminario Piccola Opera del Sacro Cuore di Narni, in provincia di Terni. A Terni il cantautore Crotonese produsse “il poemetto” ma appena tornato a Roma nel ’68 assieme a un gruppo di amici creò il quartetto dei Krounks, un gruppo musicale che eseguiva soprattutto cover. Gaetano vi suonava il basso e nel frattempo si dilettava a scrivere canzoni. Per un periodo

Vi porto a visitare Gambarie centro turistico Aspromontano.

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 di  Maria Lombardo  A 35 km da Reggio Calabria si trova Gambarie una delle più importanti aree protette d’Italia, sia per estensione che per valore naturalistico, faunistico e paesaggistico. Merita per tante ragioni una bella visita anche d’inverno. Nato negli anni venti per l’opera di pastori, boscaioli e cacciatori che costruirono baracche di legno per le proprie necessità, Gambarie si trova a 1.450 metri di altitudine all’interno del Parco Nazionale dell’Aspromonte. Località turistica di elevato livello che si trova nel Comune di   Santo Stefano in Aspromonte. Tra le località montane della Calabria, Gambarie ha certamente un particolare valore paesaggistico dovuto alla sua eccellente posizione geografica, immersa tra le alte vette del massiccio aspromontano, ma a pochissimi chilometri dal mare. E’un balcone sul mare che rende unico il connubio tra montagna innevata e mare. Dalla sommità dei monti più alti infatti si può godere di una vista straordinaria che abbraccia il vulcano Str

"Stinchi di morti " ,tanto per stare in tema… ma del vibonese!

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  di Maria Lombardo  “I stinchi di morti” sono dei dolci tipici calabresi, si preparano per il giorno dei morti. Sono preparati con ingredienti semplici, zucchero, farina e mandorle, ma la loro particolarità oltre alla forma, sono le spezie usate, infatti risultano molto profumati, di cannella e chiodi di garofano. Io li ho voluti riproporre, così magari li prepariamo tutti per Halloween, questa festa che sembra venuta da lontano, ma in realtà secondo la teoria di un antropologo calabrese, pare che la stessa sia stata portata oltreoceano da qualche contadino calabrese. Infatti ancora oggi in Calabria ci sono diversi paesi in cui si svolgono alcuni rituali da cui probabilmente prende origine la festa di Halloween.   Ricetta : 2 chiare d'uovo montate a neve, 250 gr zucchero, 1 cucchiaino di ammoniaca per dolci,   150 gr mandorle, 150 gr nocciole, 150 gr farina.   Cuocere   a 150 gradi per 40 minuti Ho usato le mandorle senza buccia tagliate in due. Montare le chiare