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Visualizzazione dei post da marzo, 2019

Il Museo Diocesano d'Arte Sacra di Nicotera (Vibo Valentia).

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di Maria Lombardo Il museo diocesano di Nicotera è ospitato in un antico palazzo signorile del XIV secolo distribuito su due livelli, la struttura architettonica di pregio nel corso della sua esistenza è stata adibita anche a convento dei celestini e infine dalla fine del 1700 adibito a sede vescovile. L'edificio è posto poco sotto al castello e di fronte alla grande cattedrale, con superba vista sul mare. Al suo interno è contenuto materiale pertinente soprattutto alla storia della chiesa nicoterese, ma anche reperti che riguardano uno spaccato di vita di epoca antica e alto medievale, perciò sono esposti frammenti di vasellame greco-romana, testine femminili, anfore, sub-materiale architettonico riferito alle ville, colonnine in granito pertinenti a edifici ecclesiastici medievali, ecc.. Insomma materiale di un arco di tempo che va dal IV secolo a.C. fino al XX secolo. Allestito al piano terra e primo piano del Palazzo Vescovile ( XVI secolo ), è stato istituito il 

Francesco di Paola: 2 aprile 1507 muore il Santo Calabrese in Francia.

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di Maria Lombardo È stato patrono del Regno di   Napoli ed è compatrono della città di  Napoli . È inoltre il patrono principale della  Calabria , dov'è venerato in innumerevoli santuari e chiese. Santo veneratissimo   oltre che in Francia e Spagna e Germania e nel resto d’Italia, soprattutto nel Meridione. Moltissimi e importanti erano i conventi dei Minimi; Diversi principi Borbone di Spagna portavano il suo nome   e molti altri innalzarono chiese a Lui dedicate come ex voto il caso   di   Ferdinando IV al suo rientro a Napoli nel 1815.   L’anno successivo le due corone del trono di Napoli e   Sicilia vennero unificate. Ed ecco che da quel momento i Re Borbone si inimicarono i Siciliani per sempre! Una delicata operazione questa unificazione ed il Borbone andò a “scomodare” la religione scegliendo un nuovo patrono: la Madonna Immacolata, e il Regno venne proclamato l’8 dicembre.Si sperò che un così alto patrocinio rafforzasse il nuovo Stato: lo storico deve concludere c

QUANDO IL FASCISMO DEPORTO' CENTINAIA DI ETIOPI IN SILA E STRINSERO UNA BELLA AMICIZIA CON LA POPOLAZIONE LOCALE

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di Maria Lombardo Tutto ebbe inizio ad Addis Abeba nel febbraio del ’37, degli ordigni vengono lanciati sulle fila italiane dalla resistenza etiope. Il Maresciallo Graziani vicerè d’Etiopia è tra i feriti! Subito il regime fascista rispose uccidendo migliaia di Etiopi altri vicino all’Imperatore Selassié, in esilio a Londra, toccò il confino. Molti finirono in Somalia ed Eritrea ma diverse centinaia vennero inviati in Italia al fine di controllarli più da vicino. Stavolta non furono inviati sulle isole ma in Calabria proprio in Sila ad essere spediti sulla Sila furono personaggi di spicco, funzionari etiopi. Longobucco la destinazione, un centro isolato senza strade insomma un posto ideale per il confino.Mussolini stesso, inoltre, ordinò che si evitassero i contatti tra i ribelli e la popolazione di Longobucco. Qualcosa, però, non andò come previsto. La popolazione etiope in Calabria ottenne in virtù dell’impegno del Papa trattamento di riguardo gli autoctoni che incontravano

Calabria, l'antica arte della pesca del pescespada: simbolo indiscusso della Costa Viola Reggina.

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di  Maria Lombardo  Soddisfatta del successo dei miei articoli che hanno lo scopo di fare marketing sul territorio della Calabria, portando su un piatto d'argento ottimi risultati con un gruppo di irriducibili che mi segue in tutto dalla pubblicazione alla lettura e divulgazione di questi scritti. Oggi vorrei parlarvi dell'antica arte delle pesca del pescespada, un pesce di una carne prelibata e che si adatta a molte preparazioni. Quest'arte affonda le “radici” nella storia veniva praticata dal '500 ed anche tra i pescatori vi era la regola del maggiorascato, tempi in cui le famiglie erano davvero numerose. Catturarlo era un vero e proprio duello poi col tempo le tecniche si sono affinate per renderla più fruibile. Sulla luntra salivano 6 uomini nerboruti che sceglievano la migliore vedetta che scrutando i flutti dello Stretto stanasse il pesce. Un lavoraccio ma andava fatto! Solo col '700 le cose peggiorarono entrano in scena le palamitare reti che cattur

L’incantevole spiaggia della Tonnara di Palmi e la leggenda dello scoglio dell’ulivo.

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di Maria Lombardo Una spiaggia incastonata in una scogliera, le acque limpide dove si trova lo scoglio dell’Ulivo: una roccia scavata dal logorio del mare, sulla quale resiste da 400 anni un ulivo incurvato dal vento.   Questo angolo di paradiso prende il nome da un’antica tonnara che ai primi del ‘900 si occupava di pesca del pesce spada. Due km di spiaggia bianca delimitata a sud da quello che resta il simbolo della Tonnara di Palmi , ovvero l’imponente Scoglio dell’ulivo: una roccia in mezzo al mare raggiungibile a nuoto, sulla quale si trova un albero di ulivo solitario. A nord la spiaggia è delimitata da ciò che resta di un’antica scogliera e dominata alle spalle dal bastione montuoso del Sant’Elia che assume la forma di un leone accovacciato. Un pezzo di Calabria che sa regalare al turista un’emozione unica! Intorno alle rocce della baia, i ricchi fondali sono un richiamo irresistibile per sub ed appassionati di snorkeling. Accanto alla spiaggia si snoda il lungomare co

Ecco a Voi un cavallo di battaglia delle alture calabre: il Fragolino di Serra San Bruno (VV).

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di Maria Lombardo In quel di Serra San Bruno, la “ capitale” delle Serre Vibonesi ogni massaia che si rispetti sa preparare il rosolio Fragolino. Questi piccoli frutti   rossi dolcissimi crescono copiosi sulle alture calabresi!   Insomma parliamoci chiaro sono le fragoline di bosco. La “Fragaria vesca” usata da temoi immemori a scopo terapeutico oltre che edibile, le foglie, contenenti tannino, flavonidi, vitamine, fosforo, sodio, ferro e calcio. Una ricetta che qui probabilmente si diffuse grazie alla Certosa per poi passare al popolo con l’arrivo dello zucchero nel Vecchio Continente. Le massaie interrogate mi dicono che l’altro modo per conservare questi frutti è la marmellata ne parlerò prossimamente. Andiamo agli ingredienti loro vanno ad occhio nelle grammature io per aiutarvi concedo una tantum: INGREDIENTI 1 kg fragoline di bosco 800 grammi acqua 8 decilitri di alcool 95 gradi 800 grammi zucchero PREPARAZIONE  Lavare bene il prodotto reperito nei boschi,

L’Unità d'Italia voluta dai Calabresi: il liberale Benedetto Musolino da Pizzo Calabro.

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di Maria Lombardo Nobile, radicale, ateo, politico indipendente ed originale, Musolino teorizzò nel 1854 la necessità che gli ebrei avessero un loro Stato in Palestina. Nato a Pizzo Calabro nel 1809 da famiglia di baroni e ferventi liberali, sia il padre che lo zio furono in esilio per aver partecipato alla fondazione della  Repubblica partenopea  nel 1799.   Compì gli studi liceali a Monteleone di Calabria poi salpò alla volta di Napoli per studiare avvocatura. Qui conobbe  Luigi Settembrini  e altri liberali meridionali, e per questo scontò anche un breve periodo di carcere.  Dal carattere curioso e instabile, decise di partire alla volta dell’Oriente dove visitò la Palestina, alcune isole mediterranee per poi stabilirsi a Istanbul, capitale dell’impero ottomano, dove affermò in seguito di essere divenuto consigliere del Gran Visir. Tornò nel ’ 32 a Napoli dove fondò una sua setta I Figliuoli della Giovine Italia , diversamente da Mazzini lui  si caratterizzava per l’ateismo

Spiagge bianche di Briatico (VV): magnifica località della Costa degli Dei.

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di Maria Lombardo Briatico è una famosa località balneare nella provincia di Vibo Valentia, presenta una costa lunga e frastagliata e un mare limpido. Lungo la costa sono presenti i resti di due torri difensive del XVI secolo, una delle quali, la famosa Rocchetta di Briatico è uno dei luoghi più conosciuti nella provincia.   Si tratta per la precisione di un susseguirsi di spiagge, scogliere e baie, tra cui le spiagge di Baia Safo, Trainiti e San Giuseppe, caratterizzate da uno splendido litorale di sabbia chiara incastonato in un tratto costiero rinomatamente roccioso. Alcune di esse sono raggiungibili solo via mare e molti pescatori sono disposti quotidianamente a trasportarvi i turisti.   In queste spiagge il   bianco della sabbia e l'azzurro del mare si fondono perfettamente ! Il contrasto del blu del mare con il verde della natura rende il tutto ancora più spettacolare. La spiaggia è ideale per i bambini, vista l'assenza di pietre e la profondità non eccessiva de

LA LEGGENDA DELL'ULIVO DI SAN BRUNO DA COLONIA A SORIANELLO-VV

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di Maria Lombardo Oggi vogliamo illustrarvi, la leggenda del cosiddetto “ulivo di San Bruno” situat o a Sorianello, un borgo nei pressi di Soriano Calabro, paesino poco noto fino all’anno mille, che si sviluppò in concomitanza dell’arrivo dei Normanni. Il Conte Ruggero, pose il paese sotto la sua Signoria con il titolo di feudo, ed a causa della sua ubicazione divenne importante poiché si trovava tra la comunità monastica certosina di Serra San Bruno e Mileto dove il Conte risiedeva. Tra i frequentatori della corte di Ruggero, vi erano prelati, dignitari, principi ed uomini di pensiero nonché San Bruno amico e consigliere del Conte, che sovente si recava in visita al suo benefattore. Bruno di Colonia, fondatore dell’ordine dei Certosini e della celebre Certosa di Serra San Bruno che, ancora oggi, dopo tante dolorose vicende troviamo nella sua austera bellezza. La leggenda che ci è stata tramandata nel corso dei secoli, ci narra che il Santo fondatore dei certosini durante il

“I tramonti di Ulisse” nasce il bellissimo progetto di Paolo Compagnino, iniziamo dal principio!

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di Maria Lombardo Spesso e volentieri mi occupo della Calabria che fu, di quello che rimane e poco di quella che verrà! Oggi per Viviamo la Calabria ho scelto l’ambiziosissimo progetto di Paolo Compagnino volto pulito della più bella Tropea. Andiamo per gradi al “contest” dedicherò una serie di scritti ma desidero che il lettore intuisca il valore culturale del progetto. Solo due volte l’anno nei mesi estivi da tempi immemori   si assiste ad un fenemeno ottico   straordinario   che interessa i borghi calabresi affacciati sul Tirreno:   è  il tramonto del sole nel cratere del vulcano Stromboli. Insomma i dirimpettai della   stupenda isola eoliana di Stromboli!   Ma solo da pochissime zone si vede   in modo particolare da Nicotera a Zambrone , un valore aggiunto in un lembo di terra già dotato   di enorme bellezza ma si deve far conoscere in chiave di  valorizzazione turistica e promozione territoriale all’estero .   Le isole Eolie (Lipari, Vulcano, Panarea, Salina, Alicudi, Fil

Paola (CS): 27 marzo 1416 nasce San Francesco il Paolano vi porto nella sua casa natale.

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di Maria Lombardo Non andate via da Paola senza aver visitato la suggestiva casa natale del Santo di Calabria. Io ci sono stata e non pensavo di poter rivivere la fanciullezza del Santo nel luogo della sua nascita. Ebbene si esiste ancora! Le tracce salienti della fanciullezza del Santo si possono trovare solo nel centro storico di Paola. Per avviarsi verso la casa Natale di Francesco Martolilla che oggi ospita una deliziosa chiesetta   si accede dall’Arco San Francesco. Francesco Spinelli, III Marchese di Fuscaldo e Signore di Paola dal 1604 al 1650, volle far edificare questo arco come porta d’ingresso e come protezione del centro storico. Di autore ignoto, questo arco rinascimentale è finemente lavorato ed è sormontato da un baldacchino in marmo bianco, sorretto da quattro colonne. All’interno di questo baldacchino, nel 1622, fu eretta una monumentale statua, anch’essa in marmo, che raffigura il Santo in piedi, appoggiato al suo inseparabile e celebre bastone. Alla Porta M

Venerdì di quaresima in Calabria: Polpette di ricotta alla Silana.

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di Maria Lombardo Le polpette al sugo con la ricotta nascono nell’ambiente contadino di un tempo, quando i lavoratori dei campi o i pastori, certo non potevano permettersi spesso il lusso della carne e sfruttavano, quindi, tutto quello che avevano a disposizione per dar vita a piatti più variegati che mai. In questo caso, i pastori fruttarono la ricotta prodotta dal latte delle proprie mucche per inventare delle squisite polpette di ricotta,preparate soprattutto in Calabria, con particolare riferimento alla zona della Sila. Per quanto riguarda gli ingredienti servono questi:   250 gr di ricotta pecorina o vaccina; 1 uovo intero; 70 gr di formaggio grattugiato (pecorino o parmigiano); 125 gr di pane grattugiato; prezzemolo tritato; sale; 5 cucchiai di passata di pomodoro già cotta e condita in precedenza; 2 cucchiai di olio extravergine d’oliva; acqua. Ora passiamo al procedimento! In un recipiente mettete la ricotta, un uovo, formaggio grattugiato e pangrattato, sale quant

Asparago selvatico della Calabria Igp.

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di Maria Lombardo La famiglia degli asparagi conta oltre 300 varietà: una di queste è  l’Asparago selvatico della Calabria, o Asparagus acutifolius, che cresce quasi in tutto il territorio regionale. La sua zona d’elezione è Filadelfia, in provincia di Vibo Valentia: è qui che si il salmastro del mare incontra l’aria fredda e la terra dura delle montagne, dando all’asparago locale un sapore amaro e un profumo erbaceo incomparabili con altre varietà della stessa pianta. La pianta cresce spontaneamente nelle campagne calabresi, ha rami sottili e foglie spinose e può arrivare al metro di altezza: i calabresi lo mangiano principalmente sotto forma di conserve o sottolio, ma anche dentro la frittata o inserito in contorni e antipasti. Fatto questo preambolo doveroso per il borgo di Filadelfia possiamo decantare le proprietà dell’”asparachu” appartenente alla famiglia delle Liliacee e diffuso nella macchia mediterranea e cresce spontaneamente in prati, pascoli e boschi incolti della

Calabria Grecanica: Rocche di Prastarà Montebello Jonico (RC)

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di Maria Lombardo Un luogo dove non c'è bisogno di descrizioni, Pietro Germi lo scelse per girare un film WESTERN proprio qui. Oltre al suggestivo paesaggio che si può ammirare a 360 gradi, vi è un energia particolare che ti prende e ti lascia senza parole. Sostare per un ora significa entrare in collisione con un universo naturale molto complesso e al tempo stesso surreale. La Calabria non nasconde le sue meraviglie, siamo noi che non le conosciamo. Oggi per Viviamo la Calabria vi conduco idealmente nella Vallata del fiume S.Elia nel comune di Montebello Jonico in Provincia di Reggio Calabria, di fronte alla roccia a “cinque dita” di Pentedattilo, si staglia la roccia di Prastarà. Proprio sotto la spelonca si trova “La caverna dei Ladri”. E’ noto che in essa siano stati ritrovati utensili e suppellettili da cucina e altro materiale di epoca antica. Si dice inoltre che nei pressi di Presterà fosse esistita un via per il mare ma probabilmente è solo leggenda. I ritrov

Terremoto 8 marzo 1832 i paesi del Marchesato di Crotone in ginocchio, lo Stato rispose con calma.

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di Maria Lombardo Nelle scorse settimane ho portato all’attenzione del grande pubblico un evento sismico calabrese poco conosciuto: il “tremuoto di Cutro” che coinvolse molte zone del Crotonese e del Catanzarese. Oggi intendo parlarvi di come rispose lo Stato Borbonico! Riporto una lettera datata 7 aprile 1833 nulla si era mosso dopo 12 mesi:  “  Signore, con dolore le rappresentiamo che il terribile tremuoto si è fatto sentire con le sue scosse ieri sera ad un’ora circa di giorno e la scorsa notte. Le case de’ danneggiati anteriori son rese inabitabili; le non danneggiate son ora lesionate. Fra le prime quella di Saverio Gigliotti e Maria Amoroso caddero per terra interamente restando vittima nella prima un suo figlio e gravemente feriti la moglie e una figlia. Questo funesto accidente avvenne nell’atto che una forte pioggia fece cadere in grande abbondanza acqua sulla terra in modo che obbligò tutti ad abbandonare gli abituri provvisori. Oltre a ciò,  la morte stentata av

La chiesa di San Giuseppe a Scigliano (CS) e la leggenda legata al Santo Patrono della cittadina.

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di Maria Lombardo Prima di parlarvi di questa bellissima Chiesa intitolata a San Giuseppe, Santo Patrone del borgo di Scigliano   iniziamo con la narrazione di una leggenda legata al Santo.   Si racconta che nel 1783 una notte San Giuseppe apparve in sogno al prete del paese dicendogli di radunare tutta la gente in chiesa perché un triste evento avrebbe raso al suolo il paese. Il prete sconcertato corse a suonare le campane che simboleggiava l’allarme. La gente in preda al panico corse davanti la Chiesa. Subito dopo un forte terremoto colpì gran parte della Calabria ma la gente si salvò perché era sveglia ed in strada. Fu da quel giorno che San Giuseppe è venerato come Patrono e Protettore di Scigliano. Raccontata la leggenda probabilmente sconfusionata dal corso dei tempi parliamo della Chiesa citata in calce. Si trova nella frazione di Diano è la più grande delle numerose chiese di Scigliano. In principio però era dedicata consacrata all'Assunzione della Vergine.   L&#

La tradizione di San Giuseppe a Pizzo Calabro (VV).

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di Maria Lombardo Narra la “ leggenda ” che alla   Madonna fu negato un riparo per il parto del Messia. Proprio da questo concetto nasce da   tempi immemori l’usanza di offrire ai poveri una pietanza calda per San Giuseppe. Non esisteva casa dove   non c’era “foculàru” in cui non cuocesse una “pignata, ‘nu testu, cu’ ciciàri”  ed i poveri che bussavano a quella casa erano ospiti graditi, come se accogliessero Giuseppe e Maria con il Bambinello. Ancora oggi in molte zone della Calabria  la tradizione non ha mai smesso di essere perpetrata, ed ancora oggi, quella di cucinare la pasta con i ceci ed offrirla alla comunità , in ricordo di quando lo si faceva per i poveri, offrendo loro un pasto caldo e nutriente, è sempre attuale. A Pizzo Calabro però la tradizione della pasta e ceci si svolge la Vigilia di San Giuseppe, il 18! Qui però il piatto caldo viene distribuito   ai fedeli dall’ Arciconfraternita del Santissimo nome di Maria, meglio conosciuta come chiesa di San Sebast

Zeppole di San Giuseppe catanzaresi: una delle varianti.

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di Maria Lombardo Nella scorsa stagione vi ho spiegato che le zeppole di San Giuseppe in Calabria variano in alcune provincie. Ho documentato per iniziare sempre la scorsa stagione quelle che si fanno a Reggio con la ricotta, questa stagione ci spostiamo a Catanzaro. Anche qui questi deliziosi dolci sono ricolmi di ricotta, una cosa è certa la ricetta varia da zona a zona della Calabria. Cari lettori ricordatevi che questo è un dolce che spopola in tutto il Mezzogiorno. L’origine di questi dolci, tipicamente meridionali, non è del tutto chiara; probabilmente napoletana, risale forse all’inventiva delle suore di San Gregorio Armeno. Le prime indicazioni scritte si trovano sul trattato di cucina di Ippolito Cavalcanti, nel 1837. Ricordiamo però nuovamente e brevemente la leggenda:” Poiché a Giuseppe e Maria nessuno diede ospitalità durante il viaggio che intrapresero per andare a registrarsi, secondo il censimento indetto da Cesare Augusto per cui era necessario recarsi al proprio

Siamo giunti alla Quaresima: Frittata di Scammaro in Calabria

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di Maria Lombardo Per capire il perché il digiuno era ed è obbligatorio ho deciso di fornirvi dei dati, il periodo di astinenza veniva detto anche in Calabria dello Scammaro.   Un periodo però che   coincideva ancora con l ’ inverno tra febbraio e marzo. Certo ancora un periodo molto freddo , il cibo del contadino delle comunità montane calabresi consisteva unicamente in pane ottenuto da farine di cereali vari, sardine sotto sale, cipolle, lupini, fagioli ed erbe spontanee. Le salsicce, le soppressate e gli altri derivati del maiale, che veniva ucciso dopo Natale, venivano appesi per seccarli in attesa della Pasqua. Quindi non era imputabile al solo precetto religioso! Gli antropologi più noti dicono:” In tempo di Quaresima la vita si faceva dura; era passato il tempo del Carnevale! Dopo le soppressate, le braciole di carne e la gelatina di maiale del Martedì Grasso, arrivavano le Ceneri; non ci si cammarava più (‘non si mangiava più carne’) per quaranta giorni”. Ecco gli in

I sette Martiri di Ceuta capitanati da Fra Daniele da Belvedere detto “il Calabrese”

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di Maria Lombardo Nel 1227, sette Frati Minori, Angelo, Samuele, Donulo, Leone, Nicolò, Ugolino,capitanati da fra Daniele di Calabria, mandati da frate Elia partirono come missionari del Vangelo tra i   mori maomettani. Giunti nel Marocco, cominciarono subito a predicare il nome di Cristo.Catturati, carcerati e spinti con lusinghe e minacce ad abiurare la fede cristiana, resistettero, da veri forti ad insulti e torture;ed infine furono condannati alla decapitazione. I loro corpi pietosamente raccolti dai cristiani del luogo, furono sepolti a Ceuta .Il Papa Leone X° per il loro eroismo li annoverò tra i santi martiri. Sulle ultime vicende di questi missionari   francescani i pareri degli esperti sono discordanti circa la datazione di un paio di rari documenti che li riguardano come la lettera di un certo Mariano da Genova che scrisse a frate Elia per informarlo sulla sorte gloriosa dei missionari e che il compilatore afferma avere scritto pochi giorni dopo il triste fatto. I

C'ERA UNA VOLTA IL TEATRO A MONTELEONE… ANZI IL TEATRO FRANCESE!

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di Maria Lombardo Perché Monteleone di Calabria diventasse una Città di un certo livello si era dovuto attendere l’arrivo dei Murattiani che resero l’odierna Vibo Valentia una città come quella Greca e Romana. A dire il vero questo è un periodo poco studiato sia dalla storia generale che locale, eppure anche i Vibonesi hanno dimenticato che sotto Murat la Città fu “capitale” di Calabria Ultra. Andiamo alla storia , in principio i Calabresi furono molto ostili con i Francesi popolo diffidente per natura e poco avvezzo ai cambiamenti. Monteleone invece dopo l’iniziale ostilità si affezionò al Monarca Napoleonide con enorme fedeltà. E quella fedeltà venne ricompensata a piene mani! Infatti, sotto la dominazione francese la vita amministrativa, culturale, mondana ricevette forti impulsi e la città fu arricchita di nuovi edifici ed istituzioni. A dire il vero la Città che sotto i Borbone era affamata e dimenticata mancava di ogni cosa ad esempio la cultura era al bando tanto è vero c

Ponte romano di Scigliano (CS): uno dei ponti più antichi d’Italia.

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di Maria Lombardo Conosciuto anche col nome di ponte :"d'Annibale" o "di Sant'Angelo" si trova in prossimità del fiume Savuto. L'antico ponte di epoca romana è uno dei ponti più antichi d'Italia assieme al ponte Fabricio dell'isola Tiberina (69 a.C.) ed al ponte Emilio (179 a.C.). Di certo si sa che questo ponte fu costruito nel periodo che va dal 131 al 121 a.C. Infatti in questo periodo l'imperatore Tiberio Gracco fece costruire l'antica via Popilia ,di cui il ponte fa parte, che collegava l'attuale Reggio di Calabria a Capua.Questo ponte largo 3,45 metri alto 11 metri e lungo circa 25 metri, è costruito ad una unica volta con due archi concentrici. Completamente costruito a secco con pietra di tufo rosso calcareo, proveniente da una cava non molto lontana, da oltre 2000 anni sfida le intemperie e le piene del fiume presentandosi a noi ancora perfettamente percorribili. Il Padula in “Calabria prima e dopo l’unità” scriveva: