Post

Visualizzazione dei post da agosto, 2022

Seminara (RC), la famiglia Condurso e Pablo Picasso

Immagine
  di Maria Lombardo  Accadde quella volta che Pablo Picasso, durante una Fiera a Ventimiglia, si imbatté nelle ceramiche Condurso di Seminara. Pensereste mai ad una liason fra la terra calabrese e il genio di Picasso? Ebbene, non ci siamo fatti mancare neanche questa. La famiglia Condurso che, negli anni Settanta, trovandosi a Ventimiglia, per una fiera, ebbe la ventura, grazie ai suoi manufatti, di intercettare lo sguardo incuriosito, interessato e infine appassionato del grande Maestro.   Picasso acquistò alcuni pezzi forti della produzione seminarota: una maschera apotropaica, diretta discendente delle maschere della tragedia greca; una “calabrisella”, donna prosperosa e infaticabile che reca sulla testa l’immancabile orcio per l’acqua; un “babbaluto” figura maschile grottesca, realizzata per irridere gli uomini di potere o i dominatori. Sembra che il geniale artista malagheno si sia espresso in maniera entusiastica nei confronti di quei capolavori, parlando addirittura di mani d’

Involtini di pesce spada alla scillese: ingredienti e procedimento

Immagine
  di Maria Lombardo Scilla è una località marinara calabrese, un piccolo e grazioso borgo che ogni anno, nel periodo estivo, attira a sé turisti provenienti da tutto il mondo. Scilla vanta un mare limpido e cristallino, un castello storico e affascinante, spiagge paradisiache e una vista mozzafiato oltre che una vasta tradizione culinaria basata soprattutto, ma non solo, su pietanze a base di pesce spada. Oggi parleremo di una ricetta tipica di Scilla, gli involtini di pesce spada alla scillese, ottimi da degustare affiancati da insalatina croccante e un buon calice di vino calabrese. Ingredienti 800 gr di pesce spada in fette sottili 6 pomodori pelati 1 spicchio d’aglio prezzemolo tritato Capperi olive verdi 1 peperoncino rosso piccante Olio EVO ½ tazzina di aceto di vino bianco Sale e pepe 2 cucchiai di pangrattato 2 cucchiai di parmigiano grattugiato Procedimento Sminuzzate l’aglio e soffriggetelo con l’olio in un tegame. Aggiungete i pomodori pelati, il prezzemolo tritato, le

La Baia di Riaci si trova a Santa Domenica di Ricadi (VV): incoronata dal National Geographic una delle spiagge più belle d’Italia.

Immagine
  di Maria Lombardo    Prende il nome dal termine greco ”ruachione” che significa torrente impetuoso. La spiaggia è formata da una lunga striscia di sabbia bianca e da un gruppo di scogli, che danno vita ad una baia dai fondali azzurri e trasparenti e da scogliere rocciose immerse in un mare cristallino. Proprio davanti a questa baia, adagiata su un fondale di circa 20 metri, giace una nave mercantile affondata nel 1917 e divenuta negli anni meta prediletta di sub e amanti delle immersioni. Non possiamo anche Noi di Viviamo La Calabria dimenticarci di dire che è una delle più belle spiagge della “Costa degli Dei”, un litorale di circa 55 chilometri dalla morfologia molto variegata. Un posto unico, con il suo mare cristallino, circondato da rocce con pareti stratificate ricche di fossili, grotte e con la visuale di Stromboli all’orizzonte, che diventa un panorama mozzafiato dall’alba al tramonto. La flora è unica, profumata e rigogliosa. Gli scorci paesaggistici del mare e delle rocce f

Feste calabresi settembrine: non perdete quella di Taurianova (RC) per la Madonna della montagna.

Immagine
  di Maria Lombardo  Con "u 'mbitu" ha inizio la novena, durante la quale vengono celebrate delle messe in preparazione alla festa che raccolgono nel Duomo moltissimi fedeli, allietati alla loro uscita da alcuni suonatori di ciarameda e altri strumenti tradizionali. Se volete approfondire ho scritto esclusivamente del rito du “mbitu”! Nel corso della novena inoltre molti balconi della città vengono decorati con le "stelle votive", ossia delle costruzioni in carta a forma di stella con rappresentata sopra la Madonna illuminate al loro interno; da diversi anni esiste un concorso che vede premiata la "stella" più bella, finalizzato alla valorizzazione di questa tradizione taurianovese. Una tradizione che è presente da secoli ma si è rinnovata. L'origine di questa forma di devozione risale al 1760, quando a Taurianova, in occasione dei festeggiamenti, le strade della città venivano illuminate con lampade ad olio; negli anni successivi la fiammella venn

Da 300 anni si rinnova a Pedace (CS): la festa della “pecorella”

Immagine
 di Maria Lombardo  Non è assolutamente una festa per omaggiare le pecorelle ma una festa mariana emozionante e suggestiva. Simboleggia la mansuetudine e rassegnazione della Vergine Maria nel sacrificio alla Croce. L’evento patronale di Pedace che ricade la quarta domenica di settembre! La Protettrice di Pedace è, appunto, la Madonna Addolorata detta “La Pecorella”. Una festa che racconta la bellezza e la forza di un territorio ricco di tradizione che onora la Madonna con preghiere e canti, a lei dedicati.   La tradizione narra che i padri cappuccini, nel XVII secolo, erigendo un Convento ed una Chiesa (dell’Addolorata), introdussero la devozione alla Madonna Addolorata. Pedace ebbe così il suo santuario, il simbolo della fede dei padri. La statua della Madonna è custodita per gran parte dell’anno nella sua chiesa. In occasione della Festa che si svolge a metà settembre viene portata nella chiesa dei SS. AA. Pietro e Paolo. Al termine della festa viene nuovamente accompagnata nella Chi

CALABRIA, TERRA DI PROFUMI: l'erbolario lancia "cedro di Calabria"

Immagine
  di Maria Lombardo  Dopo il bergamotto, il cui uso è largamente diffuso nella cosmetica da piccole e grandi case, anche il cedro: L' Erbolario ha lanciato come prodotto di punta per l'estate 2022 "CEDRO DI CALABRIA". "Maturano lentamente al calore del sole mediterraneo e, quando in autunno l'aria si fa più fresca e la loro ruvida scorza da verde diventa giallo vivido, sono finalmente pronti per la raccolta. Freschissimi, i succosi frutti (acquistati dal CONSORZIO DEL CEDRO DI CALABRIA, ndr) iniziano il viaggio che li porterà a L'Erbolario da SANTA MARIA DEL CEDRO, in CALABRIA, nota in tutto il mondo per la coltivazione del Citrus medica. Frutto antichissimo, considerato "il capostipite di tutti gli agrumi" perché la sua storia si perde nella Persia di 2000 anni fa, il Cedro non solo è molto apprezzato in cucina - i deliziosi candito dalla scorza, la gustosissima cedrata dal succo! - ma è anche perfetto ingrediente cosmetico grazie al suo profum

Antichissima ricetta melassa di fico d’India:”VINU COTTU DI FICA MORI”

Immagine
 di Maria Lombardo Il termine vino cotto di fichi d’india è decisamente improprio ma le mie ave l’hanno sempre chiamato così. Sarebbe più corretto chiamarlo sciroppo di fichi d’india. Ho assaggiato lo sciroppo che però non mi ha entusiasmato. E’ un ottimo astringente in caso di problemi gastroenterici ed un ottimo dolcificante per accompagnare dolcetti secchi. Il procedimento di realizzazione è quello per emulsione. Dopo aver sbucciato i fichi d’india ed averli pesati, trasferiteli nel sacco di iuta ben pulito. Mettetelo in una insalatiera e schiacciate la polpa dei fichi d’India. Il succo che ne fuoriesce, deve essere raccolto nell’insalatiera. Continuate così per un po’, e spremendo il sacco sempre più forte, fino a quando non uscirà più succo. A questo punto mettete in una casseruola l’acqua e, facendola appena scaldare, scioglieteci dentro il miele. Appena si sarà formato un liquido sciropposo, unite il succo dei fichi d’india. Continuate la cottura del liquido per almeno 3-4 ore f

Una “Stonehenge italiana” scoperta in Calabria nel Bosco di Stilo: un sito sacro dei Pelasgi?

Immagine
 di Maria Lombardo  Un villaggio megalitico dimenticato che svetta in sul confine delle   province di Reggio Calabria, Catanzaro e Vibo Valentia. E’ il sito “sacro” del Bosco di Stilo scoperto da alcuni archeosubacquei calabresi e recentemente rilanciato sui media locali. Ci troviamo nel cuore di quella che un tempo si chiamava Calabria Ultra, verso l’estrema punta dello Stivale, dove, inghiottito da una fitta vegetazione, dalle parti di Ferdinandea, è incastonato un sito archeologico fuori dal tempo: tutto un susseguirsi di blocchi dalle svariate forme, con simboli particolari cuneiformi si potrebbe dire, collocati in apparente allineamento con eventi astronomici. Protetto dal sottobosco, il sito è di fatto isolato: arrivarci è un’impresa ardua, nella stagione fredda impossibile, e non esiste un sentiero. Hanno così censito tre località consecutive, moltissimi blocchi di quarzo, anche sovrapposti a dolmen, e una grande piattaforma di pietra semisepolta con impressa una figura paralle

Il primo e unico ponte sullo stretto di Messina, costruito dai romani nel 251 a.C.

Immagine
Crediti foto: www.himeralive.it  di Maria Lombardo  Ed ecco che ad ogni campagna elettorale la Destra per accaparrarsi i voti dei calabro-siculi tirano in ballo il ponte di Messina. Si discute sui benefici sulla sicurezza e sui costi. La Destra non lo sa ma sfido di trovare qualcuno che lo sappia! Più di 22 secoli fa i Romani, ai tempi della Repubblica, realizzarono il primo e finora unico collegamento "stabile" fra la Sicilia e la Calabria. Così risulta, dando credito agli storici greci e romani che nei secoli seguenti descrissero nel dettaglio la struttura e le relative vicende. Partiamo da Strabone storico   greco (63 a.C. - 23 d.C.) e dallo scrittore e storico Plinio il Vecchio (23 d.C. - 79 d.C.). In particolare quest'ultimo, nella "Naturalis Historia" (Liber VIII, 6), narra che nel luglio 251 a.C. il console Lucio Cecilio Metello, durante la prima guerra punica, dopo aver sconfitto nella seconda Battaglia di Palermo il comandante cartaginese Asdrubale, ord

Sapevi che i BRONZI DI RIACE erano biondi? Assaggiate il Bronzato il gelato della Gelateria Cesare di Reggio Calabria

Immagine
 di Maria Lombardo  Il Bronzato merita davvero! Gelato golosissimo al caramello al burro salato, il primo gelato dedicato ai BRONZI DI RIACE, un vero unicum da non perdere. Un fantastico contrasto tra dolce e sapido , la golosa preparazione è composta da una base di caramello ottenuto con il metodo tradizionale a fiamma con l’aggiunta di fiocchi di sale e burro. Il burro viene ricavato da panne affiorate, metodo derivante dalla lavorazione del formaggio, e ciò fa sì che sviluppi componenti aromatiche caratteristiche, e un sapore proprio che si allontana maggiormente da quello della panna. Il tutto accompagnato da granelli di caramello che regalano una croccantezza inimitabile, un fantastico gioco di contrasti in grado di sorprendere e avvolgere il palato. Ma perché “Bronzato”?  A spiegarlo è stato lo storico del museo il Prof Daniele Castrizio: “è un gusto dedicato ai Bronzi di Riace, è un’innovazione. Serve a far conoscere a tutti il colore antico dei Bronzi. E’ un gelato identitario

Tagliatelle con la mollica di Farneta di Castroregio (CS): cucina Arbëreshë

Immagine
  di Maria Lombardo  C’è una minoranza etnolinguistica in Italia che rappresenta un esempio di pacifica integrazione e convivenza. Pier Paolo Pasolini la definì addirittura come un “miracolo antropologico” nel 1975, come si legge sul sito dell’Abanian Insitute New York:la cultura Arbëreshë. Sono gli Arbëreshë, la comunità di Albanesi emigrati dall’Albania, e dalla Morea e dalla Ciamuria, zone dell’odierna Grecia, in Italia tra il XV e il XVIII secolo a causa delle invasioni Turco-Ottomane, durante le quali trovò la morte Giorgio Castriota Scanderberg, eroe nazionale Albanese. Oggi questa minoranza etnolinguistica è concentrata soprattutto in Calabria, ma sono più di cinquanta i villaggi sparsi nel sud Italia tra Puglia, Basilicata, Campania, Molise e Sicilia. Scanderberg, infatti, intratteneva buoni rapporti con il Regno di Napoli, e fu proprio Alfonso V d’Aragona a concedere agli Albanesi territori e feudi in cambio delle loro prestazioni militari. Farneta è una frazione del comune di

Il 15 agosto, nel giorno di “ferragosto” a Tropea (VV) si rinnova la processione a mare della "Sacra famiglia”

Immagine
  di Maria Lombardo Nel cuore dell’estate, la Chiesa celebra la solennità dell’Assunzione al cielo di Maria. Come detto nel titolo a Tropea la solennità viene celebrata non soltanto con le funzioni liturgiche che si tengono nelle chiese della città, ma soprattutto con la tradizionale e suggestiva processione a mare delle Statue della Sacra Famiglia, che sono conservate nel famoso santuario di Santa Maria dell’Isola, che si erge sullo scoglio prospiciente la rupe di Tropea e che anni è il simbolo a livello nazionale ed internazionale della medesima città. Un tempo, il 15 agosto, il giorno dell’Assunta, giungevano con le loro barche molti pellegrini che, per onorare la Madonna dell’Isola, raggiungevano la chiesetta salendo i ripidi gradini in ginocchio. Oggi però si svolge un suggestivo rito! La Sacra Famiglia, il gruppo di statue (Madonna, San Giuseppe e Bambinello) che si venera sull’altare maggiore del Santuario, viene fatta calare in processione giù dalla ripidissima scalinata dello

9 AGOSTO 1860: A San Lorenzo d’Aspromonte il popolo aiuta Garibaldi a sostare in Calabria

Immagine
  di Maria Lombardo  E ‘nt’ ‘e muntagn…chi vardanu ‘u mari Sona lu tamburu e ‘a vuci grida forti: D’undi vinniru i patri a li marini “Genti, vi faci ‘u sinducu sapiri, già ccummenzunu i figghj ad arrivari: chi oggi pi lu Barbuni è gh jornu i morti; cammisci rrussi di garibaldini. Cadutu esti ‘u so rregnu i milli. mali,E ‘ ‘nt’ ‘e muntagni si senti gridari, Populu i San Lorenzo, tu à ubbidiri a ‘mmenz ‘castagnari e li zappini a Vittoriu e a lu randi Ginirali”. n’ ‘a vuci chi li lacrmi fa sciucari: ( Dai “Sonetti Garibaldini” di Giovanni De Nava, sul peirodico “O gènti, su spizzati li catini” “Fata Morgana” del 23 Agosto 1920 )     9 agosto 1860 una data poco menzionata   poco conosciuta ai cultori e agli studiosi, ma l'archivio di San Lorenzo D'Aspromonte racconta fatti che vanno divulgati. Sebbene vengo a conoscenza di questo tassello mancante attraverso il testo di Saverio Zuccalà edito da La Ruffa editore di Reggio Calabria con titolo “San Lorenzo sull'Aspromont

Lo sapete? I 33 cavalieri calabresi in Spagna e la testa di Santa Eufemia custodita nell'abbazia di Lamezia

Immagine
 di Maria Lombardo  Avete mai sentito parlare di un comune in Spagna che porta il nome di questa Santa dove si narra che 33 valorosi cavalieri calabresi, al grido di “Sant'Eufemia”, assalirono vittoriosamente un castello moresco e fondarono il paese? Si tratta di Santa Eufemia de Còrdoba, in Andalusia. La memoria è molto viva tra gli abitanti che vengono addirittura chiamati “los Calabreses”, e tale appellativo si estende alle usanze locali e persino alla squadra di calcio! C'è anche una tradizione storiografica che colloca l'avvenimento precisamente tra il 1126 e il 1157, guarda caso durante il regno di Alfonso VII di Castiglia, l'Imperatore che combatté contro i musulmani alla testa di una crociata dei principi spagnoli, con l'aiuto di Genova e Pisa. A quel tempo, bisogna dire, in Sicilia e nell'Italia meridionale regnava il normanno Ruggero II che nel 1130 si proclamò re e nel 1117 aveva sposato la figlia di Alfonso VI, Elvira di Castiglia inaugurando una lun