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Visualizzazione dei post da novembre, 2019

Le tradizioni per Santa Lucia in Calabria.

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di Maria Lombardo U' Ranu Cuottu, detto anche a' Cuccìa, era un piatto semplice ma denso di storia. Era fatto di semi di grano non macinati e non contabili singolarmente perché a mucchietto: sembrava così indicare proprio la prosperità e l’abbondanza. Il grano, ripulito dalla pula o da altre impurità era cotto in acqua. Ben scolato veniva messo in un recipiente e dolcificato con vino cotto o miele o ricotta e zucchero poi sostituiti con cioccolata e creme varie. Il dolce infatti è da sempre al centro dei cibi che prospettano benessere essendo espressione massima dell’abbondanza. In una festa in cui non si usava mangiare ne pane ne pasta il grano dolce era un degno sostituto. Se aggiungiamo che nella tradizione tutto ciò che era innumerabile e a chicchi assumeva il valore di portatore di buon augurio, esso portava dunque fortuna. Non a caso si gettava il riso sugli sposi, si mangiavano lenticchie a capodanno, si lanciavano confetti e soldi in monetine spicciole per le fe

La salumeria calabrese ha origini antichissime risalenti probabilmente alla colonizzazione greca: “ a pancetta calabrisi”.

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di Maria Lombardo La pancetta calabrese è davvero un prodotto versatile che si utilizza per insaporire piatti o mangiarla a fette col pane casareccio, una cosa è  certa in alcune zone di Calabria raggiunge livelli d’eccellenza, dove viene prodotta da secoli ed ha meritato l’attribuzione della prestigiosa DOP. Nella nostra Regione si è sempre macellato in maiale fin  dall’arrivo dei Greci ma nei secoli si è radicata ecco cosa dice la “Statistica Murattiana”, redatta nel corso del decennio francese tra 1806 e il 1815, nella quale, nella terza sezione riguardante la “sussistenza e la conservazione delle popolazioni”, si legge che le tecniche di salagione e stagionatura delle carni suine erano diffuse in tutti i circondari. Generalmente si usava riporre la carne insieme al sale all’interno di vasi di creta o vasche di legname, per poi estrarla e completare l’asciugatura in luoghi ventilati. Tra i più apprezzati e rinomati salumi e le carni salate di tradizione calabrese, di cui si

Natale 2019: Tropea (VV) affronta la sfida invernale per la prima volta col Villaggio di Natale.

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di Maria Lombardo Questa stagione   Tropea nota meta turistica estiva, indossa il suo vestito più bello lanciando un messaggio si può fare turismo anche d ’ inverno! E speriamo non sia una sporadicità   perché una Tropea così d ’ inverno non si era mai vista. È stato inaugurato, sabato 16 novembre in Piazza Ercole a Tropea, con l’accensione delle luci d’artista, il primo  Villaggio di Natale a Tropea. Durante l’evento inaugurale, hanno aperto i battenti i tanto attesi Mercatini di Natale, a cura dell’Associazione Giovani Tropeani, in Piazza Tre Fontane e in Largo Mercato, e, in contemporanea, la Casa di Babbo Natale, al piano terra dell’Antico Sedile, che accoglierà i bambini in tante giornate di novembre e dicembre. Insomma c ’ è divertimento per grandi e piccini e per tutto il periodo delle feste. Il Villaggio di Natale di Tropea sarà ricco di eventi culturali: il 20 novembre, al via la “ Visita delle sette Chiese” organizzata dai Frati Minori e, a seguire, il 25 novembre,

Il 23 novembre 1862 Garibaldi viene operato all’Astragalo dopo il ferimento in Aspromonte

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di Maria Lombardo In   un precedente articolo su questo blog che porta titolo: Aspromonte: 1862 racconto quello che accadde sul brullo acroco calabrese quando il Nizzardo venne ferito ad una gamba. Ho concluso quel pezzo con i 4 medici al capezzale del Generalissimo ed il diniego dei luminari di far curare il malato a Messina o Reggio. Ebbene il desiderio di Garibaldi era di rimanere in cura nei luoghi citati in calce! Giungere a La Spezia fu un viaggio scomodo e la ferita del Generale era peggiorata, tutta l’Europa era in pena per il nostro valido avventuriero, sia la stampa Europea ed Americana aggiorna le gesta e la salute dell’Eroe dei due Mondi. Cominciano ad arrivare a Spezia medici e chirurghi di fama, professionisti di buona pratica, medici già garibaldini ed anche politici-medici; si radunano “a consulto”, o danno estemporanei pareri personali e discutono insieme con anatomopatologi, anatomisti, esperti non medici di ferite in battagli

La giornata del Pane e del Sapone a Zungri (VV): si torna ai valori antichi.

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di Maria Lombardo Sono stata incuriosita da questo meraviglioso progetto fondato dalla Presidente di Asfalantea Franca Crudo. Vulcanica promotrice di molti progetti che valorizzano il territorio di Zungri bellissimo borgo agreste del Monte Poro nel Vibonese, suo anche il progetto Essenze Mediterranee con un delicatissimo profumo alla ginestra di cui ne ho parlato in questo blog. Questa volta sono stata coinvolta in una giornata davvero sui generis quelle di cui ormai si vivono nei ricordi dei nostri nonni! Franca accoglie chiunque voglia fare questa esperienza gruppi e scolaresche comprese, nel suo fondo la “ Raisina ” la località in cui è ubicato il suo bel pezzo di terra. Molto curato ed adatto a certe esperienze antiche.   Esperienza che viene praticata dai gruppi ospitati che vengono seguiti attentamente da un copanello di “ cummari ” anziane Zungresi che portano avanti gli antichi valori e l ’ arte della panificazione casareccia.   Si parte dalla farina di grani anti

Sapevate che la Marinella di De Andrè era di origine calabrese proprio di Taurianova?

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di Maria Lombardo Sabato sera ho visto su la rete Nazionale il tributo a “ Faber ” ed allora ho deciso di raccontarvi chi era Marinella,  sappiamo benissimo che il cantautore genovese raccontava nei suoi testi le storie degli ultimi. Marinella era infatti una prostituta! E ’ lo stesso De Anfrè in alcune interviste che menziona l ’ omicidio di questa prostituta  e poi gettata nel fiume Tanaro o Bormida  che lesse su un giornale e ne rimase colpito.  Inoltre su un libro di Roberto Argenta,  lo psicologo che indagò sul caso per vederci chiaro attratto dal racconto del cantautore, scrisse “ Storia di Marinella... quella vera” (Neos edizioni)  dove in quelle  ricerche esce lo spaccato calabrese della donna ricordata el capolavoro di De Andrè. Maria Boccuzzi era di Radicena oggi Taurianova dove nacque l ’ 8 ottobre 1920 una bellissima ragazza della provincia calabrese. Maria lascia con la famiglia il su piccolo e povero borgo alla volta di Milano con la sua famiglia, speravano in

Passione conserve calabresi: “zucca sutt’acitu “

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di Maria Lombardo Quando arrivava questo periodo fervavo tra le massaie calabresi le conserve per il Natale povere ma di gran gusto. “ A zucca sutt’acitu” non poteva mancare al cenone! E’   un contorno sfizioso e saporito per chi ama le verdure ma non ha tante idee o tempo per prepararle.Questa ricette richiede un po', ma non troppo, tempo di preparazione ma ne guadagnerete quando avrete i vostri barattoli pronti da tirare fuori ad ogni occasione. Pochi gli ingredienti 2 litri di aceto bianco, zucca e sale quanto basta. Per la preparazione pulite la zucca mettetela sul fuoco intera   e tagliatela a vostro piacimento dopo la cottura mettetela sul fuoco coperta di 2 litri di aceto rigorosamente bianco. Poi versate anche 1 litro di acqua tenendo conto sempre che vanno 2 parti di aceto e 1 parte di acqua. Salate a vostro piacimento! Arrivati ad ebollizione mettere la zucca , girare di tanto in tanto , 3/5 minuti sollevare la zucca e metterla in un colapasta lasciare tutta not

Si è spento da poco Francesco Vallelonga alias partigiano Fanfulla di Nardodipace.

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di Maria Lombardo Non è la prima volta che racconto la vita degli ultimi partigiani calabresi, assolutamente doveroso omaggiarli alla morte per il sacrificio compiuto contro il nazifascismo. E’ dall’estremo Sud dello stivale partiva la “Campagna d’Italia” ma al Nord vi era anche un’altra Calabria   in seno ai partigiani per mettere una pietra tombale al regime e all’ultimo tentativo di ripristinarlo attraverso la Repubblica sociale italiana (Salò). Carmine Fusca, Pino Scrivo, Pasquale Staglianò, Francesco Restuccia, sono solo alcuni dei vibonesi “sbandati” (oggi scomparsi) che hanno contribuito alla Liberazione. Uomini di tempra e coraggio che sfidarono la pena di morte prevista dal Bando Graziani! Il contributo dei calabresi alla Seconda Guerra Mondiale fu elevata basta citare solo il Piemonte.Secondo una ricerca dell’Istituto regionale per la Storia della Resistenza, per capire che sono 917 i calabresi che compaiono tra le liste delle formazioni partigiane. Come afferma lo

AGLI ETERNI VALORI DEL IV NOVEMBRE: IN RICORDO DEI CALABRESI NELLA GRANDE GUERRA

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di Maria Lombardo E' la data che si imprime nel cuore di ogni Patriota, nel ricordo solenne dei 650.000 Caduti per la Patria che ci richiamano  al solenne monito.E' il richiamo all'essenza dei Valori fondanti della Nazione di cui dobbiamo essere sempre gelosi custodi.Al Grande Popolo dei Caduti faro costante della Nazione. Definita la Quarta Guerra di Indipendenza perché ad essa si deve il compimento del disegno risorgimentale di Unificazione dell’Italia, la Prima guerra mondiale si distinse drammaticamente per una perdita umana di oltre 20 milioni di vite spezzate tra militari e civili, di altrettanti militari feriti e di quasi otto milioni di soldati dispersi. . Drammatiche furono le percentuali dei mancati ritorni soprattutto al Sud, in Basilicata (21%), in Sardegna (13%) ed in Calabria (11%). Ed ecco a pochi giorni dalla festa del 4 novembre dopo che tutti hanno “ sparato le proprie cartucce” concedo il mio tributo personale a quei ventenni calabresi che mor

FIERA DI SAN LEONARDO A BORGIA (CZ) UN VERO E PROPRIO PREPARARSI ALL’INVERNO.

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di Maria Lombardo Si svolge nei giorni 4 - 5 - 6 del mese di Novembre tre giorni di tradizione e folklore da non perdere. Ma è una tradizione con una storia ultrasecolare si hanno notizie già nel ‘600 per quanto la fiera ! Questa festa di San Leonardo Abate è comunque risalente alla fondazione del borgo inoltre la bellissima devozione venne portata in Calabria dai Normanni poiché l’Abate Leonardo visse in Francia. La devozione arrivò a Borgia, dalla Valle del Corace dove si trovava una chiesa dedicata al Santo, poi in località Pallaforio per arrivare nel sito (I DIRUPI) dove si trovava l'antico paese prima del terremoto, che lo distrusse nel 1783. Si dice ancora nelle leggende di Borgia che la statua   venne portata in Calabria dai Normanni , fu messa su di un carro addobbato di fiori e trainato da buoi. I borgesi, animati da un vecchio venerando, dissero che, dove sì sarebbe fermate il carro, avrebbero eretto la Chiesa al Santo. Arrivati in località “Crocielle”, il carro