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Visualizzazione dei post da giugno, 2022

Oggi Amaro Calabrisella per souvenir di Calabria

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  di Maria Lombardo  Una lista lunga per i nostri prodotti tipici. Parlerò di tutti! Ce ne sono moltissimi conosciuti a livello nazionale e addirittura mondiale, ci sono altri prodotti che invece sono meno noti. Tra i liquori tipici calabresi, vi presentiamo l’Amaro Calabrisella di Cassano allo Ionio che è stato definito “un sorso di natura con il sapore genuino della Calabria”. Nasce nel 1884 da antiche e consolidate ricerche erboristiche. Nasce dal cuore della natura, dal cuore della Calabria. È una specialità calabrese, rinomata e brevettato. Ed è prodotto attraverso un’antica ricetta benedettina tramandata di padre in figlio che oggi riusciamo a gustarlo. Inizialmente era prodotto per uso familiare, poi man mano la sua produzione si è allargata. Questo liquore è prodotto attraverso l’utilizzo di erbe selezionate, esclusivamente erbe salutari e radici medicinali, senza l’aggiunta di additivi chimici. Per questo motivo l’Amaro Calabrisella racchiude un sapore genuino e naturale. Nell

Vallelonga (VV) - L'infiorata della Madonna di Monserrato

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 di Maria Lombardo  A Vallelonga, nelle Serre Vibonesi, si svolge l’8 luglio per i festeggiamenti di Santa Maria di Monserrato. In un paesino di 700 anime, immagineresti qualcosa di essenziale utile a rinverdire la tradizione. Invece trovi ciò che non t’aspetti per coinvolgimento, per dimensione e qualità coreografica dell’opera distesa per tutta la strada che si affianca alla maestosa Basilica della Madonna di Monserrato. La gente cominciava a posizionarsi ai lati della bellissima creazione floreale. Alle ore 10 la statua della Madonna viene posizionata sul baldacchino all’estremità coincidente con il limite della chiesa. Poco dopo il parroco inizia la recita del Rosario con ai lati dell’Infiorata una consistente presenza di fedeli. Al termine del Rosario una breve attesa per dar modo ai religiosi officianti di indossare gli abiti rituali. Alle ore 10,50 i quattro addetti alzano la statua ed avanzano sul selciato ricamato dai fiori portandosi al lato opposto dove sono posizionati i re

Dieta Mediterranea: Eccovi gli Anelli di Cipolla alla Capo Vaticano

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  di Maria Lombardo Della cipolla rossa dolce tenera e genuina ne ho parlato ampiamente sia in questo blog in altri ed in molte conferenze su e giù per lo “Stivale” italiano. Consiglio anche questa ricetta che ho degustato nei vari locali di Capo Vaticano. Ingredienti : - 8 Cipolle rosse di Tropea medie - 1 litro di olio di oliva - 2 Uova - 50 gr di pangrattato - 100 gr di farina - sale Preparazione della ricetta Anelli di Cipolla alla Capo Vaticano: Tagliate le cipolle a rondelle spesse mezzo centimetro dopo averle lavate più volte sotto l’acqua corrente. Sbattete le uova con il sale. Passate le fette di cipolla una alla volta nella farina, nell’uovo sbattuto e salato ed infine nel pangrattato. Fate scaldare l’olio in una padella e mettete le rondelle di cipolla panate a cuocere a fiamma moderata. Servite gli Anelli di Cipolla caldi.

Oggi vi portiamo a Scalea (CS): una tra le più belle località della Riviera dei Cedri per ammirare Torre Talao

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  di Maria Lombardo  Il suo monumento simbolo, Torre Talao, il cui promontorio fu uno dei primi luoghi abitati in Calabria nonché una delle prime stazioni dell’uomo nell’Italia Meridionale. Fu chiamata Torre Talao dal nome del vicino fiume Lao, detto anche Talao, che rappresentava l'antica linea di confine tra la Lucania e il Bruzio. Esempio di architettura militare aragonese, la Torre fu fatta edificare, a difesa dei territori dalle incursioni saracene, nel 1563 da re Carlo V su consiglio di Pedro Afán de Ribera d'Alcalà, Viceré del regno di Napoli. Il sistema difensivo costiero comprendeva 337 torri una in vista dell'altra. La costruzione della fortificazione fu interamente a carico della popolazione locale che dovette contribuire all'edificazione della Torre o con una somma in denaro o con la prestazione gratuita, secondo le proprie capacità. Si presenta come una massiccia torre troncopiramidale a pianta quadrata di 13 metri di lato sviluppata su tre livelli. Al pian

Officine Meccaniche Calabresi era il 1924 ci fu questo opificio d’eccellenza unico esempio di una terra povera.

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  di Maria Lombardo Nulla a che fare col periodo borbonico quanto sto per scrivere, visto che i neomeridionalisti anche di questo ne hanno fatto il loro cavallo di battaglia. Tutto ebbe inizio negli anni venti, Vincenzo Bruzzese, giovane ingegnere di Grotteria, dopo aver studiato al Politecnico in Svizzera e lavorato in fabbrica a Torino, decide di aprire una azienda meccanica a Marina di Gerace. Nel 1924, la OMC, era già all’avanguardia per fonderia e qualità dei prodotti. Aveva già allora grandi commesse anche dall’estero. Il grande Transatlantico REX fu costruito con tutta la bulloneria e componenti calabresi. E produceva materiali per la marina e per l’esercito italiano. Ma nella testa dell’ing. Bruzzese c’erano i motori e le motociclette. Voleva battere sulla qualità e sulla affidabilità tutte le fabbriche europee. Assunse un ingegnere esperto in moto, il torinese Ladetto, e nel 1931 presentò sul mercato la OMC 175, una motocicletta d’avanguardia, apprezzata e venduta in tutta Ita

I racconti di mia nonna Maria con la Barca di San Pietro si auspicava un buon raccolto

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  di Maria Lombardo  La barca di San Pietro era una tradizione popolare rurale diffusa da Nord a Sud della notte tra il 28 ed il 29 giugno. Lo si faceva questo rito per diversi motivi sia per sperare in un raccolto abbondante o per prevedere viaggi della speranza in altri continenti. Era un rito che facevano tutti erano anni di fame e dilagante analfabetismo! Al mattino appena alzati tutti a controllare quale fosse il veliero più bello! Che delusione se qualche barca non si formava! Mia nonna ed i suoi fratelli riempivano un bicchiere di acqua ma spesso era una bottiglia o un boccaccio di vetro e buttavano dentro   un albume d’uovo. Si sistema fuori all’aperto vicino alle piante, in modo da assorbire la rugiada, va bene anche il davanzale della finestra. Durante la notte si formeranno dei filamenti, il più delle volte rappresentano un veliero. Poteva accadere che i filamenti formassero altro e ci si dava a libera interpretazione. In Calabria, se usciva la barca era di buon auspicio per

Il professor Luigi Maria Lombardi Satriani: il papà dell’Etnologia calabrese studiò “il Sud ribelle”

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  di Maria Lombardo  Lombardi Satriani era nato in Calabria, a San Costantino di Briatico, in provincia di Vibo Valentia. Arrivò all’Unical intorno al 1980. Era un docente giovane, ma già affermato presso le Università di Napoli, Austin (Texas) e San Paolo del Brasile. Grazie a lui, in Calabria la storia delle tradizioni popolari e il folklore si rinnovarono e diventarono Etnologia. La Cenerentola delle discipline grazie a lui diviene scienza! Quella di Lombardi Satriani fu una rivoluzione epistemologica e politica che sovvertì gli studi tradizionali (Antropologia Culturale e analisi della cultura subalterna, Rizzoli, 1980), ed ebbe il merito di riportare il Sud e le sue culture popolari al centro di una nuova questione meridionale nell’era della modernizzazione. Io sono una di quei studiosi che ha avvertito quelle sirene ma nessuno di quelli che l’hanno seguito e studiato i suoi libri può eguagliarlo. Genio nel suo campo! Infatti, Lombardi Satriani fu prima docente e poi per qualche

Conserve di Calabria: Melanzane grigliate sott'olio come prepararle in casa e conservarle

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 di Maria Lombardo Ingredienti : - 1 kg di melanzane - 2 foglie di alloro - Sale grosso q. b. - 1 litro d'acqua - 750 ml di aceto di vino bianco, rosso o di mele - 1 Peperoncino a pezzettini - Origano - 2 spicchi d'aglio a fettine - Olio d'oliva - Olio di semi di girasole Preparazione : Lavate le melanzane e tagliatele a fette, poi cospargetele di sale e lasciate riposare per 2 ore. Asciugatele bene con carta assorbente, poi arrostitele. Mettete a bollire aceto, acqua e foglie di alloro, poi unite le melanzane per 1 minuti. Mettetele ad asciugare su un canovaccio e poi potete metterle nei barattoli. Come primo strato mettete origano, peperoncino, aglio e melanzane. Continuate fino al bordo e riempite con olio (metà di oliva e metà di girasole). Chiudete il barattolo e mettete in una pentola piena d'acqua e coprite con un canovaccio, poi portate ad ebollizione e lasciate 10 minuti. Mettete a raffreddare il vasetto capovolgendolo e poi potrete assa

Anche la Distilleria Caffo di Limbadi (VV) omaggia la Calabria con una nuova campagna pubblicitaria

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Crediti foto: www.tgcal24.it   di Maria Lombardo   E’ già in onda in TV da alcuni giorni, io l’ho ammirato sulla rete ammiraglia della Rai. Nuovo format pubblicitario. Con la nuova campagna, realizzata e pianificata sempre dall'agenzia Publione, e caratterizzata da un inedito jingle e un rinnovato claim, l'azienda di Limbadi vuole rendere omaggio alla terra dove il celebre amaro è nato. Le riprese del commercial sono state dunque effettuate nei giorni scorsi tra Tropea e Capo Vaticano, coinvolgendo per cinque giorni circa cinquanta persone della troupe e centocinquanta comparse. A Tropea i Caffo hanno cominciato a vendere il loro prodotto facendolo apprezzare al pubblico internazionale. Dalla Calabria all’Italia intera e oggi, Vecchio Amaro del Capo è presente in settanta Paesi nel mondo, diventando simbolo di un Made in Italy fatto di materie prime eccellenti e di un sapere artigianale che continua a contraddistinguerci e che si integra con la gestione moderna di un’azienda in

Area archeologica Gianmartino di Tiriolo (CZ) un vero unicum da ammirare.

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  di Maria Lombardo  L’area rinvenuta è un insediamento di età brettia, finemente decorata con intonaci e mosaici. È noto anche come Palazzo dei Delfini per la presenza di un mosaico di due delfini, che ricordano quelli di Casa Matta di Monasterace Marina (RC). Il suddetto parco venne inaugurato nel 2016, sorge nel Comune di Tiriolo (Cz). L'area era già nota, dal punto di vista archeologico, per il ritrovamento della tavola bronzea contenente il testo del Senatus Consultum De Bacchanalibus (186 a.C.), con il quale il Senato romano aboliva i culti orgiastici in onore di Bacco. Con gli ultimi scavi però si sono recuperate strutture di un grande edificio con splendide decorazioni e molto ben conservato, del quale sono stati riportati alla luce 120 metri quadrati di superficie, databile intorno al IV-III secolo a.C. Il lungo lavoro dei tecnici ha permesso di documentare le diverse fasi di costruzione, ristrutturazione e riuso dell’edificio, prima che venisse distrutto da un violento in

La Pitta Liscia di Roseto Capo Spulico (CS) un DE.CO luculliano.

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Crediti foto: www.ilclubdellericette.it  di Maria Lombardo  Le origini della focaccia Pitta Liscia risalgono ai primi del ‘900 quando veniva usata come verifica della temperatura ottimale del forno a legna per la preparazione del pane: era, cioè, un prodotto secondario del forno ritenuto di minor pregio rispetto al pane. Insomma una “pitta ananti furnu”! La cucina calabrese, infatti, è frutto anche di contaminazioni con altre cucine e si è modificata nel tempo, attingendo alla propria cultura e tenendo conto anche di quella dei popoli che l'hanno attraversata. La ''Pitta Liscia di Roseto Capo Spulico'' consiste innanzi tutto nella sua caratteristica assenza di farcitura alla produzione e alla vendita: la sua forma ''a ciambella'' dal buco centrale di ben 5 cm la contraddistingue da qualunque altra produzione similare nel Sud Italia. L'attributo ''liscia'' si riferisce proprio al suo essere vuota internamente, senza mollica, adatta

I damaschi di Catanzaro e dintorni.

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 di Maria Lombardo  Ho parlato molte volte della seta di Catanzaro un prodotto di artigianato unicum che in passato era desiderata in tutte le corti europee. A Catanzaro, nel settecento, lavoravano circa 7000 setaioli e si contavano ben 1000 telai, la produzione era al massimo sviluppo e le lavorazioni seriche calabresi. Il commercio consentì di arricchire anche l’estro, tant’è che i tessuti calabresi oltre ai “motivi orientaleggianti”, si pregiarono di disegni ispirati all’arte rinascimentale fiorentina e veneziana. I velluti, le organze, i broccati, i damaschi catanzaresi, venivano usati nelle migliori corti di tutto il paese. La lavorazione della seta, era molto particolare e l’inventario dei tessuti era ricco di diversi tipi di stoffe preziose, panni in oro e seta, sciamiti ( tessuto medievale), zendali di diversi colori (ampio scialle) e cuscini di un tessuto chiamato “chatansarito”, a dimostrazione che già da allora alcune lavorazioni prendevano la denominazione del luogo di prod

Versace punta sulla Calabria: il nuovo spot alla spiaggia di Grotticelle nel vibonese

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  di Maria Lombardo  Versace torna nella sua terra ma stavolta non da Reggio Calabria da dove sono emigrati, ma dalla   bellezza selvaggia della Costa degli Dei e la spiaggia di Grotticelle di Ricadi. Chi come me che è del luogo conosce perfettamente quegli scogli, baciati dalle onde e dal sole di questo caldissimo inizio d’estate. Ed è proprio su questi scogli che la maison promuove la sua bellissima collezione estiva! Foulard e costumi ma anche tante stampe colorate. In sottofondo si sente il rumore del vento e quello della risacca è la spiaggia di Grotticelle di Ricadi, una meravigliosa insenatura di sabbia bianca e acqua color cobalto circondata dalle scogliere e dominata dal promontorio di Capo Vaticano. La Calabria che sta vivendo un momento d’oro vuole riscattarsi da campagne pubblicitarie a pagamento, come lo spot di Gabriele Muccino commissionato dalla Regione Calabria e costato un milione e mezzo. Ad Maiora terra mia!

Una ricetta antica di Calabria: ‘nzalata i PALi i ficamori!

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Crediti foto: turistipercaso.it  di Maria Lombardo  Una ricetta che tiro fuori dalle interviste fatte a mia nonna Maria, quante cose ho imparato da lei. Si sfamava la famiglia così ma erano davvero piatti gustosi ed a sua insaputa sostenibili. Fate così! Prendete le pale tenere, le più giovani! “Spelatele” con guanti adatti e togliete le spine. Occhio che se sono piccole pungono come quelle pale grandi Lavatele con cura e lasciate spurgare per mezz’ora in acqua fredda! Tagliate le pale a tocchetti. In abbondante acqua fredda versate i pezzetti e portate a ebollizione, 30 minuti dal primo bollore. Salate l’acqua a piacimento. Togliete dalla pentola e sciacquate in acqua fredda, per togliete i residui gelatinosi. Condite con pomodorini e cipolla rossa di tropea, olio e sale qb. e tutto ciò che volete garantisco la bontà.

E Jovanotti ama la Calabria immortalandola nel suo nuovo videoclip.

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 di Maria Lombardo  Di buon mattino al porto di Scilla   si inizia a lavorare alle riprese di Alla salute, il videoclip del nuovo singolo di Lorenzo Jovanotti. L’artista, che non è digiuno di Calabria ha scelto Scilla con i suoi scorci ed il suo mare dai riflessi violacei. «La Calabria è una terra meravigliosa – ha dichiarato prima di salire in barca per girare il video – ci torno sempre molto volentieri. Ho voluto raddoppiare le date calabresi del Jova Beach Party perché nel 2019 a Roccella Jonica è stata un’esperienza fantastica. È una terra che meriterebbe molto di più e che in pochi conoscono e apprezzano, ricca di natura incontaminata». E come dargli torto sono anni che ogni giorno racconto questa terra in tutte le sfaccettature incassando migliaia di visitatori a questo blog ed altrettante condivisioni. Dopo Scilla Jovanotti è stato nel borgo di Gerace per concludere le riprese della clip diretta dal regista calabrese Giacomo Triglia. L’accoglienza della Calabria è stratosferica

Elena Aiello, la mistica calabrese che sfidò il Duce per conto di Dio

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  di Maria Lombardo  Alle ore 15 dell’11 dicembre ’41, dal balcone di Palazzo Venezia, con un discorso di pochissimi minuti, Mussolini dichiarò guerra agli USA. Le sue parole infuocate cariche di retorica avevano suggellato una serie di atti scellerati! «Le potenze del Patto di acciaio, l’Italia fascista e la Germania nazionalsocialista, sempre più strettamente unite, scendono oggi a lato dell’eroico Giappone contro gli Stati Uniti d’America», così il Duce urla. Quattro giorni prima, il 7 dicembre, le forze aeronavali giapponesi avevano attaccato la flotta Usa, a Pearl Harbor, Hawaii, aprendo il conflitto con Washington nel Pacifico. È stata, dunque, solo e soltanto la scelta di Hitler e Mussolini, a suggellare   il destino finale di una guerra che ha causato disastri inauditi e mietuto milioni di vittime, riuscendo a far uscire sconfitta l’umanità stessa. Così è stato. Eppure, l’11 dicembre del ’41, Mussolini mostrava ancora entusiasmo nel trascinare l’Italia contro l’ennesimo ultimo