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Visualizzazione dei post da maggio, 2021

La carriera e la vita di Rino Gaetano si interruppero il 2 giugno 1981.

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  di Maria Lombardo    Aveva trent'anni il cantautore calabrese, morì in seguito a un incidente stradale. In precedenza l'8 gennaio 1979 un fuoristrada contromano aveva spinto la Volvo di Gaetano contro il guard rail: il cantante era rimasto illeso e la sua auto distrutta. Gaetano aveva deciso poi di acquistare una nuova Volvo 343 grigio metallizzato. Dopo una notte passata per locali alle 3:55, mentre percorreva via Nomentana, all'altezza dell'incrocio con via Carlo Fea, invase con la sua vettura la corsia opposta. Gaetano batté violentemente la testa contro il parabrezza, sfondandolo, mentre l'impatto del petto sul volante e il cruscotto fu violentissimo. L'autopsia rivelerà come causa della perdita di controllo dell'auto un possibile collasso prima dell'impatto e il conducente del camion Antonio Torres, che prestò i primi soccorsi al cantante, raccontò di averlo visto accasciarsi di lato e iniziare a sbandare per poi riaprire gli occhi solo pochi at

E pure Calvè celebra Tropea (VV)

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  di Maria Lombardo    Il rinomato marchio Calvè ha deciso di celebrare tre città selezionate per rappresentare lo Stivale, e per il Sud, nella maionese limited edition di Calvè spicca la meravigliosa Tropea.Anche la maionese Calvè, rinomata a livello nazionale, ha deciso di celebrare Tropea, scelta per rappresentare il Sud Italia. Dopo aver vinto il riconoscimento come “Borgo dei Borghi 2021”, la bellissima perla del Tirreno torna alla ribalta grazie ad una particolare ricetta limited edition.“È uscita Calvé Classica limited edition e indossa tre nuove etichette, ognuna dedicata a una città diversa! Viaggiamo in tutta Italia con il gusto autentico della maionese buona come quella fatta in casa”. Questo l’annuncio social dell’azienda di salse tra le più famose in Italia.Per i suoi prodotti sfiziosi ed alternativi, Calvè ha scelto tre città italiane: una per il nord, una per il centro ed una per il Sud.“Le ricette ci ricordano Roma, Torino e Tropea. Tutti a caccia della tripla golosit

LA MAESTOSITà DEI MEGALITI DI NARDODIPACE (VV)

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  di Maria Lombardo  Per poter ammirare questi straordinari manufatti bisogna portarsi in due aree diverse il geosito A ed il geosito B. I manufatti misteriosi sono collocabili temporalmente tra il V e il II millennio a.C.. Insomma le loro forme sinuose impreziosiscono il bosco di lecci nelle Serre Vibonesi, le due strutture misurano circa 8 e 6 metri in altezza con una base di decine di metri costituita da pietre gigantesche a forma poligonale pesanti fino a 200 tonnellate che, come si riscontra in tutti gli insediamenti megalitici del mondo, sono assemblate con una precisione stupefacente tale da non permettere di infilare tra i loro interstizi neanche un foglio di carta. Ennesima caratteristica e che si stagliano sopra delle colline che sembrano artificiali. La pietra usata per innalzarli è stata estratta a circa 1353 metri di altezza sul Passo Pietra Spada.Quarzo e granito li costituiscono e sono davvero somiglianti ai megaliti inglesi destando stupore e polemiche. Non mancano però

Gli "spanzati" di fine '700 quando i neomeridionalisti credono davvero che la malavita la portò il nuovo Stato Italiano.

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  di Maria Lombardo    Era solo una forma embrionale! Certamente c’era ed era radicata in molte zone della Calabria. Nel 1792 Giuseppe Maria Galanti annotava nel suo "Giornale di Viaggio in Calabria" la presenza a Monteleone oggi Vibo Valentia, un centro economicamente molto importante dell'epoca. Nonostante tutto vi erano questi personaggi definiti "spanzati", "gente oziosa" abituata a commettere "ogni sorta di bricconeria, con un manifesto disprezzo per la giustizia, la quale è inefficace a punirli". Parole che non necessitano commenti! Molti di questi "spanzati" svolgevano la funzione di mediatori, facendo ricorso alla violenza se necessario, nei settori commerciali più redditizi dell'epoca, quelli della seta e dell'olio. I contadini sfruttati e gli “spanzati” divennero facili prede dei tanti mafiosi siciliani spediti in confino sull’Aspromonte: nasce l’Onorata Società. Attenzione non bisogna confondere l’Onorata Societ

Rose (CS), decorazioni longobarde nella chiesa matrice. Interessante visitarla.

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 di Maria Lombardo  Oggi vi porto a Rose nel cosentino per parlarvi della chiesa Matrice, una bellissima chiesa a tre navate di pianta a croce latina. La chiesa è stata diverse volte distrutta dai terremoti ma è stata sempre restaurata e abbellita, grazie alla pietà dei fedeli. Solo il terremoto del 1980 è riuscita a piegarla, infatti dall’allora la chiesa è chiusa al culto. Vi sono dei documenti che risalgono al XIII – XIV. Il Vescovo di Bisignano nel 1259 in un documento che censiva i luoghi di Rose dedicati al culto scriveva della presenza della Chiesa Matrice di Santa Maria Assunta. Si possono ammirare elementi connessioni al mondo longobardo, presente in Calabria settentrionale nell’alto-medioevo. Ricordiamo che i Longobardi dal 596 d.C. in Calabria furono i principali antagonisti dei Bizantini, tra la fine del VI e la metà dell’XI secolo, quando entrambi furono sconfitti e cacciati dai Normanni. L’area principalmente occupata dai Longobardi corrispondeva alla parte della provinci

PANELLO ALL'OLIO DI ROSMARINO: PANI ANTICHI CALABRESI.

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  di Maria Lombardo    Era un pane molto gettonato profumato e se caldo sprigionava un profumo inebriante. Fatelo così:   Ingredienti 1 kg. di farina 1/2 bicchiere d'olio 25g di lievito di birra 1/2 bicchiere di latte 1 cucchiaio di zucchero una presa di sale 1 uovo 1 rametto di rosmarino Preparazione Versate la farina a fontana e nel centro mettete il pizzico di sale, il cucchiaio di zucchero ed il lievito di birra precedentemente sciolto nel latte tiepido. Impastate la farina con questi ingredienti e formate un panello morbido e compatto. Mettetelo in una terrina e fatelo lievitare per almeno due ore. Intanto in un tegamino soffriggete il rosmarino ridotto in aghi nell'olio d'oliva. Riprendete la pasta lievitata e rimpastatela aggiungendo l'olio di rosmarino. Impastate ancora in modo che l’olio sia ben assorbito. Dividete la pasta ottenuta, in tante piccole pagnottelle incidetevi sopra con un coltello un segno a croce e rimettetel

Il Farci-Provola di Marcellinara (CZ) dovete assaggiarlo.

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  di Maria Lombardo  Il Farci-Provola è un formaggio prodotto tutto l'anno nel comune di Marcellinara (CZ) da latte vaccino di razza mista, il bestiame è alimentato a pascolo estensivo naturale, integrato con mangime. All'interno di questo formaggio viene inserita della soppressata o capocollo.La forma è quella del caciocallo, allungata; il prodotto presenta una crosta compatta di colore bianco avorio, liscia e lucida. La pasta è quella del caciocavallo di sapore corposo e pieno. Inoltre la lavorazione è la stessa del caciocavallo, la pasta una volta filata viene formata come una provola molto allungata con l'interno cavo che viene farcito con una soppressata oppure con un capocollo stagionato. Una volta chiuso l'apice della provola, la si mette in acqua fredda per raffreddarla. La successiva fase è quella della salatura in salamoia, fase che dura diverse ore.La maturazione avviene in pochi giorni in ambiente aerato, le forme vengono appese a coppie su bastoni orizzonat

IL CALABRESE MICHELE MORELLI DI MONTELEONE CONDANNATO A MORTE DAI BORBONE CON LA GHIGLIOTTINA COME INIZIATORE DEL MOTO COSTITUZIONALE DEL 1820-1821 IL 12 SETTEMBRE 1822 NEL LARGO DI PORTA CAPUANA.

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  di Maria Lombardo  Torniamo a raccontare i fatti della rivoluzione napoletana del 1820-1821 di cui ricorre il bicentenario, quando si cercò da parte dei più illuminati della nazione napoletana di trasformare la monarchia borbonica da assolutista e clericale in un regime liberale e costituzionale, sul modello di quelli della Spagna e dell’Inghilterra. I promotori di quel moto insurrezionale furono: il napoletano Giuseppe Silvati, figlio di Gennaro e di Anna Maria Lerisetti, di famiglia siciliana, nato nel 1791, che scelse la carriera militare, al tempo di Gioacchino Murat, combattendo in Spagna e nelle altre imprese italiane del memorabile sovrano, e il calabrese di Monteleone, nato nel 1792, di distinta e colta famiglia, che combattè con l’esercito napoleonico in Russia, durante il fondamentale decennio (1806-1815). Fu Silvati il vero preparatore del moto insieme all’amico calabrese Morelli, che partirono da Nola   nella notte tra il primo e secondo giorno di luglio 1820, con 142 mil

"Il mistero del ponte maledetto". Catanzaro in Calabria.

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  di Maria Lombardo  La mattina del 5 gennaio 1939, nei pressi di Siano, un'anziana donna aveva accompagnato la nipote diciassettenne Maria Talarico a far visita alla madre, che prestava servizio di bidella nella scuola agraria di Catanzaro. Nel mezzo del ponte che stavano attraversando, Maria si fermò e come inebetita si appoggiò al parapetto per guardare in fondo e fu quindi colta da improvviso malore. A stento la nonna, con l'aiuto di una passante, riuscì a trasportarla a casa e sistemarla a letto. Maria cominciò a lamentarsi e a invocare la madre con uno strano timbro di voce maschile e quando quest'ultima accorse, la figlia non la riconobbe, anzi fece presente che la sua mamma era Caterina Veraldi. Maria Talarico aveva assunto un’altra personalità, quella del diciannovenne Giuseppe Veraldi che il 13 febbraio 1936, proprio sotto il ponte di Siano, fu ritrovato cadavere. Maria (o dovremmo dire Giuseppe) scrisse un biglietto (che si trova allegato agli atti dei carabinier

Anno 1950 nasce il Liceo Classico Bruno Vinci di Nicotera (VV)

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  di Maria Lombardo  Dopo la Seconda Guerra mondiale viene nominato Sindaco a Nicotera Luigi Proto, proprio nella sua Amministrazione si decide che a Nicotera dovesse nascere un Liceo parificato. Nulla a che vedere con  le strombazzate in cui si "grida" che nasca 150 anni fa. 150 anni fa nacque il ginnasio voluto da Bruno Vinci! Durante il consiglio Comunale dell'11 settembre del 1946 si discute tale ordine del giorno. Tuttavia tra i vari assensi positivi ed altre contestazioni si decide che il Sindaco Proto potesse inoltrare la domanda con la massima celerità. Il tutto viene espletato con rigore e molta velocità affinchè Nicotera non si lasciasse sfuggire tale opportunità. Giunta negli uffici di Catanzaro presso la Prefettura viene vidimata la domanda, solo dopo pochi mesi il 9 di gennaio del'47 l'incartamento del Comune di Nicotera viene vidimato e valutato. Tuttavia devono passare due anni prima che il Proto potesse festeggiare questo traguardo, il 20-6-'49

CONOSCETE I FINTI PIATTI CALABRESI?

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 di Maria Lombardo  C’era un tempo in cui in Calabria la fame era endemica poi pian piano con le rimesse degli emigrati le cose migliorarono ma non cambiarono. Le massaie calabresi riuscivano a preparare cibarie capaci   di ingannare il gusto.Nascevano così il finto ragù e gli altrettanto posticci polpette e capretto, ad essere prese di mira erano soprattutto le pietanze a base di carne che, essendo   costosa, difficilmente poteva essere proposta sulle tavole dei meno abbienti.Le polpette in questione, dette anche del venerdì perché, prive di carne, non violavano il precetto religioso di astinenza   nel giorno dedicato al ricordo della morte di Gesù, erano particolarmente diffuse e diventavano gustosissime quando contemplavano   anche la presenza delle melanzane, per il resto la preparazione ricalcava quella classica: un impasto di mollica di pane e uova insaporito da prezzemolo tritato, aglio schiacciato, pepe nero macinato, parmigiano e pecorino grattugiati, il tutto fritto, a piccol

Lo scoiattolo nero lo potete ammirare sulle alture calabresi

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  di Maria Lombardo  Percorrendo i magnifici sentieri della Sila é facile imbattersi in uno fra i più simpatici roditori presenti sul territorio: lo scoiattolo nero. E' un animale molto socievole, vive sulle conifere e incuriosisce i turisti grazie al suo piacevole aspetto. Una lunga coda piumata che gli consente di mantenere l'equilibrio quando salta da un ramo all'altro, che lo riscalda quando dorme nelle gelidi notti invernali e lo rende particolarmente affascinante agli occhi delle scoiattoline nella fase di corteggiamento. Questo grazioso animale rappresenta una delle principali attrazioni dell'Altopiano della Sila. Un abile roditore particolarmente esperto nella raccolta delle pigne dalle quali estrae i semi con grande velocità e perizia, utilizzando gli arti anteriori e rompendone il guscio con gli incisivi. Il suo aspetto buffo e vivace riscuote la simpatia dei bambini che attratti dai volteggi e dalle acrobazie di questo piccolo e amabile animaletto,

Spaghetti con carciofini selvatici… ricetta di Calabria.

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  di Maria Lombardo  E' questo il periodo dei "caccioffoli spinusi", una prelibatezza goduta da pochi. Perchè vi chiederete? Perchè raccoglierli e pulirli è un'operazione da temerari. Una volta lo facevo, andavamo a raccoglierli con mio padre e poi a pulirli ci pensava tutta la "ruga": tolte le spine restava il cuore, "u carazzuni", che veniva utilizzato per preparare gli spaghetti oppure per essere messo sott'olio. Se volete farli sott’olio nelle stagioni precedente ho illustrato la ricetta. Oggi quel periodo lo ricordo con nostalgia, però ad un piatto di spaghetti con i carciofini non rinuncio perchè fortunatamente c'è qualche contadina che me li procura. Eccovi la ricetta   Ingredienti carciofini, aglio, prezzemolo olio d'oliva, sale ,   pecorino grattugiato,   ricotta dura, spaghetti abbondare con i carciofini. Preparazione In una padella fate soffriggere uno spicchio d'aglio nell'olio, quando è qua

Cantare il Maggio rito che si praticava la notte dell’Ascensione nei paesi arberesche di Calabria.

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  di Maria Lombardo    Vi ho già parlato delle feste di Maya in occasione del primo maggio a Caccùri se volete potete rileggere quanto vi dicevo. Anticamente venivano celebrate delle feste dette Majume in cui veniva adorata Maia, la dea della fecondità. Durante queste celebrazioni che si svolgevano nella tarda primavera, si compivano dei riti orgiastici e gli uomini e le donne si riunivano sulle rive del mare,   dei laghi e dei fiumi e andavano insieme a bagnarsi. Questo bagno rituale è collegato alla credenza nel potere guaritore delle acque! Le feste in onore della dea Maia furono proibite dall'imperatore Costantino in nome della nuova fede cristiana. Giuliano l'Apostata, rifiutando il Cristianesimo, le permise nuovamente, ma infine l'imperatore Teodosio, su pressione delle autorità religiose, proclamò un editto per la loro abolizione.Lentamente la religione cristiana assorbì queste esigenze rituali mitigandone i linguaggi e i comportamenti. Nell'VIII secolo d.C. al