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Visualizzazione dei post da gennaio, 2021

CUCINA TRADIZIONALE STRONGOLESE (KR): Cocolette di ricotta in occasione del martedì grasso.

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  di Maria Lombardo  Sicuramente, molti di voi sono abituati a preparare le classiche polpette al sugo o fritte e non sanno che le polpette si possono preparare al sugo con la ricotta al posto del trito di carne. Le cocolette sono delle polpettine di ricotta pecorina fresca unite al pecorino grattugiato al pepe nero ed uova intere che si mescolano insieme con mollica di pane inzuppata nell’acqua e strizzata. Il procedimento è dunque identico a quello delle tradizionali polpette di carne. Dopo aver mescolato insieme tutti gli ingredienti, si formano le palline da fare cuocere nel sugo di pomodoro per circa dieci minuti. Stare attenti a formare un solo strato e a non girarle con la forchetta. Un piatto contadino e certamente questi lavoratori   non potevano permettersi spesso il lusso della carne e sfruttavano, quindi, tutto quello che avevano a disposizione per dar vita a piatti più variegati che mai. In questo caso, i pastori sfruttarono la ricotta prodotta dal latte delle proprie mucc

I Mercati Saraceni di Cirò Marina (KR)

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  di Maria Lombardo  Un bellissimo posto nel Crotonese che merita di essere visitato, nel XVIII secolo, fatta costruire dai principi di Tarsia e dove veniva ospitata, sin dagli inizi del Settecento, una delle più importanti fiere del Sud Italia durante i primi giorni di maggio. Oggi quel complesso è una piazza con due porticati in pietra dalla caratteristica forma arcuata, sorretti da eleganti colonnate e che ne delimitano i bracci laterali, venne danneggiato nell'Ottocento alla sua inaugurazione, dove era presente anche il Re di Napoli, dai bombardamenti delle truppe dei Turchi Ottomani che i cirotani assimilarono agli antichi pirati saraceni. Negli ultimi anni è stato sottoposto a restauri che lo hanno reso fruibili alla comunità ospitando ora spettacoli teatrali, incontri pubblici e attività di vario genere. Accanto a questo complesso è presente la Chiesa di Madonna di Mare, eretta poco prima del 1638 su iniziativa del vescovo di Umbriatico Antonio Ricciulli. Dedicata alla "

L’Antico carnevale calabrese di Amantea ( CS).

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 di Maria Lombardo    I nostri carnevali meritano davvero molta attenzione e studio. Per quanto riguarda quello di Amantea   bisogna partiere dalle notizie datate nel tempo che risalgono al 1635 quando, come si legge in un documento d’epoca, il mastrogiurato fu costretto ad intervenire con gli armati per sedare una gigantesca rissa. Un secolo dopo tra i   secoli XVIII e XIX sulla festa in piazza si imposero i balli in maschera che la nobiltà e la borghesia organizzavano nei loro palazzi per distinguersi dalla “forsennata plebaglia”.Agli inizi del Novecento, il Carnevale, durante il ventennio fascista, si celebrava in tono minore per ragioni di sicurezza e per la mancanza di libertà di espressione che non consentiva la satira di costume, specie nei confronti dei gerarchi e del clero.Nel dopoguerra la manifestazione crebbe qualitativamente con la storica sfilata del 1953. Proprio da quel momento si potenziò la rappresentazione delle farse, dei canti e delle danze popolari, si introduss

Lo sbarco dei Fratelli Bandiera in Calabria e la loro tragica morte nei pressi di Cosenza.

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  di Maria Lombardo    Attilio ed Emilio Bandiera, nati dal barone Francesco, alto Ufficiale della Marina austriaca, e da Anna Marsich (Attilio a Spoleto il 24 maggio 1810, Emilio a Venezia it 20 giugno 1819), furono avviati alla carriera militare e formati nell'Accademia della Imperiale Regia Marina in Venezia. Vedevano nel regime austriaco il loro nemico più grande e iniziarono a combatterlo tramite cospirazioni, nel’41 fondarono la società segreta Esperia! Si misero in corrispondenza con il Mazzini e credettero nel 1843, quando scoppiarono i primi moti, che il tempo per insorgere fosse maturo; ma traditi da un certo Vespasiano Micciarelli, infiltrato nella Esperia, furono richiamati a Venezia quali principali cospiratori, disertarono e si rifugiarono a Corfù dove erano già numerosi i rifugiati politici. Per intercessione delle donne di famiglia ebbero la grazia che rifiutarono "per non tradire la patria e l'umanità” decisero invece   di sbarcare in Calabria per aiutar

Parla Luisa Caronte:" Ecco il perchè Tropea non è riuscita a diventare Capitale della Cultura 2022"

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  di Maria Lombardo    Dichiarazione resa alla Stampa Coordinatrice del Gruppo di Lavoro Tropea Capitale Italiana della Cultura 2021/2022 Sono davvero felice per   Procida vincitrice del prestigioso titolo di capitale italiana della cultura per il 2022 a cui faccio le mie più vive congratulazioni, ma allo stesso tempo il mio pensiero va a Tropea, alla luce della scelta fatta dal Mibact di premiare un piccolo borgo meridionale avente caratteristiche molto simili a quelle di Tropea ma sicuramente con una storia ben diversa, e con la consapevolezza dell’eccellenza del dossier elaborato da un gruppo di lavoro composto da esperti del settore e coordinato da me, nominato da una delibera di Giunta Comunale, n° 10 del 13 gennaio 2020. La mia amarezza cresce a dismisura perché ritengo che c’è stata tolta la possibilità di partecipare ad armi pari a questa importante competizione, in quanto non è vero che sono stati fatti degli errori, il dossier ha centrato in pieno gli obiettivi stab

I cuccureddi calabresi dei dolcetti fritti che si preparano in occasione del Carnevale.

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 di Maria Lombardo    Sono realizzati con impasto lievitato con il lievito di birra o con il lievito madre, che viene poi fritto e immerso in un liquido aromatico; per essere gustati in tutto la loro bontà, i cuccureddi hanno bisogno di rimanere a riposo una ventina di giorni prima di essere consumati. La loro particolarità è che vengono fritti nello strutto ed è per questo motivo che i cuccureddi sono talmente friabili da sciogliersi in bocca. Vediamo allora quali sono gli ingredienti per realizzarli in casa e l’iter da seguire.   500 gr di farina 0 6 uova 40 ml di anice 80 gr di zucchero 80 gr di strutto Un panetto di lievito di birra o 150 gr di lievito madre rinfrescato La buccia di un arancio grattugiata Latte q.b. Strutto per friggere 800 gr Miele per la glassa   500 gr + ½ tazza di acqua e ½ tazza di zucchero Sciogliere il lievito in un poco di acqua tiepida, porre la farina in una ciotola, impastare tutti gli ingredienti aggiungendo un poco di latte, s

Amendolara (CS) e la sua prestigiosa mandorla.

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  di Maria Lombardo  Il nome del borgo deriva probabilmente dal greco Amygdalaria ossia "mandorlai" per la ricca produzione di mandorle. Secondo altri invece il nome deriva dal nome di famiglia "La Mendelèa". C'è chi la utilizza per produrre delicati pasticcini o per il gelato e chi per realizzare prodotti unici nel loro genere come un tipo di mortadella. La "mandorla di Amendolara", eccellenza produttiva della cittadina dell'Alto Ionio Cosentino, può contare adesso sulla De.C.O., la denominazione di origine comunale. A dare il via libera all'istituzione del marchio "Mandorla di Amendolara" è stato il Consiglio comunale di Amendolara. Sono un centinaio le varietà che hanno attecchito nel tempo sul territorio del centro il cui nome "Amigdalaria", "Mendolaria", "Mennulara" si è da sempre, nel tempo, identificato con questo prodotto ma gli studi scientifici del Centro di Ricerca, Sperimentazione e Formazione

Un giorno particolare quello della Candelora in Calabria: come si festeggiava a tavola?

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  di Maria Lombardo   Negli scorsi anni in questo blog ed in altri vi ho anticipato qualcosina sui piatti del giorno della Candelora. Una festa tra il sacro ed il profano!E’ usanza portare una candela in chiesa che sarà poi benedetta. Dopo la benedizione i ceri vengono conservati nelle abitazioni dei fedeli per essere riutilizzati durante calamità, oppure nell'assistenza di una persona gravemente malata o nell'attesa del ritorno di qualcuno momentaneamente assente o infine come accade attualmente in segno di devozione cristiana. Anticamente però proprio durante la Candelora venivano compiuti riti magici che avevano lo scopo di togliere il malocchio.Benché non esista un vero e proprio piatto della festa, è usanza nel giorno della Candelora consumare portate a base di carne di maiale.   La festa cade infatti nel periodo della macellazione dei maiali, nei giorni più freddi dell’anno e prima dell’inizio della Quaresima, stagione legata al digiuno e alla penitenza. In questa giorn

I sozizzi di corettu prodotto tipico Calabrese

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  di Maria Lombardo    Come vi ho spiegato in altri articoli i salumi di Calabria hanno origini risalenti al periodo Magno-Greco. Le prime documentazioni certe risalgono al 1600 grazie all’opera di Padre Giovanni Fiore da Cropani.Entrato di diritto tra i vari alimenti tipici regionali nella banca dati prodotti agroalimentari tradizionali del ministero delle politiche agricole e forestali "La riscoperta dell’ambiente rurale e dei suoi valori di conservazione e tutela sono oggi gli strumenti per riaffermare la propria identità e specificità culturale e territoriale contro la crescente globalizzazione e per rilanciare l’economia locale sulla base di una nuova logica di sostenibilità e competitività."Una volta avvenuta la macellazione del maiale, si prepara un impasto di carne a base di: polmone, cuore, animelle, stomaco pulito e lessato e poche parti grasse. La carne va tagliata a mano e resa a pezzetti piccoli più o meno della stessa grandezza, alla quale si aggiungono sale e

Sapevate che la Colonna Reggina con la statua di Poseidone costituiva in epoca greca il vero e proprio simbolo dello Stretto?

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 di Maria Lombardo    La Columna Reghìna è possibile ammirarla solo su le monete del periodo. Una di queste è la serie di denari in argento sulla quale sono impresse la trireme di Sesto Pompeo e la colonna sormontata dalla statua di Nettuno/Poseidone sul dritto e Scilla combattente sul rovescio. Un tempo la sua collocazione esatta segnalava il sito di traghettamento è dibattuta da lungo tempo, comunque gli storici sembrano d'accordo nell'indicare una torretta a forma di colonna, nota col nome di Columna Rhegina (Colonna Reggina appunto), come simbolo del sito.Dai calcoli forniti da Plinio il Vecchio e da Strabone emerge che il tratto più breve dello Stretto anticamente si trovava tra Santa Trada e Cannitello e non come oggi tra Punta Pezzo e Cannitello, dunque provenendo da Nord bisognava raggiungere la spiaggia di Cannitello attraverso Santa Trada, immettendosi nella zona di Porticello, e tutto lascia indicare che il sito si trovasse proprio in Cannitello, frazione di Villa

L’Unità d’Italia voluta dai calabresi:”il poeta maledetto” Vincenzo Ammirà da Monteleone Calabro.

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  di Maria Lombardo  Passato alla storia per due aspetti della sua vita, la stesura del poemetto la Ceceide “osceno e blasfemo” dedicato a celebrare la dipartita della più celebre prostituta di Monteleone. Eppure se l’avessero letto davvero   non sembrerebbe così blasfemo! Il poemetto per così dire “pornografico” ha davvero condizionatola vita dell’artista che viveva e operava in una realtà provinciale e chiusa come poteva essere la Calabria del XIX secolo. Sicuramente   era un personaggio a cui la vita in Calabria stava stretta, davvero stretta. L’altro aspetto fu l’essere pienamente antiborbonico, sostenitore della causa nazionale e questo gli costò non pochi problemi.Arresto e carcere e la polizia borbonica sempre alle calcagne. Pensate che lo cacciarono in carcere perché trovarono in casa sua, nel corso di una perquisizione, una copia manoscritta della Ceceide e addirittura il Decamerone di Boccaccio. Il poeta fu accusato e condannato per «detenzione e scritto di canzone contraria

Grappepe Caffo: Grappa al peperoncino di Calabria

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  di Maria Lombardo  Tra le varie eccellenze calabresi, non si può non annoverare uno dei fiori all’occhiello della rinomata Distilleria Caffo, Grappepe, la Grappa al peperoncino di Calabria. A sentirne parlare, sembra quasi un’unione strana, ma basterà un sorso di questa grappa aromatica per sentirsi in Calabria. Grappepe, nasce dal noto condimento tipico della cucina calabrese, oro rosso di Calabria, il peperoncino, infuso in acquavite ottenuta dalla distillazione di selezionate vinacce. Utilizzato nelle giuste dosi, il peperoncino tra le sue note proprietà è anche ottimo per stimolare e normalizzare i processi digestivi. La particolare forma della bottiglia di Grappepe, nella quale è inserito un peperoncino piccante intero calabrese, rende questa grappa particolare e diversa rispetto ad altre grappe. Grappepe, oltre ad essere un ottimo digestivo negli ultimi anni è riuscita ad aggiudicarsi un posto nelle cucine di diversi chef, stellati e non, che ne hanno utilizzato qualche goc

Piatto tipico di questo periodo "fagotti ì sazizza": involtini di salsiccia nel cavolo.

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  di Maria Lombardo      Non è un piatto del mio comprensorio ossia del basso Vibonese ossia quando veniva macellato il maiale la prova della carne non avveniva così. Insomma è un piatto dell’alta Calabria!Proprio in questo periodo, nei giorni gelidi di fine dicembre fino a metà febbraio nelle campagne le famiglie macellano i maiali allevati, e con gli orti che sono ricolmi di verze, nascono i piatti tipici, non so se avete mai sentito nominare le frittule, da noi le frittule più che un piatto è il giorno delle frittule, il giorno, in genere successivo alla uccisione del maiale, quando si mettono a bollire le ossa, il grasso. Non ci sono frittule non accompagnate da una bella insalatiera di verza cotta, a cui va poi aggiunto il grasso del maiale e le cotiche, una vera bontà a chi piacciono si intende. Ai nobili   spettava la parte nobile del maiale le salsiccie che preparavano così:   Ingredienti per 2 persone: 12 fogli di cavolo verza 2 salsicce Pepe rosso in polvere O

La chiesetta di S. Antonio Abate a Mottafollone (CS)

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  di Maria Lombardo      Sant'Antonio Abate era molto venerato in Calabria e un po’ in tutto il meridione, anche se oggi pochi lo ricordano, scalzato dal più "giovane" portoghese S.Antonio da Padova. Ricordo che in questo giorno venivano benedetti gli animali nelle stalle e nelle fattorie essendo S.Antonio protettore e difensore dei nostri amici a quattro zampe. Questo è, non a caso, il periodo in cui nei paesi ancora è molto diffusa e attualizzata la “cerimonia delle frittule”, il banchetto festivo a base delle carni del maiale che ancora oggi vengono lavorate nelle case e in famiglia. Nel passato, subito dopo le feste di Natale, spesso dopo il 17 gennaio, giorno di S. Antonio Abate, non a caso chiamato “Sant’Antonio de lu porcu” si procedeva all’uccisione del maiale. Questo articolo però non vuole parlare di “maialatura” ma di una chiesa dedicata a questo speciale Santo.Sul declivio orientale della collina del centro storico di Mottafollone sorge la chiesetta di S.Ant

L’Unità d’Italia voluta dai calabresi: Pasquale Galluppi il filosofo di Tropea (VV).

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 di Maria Lombardo      Pasquale Galluppi discendeva da antica e nobile famiglia della città calabrese di Tropea. Iniziò presto lo studio del latino e poi sia di filosofia e matematica nella sua Tropea poi si trasferì in Sicilia dove fu iscritto al   Seminario vescovile della cittadina peloritana. Intraprese dunque lo studio della teologia a Napoli, seguendo le lezioni di Francesco Conforti. Sposò   Barbara d'Aquino, da cui ebbe quattordici figli, otto maschi e sei femmine. Amava però trascorrere le sue giornate di svago nella residenza privata di famiglia, cioè il castello, Carìa, frazione del comune di Drapia (VV). Attenzione lettori ho già parlato di questo luogo ameno nel blog!Nel 1807 pubblicò a Napoli Sull'analisi e la sintesi; durante i moti del 1820 aderì alla causa liberale sostenendo la riforma costituzionale dello Stato e protestando quindi contro l'intervento repressivo degli Austriaci.Dal 1831 fu titolare della cattedra di logica e di metafisica nell'Univ

Pasta e broccoli alla calabrese

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  di Maria Lombardo  La pasta e broccoli alla calabrese, come per altre ricette, conosce diverse varianti, muta persino di famiglia in famiglia ma quella che vi proponiamo di seguito è quella più comune e più antica.   Ingredienti   Pasta 400 g consiglierei spaghetti poi usate il formato secondo i vostri gusti   Broccoli 300 g   Pecorino 60 g   Acciughe sott’olio 2   Aglio 1 spicchio   Peperoncino fresco 1   Olio d’oliva q.b.   Prezzemolo q.b.   Sale q.b.   Procedimento   Pulite i broccoli, lavateli bene e lessateli in una pentola con acqua salata. Scolateli e tagliuzzateli   In una padella soffriggete le acciughe e l’aglio tritato, poi aggiungete anche il peperoncino e fate cuocere finché le acciughe non si sciolgono   Aggiungete anche i broccoli e nel frattempo cuocete la pasta.   Scolate la pasta al dente, aggiungetela ai broccoli,   il prezzemolo e infine spolverate con il pecorino grattugiato.

Sapevate che il “Gobbo del Quarticciolo” il partigiano più ricercato dai nazisti era di Gerace (RC).

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  di Maria Lombardo  Una figura leggendaria quella di Giuseppe Albano! Un protagonista della resistenza Romana contro i tedeschi fu il partigiano più ricercato dai nazisti. Andiamo per gradi dopo una caduta rimase malformato per questo   fu soprannominato “il gobbo del Quarticciolo” e per poterlo catturare i tedeschi fecero arrestare tutti i gobbi di Roma fino a quel momento era il   “il re degli impuniti”.   Lui sì,   saprebbe cosa fare. Reciderebbe   i nodi che affaticano    l’Italia dei nostri giorni. Non   si attarderebbe in sofismi. E poi   s’approprierebbe di una banca. Astuto e molto abile col coltello ed è per questo che è entrato in un crocevia decisivo della storia italiana.   Tra l’estate del ’43 e giugno del ’44.   Al punto da far congetturare   che l’ordine di eliminarlo sia partito da Togliatti. La sua morte fu un grande mistero italiano lui che proveniva dalla miserrima e affamata Calabria garzone di un barbiere, in un bar, in un emporio. Già   era un capo, con la fionda

Le miniere di Longobucco (CS): estrazione dell'argento di ottima qualità

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  di Maria Lombardo  Lipinsky afferma: “come la fortuna di Atene era legata alle miniere di Laurion, quelle di Sibari a Longobucco”. Per questo motivo alcuni studiosi hanno identificato l'odierna Longobucco con la città di Temesa o Tempsa , l'antico centro urbano di cui parla Omero nell'Odissea.   Strabone nel IV libro della Geografia afferma che tra le zone più ricche di minerale argento e rame e nella terra dei Bruzi e “themesen “Longobucco. Dove vi e’ la più grande manifestazione di galena argentifera,coltivata nelle piu’ remota antichita’. Sembra che l’antica Sibari dovesse la sua potenza dell’argento grazie alle miniere di Longobucco(Themesen) e da questi argenti venivano coniate le monete del IV Sec. A.C. Tuttavia anche Livio cita le miniere   l’argentario citato da Livio si colloca nella zona. La mineralizzazione e presente in una vasta area allungata nel territorio di Longobucco e in particolare nelle localita’ di Agutteria, Anghisto, Bhonia, Castello, Giardini, Fas