Sapevate che la Colonna Reggina con la statua di Poseidone costituiva in epoca greca il vero e proprio simbolo dello Stretto?
di Maria Lombardo
La Columna Reghìna è possibile ammirarla solo su le monete
del periodo. Una di queste è la serie di denari in argento sulla quale sono
impresse la trireme di Sesto Pompeo e la colonna sormontata dalla statua di
Nettuno/Poseidone sul dritto e Scilla combattente sul rovescio. Un tempo la sua
collocazione esatta segnalava il sito di traghettamento è dibattuta da lungo
tempo, comunque gli storici sembrano d'accordo nell'indicare una torretta a
forma di colonna, nota col nome di Columna Rhegina (Colonna Reggina appunto),
come simbolo del sito.Dai calcoli forniti da Plinio il Vecchio e da Strabone
emerge che il tratto più breve dello Stretto anticamente si trovava tra Santa
Trada e Cannitello e non come oggi tra Punta Pezzo e Cannitello, dunque
provenendo da Nord bisognava raggiungere la spiaggia di Cannitello attraverso
Santa Trada, immettendosi nella zona di Porticello, e tutto lascia indicare che
il sito si trovasse proprio in Cannitello, frazione di Villa San Giovanni. Nostro storico di Villa San Giovanni ipotizza
la Colonna Reggina come una cittadina!
Un centro che ospitasse Ottaviano e la sua flotta. Ma in realtà in greco
Στυλίς τῶν Ῥηγίνων, Stÿlís tōn Rhēghínōn, (Colonna dei reggini o Colonna di
Rhegion in Strabone e Appiano) è la denominazione del sito a nord di Reggio
Calabria in cui in epoca greco-romana si indicava il punto della costa
continentale più vicino alla Sicilia, nonché un'importante stazione di sosta
della via Popilia. Era vicino al tempio
dedicato a Poseidone, la statua del dio del mare posta su un'alta torre a forma
di colonna era dunque il monumento eretto dai reggini, noto per i simboli del
fuoco (un faro) e dell'acqua. L'abitato avrebbe fatto parte della cosiddetta χῶρα
(chora) di Rhegion, cioè il territorio posto sin dall'età magno-greca sotto la
giurisdizione della città.
Durante l’epoca imperiale per la cronaca storica
oltre alla statio “ad trajectum”il luogo designato al traghettamento dei
soldati e del grano dalla Calabria alla Sicilia e viceversa (Ad Statuam o Ad
Columnam), esisteva la colonna, detta Colonna del Peloro. Pare inoltre che abbia costituito il massimo limite meridionale
dell'avanzata longobarda nel 583, infatti nella Historia Langobardorum si narra
di un episodio con una doppia simbologia: arrivato nei pressi di Reggio, il re
longobardo Autari toccò con una lancia una colonna immersa nell'acqua a pochi
metri dalla riva, segnando i confini del regno Longobardo e confermando la
fobia per l'acqua che ha percorso la storia di tale popolo.
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