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Visualizzazione dei post da settembre, 2019

I Domenicani a Nicotera (VV) ed il culto della Madonna del Rosario.

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di Maria Lombardo   L’ arrivo dei frati domenicani in Calabria, ha senza dubbio segnato un cambiamento profondo nell’organizzazione religiosa, sociale e culturale di quasi tutta la regione. Prima di parlare dei Domenicani a Nicotera vi spiego   il motivo per il quale il connubio tra i domenicani e la Madonna del Rosario divenne inscindibile, soprattutto dopo la battaglia di Lepanto (7 ottobre 1571), in seguito alla quale Pio V, proveniente dalle file dell’Ordine del ‹‹Gran Gusmano››, istituì la festa del SS. Rosario proprio in quel giorno. Non a caso una delle preoccupazioni principali dei domenicani, nel momento in cui si insediavano in una località col proposito di fondare un convento e fissare una dimora per l’Ordine, riguardava proprio la fondazione di queste istituzioni laiche dedite al culto mariano, che presto diventavano confraternite del SS. Rosario a cui veniva aggiunto il nome di Gesù. Il loro compito era appunto quello di mirare all’educazione cristiana d

Si respira in Sila l’aria più pulita d’Europa: cosa aspettate a visitarla!

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di Maria Lombardo E’ in Sila, all’interno del Parco Nazionale, l’aria più pulita d’Europa. Lo conferma uno studio condotto da Stefano Montanari, direttore del Laboratorio Nanodiagnostics di Modena, e Antonietta Gatti, esperta di Nanopatologie. Il cuore pulsante della Calabria , oltre che di innumerevoli  bellezze paesaggistiche e naturali, vanta di aria fresca e pulita. Un motivo in più per approdare sulle coste calabresi, e inoltrarsi tra le verdeggianti distese che contornano le specie animali del Parco nazionale della Sila. I dati parlano chiaro e pare che nell’atmosfera non sia presente alcuna traccia di polveri inquinanti. L’aria analizzata è risultata essere ancora più pulita rispetto a quella analizzata nelle Isole  Svalbard, tra la Norvegia e il Polo Nord, un arcipelago che conta 2.500 abitanti. Sicuramente un motivo di vanto di buona amministrazione da parte dei poteri dominanti, anche se l’esperto non si è lasciato sfuggire qualche critica, lanciando su di sé occ

Frutti antichi calabresi: mele cotogne.

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di Maria Lombardo   Il melo cotogno fino agli anni ’50 era diffusissimo negli orti Calabresi e vanta un passato davvero leggendario, basta una per tutte che portasse fortuna ai contadini che ne avessero un solo esemplare. La leggenda narra che la mela cotogna rappresentò l'emblema di Venere, simbolo di buon auspici ai matrimoni. Sembra un” mescuglio” tra mela e pera a primo sguardo. La mela cotogna è originaria della zona caucasica e dell'Asia Minore, ed è tuttora diffusa nei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo Occidentale ed in Cina. Oggi la sua produzione è in netto calo ma fino agli anni ’60 era molto praticata. Attualmente, in Italia è un frutto poco rinomato: la produzione ha subìto una drastica contrazione a partire dagli anni Sessanta del Novecento. Un frutto sui generis avvolto da una peluria che cade quando il frutto matura. La sua polpa è astringente ed acidula e va quindi trasformata per consumarlo.La pianta di mele cotogne ben si adatta a terreni poveri

Sapevate dei baci di dama alla calabrese come prodotto tipico di Lamezia Terme?

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di Maria Lombardo Dalle origini molto e dico molto combattute, alcuni li vogliono nati in Piemonte  nel XIX secolo, ma che abbiano subìto l’influenza della pasticceria calabrese con le varianti alla forma e alla farcitura, dalla classica crema alla vaniglia alla marmellata di pesche o albicocche. I nostri dolcetti sono tondi e morbidi farciti con crema di pistacchio persino e poi i gusti citati in calce. Pare, infatti, che siano stati proprio i maestri pasticceri di Calabria a creare le varianti più sfiziose dei baci di dama che nel corso dei decenni hanno accolto le farciture alle marmellate, alla nocciola, al cioccolato, al pistacchio, al limone. Torniamo al fatto che sono dolcetti tipici di Lamezia quindi bando alle ciance qui potete assaggiare i migliori della Regione. Scopriamo, dunque, come preparare degli ottimi baci di dama in casa se volete imitare i pasticceri lametini. Ingredienti: 150 g di burro 150 g di zucchero mezza bustina di lievito per dolci 3 tuorli d’u

Amaro alle erbe di Calabria: attenzione ma con le erbe di Monte Poro nel Vibonese.

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di Maria Lombardo   L’amaro alle erbe di Calabria  è un liquore prodotto con erbe provenienti dal Monte Poro e Capo Vaticano. Le erbe utilizzate  per la produzione dell’amaro  sono una trentina  circa tra cui la liquirizia, la menta, la camomilla, l’arancio amaro e l’anice. Erbe officinali con tantissime proprietà che fanno dell’amaro un prodotto unico.L’amaro alle erbe di Calabria si presenta con un  colore scuro, un gusto dolce e un retrogusto aromatico  dovuto alle erbe che lo compongonoNegli anni ’70 questo amaro era diffuso solo in Calabria ed è stato il primo amaro ad essere servito ghiacciato. Oggi l’amaro alle erbe di Calabria viene distribuito in tutta Italia e rappresenta  uno degli amari più diffusi della Penisola . Sto parlando del cavallo di battaglia di Caffo il “Vecchio amaro del capo” di cui ne parlerò molto presto. Nel 2010 riceve la medaglia d’ oro al concorso mondiale di Bruss el les . Per  preparare l’amaro  si lasciano macerare le erbe insieme all’alco

In Calabria vengono raccolti a fine estate per essere mangiati a Natale:” u miluni’nvernali”.

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di Maria Lombardo Questi meloni, meno conosciuti al grande pubblico, devono il loro nome alla maturazione tardiva e alla possibilità di essere conservati fino all’inverno. Infatti, si raccolgono alla fine dell’estate, prima della maturazione completa. Le varietà anche in questo caso sono molte, ma in genere la pezzatura è notevole e può raggiungere i quattro chili. I frutti sono lisci e di colore giallo o verde scuro, mentre la polpa – più croccante e meno profumata – può essere gialla o verde. I meloni invernali sono coltivati soprattutto al Sud, dove il clima caldo e secco favorisce la dolcezza e la conservabilità. ra le numerose e interessanti varietà possiamo ricordare il Gialletto, il Melone di Malta, il Morettino, il Gigante di Napoli, il Casaba, il Piel de Sapo. In Sicilia possiamo trovare due presidi Slow Food: il Cartucciaru di Paceco e il Porceddu di Alcamo. Originaria della Turchia è invece la varietà Hirsiz Calmaz, mentre il Tendral delle Terre secche di Quatreton

In autunno in Calabria è possibile fare turismo lento: “foliage” sulle alture calabre.

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di Maria Lombardo Quando parlo di turismo lento intendo che anche in Calabria terra altamente montuosa, si possono praticare delle camminate per ammirare le sfumature delle foglie dei nostri alberi. Dal verde al giallo finanche al rosso si rimane incantati dalle variazioni di colore delle foglie durante   l’autunno. Sappiate però che sono in molti a scegliere la Calabria per questa attività davvero salutare . Sono così tanti gli appassionati, escursionisti, fotografi professionisti o amatoriali ad attenderlo che sono nati dei veri e propri pacchetti turistici. La Calabria, con i suoi monti e boschi, occupa un ruolo di primo piano in questa inedita esperienza cromatica. Ecco siti e percorsi da realizzare nella nostra regione. Partiamo dal Parco nazionale della Sila : È situato nel più grande altopiano d'Europa, all’interno di un’area di interesse naturalistico, ambientale e storico-culturale. Costituito da Sila Grande, Sila Greca e Sila Piccola, si estende per oltre 73mila

Nicholas Green il bambino americano morto in Calabria la cui morte sdoganò la donazione di organi.

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di Maria Lombardo Sono passati 25 anni dalla tragica morte di Nicholas Green, un bambino che a soli 7 anni fu vittima su ll'autostrada  A2 Salerno-Reggio Calabria  nei pressi dell'uscita di Serre, mentre durante un viaggio in Italia era diretto in  Sicilia  con i genitori Reginald e Margaret e la sorellina Eleanor, di 4 anni. E’ la storia di un terribile scambio di auto! La famiglia Green viaggiava su una Autobianchi Y10 ma venne scambiata per quella di un gioielliere ma il tentato furto finì in tragedia. Nicholas venne colpito e ricoverato al centro neurochirurgico del Policlinico di  Messina , Nicholas morì qualche giorno dopo. Alla sua morte, i genitori autorizzarono il prelievo e la  donazione degli organi : ne beneficiarono sette italiani, di cui tre adolescenti e due adulti, mentre altri due riceventi riacquistarono la vista grazie al trapianto delle cornee. Quella storia e quel gesto dei genitori fece davvero scalpore, erano tempi in cui donare gli organi non

Pani antichi di Calabria: la Pittattasima di Luzzi (CS).

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di Maria Lombardo La “pittattasima” è caratteristica ed esclusiva della festa di S. Aurelia che si svolge a Luzzi nel cosentino. La sua ricetta si tramanda di generazione in generazione e la sua preparazione richiede una procedura lunga e del tutto particolare. La sua produzione avviene oggi in misura ridotta nelle case ed ha trovato invece una quasi esclusiva preparazione nelle varie panetterie, proprio in occasione della festa della Santa. Sono venuta a conoscenza di questo pane tramite il libro   “I Pani Dimenticati” di Rita Monastero, edito da Gribaudo. E’ davvero un pane profumatissimo, che si impasta con l’acqua di bollitura dei ceci, l’anice e la cannella in polvere. Ha una lievitazione naturale con pasta madre e una forma a ciambella. Vediamo gli ingredienti: 1 kg di farina 100 g di pasta madre 100 g di ceci anice in polvere cannella in polvere 1 foglia d’alloro sale fino Preparazione Lessare i ceci con l’alloro in una pentola con abbondante acqua

LE MISTERIOSE ORIGINI DELLA RAFFINATA FONTANA BAROCCA DI GIRIFALCO (CZ).

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di Maria Lombardo Esiste a Girifalco centro situato al centro dell'Istmo di Catanzaro,nel punto più stretto della penisola italiana, è ben visibile una delle tracce più misteriose e affascinanti della Girifalco ‘segreta’. Qui si trova una fontana   che a dir il vero cela una storia molto strana. Sto alludendo alla   “Fontana di Carlo Pacino” (dal nome del sindaco in carica al tempo), costruita nel XVII secolo (anno 1663) accanto alla chiesa alla chiesa di San Rocco– anch’essa risalente al mede simo secolo; Il monumento   posto in quella precisa posizione, pareva voltarle le spalle, precederla prepotentemente con la sua bellezza geometrica. Si racconta che la grande fontana era stata costruita dal Demonio, in una sola notte!   L’immondo Avversario di Cristo, si sarebbe cimentato, egli stesso, in una prodigiosa ostentazione di potenza e di fine creatività, ponendo la fontana carica di   vanità dinanzi alla chiesa, come a voler imporre la sua presenza tra l’uomo e l’Altissi

Dalla Calabria la marmellata di uva: Sapevate che la ricetta proviene dalla Magna Grecia?

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di Maria Lombardo C’è chi la chiama marmellata e chi “mustarda” di uva ma fatto sta che l’antica ricetta immutata nei secoli è giunta proprio dalla Magna Graecia.  Ecco questa delizia nostrana si fa solo con l’uva senza e dico senza aggiunta di zucchero o altro. E’ tipica del periodo della vendemmia e poi si conserva per l’inverno per preparare crostate e dolci tradizionali. Ovviamente l’uva indicata è quella greca diffusa in Calabria che è di suo molto dolce ed i suoi acini sono densi, ovviamente potete usare anche altre varietà di uva ma non saranno dolci e si dovrà unire un po’ di zucchero. Strappate gli acini dai raspi e in una pentola alta prima schiacciateli poi accendete il fuoco per la cottura. Appena il composto è sfatto fatelo raffreddare e iniziate a passare la poltiglia al setaccio, un tempo si usava “u crivu” una sorta di panaro di vimini. Deve rimanere un delizioso succo di uva senza pelle e semi, poi prendete la pentola versate il composto e aprite la fiamma ovvi

Santa Severina (KR): Visitiamo il Castello Normanno.

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di Maria Lombardo   E’  il Castello Normanno di Roberto il Guiscardo, o Castello Carafa, una delle maggiori attrattive di Santa Severina uno dei borghi più belli del Marchesato di Crotone. La visita a queste meravigliosa vestigia non è solo all’esterno dove si nota subito l’imponenza del maniero, ma la visita al monumento è interessantissima se viene visitato tutto. Niente toccata e fuga! La vista che si gode è mozzafiato è possibile riuscire a vedere il Mar Jonio e i paesi limitrofi San Mauro Marchesato, Cutro, Scandale e Rocca di Neto. Una posizione strategica ora come al tempo dei Normanni, certo che tutte le popolazioni che dominarono questa zona lasciarono nella struttura del maniero qualcosa di loro in ammodernamenti.Ancora oggi grazie alla sua ottima conservazione nei secoli, la sua storia è percepibile guardando le mura. Ad un certo punto della sua storia da maniero diviene la residenza degli Sculco, lo stemma nobiliare campeggia all’ingresso del castello. Passò ai G

Non si può andare a Pizzo Calabro (VV) e non visitare “Il collezionista di venti”

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di Maria Lombardo Passeggiando   per il centro storico di Pizzo Calabro nel Vibonese, si può ammirare una scultura in rete metallica che siede   su un muro tra le viuzze, lo sguardo fisso verso le Eolie, controlla il gioco dei venti che animano gli alberi e fischiano tra i vicoli. Non c’è vento che non abbia chiacchierato con lui. Questa scultura è il “collezionista dei venti” creata da Edoardo Tresoldi nel 2013. Ebbene si questo uomo di rete metallica ha attirato anche questa stagione estiva   la curiosità dei visitatori che continuano a immortalarla con gli smartphone centinaia di volte al giorno. Oramai bando alle ciance è diventata opera internazionale, rappresenta uno dei monumenti più fotografati dai turisti che affollano la cittadina tirrenica.  La scultura, realizzata in rete metallica, in ordine di click, ha superato largamente il castello Aragonese , teatro della tragica fine del Re di Napoli, Gioacchino Murat, la chiesa matrice di San Giorgio, ove lo sfortunato re è s

Marmellata di Corbezzolo, l’autunno calabrese a tavola.

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di Maria Lombardo   I corbezzoli si mangiano  integri, così come raccolti. Si mangiano a maturazione completa altrimenti avrebbero un sapore amaro. I  corbezzoli maturi  si presentano morbidi al tatto mentre quelli molto maturi possono essere descritti come “spalmabili” per la particolare consistenza. Oltre a essere consumati al naturale, i  corbezzoli si mangiano  anche in forma di  marmellata  o si impiegano per la preparazione di un buon  liquore Ingredienti 1 kg di polpa di corbezzoli maturi 700 g di zucchero di canna Scorza di un limone non trattato 1 bicchiere di acqua Preparazione Prima di tutto, procedete alla   sterilizzazione dei barattoli. Lavate bene i Corbezzoli e metteteli in una pentola capiente. Lasciate cuocere a fuoco lento per circa 20 minuti. Passateli al setaccio per eliminare i semi e aggiungete la scorza grattugiata del limone e il bicchiere d’acqua. Rimettete il tutto a cuocere sul fuoco, sempre a fiamma bassa e mescolando di tanto

I moti “comunisti” del 1848 coinvolsero tutto il territorio cosentino in Calabria Citra.

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di Maria Lombardo E’ giusto far conoscere ai neomeridionalisti e non, quello che successe nella nostra Calabria nel 1848. Sono pagine di storia inedite per molti i moti insurrezionali che hanno coinvolto l’intero territorio del cosentino dal 15 maggio sino a luglio, quando ormai i moti furono repressi nel sangue e sul Regno delle Due Sicilie calò la scure reazionaria del Re Ferdinando II, un re che «non seppe far tacere nel suo animo i terrori politici come i religiosi che derivano dalla stessa sorgente; temeva i settari come i demonii, e credeva nella polizia come nei miracoli». Queste le parole del   Nisco,  Storia del reame di Napoli , Napoli, s. a., p. 32. E certo non necessitano di commenti. Per raccontare quello che successe in Calabria Citra possono bastare due documenti: l ’Atto di accusa e decisioni per gli avvenimenti della Calabria Citeriore , pubblicata a Cosenza nel 1852 e fatta compilare dal Procuratore del Re presso la Gran Corte criminale e speciale della Calab

Sapevate che la casa del filosofo Tommaso Campanella giace nell’abbandono?

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di Maria Lombardo I Calabresi hanno dimenticato il filosofo Tommaso Campanella o almeno alcuni, io lo intendo ricordare nella data della sua nascita. Giandomenico Campanella, nato a Stilo nel lontano 5 settembre 1568 e divenuto frate domenicano e conosciuto come Tommaso. Campanella, da considerarsi il più grande pensatore calabrese e aggiungerei l’ultimo grande di Calabria! Per la sua caratura non dovebbe avere date particolari per essere ricordato  e non si dovrebbe attendere il 5 settembre per commemorarlo almeno nella nostra Calabria. Campanella, scrisse moltissimo, scrisse La Città del Sole, la sua opera più conosciuta. Non un’opera utopistica come sempre si è ritenuto, ma un trattato di politica, di pedagogia, un “manifesto” positivo per le future generazioni. “ Io nacqui per debellar tre mali estremi; tirannide, sofismi, ipocrisia ”. Questi, erano per Campanella i grandi mali del mondo contro cui lui voleva lottare. E, per “sconfiggere” questi mali si ribellò! Il nostr

“Zucchina all’acqua chijna” piatto tipico cosentino.

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di Maria Lombardo Tra lee delizzie calabresi ci sono anche le zucchine lunghe che in Calabria specie nel cosentino si prepara  ripiena. Certo famoso rimane il detto:” Cumu ti amu a tia cucuzza longa…che pi amarj a tja ci vòra a carne”. Questo è quello che serve: 1 kg di carne macinata, un buon ragù di carne, 100 g di pane raffermo, provolone silano 3 uova sode, pepe nero. Innanzitutto per la prerparazione di questo piatto servono delle zucche lunghe e che siano belle dritte. Si lavano e si puliscono si taglia a tocchi grossi e si svuota l’interno lessano in acqua salata per circa 5/7 minuti e poi si scolano e si lasciano raffreddare. Si soffrigge in un pò di olio la carne leggermente, salare e pepare unire due mestoli di ragù, si lascia raffreddare e poi si unisce il parmigiano, altro pepe nero, pane raffermo, le uova, prezzemolo, basilico  provolone silano e uova sode. mpastare per bene tutti gli ingredienti. Prendere una teglia, versarci del ragù e parmigiano 

Il miracolo della Madonna della Montagna di Taurianova (RC), si ricorda il 9 settembre.

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di Maria Lombardo Nei giorni di festa per la Vergine a Taurianova   nel Reggino viene ricordato il giorno del miracolo. Il miracolo che viene ricordato da Francesco Sofia Alessio con una epigrafe in latino conservata nel Duomo di Taurianova. Secondo il racconto, nel 1787 un benestante di nome Don Vincenzo Sofia fece voto alla Madonna che avrebbe acquistato una statua di grande valore se la figlia, affetta da una grave malattia, fosse guarita; questo non accadde, ma l'uomo decise ugualmente di commissionare la realizzazione di una statua (però in legno) a una artista con bottega a Napoli di nome Michele Salerno. Il simulacro giunse a Taurianova via mare durante il viaggio una bufera colpì il veliero l’equipaggio decise di alleggerire la nave gettando in acqua la cassa della statua. La cassa però non si spostò ed una donna apparve a prua. Era la Vergine! La nave giunse nel porto sana e salva   la cassa venne scaricata con grande facilità, dunque i marinai incuriositi c