In autunno in Calabria è possibile fare turismo lento: “foliage” sulle alture calabre.

di Maria Lombardo



Quando parlo di turismo lento intendo che anche in Calabria terra altamente montuosa, si possono praticare delle camminate per ammirare le sfumature delle foglie dei nostri alberi. Dal verde al giallo finanche al rosso si rimane incantati dalle variazioni di colore delle foglie durante  l’autunno. Sappiate però che sono in molti a scegliere la Calabria per questa attività davvero salutare. Sono così tanti gli appassionati, escursionisti, fotografi professionisti o amatoriali ad attenderlo che sono nati dei veri e propri pacchetti turistici. La Calabria, con i suoi monti e boschi, occupa un ruolo di primo piano in questa inedita esperienza cromatica. Ecco siti e percorsi da realizzare nella nostra regione. Partiamo dal Parco nazionale della Sila:
È situato nel più grande altopiano d'Europa, all’interno di un’area di interesse naturalistico, ambientale e storico-culturale. Costituito da Sila Grande, Sila Greca e Sila Piccola, si estende per oltre 73mila ettari coinvolgendo 19 comuni e le province di CosenzaCatanzaro e Crotone. Visitarlo in autunno è ancora più suggestivo grazie alla presenza di aceri, pioppi, faggi, castagni che disegnano una tavolozza magica. Il sito è stato inserito all’interno degli itinerari consigliati dal Touring club nazionale accanto a prestigiose località. Passiamo poi al Parco nazionale dell’Aspromonte:
Undici sentieri per il Parco sito in provincia di Reggio Calabria. Da ammirare, boschi d’alto fusto di leccio che, per estensione e caratteristiche, rappresentano esempi unici a livello nazionale. Sono non a caso considerati laboratori a cielo aperto dove comprendere le dinamiche evolutive che la natura mette in atto. Dalle maestose pinete alle faggete, nel “polmone verde” della Calabria meridionale cresce rigoglioso il farnetto, una quercia dalle grandi foglie e dai profondi lobi. Tra le località dove è possibile osservare questi giganti della terra, anche la vallata delle Grandi pietre. Scrigno prezioso di biodiversità, qui si recano molti studiosi per condurre ricerche anche a livello internazionale. Poi c’è il Parco naturale delle Serre:
È il regno dei castagni, del pino laricio, del faggio e dell'abete bianco. Anche il pioppo, salice, acero e il tasso hanno trovato qui le condizioni ideali. Il Parco delle Serre comprende un'are di oltre 17mila ettari e ricade in 26 comuni calabresi e le province di Vibo Valentia, Reggio Calabria e Catanzaro. Chi giunge nel comprensorio di Vibo Valentia, in particolare, non può non far visita all’eremo di Santa Maria del bosco, custodito da alberi secolari e giovani faggi. Un luogo d’intensa spiritualità dove entrare in sintonia con la natura. Qui, dove continuano a vivere in solitudine e contemplazione i monaci, trascorse gli ultimi dieci anni della sua vita e morì il santo Bruno di Colonia. Dulcis in fundo il Parco nazionale del Pollino:
Il pino loricato è il simbolo del Parco del Pollino, la più grande area protetta di nuova istituzione in Italia. Tocca le regioni della Calabria e della Basilicata e ospita formazioni forestali di estrema rilevanza naturalistica. Tra queste, le acerete del Monte Sparviere, nel versante ionico che raccolgono in una singolare convivenza ben cinque specie di acero. Un territorio vitale e dinamico dove svolgere le più svariate attività: dall’arrampicata, al turismo equestre, fino al trekking e al rafting.


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