Dalla Calabria la marmellata di uva: Sapevate che la ricetta proviene dalla Magna Grecia?




di Maria Lombardo


C’è chi la chiama marmellata e chi “mustarda” di uva ma fatto sta che l’antica ricetta immutata nei secoli è giunta proprio dalla Magna Graecia.  Ecco questa delizia nostrana si fa solo con l’uva senza e dico senza aggiunta di zucchero o altro. E’ tipica del periodo della vendemmia e poi si conserva per l’inverno per preparare crostate e dolci tradizionali. Ovviamente l’uva indicata è quella greca diffusa in Calabria che è di suo molto dolce ed i suoi acini sono densi, ovviamente potete usare anche altre varietà di uva ma non saranno dolci e si dovrà unire un po’ di zucchero. Strappate gli acini dai raspi e in una pentola alta prima schiacciateli poi accendete il fuoco per la cottura. Appena il composto è sfatto fatelo raffreddare e iniziate a passare la poltiglia al setaccio, un tempo si usava “u crivu” una sorta di panaro di vimini. Deve rimanere un delizioso succo di uva senza pelle e semi, poi prendete la pentola versate il composto e aprite la fiamma ovviamente si porta ad ebollizione. Occhio sarà pronta quando sarà densa e potrete metterla nei vasetti.

Richiudete bene i barattoli, lasciateli raffreddare e il giorno dopo conservateli in luogo fresco e asciutto.

Commenti

  1. Non ci sono i tempi di cottura.... Non sterilizzi i vasetti?

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    1. Ho letto che la confettura è pronta quando si condensa, poi immagino che i vasetti vengano sterilizzati come per tutte le confetture fatte in casa.
      Cordiali saluti.

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