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Visualizzazione dei post da settembre, 2022

Marmellata di Peperoncino di Calabria

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Crediti foto: www.deabyday.tv di Maria Lombardo  Ingredienti per la Marmellata di Peperoncino di Calabria: 200 gr di Peperoncino rosso piccante 800 gr di peperoni rossi 500 gr di zucchero 1 pizzico di sale grosso 50 ml di vino rosso Preparazione della ricetta Marmellata di Peperoncino di Calabria: Innanzitutto bisogna sterilizzare i vasetti: lavarli con cura sotto l’acqua corrente. Foderate una pentola larga dai bordi alti con un canovaccio pulito e sistemate i vasetti all’interno della pentola . Passate poi attorno ai vasetti uno o più strofinacci per evitare possibili urti. Riempite la pentola di acqua fino a ricoprire i vasetti. Portate ad ebollizione, poi abbassate il fuoco e lasciate i vasetti nella pentola ancora 30 minuti. Dieci minuti prima di scolare i vasetti, immergete anche i coperchi da sterilizzare. Passato il tempo necessario, spegnete il fuoco e lasciate raffreddare. Quando l’acqua sarà a temperatura ambiente, tirate fuori i vasetti dalla pentola e fateli

Scopriamo insieme Galiziella il contributo della nostra Regione alla Letteratura Italiana

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  di Maria Lombardo Vi ho già parlato della “Chanson d’Aspremont” se volete approfondire troverete un nutrito pezzo nel blog. Oggi mi soffermerò al personaggio di Galiziella che si evolve e diventa, con qualche differenza, Bradamante e il tema dell’amore e del rispetto tra nemici. Un tema che rimane presente nella letteratura italiana fin quando Galiziella o Bradamante rimane protagonista di opere letterarie cioè per quasi tre secoli, dalla fine del XIV secolo al 1620, per le versioni scritte, e per quasi sette secoli per le versioni orali. Purtroppo, di questo personaggio se ne parla poco nei libri di testo perché le più antiche versioni orali, probabilmente in greco-calabrese, sono state trasferite in manoscritto, per la prima volta, in lingua normanna senza il personaggio di Galiziella e solo successivamente, in lingua italiana, con il personaggio di Galiziella I cantari d’Aspramonte, di autore sconosciuto e il romanzo Aspramonte, di Andrea da Barberino. Di Galiziella si comincia

Filandari (VV): il laghetto di Sirigò

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  di Francesco Artusa  Percorrendo la provinciale 17   in direzione Tropea, inoltrandoci nella parte destra del "Poro"   tra i confini dei Comuni Zungri e Filandari incastonato nelle grandi vallate frastagliate, dove il verde delle querce secolari si alterna a ripidi dirupi di pietra bianca calcarea, a fare da cornice vecchi fabbricati Rurali "Pagghiaru" dove ancora in alcuni di questi i pastori producono il Famoso Pecorino locale e delle buonissime ricotte calde, da mangiare al momento. Percorrendo queste Stradine che alternano i territori di Filandari e Zungri, si arriva in un'ampia conca "Fossa di Paulina", con uno scenario simile a quello delle Serre Calabresi, tra le pinete e le casette con le apposite aree Picnic si trova un Laghetto Artificiale, che fa da cornice a un panorama eccezionale in tutte le stagioni, con una miriade di colori e profumi, capita spesso anche di imbattersi nella stagione migratoria dove decine di anatre selvatiche , scelg

La società contadina calabrese dell'Ottocento è selvaggia e brutale: femminicidi ancestrali

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  di Maria Lombardo  Le leggi in vigore, sono quelle della violenza, dell'onore e della vendetta, e soprattutto quella del più forte. Il campagnolo ha sempre con sé una scure e almeno un coltello, e la rissa per futili motivi, talvolta mortale, è all'ordine del giorno. Si può morire per questioni di donne o legate all'agricoltura, ma anche per una parola di troppo o per uno sgarbo, magari dopo aver giocato a carte nelle osterie, da dove gli uomini escono sempre più maneschi e incattiviti. Le donne non sono esenti! La Corte d'Assise di Palmi, nei primi decenni del Regno d'Italia, si è occupata di rei e reati relativi a tutta la provincia di Reggio Calabria, nonché alle attuali province di Catanzaro (Cardinale, Maida, Miglierina, Nicastro, Pianopoli, San Floro, Sersale, Torre di Ruggiero, Vena di Maida, Zagarise) e di Vibo Valentia (Caria di Drapia, Coccorino, Fabrizia, Francica, Mileto, Mongiana, Motta Filocastro, Nicotera, Pizzo, San Costantino, Serra San Bruno, Sim

La ricetta Frittelle di Funghi alla Mammolese

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  di Maria Lombardo  Oggi ho deciso di ritornare a Mammola nel Reggino per l’ennesima visita al borgo e per i suoi boschi meravigliosi. Ho scoperto così che i ristoranti del posto offrivano delle frittelle molto squisite. Ho chiesto la ricetta e sono stata accontentata! Ingredienti 500 gr di funghi porcini freschi delle montagne di Mammola 120 gr di farina 4 spicchi di aglio acqua olio d’oliva peperoncino piccante di Calabria prezzemolo sale Preparazione della ricetta Frittelle di Funghi alla Mammolese: Pulire i funghi porcini e tagliarli a fette o a pezzetti, possibilmente della stessa dimensione e risciacquarli con acqua calda. Preparare in una ciotola il composto di farina e acqua e mescolare al fine di realizzare una pastella piuttosto morbida. Aggiungere l’aglio e il prezzemolo tritati, il peperoncino a pezzetti, i funghi, il sale e mescolare bene l’impasto. Versare a cucchiaiate la pastella in una padella con abbondante olio caldo, facendo friggere le frittell

Impariamo la triste storia della famiglia Visalli di Sant’Eufemia d’Aspromonte perseguitata dai Borbone

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  di Maria Lombardo  La famiglia Visalli, coinvolta nei moti del 1848, fu vittima della persecuzione borbonica: Vitaliano, esattore comunale, morì latitante, braccato dalla polizia di Ferdinando II perché accusato di avere minacciato di tagliare le mani ai componenti della sua famiglia che avessero sottoscritto la petizione con cui si chiedeva al re delle Due Sicilie il ritiro della costituzione. Tre figli di Vitaliano furono invece arrestati e condannati a diciannove anni dalla Gran corte criminale di Reggio Calabria: Paolino morì in carcere dopo neanche un mese; Vincenzo, che era minorenne, ottenne la riduzione della pena a sette anni; Ottaviano ebbe la condanna commutata in dieci anni di confino (un paio furono poi condonati) che scontò nell’isola di Ventotene in casa del ricco possidente Aniello Imparato, la cui figlia sposò prima di fare ritorno a Sant’Eufemia, dove appunto Vittorio nacque il 15 ottobre 1859. Vittorio Visalli di cui ne consiglio la lettura dei suoi testi divenne u

Il Castello Normanno-Svevo di Lamezia Terme

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  di Maria Lombardo  Il Castello Normanno-Svevo è una fortificazione medievale che sorge sul colle di San Teodoro, il rione più antico di Nicastro, ora facente parte della città di Lamezia Terme. La sua posizione, a strapiombo sul colle roccioso, rappresentava un'efficace strategia di difesa e consentiva anche di controllare la pianura circostante fino al mare. Costruito dai Normanni tra la fine dell’XI e l’inizio del XII secolo, sul nucleo di una fortezza bizantina, conta 16 corpi di fabbrica differenti, distribuiti su due livelli: in alto un nucleo fortificato da cui si eleva il donjon fiancheggiato da un bastione merlato e in basso una cisterna, una piazza d’armi e l’ala residenziale. Nel 1122 vi fu ospitato per 2 settimane il papa Callisto II. Successivamente Federico II lo ampliò munendolo di caserme, carceri, un mastio pentagonale e una cinta muraria. Qui fu incarcerato Enrico VII, lo "sciancato", il figlio ribelle di Federico II, che si era schierato con la Lega Lo

Don Luigi Nicoletti, prete cosentino che sfidò i nazisti

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  di Maria Lombardo  Attaccare i nazisti in pieno fascismo. C’era chi lo faceva ad alta voce dalle pagine di un giornale calabrese. Tra coloro (in verità assai pochi) che, con coraggio e determinazione, non si sono fermati davanti a nulla, continuando a ragionare con la propria testa senza farsi plagiare dal potere politico, emerge la figura di don Luigi Nicoletti. Noto per aver ricoperto importanti incarichi ecclesiali e politici, diviene poi parroco nel 1909, all’età di ventotto anni, e si mostra subito un abile oratore, capace di farsi ascoltare, e apprezzare, anche da chi non ne condivide le posizioni sociopolitiche. Diviene soprattutto un deciso antifascista, già nel 1924, subito dopo l’omicidio di Giacomo Matteotti. Dal 1935 al 1938, periodo in cui riveste la carica di direttore del giornale Parola di Vita, periodico diocesano conosciuto dalla popolazione calabrese e non. In questo periodo intraprende una vera e propria campagna contro il razzismo, posto in essere, in primis, da

Conserve calabresi settembrine: marmellata di uva fragola

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 di Maria Lombardo   Settembre è proprio un mese particolare. Ce ne regala di prelibatezze, molte delle quali sono concessioni di breve periodo fichi e uva fragola adesso vanno per la maggiore e dobbiamo approfittarne. Intensa nel sapore e nel colore, molto profumata e semplicissima da realizzare, è l'ideale per accompagnare pane tostato a colazione o un bel formaggio stagionato a fine pasto o per un aperitivo sofisticato.   Ingredienti per vasetti da 330 g Uva fragola 1 kg Succo di limone 1 Zucchero semolato 600 g Procedimento Per fare la confettura di uva fragola, lava bene e asciuga l'uva. Sgrana gli acini e ponili in un tegame capiente. Ottieni il succo da mezzo limone e versalo, filtrato, nel tegame assieme all'uva. Unisci anche lo zucchero. Lascia cuocere a fuoco medio per circa mezz’ora, fino a che l'uva non rilasci tutto il suo succo. Setaccia ora la confettura con il passa verdure, per accumulare semini e buccia. Riponi sul fuoco la polpa. Cuoci

Un vino calabrese raro e difficile da trovare: il Chiarello di Cirella.

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Crediti foto: www.vivino.com   di Maria Lombardo   Cirella, frazione del Comune di Diamante è stata teatro di un momento di approfondimento ed assaggio di questo vino praticamente scomparso che da pochi anni è stato risuscitato grazie alla tenacia dell'Associazione Culturale Cerillae. Era un vino famoso nel ‘500 vino passito  apprezzato dalle corti italiane del Rinascimento e fu amato particolarmente da Papa Paolo III Farnese nel 1500; il suo storico bottigliere Sante Lancerio lo inserisce tra i 53 vini migliori d'Italia nel suo libro I Vini d'Italia. Una ristampa del libro è stata messa a disposizione dei presenti durante la serata. Lancerio cosi scrive: «Viene da una terra denominata Chiarella (Cirella) nella provincia di Calabria distante dal mare tre miglia. Questo vino è molto buono et era stimato da Sua Santità e da tutti li prelati della corte. Ne vengono assai, i quali si vendono per Chiarello, ma volendo conoscere se siano di Chiarella e la loro perfetta bontà, bis