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Visualizzazione dei post da ottobre, 2023

L’Isola di Cirella piccolo paradiso di mare e cultura

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 di Maria Lombardo Se siete alla ricerca di una meta turistica che vi regali paesaggi mozzafiato, storia e natura, non potete perdere l’occasione di visitare l’isola di Cirella, situata nel Mar Tirreno, di fronte alla costa di Diamante, nella provincia di Cosenza. Questa piccola isola, la seconda per dimensioni della Calabria, è un vero e proprio paradiso per gli amanti del mare e della cultura. L’isola di Cirella ha origini antichissime, che risalgono al Paleolitico medio, come testimoniano i reperti fossili e litici rinvenuti sul suo territorio. In epoca greco-romana, l’isola era frequentata da navigatori e mercanti, come dimostrano le anfore ritrovate nei fondali marini. Nel XVI secolo, l’isola fu fortificata con una possente torre quadrata, costruita per difendere l’abitato dell’antica Cirella, situato sulla collina di fronte, dagli attacchi dei pirati turchi. La torre, ancora ben conservata, è uno dei simboli dell’isola e offre una splendida vista sul mare e sulla costa. L’isola d

Murinedi di castagne si portano a tavola nel soveratese da San Martino a Natale

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 di Maria Lombardo La ricetta degli gnocchi dolci di castagne richiede pochi, ma autentici ingredienti che abbracciano la semplicità della tradizione culinaria. La combinazione di 100 grammi di farina 00 e 100 grammi di farina di castagne, un uovo, un cucchiaio di olio extra vergine di oliva, un cucchiaio di zucchero e una giusta quantità di vino liquoroso, dà vita a un impasto morbido ma consistente. Una volta ottenuta la consistenza desiderata, si procede formando cordoncini delle dimensioni di un dito mignolo, che vengono poi tagliati a tocchetti e fatti rotolare su una superficie rigata per creare la classica forma a gnocco. Occorre anche l'impronta dei polpastrelli sull'impasto sagomato a mò di cilindro e schiacciato sul fondo del " crivo ".Il perchè del nome non si conosce, andando a tentoni credo che forse, a causa del loro aspetto rugoso, derivi da muro. Ma, aldilà dell'origine del nome, l'importante è prepararli e gustarli, così vi conquisteranno con

4 novembre 1918, 20.046 CALABRESI NON RITORNANO A CASA

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 di Maria Lombardo Conclusa la grande guerra si rivolge a Cosenza l’ultimo ricordo all’impegno di tutti i calabresi di ogni arma e specialità che hanno svolto in maniera determinante il dovere di soldati nell’immane tragedia, ed in particolare a quella enormità di 20.046 calabresi che non sono ritornati a casa. Si festeggiano i reggimenti di fanteria mobilitati nei depositi delle Calabrie, con militari in buona parte nati nella regione, come quelli delle brigate Catanzaro, Cosenza e Brescia, che hanno tenuto alto il nome delle genti delle Calabrie ed aver vinto, oltre alla guerra dichiarata, anche quella non dichiarata, e per questo non meno importante, dei pregiudizi che da sempre affliggono i calabresi e meridionali in genere. Ma a smorzare l'euforia collettiva c’è la terribile spagnola, morbo influenzale che sta provocando più vittime della guerra. Nessuno è risparmiato dal morbo. Lo stesso generale Carmelo Scardino, comandante del Presidio militare di Cosenza, che ha sempre ras

Visitiamo Torre Lupo a Falerna (CZ)

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 di Maria Lombardo Arroccata in splendida posizione su un promontorio che degrada verso il mare è la torre di Rupe (nel comune di Falerna, poco a monte della S.S. 18), più nota come torre Lupo. La denominazione originale, dovuta all'ubicazione della torre, si è poi tramutata nell'uso comune e anche nelle fonti in "Lupo", una variazione forse influenzata anche dal singolare profilo che la roccia sottostante assume sul margine nord.Della torre, appartenente al sistema difensivo costiero del Regno di Napoli e risalente secondo il Faglia al periodo aragonese (seconda metà del XV sec.), resta oggi solo il basamento troncoconico. Essa era in collegamento a sud con la torre di Capo Suvero e a nord con la torre di Pietra della Nave (o del Casale), presso Nocera. Ne fu torriero nel 1576 il maggiorasco Manuel Deniz; nel 1600 Giuseppe Lopez. Abbiamo notizie della torre dall'elenco del Mazzella del 1601 e dal manoscritto del Cartaro (1613), in cui per la prima volta si trova

Olive in salamoia.

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 di Maria Lombardo Una ricetta che si tramanda di generazione in generazione come le melanzane sott'olio e i pomodori sott'olio. Sono un vero peccato di gola che serviranno ad arricchire i vostri piatti. Queste si possono lasciare al naturale o si possono condire. Vediamo come preparare insieme le olive appena raccolte per un risultato impeccabile. Ottime da servire come antipasto o nell'aperitivo. Gusto intramontabile la cui ricetta è diventata con il tempo quasi un rito in Calabria. Ecco come prepararle in poche semplici mosse.   Ingredienti   1 kg olive (nere o verdi) 1 lt acqua 100 gr sale grosso aglio q,b. peperoncini q.b. rametti di finocchietto selvatico limoni q.b.   Procedimento   Si parte dalle olive che vanno messe in un recipiente sott'acqua per 48 ore, cambiando l'acqua ogni 24 ore, il terzo giorno si può   procedere con la preparazione. In un contenitore far sciogliere 100 grammi di sale grosso in un litro di acqua calda,

Sapete chi raffigura la statua romana posta sul Lungomare di Vibo Marina …scopriamolo insieme

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 di Maria Lombardo Una statua romana in marmo, mutila e consumata dal tempo, risalente tra il II e III secolo d.C. Si trova sul lungomare di Vibo Marina. Si narra che la statua fu trovata sulla spiaggia da un pescatore e si credette che la statua raffigurasse Santa Venera, nota anche come Santa Veneranda o Parasceve, martire cristiana deceduta intorno al 143 d.C. Vibo Marina in origine era chiamata Porto Santa Venere. In realtà la statua raffigura Arianna dormiente, la nota Arianna del filo che fece ritrovare la via d'uscita a Teseo dopo aver ucciso il Minotauro. Dopo averla portata via da Creta, sull'isola di Nasso Teseo abbandonò Arianna mentre dormiva... i motivi narrati sono diversi. La statua oggi è posta in una piccola area verde del corso principale, eppure pochi sanno che è una statua d’epoca romana. L’anno del suo rinvenimento è avvolto ancora nel mistero. Seppur “Una vaschetta con una statuetta da cui linfe zampillano”, viene segnalata nella relazione del 1834 per l

IL 3 GIUGNO DEL 1348 moriva di peste ad Avignone BARLAAM da Seminara

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 di Maria Lombardo Il 3 Giugno del 1348, a Avignone, moriva il più grande Intellettuale di lingua greca che l'Impero Romano d'Oriente abbia mai avuto, nato oltre il territorio metropolitano di Bisanzio, in Calabria, a Seminara, nel 1290, il Monaco Ortodosso Barlaam, al secolo Bernardo Massari. Barlaam non solo fu il teologo dell'anti-esiscasmo, il feroce avversario degli irredentismi e fanatismi religiosi, il delegato, con poteri assoluti, dell'Imperatore Andronico III, nel 1333, a trattare con il duro Papa Giovanni XXII l'unione delle Chiese Cristiane,la Cattolica e l'Ortodossa, o il più grande conoscitore delle opere e del pensiero dei Padri della Chiesa, lo studioso profondo di Platone, il grande interprete dei Miti e della letteratura Greca. Barlaam fu, anche, l'autore più prolifico di testi intorno al pensiero teologico dei suoi tempi, enunciato nelle sue opere: "Contra Latinos" o il "De primatu Papae " dove ridicolizza il concetto d

Storia e ricetta delle Shëtridhlat: un’antica pasta arbëreshë

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 di Maria Lombardo Le shëtridhlat, un piatto complesso sia da dire che da fare! Per questa ricetta mi rifaccio a quanto   spiega Anna Stratigòha ideato Arberia in Salotto, una forma di home restaurant: su prenotazione va nelle case come cuoca a domicilio per preparare antichi piatti arbëreshë in via d’estinzione, cantando canzoni arbëreshë, tutto in 45 minuti. Tra i piatti proposti, le shëtridhlat, un’antica pasta con cui è cresciuta, tramandata nella sua famiglia da tempo, che infatti chiama Prodotto D.O.F., ovvero di origine familiare. Si tratta una preparazione corale davvero affascinante, che soprattutto in passato portava le donne a riunirsi per preparare questo gomitolo di pasta. Shëtridhlat: Igredienti Per la pasta 1 pugno di farina a persona (farina di grano duro e tenero in parti uguali) q.b. di acqua tiepida q.b. di sale q.b. di olio Per il condimento q.b. di pomodori freschi q.b. di fagioli poverelli 1 peperone q.b. di origano q.b. di peperoncino

La casa del confino di Cesare Pavese a Brancaleone (RC)

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 di Maria Lombardo Nell’affollato   Corso Umberto I di Brancaleone, un paesino in provincia di Reggio Calabria, c’è una casa dove passò il confino Cesare Pavese. Cesare Pavese è stato mandato in esilio nell’agosto del 1935 non tanto perché addentrato in prima linea in questioni politiche contro il regime, ma in quanto molto vicino ad intellettuali antifascisti del calibro di Leone Ginzburg, Giulio Einaudi, Massimo Mila. Il ritrovamento presso la sua abitazione del carteggio tra Altiero Spinelli e Battistina Pizzardo, donna di cui era innamorato, gli è costato la condanna a tre anni di confino a Brancaleone che era, allora, l’ultimo centro abitato d’Italia. Di fatto, però sconterà solo sette mesi presso il paesino situato sulla costa ionica. La casa del confino è oggi intatta, ma ha rischiato nel corso degli anni di venire demolita, in quanto rimasta disabitata per un periodo fino al 2000.   Non riesco ad immaginare il danno che noi tutti avremmo subìto se non ci fosse stato l’intervent

PHAYLLOS DI KROTON: Atleta Magno Greco

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 di Maria Lombardo Grande atleta, più volte vincitore nelle discipline della corsa, del lancio del disco e del salto, nei giochi panellenici di Delfi (tale da essere definito «pythionikos») e dove in suo onore i Krotoniati per i suoi successi vi eressero una statua. Nell'Antologia Palatina (App. 297) è celebrato come impareggiabile saltatore, tanto da originare il detto «capace di saltare oltre ogni limite», e come discobolo (alcuni studiosi pensano che il famoso Discobolo sia la celebrazione di Phayllos attraverso il gesto atletico e le sue fattezze). È stato celebrato dagli scrittori antichi per aver preso parte, contro le preponderanti forze dell'esercito e della flotta Persiana, alla battaglia navale di Salamina (480 a.C.). Lo storico greco Erodoto (8, 47, 1) lo ricorda per essere stato, unico fra tutti i greci d'occidente, a prestare soccorso alla Grecia nel momento di maggior pericolo.Infatti, Phayllos, trovandosi in quel tempo in Grecia per partecipare agli agoni pan

OGGI DOLCE PARTICOLARE MA BUONISSIMO DELLA CUCINA CALABRESE: TORTA DI ZUCCA GIALLA.

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 di Maria Lombardo   Ingredienti: Zucca, chilogrammi 1. Mandorle dolci, grammi 100. Zucchero, grammi 100. Burro, grammi 30. Pangrattato, grammi 30. Latte, mezzo litro. Uova, n. 3. Una presa di sale. Odore di cannella in polvere. Preparazione: Sbucciate la zucca, pulitela dai filamenti superficiali e grattatela sopra un canovaccio. Prendete le quattro punte di questo per raccoglierla insieme e strizzatela in modo da toglierle buona parte dell'acquosità che contiene. Il chilogrammo si ridurrà a circa 300 grammi. Mettetela allora a bollire nel latte fino a cottura, che si può ottenere dai 25 ai 40 minuti, secondo la qualità della zucca. Pestate frattanto le mandorle, già sbucciate, insieme collo zucchero, in un mortaio, riducendole finissime, e quando la zucca è cotta uniteci tutti gl'ingredienti meno le uova, che aggiungerete quando il composto è diaccio. Ungete abbondantemente una teglia col lardo e rivestitela di una sfoglia di pasta matta, e sopra

La bellezza dei murales di Diamante (CS)

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 di Maria Lombardo   Il lungomare dal quale affacciarsi e rimanere incantati dalla bellezza dei fondali cristallini, gli otto chilometri di spiaggia, le case a picco sul mare, i vicoli stretti in cui perdersi alla scoperta di scorci mozzafiato. Sullo sfondo la meravigliosa isola di Cirella nei cui fondali regna la Posidonia argentata. Ecco Diamante la perla della Riviera dei Cedri!   Diamante è riuscito a conservare e mantenere intatto nel tempo il suo fascino antico di paese di pescatori.E non solo, c’è qualcosa che rende questo borgo calabrese un luogo davvero unico e speciale: i murales che decorano le mura delle case del centro storico e che raccontano una storia lunga quasi quarant’anni. Tutto ebbe inizio nel 1981, Nani Razzetti, un pittore milanese ma diamantese di adozione, ebbe la geniale idea di rivitalizzare il centro storico del borgo trasformandolo in un vero e proprio museo a cielo aperto. Un’intuizione approvata e sostenuta dal sindaco di allora, Evasio Pascale, che ha

LA LEGGENDA DELLE ORIGINI DELLA N’DRANGHETA

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 di Maria Lombardo La ndrangheta ha una leggenda sulle sue origini, la storia di Osso, Mastrosso e Carcagnosso. Siamo nel 1400, in Spagna, quando nacque la Garduna, società segreta talmente potente da influenzare le politiche del governo. I suoi membri, forti della corruzione di magistrati, agenti, funzionari, agivano violando la legge in totale impunità. I valori che li guidavano erano l'onore, l'omertà e la forza, condivisi da tre cavalieri membri di questa società, Osso, Mastrosso e Carcagnosso. I tre fratelli, un giorno, uccisero un uomo protetto dal re di Spagna, che abusò della loro sorella. Così, per il delitto, vennero condannati a 29 anni, 11 mesi e 29 giorni. Arrivarono in barca a Favignana, isola siciliana famosa per le terribili carceri. Tuttavia non si scoraggiarono dalla lunga detenzione e dalle difficili condizioni di vita: lavorarono per creare un modello di società nuova. Nuove regole, contenute nei codici, e dei riti di affiliazione per l'accesso alla nu

Un panino speciale: “ a pitta d’u mortu” per il 2 novembre

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 di Maria Lombardo Sul piatto da presentare per questo appuntamento col 2 novembre non ho avuto alcun dubbio, la Pitta avanti furnu infatti è un pane che è molto facile trovare sulla tavola di noi calabresi. Farcita nel modo che più ci gusta è un appetitoso antipasto, ma anche un piatto unico, soprattutto in estate. Un tempo però la pitta era la colazione dei contadini che le donne riempivano con tutto ciò che avevano in dispensa, iniziando dalle provviste sott'olio per finire ai peperoni piccanti fritti con le sarde sotto sale. Ma è la pitta che è particolare: le massaie dopo aver infornato il pane mettevano queste focacce schiacciate con le mani davanti alla bocca del forno a legna per verificarne la temperatura. Naturalmente erano le prime a cuocere e poi ancora calde venivano tagliate a metà con uno spago e condite con olio, origano e peperoncino. Una prelibatezza difficile da descrivere. E siccome gli antichi non si facevano sfuggire nulla,  da questo pane è nato il detto &quo

Una visita al “chilometro più bello d’Italia” il lungomare di Reggio Calabria e la statua di Athena

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 di Maria Lombardo  Il lungomare di Reggio Calabria è una delle attrazioni più belle e suggestive della città, affacciato sullo Stretto di Messina e circondato da palazzi storici, giardini tropicali e monumenti antichi.Una passeggiata lungo il chilometro più bello d’Italia, come lo definì Gabriele D’Annunzio, è un’esperienza che regala emozioni e panorami indimenticabili. Tra le bellezze che si possono ammirare sul lungomare, spicca la statua di Athena Promachos, la dea Atena combattente, che simboleggia la protezione e la rinascita della città.La statua in bronzo, opera dello scultore messinese Bonfiglio, fu inaugurata nel 1932 e collocata su un cippo marmoreo all’interno dell’Arena dello Stretto, un teatro all’aperto a imitazione degli antichi teatri greci.La statua di Athena rappresenta il legame tra Reggio Calabria e la cultura greca, che ha lasciato tracce importanti nel territorio. Reggio fu infatti una delle colonie della Magna Grecia e si chiamò “Febèa”, ovvero la città di Apol

La cipolla lametina

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 di Maria Lombardo E’ protagonista sin dal 1850 della storica fiera che si volge a Lamezia Terme, in concomitanza con la festa patronale dei Santi Pietro e Paolo. Le cipolle lametine arrivano dai terreni limitrofi della piana in cui Lamezia sorge, dove la presenza di un terreno ghiaioso ne favorisce la coltivazione. Questa coltura necessita di terreno leggero e ben drenante, che impedisca ristagni idrici e dunque, la marcitura della pianta.La cipolla, bulbo commestibile prodotto dall’omonima pianta erbacea, ha un consistente valore nutritivo. In essa sono presenti sali minerali e vitamine, soprattutto la vitamina C, e anche molta acqua.Alla cipolla sono attribuite numerose proprietà terapeutiche. È consigliata per esempio, per chi soffre di ipertensione. Il suo utilizzo aiuta nel prevenire la formazione di trombi, ed è depurativa e lassativa. La cipolla può essere usata in cucina per innumerevoli ricette, dall’antipasto al dolce (gelato e marmellata). Ottima per insaporire l’insalata c

FRANCESCO STOCCO, FERVENTE GARIBALDINO CALABRESE

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 di Maria Lombardo Seguì l’Eroe dei due mondi in tutta la sua impresa Risorgimentale. Un patriota calabrese che si distinse sul campo! Nacque a Decollatura (CZ) il 1° marzo 1806 da Antonio Tomaso e Maria Giuseppa Caputo, duchi di Torano (CS). Primo di nove figli, non si sposò ma coinvolse 4 figli del fratello Giovanni alla causa italiana. In principio la famiglia Stocco fu fedele ai Borbone, il padre del nostro eroe ospitò nel 1806 il futuro re Francesco I di Borbone, figlio di Ferdinando IV, in fuga da Napoli a causa dell'occupazione francese. Francesco di Borbone volle fare da padrino di battesimo al primogenito di Stocco, e per questo fu battezzato a Messina (dove nel frattempo i Borboni avevano riparato) col nome di Francesco. Ma l’episodio non fermò le mire liberali del nostro. Anzi! Fino al 1824 Francesco Stocco studiò presso il Real Collegio di Cosenza. Successivamente il padre lo mandò alla corte reale a Napoli dove il re lo nominò cavaliere di corte. La vita a stretto cont

I Megaliti della Sila.

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 di Maria Lombardo Non c’è solo Nardodipace, in Calabria, a regalarci delle straordinarie sculture in Pietra Granitica !Non lontano dai ruderi di una delle più antiche abbazie di Calabria, il Protocenobio di Iure Vetere, fondato nel XII sec. da Gioacchino da Fiore, nella valle del Fiume Garga, come per incanto, si erge questa imponente scultura naturale nella Formazione del Gariglione, in roccia granodioritica ! Come una grande pila di libri accatastati, tale affioramento, formatosi 290 milioni di anni fa, nel Permiano, al termine dell’orogenesi ercinica, al margine del continente africano, il quale trovavasi circa 700 km a NW dall’attuale posizione, questo altissimo blocco è un esempio forse unico di parete conservatasi così imponente, seppur fratturata, partecipe attiva di catene montuose come le Alpi, prima, gli Appennini dopo, trovando dimora in quest’ultimo orogene nel suo margine meridionale, è venuta alla luce grazie all’erosione attiva del corso d’acqua ed al contributo fondame

Il Capocollo di Calabria

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 di Maria Lombardo  Pregiato salume con denominazione Dop, è un insaccato che si ottiene dalla lavorazione della parte superiore del collo e dalla spalla del maiale.Secondo la Disciplinare che regola la denominazione DOP del prodotto, i maiali usati per la produzione del Capocollo di Calabria devono essere nati, allevati e macellati solo ed esclusivamente in Calabria. Il taglio della carne deve presentare uno strato di grasso dello spessore che non superi i 3-4 millimetri, particolarità che migliorerà la qualità della stagionatura del prodotto. Il processo di lavorazione del Capocollo di Calabria Dop si tramanda da generazione a generazione ed inizia con l’accurata selezione dei tagli di carne che vengono salati con sale di cucina. Successivamente si passa alla fase di lavaggio, massaggio con aceto di vino e aggiunta di pepe nero. Come indicato dal Consorzio Salumi di Calabria DOP, il prodotto infine avvolto nel budello di suino e poi appeso per la stagionatura (in genere dura 100 gior

Castagnacci alla calabrese: la ricetta -

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 di Maria Lombardo Questa ricetta calabrese si porta in tavola dal periodo in cui le castagne sono in raccolta fino a Natale.  „ Ingredienti per la sfoglia: 1 kg di farina (quale preferite) 2 cucchiai di zucchero 50 gr di burro o olio 100 ml di vino bianco 100 ml di olio extravergine di oliva Ingredienti per il ripieno: 1 kg di castagne bollite 100 gr di cacao amaro 100 gr di amido o maizena 150 ml di latte vegetale 500 g di cioccolato fondente Un pizzico di cannella Un pizzico di anice stellato Procedimento: Preparate prima la farcitura sciogliendo il cioccolato ed aggiungendo man mano il resto degli ingredienti, incluse le castagne bollite e schiacciate. Amalgamate bene fino ad ottenere una crema liscia e morbida. Adesso preparate la sfoglia unendo tutti gli ingredienti e stendendola sottile, non deve essere troppo alta. Con l'aiuto di una tazza potete ricavare le forme a dischi su cui sistemerete la crema e chiuderete con altri dischi. Una volta c