Storia e ricetta delle Shëtridhlat: un’antica pasta arbëreshë


 di Maria Lombardo

Le shëtridhlat, un piatto complesso sia da dire che da fare! Per questa ricetta mi rifaccio a quanto  spiega Anna Stratigòha ideato Arberia in Salotto, una forma di home restaurant: su prenotazione va nelle case come cuoca a domicilio per preparare antichi piatti arbëreshë in via d’estinzione, cantando canzoni arbëreshë, tutto in 45 minuti. Tra i piatti proposti, le shëtridhlat, un’antica pasta con cui è cresciuta, tramandata nella sua famiglia da tempo, che infatti chiama Prodotto D.O.F., ovvero di origine familiare. Si tratta una preparazione corale davvero affascinante, che soprattutto in passato portava le donne a riunirsi per preparare questo gomitolo di pasta.

Shëtridhlat:

Igredienti

Per la pasta

1 pugno di farina a persona (farina di grano duro e tenero in parti uguali)

q.b. di acqua tiepida

q.b. di sale

q.b. di olio

Per il condimento

q.b. di pomodori freschi

q.b. di fagioli poverelli

1 peperone

q.b. di origano

q.b. di peperoncino

q.b. di pepe rosso

Procedimento

———— Per la pasta ———-

Impastate le farine con l’acqua tiepida aggiungendo un pochino di olio e sale. Fate l’impasto e lasciatelo riposare in frigo per circa 30 minuti.Tolto dal frigo, lavorate ancora un po’ l’impasto e create una pagnotta; con il coltello fate un taglio centrale e formate un cerchio come se fosse un grosso biscotto. Lavorando con tutte e due le mani, assottigliate il cerchio fino a produrre un filo lungo molto sottile che non si deve spezzare. Per riuscirci , bagnate ogni tanto le mani con acqua e olio. Con l’aiuto della farina, appoggiate il lungo e sottile filo sulla mano a mò di gomitolo. Usando tutte e due le mani, stringete i fili appoggiati sulla mano con un movimento rotatorio. Girando continuamente, il filo diventa sempre più sottile e lungo, quindi rigirate sulla mano ancora una volta, sempre come un gomitolo. Quando il filo è abbastanza sottile, le shëtridhlë sono pronte per essere buttate in acqua.

————— Per il sugo ————-

Fate soffriggere l’aglio e aggiungete i fagioli poverelli (quelli piccolissimi tondi), cucinati nella pignata, aggiungendo un po’ di polvere di pepe rosso non piccante.Dopo poco aggiungete la passata di pomodoro fresco, un pizzico di origano e un peperone verde; fate cuocere per 20 minuti.Intanto a parte mettete l’acqua per la pasta in una pentola grande e larga, aggiungete il sale e qualche goccia di olio e quando bolle spezzate la matassa delle shëtridhle e calate nell’acqua. Quando saranno venute a galla due volte (si rigirano), colate conservando un po’ di acqua della pasta da aggiungere al sugo coi fagioli e rigirate un po’ di volte.Coprite con il coperchio la pentola e fate riposare qualche minuto: “la pasta si deve sposare col sugo!”, dicono. Molto importante è conservare ancora l’acqua con l’amido in modo da aggiungerla alla pasta se si asciuga troppo, perché va servita un po’ brodosa .Infine, se desiderate, potete aggiungere piccante a volontà.Esiste anche una variante di condimento solo con i fagioli e senza pomodoro: una volta cotte le shëtridhlat, versate sulla pasta i fagioli e subito dopo un soffritto già pronto di olio, aglio, peperoni cruschi (quelli rossi asciugati al sole) fatti a piccoli pezzi con aggiunta di polvere di peperone rosso dolce. Amalgamate poi tutto con l’aiuto dell’acqua di cottura e servite fumanti. Anche in questo caso, chi desidera può aggiungere peperoncino piccante.


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