FRANCESCO STOCCO, FERVENTE GARIBALDINO CALABRESE


 di Maria Lombardo

Seguì l’Eroe dei due mondi in tutta la sua impresa Risorgimentale. Un patriota calabrese che si distinse sul campo! Nacque a Decollatura (CZ) il 1° marzo 1806 da Antonio Tomaso e Maria Giuseppa Caputo, duchi di Torano (CS). Primo di nove figli, non si sposò ma coinvolse 4 figli del fratello Giovanni alla causa italiana. In principio la famiglia Stocco fu fedele ai Borbone, il padre del nostro eroe ospitò nel 1806 il futuro re Francesco I di Borbone, figlio di Ferdinando IV, in fuga da Napoli a causa dell'occupazione francese. Francesco di Borbone volle fare da padrino di battesimo al primogenito di Stocco, e per questo fu battezzato a Messina (dove nel frattempo i Borboni avevano riparato) col nome di Francesco. Ma l’episodio non fermò le mire liberali del nostro. Anzi! Fino al 1824 Francesco Stocco studiò presso il Real Collegio di Cosenza. Successivamente il padre lo mandò alla corte reale a Napoli dove il re lo nominò cavaliere di corte. La vita a stretto contatto con i Reali di Napoli maturò la sua avversione alla casata d’origine francese. Era iscritto alla sezione calabrese de I Figliuoli della Giovine Italia ed ebbe ripugnanza dinanzi alle stragi perpetrate dai Borboni contro i tentativi di sollevazione popolare dei fratelli Bandiera nel 1844 e la repressione violenta avvenuta nelle città di Messina, Reggio Calabria e Gerace nel 1847. Nello stesso 1847 fu arrestato assieme ad altri patrioti per poi essere scarcerato nel 1848, in occasione dell’indulto proclamato in concomitanza alla concessione della Costituzione da parte di Ferdinando IV (poi abrogata). Nel 1848 sarà il capo della insurrezione antiborbonica nella battaglia della Angitola dove fu sconfitto. Andò via dall’Italia fu a Malta, poi a Genova e a Nizza, dove conobbe Garibaldi. Nel 1854 è di nuovo a Genova, e in questa occasione conobbe anche Mazzini. Nella notte fra il 5 e il 6 maggio 1860 parte tra i Mille come comandante. In Sicilia, Stocco si distinse nella battaglia di Calatafimi (15 maggio 1860), dove fu ferito ad un braccio e ricevette una medaglia al valor militare. Quando Garibaldi entrò a Palermo (27-30 maggio 1860), nominò Stocco Colonnello. I Mille sbarcati in Calabria il 21 agosto 1860 riuscirono ben presto a risalire il Sud anche grazie al carisma di Stocco, il quale riuscì a portare alla causa risorgimentale molti suoi corregionali.Il 4 settembre Garibaldi nominò Stocco governatore della Calabria, ma Francesco declinò a favore del nipote Vincenzo, perché volle proseguire per Napoli. Al Volturno la Divisione Stocco si distinse per intraprendenza e coraggio, tanto che il patriota calabrese fu nominato Maggiore Generale dell’Esercito dell’Italia Meridionale. Dopo l’Unità fu integrato nell’esercito italiano e si ritirò il 14 maggio 1863. Ritornato a vivere stabilmente a Nicastro, negli ultimi anni visse presso una villa di campagna in località Maiolino, nel comune di Gizzeria (CZ).


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