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Visualizzazione dei post da ottobre, 2021

Calabria una ricetta moderna “mandarini cinesi” sciroppati.

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  di Maria Lombardo  In più sciroppati sono un’irresistibile prelibatezza da gustare in ogni momento della giornata. Potete utilizzarli nella preparazione di torte (come la deliziosa Crostata con Kumquat caramellati) oppure in abbinamento a carni, specialmente se rosse e ad elevata componente grassa, o formaggi a pasta molle.   Ingredienti Kumquat 550 g Zucchero 350 g Acqua 360 g Preparazione Come preparare i Kumquat sciroppati Iniziate con la sanificazione dei barattoli e dei tappi, prendete i kumquat e sciacquateli sotto abbondante acqua. Quindi, procedete a diminuire il gusto amarognolo della loro buccia: prendete un tegame dai bordi alti e riempitela con abbondante acqua e scaldate. Quando l’acqua è a bollore versatevi i kumquat   e lasciate sbollentare per 2-3 minuti. Poi scolateli. Ripetete l’operazione di sbollentare i kumquat almeno per 3 volte. Infine riponete i kumquat in una ciotola e lasciateli raffreddare. Dopo questa operazione i mandarini cinesi vanno tag

“A POSBIA” rito per la festa di San Nicola a Galatro (RC)

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  di Maria Lombardo    E’ il caso del culto di san Nicola e della tradizione del granturco bollito (’a posbìa), un rito che si preparaper la sera del 5 dicembre. Ciò per consentire che nel corso della notte riceva la sua particolare benedizione ed essere poi consumato il giorno successivo, quando, secondo il calendario liturgico, ricorre la festività di San Nicola. Il culto di San Nicola é presente sin dai primi decenni dell’anno 1000. Dalla fine del XIV secolo, poi, a San Nicola - Patrono del paese - é stata dedicata la chiesa parrocchiale sul cui altare maggiore è stata posta al culto dei fedeli la statua di marmo alabastrino che – secondo una tradizione orale mai confermata da documenti – proveniva dal soppresso monastero di san Salvatore della Chilèna. Com’era logico, con la diffusione del culto, in tutti i paesi si sono propagate anche alcune tradizioni strettamente legate ad episodi della vita del santo. Si é diffusa, soprattutto, la consuetudine di preparare una minestra di gran

I ditterii calabrese per la festa di San Martino

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  di Maria Lombardo  Quando arriva l’autunno con tutte le sue sfaccetature bisogna tenere sotto controllo il vino. A testimonianza di ciò vi sono detti tipici calabresi: "A San Martìnu ogni mùstu è bìnu, a San Nicola d’ogni bùtta si fa ra prova, a ra Macculàta ogni bùtta vòtrividdrata". Letteralmente vuol dire:"Il giorno di San Martino ogni mosto è vino, a San Nicola di ogni botte si fa la prova, all’Immacolata ogni botte va trivellata". Oppure Pi Santu Martinu / ogni mustu si faci vinu /   e si la butti ancora bugghi / com’è ndi lu mbivimu!     Per la sera di San Martino e la “degustazione” del vino novello, si è soliti preparare in casa pietanze e prelibatezze tipiche della nostra cucina, per mandare giù i bicchieri di vino. A tavola non può assolutamente mancare un pezzo di pane fatto in casa, le olive schiacciate, prodotti sott’olio, affettati, soppressata, salame, soliti spizzichi da accompagnare con il vino e castagne e fichi secchi. Immancabili i dolci sammar

Trippa alla calabrese

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  di Maria Lombardo  Un sapore forte e identitario e un profumo inebriante: la trippa alla calabrese è una delle ricette più antiche e prelibate del patrimonio culinario calabrese, ancora oggi realizzata secondo quella che è la ricetta antichissima tramandata da generazioni. La trippa alla calabrese è principalmente un secondo piatto realizzato nel periodo autunnale e invernale e l’ingrediente principe è proprio la Trippa, che prima di essere impiegata deve essere ovviamente pulita accuratamente. Questa antica ricetta darà vita ad una delizia che, una volta assaggiata, non vedrete l’ora di proporla ai vostri ospiti nuovamente. Anche questo personalmente è un piatto che può piacere o meno! Ingredienti   1 kg di trippa   Patate (ma se le gradite)   2 cipolle rosse di Tropea   1 peperoncino calabrese    di polpa di pomodoro   2 foglie di alloro   q.b. pepe in grani   q.b. sale fino   q.b. olio extra vergine di oliva   Procedimento   Per prima

La mozzarella silana un prodotto calabrese da non sottovalutare

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  di Maria Lombardo  Tra le produzioni locali calabresi va annoverata una bontà tutta calabrese che, a fianco del rinomato caciocavallo silano, è riuscita a farsi spazio all’interno delle cucine di chef internazionali e non che ne hanno apprezzato soprattutto la delicatezza e il sapore inconfondibile: la mozzarella silana prodotta storicamente in Sila.La mozzarella silana viene realizzata precisamente sul versante orientale dell’altopiano, tra le aree ricadenti nelle province di Cosenza e Catanzaro, zona delimitata tra i monti della Sila Greca e quelli della Sila Piccola. La sua produzione, che avviene in quantità limitate, si svolge principalmente nel periodo estivo.La mozzarella silana si distingue da altre tipologie di latticini per la sua particolare bontà ed il suo gusto delicato. Per realizzarla si utilizza esclusivamente latte di bovini della razza Podolica.Con una forma sferoidale, la mozzarella silana presenta una pasta elastica e uniforme, con un colore bianco puro.   Con un

Ecco a Voi da Trebisacce ( CS) dall’azienda “Li’quo”il liquore alle carrube

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  di Maria Lombardo  Si presenta alla vista con un magnifico colore ambrato scuro e limpido; all’olfatto con note coinvolgenti ed intense; il gusto è dolce-naturale con sentore del cacao che le carrube, per paziente infusione, trasferiscono al liquore. Il risultato, è un infuso avvolgente, che al palato esplode in un complesso di sfumature che spaziano dal cacao, appunto, alla vaniglia anch’essa tipica delle carrube.Questo delizioso e comunque non massificato preparato, è una “punta di diamante”. La carruba è un frutto prezioso e benefico. Contiene vitamine e proprietà antiossidanti utilissime a contrastare i danni dei radicali liberi. Poi varie vitamine del gruppo B, la C, la E, la J e la K implicata nella corretta coagulazione del sangue e nella salute delle ossa. E ancora, sali minerali in quantità come potassio, magnesio, fosforo, calcio, zinco, selenio e ferro. Quindi tante fibre, pectine e polifenoli. Il liquore alle carrube è un ottimo digestivo dopo i pasti, e un buon aperitivo

Reali Ferriere del Reggino coeva a Mongiana: Arangea.

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  di Maria Lombardo  Di questa testimonianza si deve ringraziare il prof Orlando Sorgonà il quale per primo ha ricercato e portato notizie sulle Reali Ferriere del Reggino. La “ corsa all’argento” interessò il territorio di Arangea nel Reggino purtroppo oggi rimane solo qualche toponimo a dare testimonianza di quel passato. A riguardo i toponomini, uno è quello identificato come l’Argenteria, un’area collinare, ubicata lungo il corso della fiumara del Valanidi, dove vennero realizzate delle gallerie, da parte di operai specializzati, provenienti dalla Sassonia, per l’estrazione dell’argento e testimonianza di quanto detto è un importante e prezioso reperto custodito presso il piccolo museo San Paolo di Reggio Calabria. Si tratta, di un voto indirizzato a Dio, da parte di Carlo III di Borbone e della sovrana Amalia, come segno augurante per le attività estrattive, e sul retro di questo manufatto, un piatto rotondo, usato durante le celebrazioni religiose, su cui veniva poggiato il calic

Enrico d'Aragona e la Calabria

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  di Maria Lombardo  Enrico nacque a Valencia , nel 1451 e fu un feudatario napoletano . Figlio spurio del re di Napoli Ferrante d'Aragona e di Giovanna Caracciolo , il 21 maggio 1473 ottenne dal padre il feudo di Gerace   che, dopo essersi liberata del dominio dei Caracciolo , era diventata città demaniale Enrico è noto soprattutto per le drammatiche circostanze della sua morte. Morì, infatti, il 21 novembre 1478 nel castello di Terranova da Sibari ,   dove si era recato, ospite di Marino Correale di Grotteria , per riscuotere tributi per conto del re di Napoli ,   dopo aver mangiato dei funghi velenosi .Assieme a lui morirono altre persone, mentre il fratello Cesare marchese di Santa Agata , che aveva anch'egli mangiato i funghi, sopravvisse. La moglie di Enrico, Polissena Ventimiglia, incinta del figlio Carlo e con gli altri quattro figli ancora bambini ( Caterina , Luigi , Ippolita e Giovanna ), si rivolse a San Francesco di Paola perché compisse il miracolo di s

Zucca fritta alla calabrese, una ricetta antica del cosentino e non solo...

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  di  Maria Lombardo  La zucca è uno dei simboli dell’autunno e data la sua dolcezza e la sua versatilità, è amata da grandi e piccini. Denominata principalmente nella provincia reggina con il nome “cucuzza i porcu”, la zucca è una delle protagoniste indiscusse dell’autunno ed è spesso presente sulle tavole imbandite dei pranzi domenicali calabresi. Ricca di proprietà benefiche, la zucca in Calabria ha una ‘ricetta d’onore’ originaria di Cosenza: la zucca fritta alla calabrese. Oggi vi proponiamo un’antica e deliziosa ricetta: la zucca fritta alla calabrese. Ingredienti e procedimento 1 kg di zucca   3 Uova   Farina q.b.     olio di semi q.b   Sale q.b.   Iniziate a pulire la zucca e tagliare la scorza esterna, poi eliminate i semi e i filamenti interni.Tagliate la polpa a pezzi non troppo piccoli, rompete le uova e sbattetele all’interno di un contenitore insieme ad un pizzico di sale.Disponete la farina in un piatto capiente, passate la zucca nelle uova sbattu

Sapete che l’alga spirulina è prodotta anche in Calabria a Sant’Ilario dello Jonio (RC)

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  di Maria Lombardo  La Fao lo ha definito il cibo del futuro, e da poco tempo la sua produzione è stata avviata anche in Calabria: l’alga spirulina adesso ha uno stabilimento calabrese ‘tutto suo’, unico nel suo genere, e ubicato proprio a Sant’Ilario dello Jonio, nella Locride. La pianta di questa alga è di origine vegetale ed è nota in tutto il mondo per i suoi molteplici effetti benefici, peculiarità che la rende ottimo integratore e ingrediente principe delle diete alimentari. «Non è scientificamente un’alga – spiega la biologa Sabrina Cristiano – non trattandosi di una pianta acquatica, anche se si comporta come tale, ovvero svolge la fotosintesi clorofilliana e si ciba di sostanze contenute nell’acqua. È molto più piccola di un’alga ed è unicellulare. È caratterizzata dalla tipica forma a spirale dalla quale mutua il nome. Qui a Sant’Ilario ne produciamo dai 200 a 300 chili mensili, ma dipende dalla stagione. Nei mesi freddi, per esempio, si ha una replicazione più lenta rispett

Decreto per la custodia dei boschi delle Ferriere di Mongiana (VV)

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  di Maria Lombardo  Due secoli e mezzo fa, un capitolo integrante del programma governativo del Regno delle Due Sicilie fu quello diretto all’affrancamento dalle importazioni di materiali strategici e di riappropriazione al demanio statale delle risorse naturali, che si rese necessaria anche perché il complesso di Stilo aveva di fatto esaurito la sua riserva di combustibile vegetale a causa di una indiscriminata gestione delle risorse boschive. Così nel 1768, una commissione tecnica coordinata da Giovanni Francesco Conty, già direttore delle ferriere di Stilo e di Assi, individuò un area di interesse alla confluenza dei fiumi Allaro e Ninfo in contrada Cima sulla piana Stagliata – Micone, poco distante dal piccolo centro di Mongiana, che presentava una adeguata disponibilità   del legname e degli altri   fattori necessari alla produzione. L’area in questione, di proprietà del principe di Roccella, poiché era ideale per l’istallazione di una ferriera venne acquistata dal governo di Nap

Luisella la famosa cantante francese ma con le origini calabre di Chiaravalle (CZ)

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di Maria Lombardo  Luisella,.o Louiselle, alla francese è il nome d’arte di Maria Luisa Catricalà. Pur essendo nata a Vallelonga nel 1946, come ben richiama il cognome, le sue ascendenze sono Chiaravallesi. Si esibiva, infatti, nella nostra zona coi complessi locali assieme ad una sua cugina, Bettina De Francesco . Dopo aver trascorso l’infanzia a l’Isola d’Elba si trasferì a Roma. Scoperta dal paroliere Carlo Rossi, che alcuni anni dopo diventò suo marito, venne scritturata dalla casa discografica RCA Italiana e nel 1964 incise i primi dischi, partecipando inoltre al Festival delle Rose con- Il momento giusto.- L'anno successivo avrebbe dovuto debuttare al Festival di Sanremo in coppia con la nostra conterranea Dalida ma la RCA decise di ritirare tutti i suoi artisti in gara; il suo brano Ascoltami ottenne comunque un buon successo. La grande popolarità per lei arrivò qualche mese dopo con la partecipazione a Un disco per l'estate, con- Andiamo a mietere il grano-. Il brano ot

Omicidio di Raffaele Leonetti il 1 novembre, giorno di Ognissanti, del 1848… storie di briganti calabresi

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  di Maria Lombardo  Esattamente 172 anni fa, il 1 novembre del 1848, mercoledì, giorno di Ognissanti, i fuoriusciti di Serra e di Pedace si diedero appuntamento in Piazza intorno alle 11, davanti la chiesa di San Donato. Le bande di Nicola Rende e di Raffaele Cava erano al completo, probabilmente molti briganti che erano liberi di colpire specialmente chi aveva idee rivoluzionarie. E a Serra il ’48 fu davvero spettacolare! Alla testa delle fazioni in lotta c’erano il patriota GiovanBattista Adami e dall’altra parte il reazionario Don Bartolo D’Ambrosio. Per quei briganti era davvero giorno festa ma chi lo era di più era Raffaele Grande libero dopo un breve periodo di galera scontata per il furto dei maiali di Don Michele Leonetti e anche per il rapimento del cugino Giovanni Grande di Pedace. Sbraitava e bestemmiava contro Raffaele Leonetti che per l’ennesima volta aveva testimoniato in tribunale contro di lui. E quindi si organizzarono per impedire che scappasse. I briganti presero po

Agrumello, un liquore preparato con arance, mandarini e limone di Calabria

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  di Maria Lombardo    Tutti agrumi rigorosamente non trattati e freschissimi, dovendo utilizzare la scorza questo è importantissimo. Un liquore profumatissimo, dal gusto delicato e setoso, il suo colore di un arancio intenso tendenzialmente scuro non è dovuto solo alla scorza degli agrumi ma da un piccolo segreto che lo rende così buono, volete sapere cosa? La particolarità di questo agrumello sta nella preparazione, la maggior parte dei liquori prevede il classico sciroppo di acqua e zucchero, in questo caso invece si prepara anche una parte di caramello, che non è solo dolce ma come tutti sappiamo tende leggermente all’amaro, questo rende il nostro liquore veramente speciale.   Ingredienti 1 litro di alcool 1 litro di acqua 900 grammi di zucchero 4 arance 4 limoni 7/8 mandarini Procedimento per l’agrumello Lavate accuratamente gli agrumi.Asciugate la frutta, sbucciatela ma avendo cura di non tagliare anche la parte bianca, arance e limoni potete sbucciarle con un p

L’Omicidio della Certosa di Serra San Bruno (VV)

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  di Maria Lombardo  Da un'antica busta, proveniente da Serra San Bruno, emerse una lettera scritta in francese e firmata dal fratello certosino Arsenio Compain, che nel secolo era già stato ingegnere ed ispettore dei lavori per ponti e strade di Parigi. La missiva era indirizzata al padre Priore Don    Stefano Franchet che, in quel periodo, si trovava a Napoli. La lettera portava, infatti, la data del 5 luglio 1844 e fu scritta circa tre mesi prima che accadesse il suo stesso omicidio avvenuto proprio tra le mura della Certosa serrese dove egli, al quel tempo, risiedeva. La lettera, però, non fu mai recapitata al mittente che, evidentemente, almeno in quel frangente, non era a conoscenza del suo contenuto. Da un passo dello scritto autografo traspare il timore dello scrivente circa il pericolo incombente sulla sua incolumità fisica e psicologica. "Non so se ti ho detto che Luigi Chimirri è stato nominato sostituto del giudice, ma quello   che non ti ho detto   dato che lo so

La rivolta di Oriolo (CS) del 1647

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  di Maria Lombardo  Si narra che ai tempi dello Imperatore Filippo IV d'Asburgo-Spagna, durante il periodo del vicerè Rodriguez Ponz de Leon, duca d’Arcos, gli abitanti di Oriolo, stremati da continui balzelli e tasse per sostenere economicamente le guerre degli spagnoli, decisero di ribellarsi, seguendo l’onda delle rivolte che si erano generate in tutto il Regno di Napoli, sull’eco di quella capitanata da Masaniello. In quel frangente, il 13 dicembre del 1647 il marchese Alessandro Pignone del Carretto, feudatario di quei luoghi, fu costretto a rifugiarsi, nel suo castello insieme ad Ettore Terranova, Francesco e Geronimo La Marra. Con essi c’era anche Anselmo dei Pucci di Amendolara ed una squadra di otto soldati calabresi reclutati dal marchese, per   maggior difesa, quattro mesi prima. Il Castello, trovandosi al centro della sommossa, venne assediato. I rivoltosi allestirono dei posti di guardia nei punti strategici del territorio circostante in modo che, il Marchese non pote

Chiesa del Purgatorio a Pizzo Calabro unicum nel suo genere e detta “Chiesa dei morti”

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di Maria Lombardo   La chiesa del Purgatorio e l’Oratorio dell’Arciconfraternita di Maria SS. delle Grazie, sorgono in un’unica costruzione meglio conosciuta come “Chiesa dei Morti”, poiché in essa, il 2 novembre, si commemoravano i defunti, prima che venisse imposta la legge istitutiva dei cimiteri. Esempio del genere unico in Calabria, infatti le due chiese condividono il tetto e la facciata, si trova a pochi passi dalla piazza panoramica della città. Tra le due scale che danno accesso all’edificio, dove oggi è presente un teschio, era collocata una lastra di marmo con la raffigurazione di un’anima purgante, con l’iscrizione miseremini mei, miseremini mei. La Chiesa del Purgatorio fu fondata nel 1651 dalla classe dei marinai e dei pescatori e annoverava un’associazione detta “PIA MONTE” che aveva come impegno fondamentale, oltre all’arricchimento del sacro luogo con pregevoli arredi religiosi, quello di mutuare soccorso ai più bisognosi. Il 17 novembre 1771, venne inaugurato il conti

San Martino in Calabria vino novello e pizzate fritte o al forno

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  di Maria Lombardo  Le schiacciatine di mais o pizzate calabresi fritte e al forno è una ricetta rustica calabrese preparata con farina di mais mista, si gustano all’inizio dei primi freddi, soprattutto a San Martino accompagnati da un buon vino novello. Le pizzate di mais sono delle pagnottelle schiacciate, resi un pò pesanti dalla farina di mais, ma la mia versione con più farine li rende un pò più morbide. Sono delle schiacciatine molto saporite da gustare come sostituti del pane oppure ottime ben caldi conditi anche soltanto con un filo di olio extravergine di oliva ed una spruzzata di immancabile peperoncino calabrese. Risultano comunque, particolarmente apprezzati in accompagnamento a numerosi piatti della tradizione locale, a cominciare dai nostri sott’olii.Vi consiglio di provarle sono davvero sfiziose e gustose, soprattutto quelle fritte.   Ingredienti 200 g Farina 0 100 g Farina di mais 300 ml Acqua 10 g Lievito di birra fresco 100 g pecorino grattugiato q.b.

Il mito di Brigitte Bardot e l’amore per l’attore Tropeano Raf Vallone

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  di Maria Lombardo L’attrice francese fu legata sentimentalmente al calabrese Raf Vallone, fu una storia intensa a Parigi.“Raf, dopo uno spettacolo, si trovava a Parigi, uscì da una porta secondaria del teatro e vide BB sotto l’ombrello con i capelli sciolti. Lei si avvicinò per coprirlo dalla pioggia e la passione divampò. «Per lei persi la testa. Ma la prima “avance” fu sua. Per dieci sere venne a vedermi nello “Sguardo dal ponte”. Sempre seduta sulla stessa poltrona, in prima fila. Per nove volte mi barricai in camerino. Quella donna mi faceva molta paura, mi scombussolava. La decima sera cedetti. E fu splendido. Ci incontrammo molte volte in un vecchio convento trasformato in albergo a una trentina di chilometri da Parigi. La sua magia erotica era paragonabile soltanto a quella di Marilyn Monroe», affermerà l’attore. Che anni erano quelli in cui si incontrarono Raf e Brigitte? «Anni luminosi», dirà l’attore di Tropea. La loro storia rimase segreta per parecchio tempo, i rotocalchi

La storia dimentica del partigiano calabrese Rocco Marra

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  di Maria Lombardo La vicenda di Marra di Sant’Alessio d’Aspromonte è emblematica sotto molti aspetti e consente di liberarci anche dell’ultimo tabù sui partigiani meridionali. Leone, questo il suo nome di battaglia, non è un soldato dell’esercito italiano rimasto intrappolato a nord dopo l’8 settembre; e non è neppure un disertore dell’esercito di Salò perché non è ancora stato chiamato alle armi essendo nato nel febbraio del ‘26. Marra è un giovanissimo operaio delle Officine Savigliano, emigrato l’anno prima dalla sua Calabria accodandosi ai Romeo, una famiglia di santalessoti in cerca di fortuna a Torino. L’esperienza in fabbrica, il suo spirito intraprendente e ribelle gli hanno impresso presto una solida coscienza antifascista. La sera del 25 gennaio ’44, insieme a quattro dei suoi compagni, prende la via della montagna. Al mattino del giorno successivo, giunti in Val di Lanzo, nella borgata Chiaves, si presentano al tenente Guglielmo Conti, in realtà il sottotenente dell’aerona