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Visualizzazione dei post da ottobre, 2020

Ed ecco a Voi il limone sfusato di Favazzina ( RC)

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  di Maria Lombardo  Il limone (citrus limon), originario dell’Asia orientale (Cina India, Birmania), appare già su alcuni dipinti rinvenuti tra i resti di Pompei, ma la diffusione nell’area mediterranea si è avuta intorno al 1100 grazie agi Arabi. Tra le suggestioni della Costa Viola, a Favazzina, a metà strada tra Scilla e Bagnara, ma in comune di Scilla, prospera una varietà, conosciuta come “sfusato di Favazzina”. Il paesino, è sovrastato da pendici montane, a picco sul mare, che hanno dato spazio a fertili “terrazze” per la coltivazione di uva “zibibbo” e dei pregiati limoni che sono un vero e proprio miracolo della natura e della perseveranza dell’uomo. A Favazzina, non c’è l’ordinario pianeggiante territorio delle culture agricole. C’è la montagna che precipita nel mare e su quel forte declivio, con pazienza e “armacie”, i contadini, lavorando in “verticale”, hanno infatti creato la popolazione dei preziosi limoni, nutriti dalle pure acque che scendono dall’Aspromonte, dal sal

Il 29 ottobre 1950 nasce a Crotone in Calabria: Rino Gaetano

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 di Maria Lombardo  Viene ricordato per la sua voce ruvida, per l'ironia e i profondi testi caratteristici delle sue canzoni, nonché per la denuncia sociale spesso celata dietro testi apparentemente leggeri e disimpegnati. Artista che ha amato profondamente la sua terra tanto da evitare schieramenti politici e criticare nelle sue canzoni la politica italiana. Possiamo ribadire   che in molte canzoni fece nomi e cognomi di politici del suo tempo! Una famiglia di emigrati la sua prima a Dolo nel Veneto dove furono sfollati dopo la seconda guerra mondiale e poi nel marzo 1960 a Roma. Ebbe educazione ecclesiastica presso il   Seminario Piccola Opera del Sacro Cuore di Narni, in provincia di Terni. A Terni il cantautore Crotonese produsse “il poemetto” ma appena tornato a Roma nel ’68 assieme a un gruppo di amici creò il quartetto dei Krounks, un gruppo musicale che eseguiva soprattutto cover. Gaetano vi suonava il basso e nel frattempo si dilettava a scrivere canzoni. Per un periodo

Vi porto a visitare Gambarie centro turistico Aspromontano.

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 di  Maria Lombardo  A 35 km da Reggio Calabria si trova Gambarie una delle più importanti aree protette d’Italia, sia per estensione che per valore naturalistico, faunistico e paesaggistico. Merita per tante ragioni una bella visita anche d’inverno. Nato negli anni venti per l’opera di pastori, boscaioli e cacciatori che costruirono baracche di legno per le proprie necessità, Gambarie si trova a 1.450 metri di altitudine all’interno del Parco Nazionale dell’Aspromonte. Località turistica di elevato livello che si trova nel Comune di   Santo Stefano in Aspromonte. Tra le località montane della Calabria, Gambarie ha certamente un particolare valore paesaggistico dovuto alla sua eccellente posizione geografica, immersa tra le alte vette del massiccio aspromontano, ma a pochissimi chilometri dal mare. E’un balcone sul mare che rende unico il connubio tra montagna innevata e mare. Dalla sommità dei monti più alti infatti si può godere di una vista straordinaria che abbraccia il vulcano Str

"Stinchi di morti " ,tanto per stare in tema… ma del vibonese!

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  di Maria Lombardo  “I stinchi di morti” sono dei dolci tipici calabresi, si preparano per il giorno dei morti. Sono preparati con ingredienti semplici, zucchero, farina e mandorle, ma la loro particolarità oltre alla forma, sono le spezie usate, infatti risultano molto profumati, di cannella e chiodi di garofano. Io li ho voluti riproporre, così magari li prepariamo tutti per Halloween, questa festa che sembra venuta da lontano, ma in realtà secondo la teoria di un antropologo calabrese, pare che la stessa sia stata portata oltreoceano da qualche contadino calabrese. Infatti ancora oggi in Calabria ci sono diversi paesi in cui si svolgono alcuni rituali da cui probabilmente prende origine la festa di Halloween.   Ricetta : 2 chiare d'uovo montate a neve, 250 gr zucchero, 1 cucchiaino di ammoniaca per dolci,   150 gr mandorle, 150 gr nocciole, 150 gr farina.   Cuocere   a 150 gradi per 40 minuti Ho usato le mandorle senza buccia tagliate in due. Montare le chiare

“Pi l'animi du Priatoriu” un rito del giorno dei morti.

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  di Maria Lombardo  Fin da bambina ho imparato a pregare “l’animi du Priatoriu” usanza di mia nonna Maria ma sono sicura lo facessero tutti nel giorno dedicato ai defunti.In questo giorno particolare, voglio ricordare un'usanza che mi è rimasta impressa fin da quando ero piccola, si soleva dare qualcosa che avevamo in casa, tipo olio, vino, sapone, pane, ecc. a qualche bisognoso, non dimenticando "di pensare" che era in suffragio delle anime purganti. Si facevano dei gesti particolari tipo portare alla   vicina anziana alla quale portare un piatto più gustoso dal solito, un assaggio delle proprie primizie, un dono inaspettato, ma anche qualche piccolo servigio, un aiuto in casa ecc. andava "pe l'animi du Purgatuariu"... Attenzione cari lettori nelle scorse stagioni vi ho parlato della “pasta du priatoriu”! Anche qualche piccolo malanno o indisposizione, si sopportava con calma e offrendolo come obolo per alleviare le loro pene, senza contare le messe ascolt

La tradizione dei cesti di Fossato Serralta ( CZ)

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foto Sergio Straface  di Maria Lombardo  I cestai fossatesi furono abili artigiani capaci di ricavare dal legno sporte e cesti. Arte questa che si tramandava di generazione in generazione fin dai tempi della Magna Grecia artigiani questi prima a produrre sporte e poi specializzarsi nelle ceste. Per produrre delle   sporte durature si sceglieva il pino della Sila, gli artigiani fossatesi partivano per i boschi della Sila la seconda domenica dopo Pasqua e comunque dopo la festa di San Francesco di Paola, protettore di Fossato Serralta. Qui evidentemente sostavano diversi giorni, giorni necessari per tagliare alberi e sezionare tronchi. Così, rientrati in paese, gli artigiani fossatesi presso le loro botteghe o magazzini, detti catoi, scortecciavano i tronchi di pino già sezionati lavorando la parte esterna per ricavarne delle tegole. Il loro segreto sfruttare la venatura del legno! Immergevano poi i fasci di legno in acqua per renderli malleabili e poi intrecciare. Durante il Regno di Na

Dromėsat, le magiche briciole di pasta nell'Arberia Calabra.

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di Maria Lombardo    Se non conoscete la cucina  arbëreshë mi dispiace per voi ma non potete parlare di cucina calabrese.  La “dromsa” è la "pasta dei poveri"è una pasta piccola, o meglio dei grumi di pasta cotti in un sugo brodoso, molto spesso di carne. Un antico rito durante il quale la farina sparsa sulla spianatoia viene “benedetta” con l’acqua e un mazzo di profumato origano del Pollino, e poi setacciata fino a ricavarne delle bellissime briciole. Una pasta di casa fatta nei periodi invernali! In alcune case la dromsa si prepara ancora secondo un antico rito: poiché gli arbëreshe sono molto religiosi, si inizia battezzando la farina con l’origano bagnato nell’acqua; poi si benedicono queste briciole di pasta passate al setaccio e si finisce celebrando il matrimonio con un sugo semplice di spezie, quali alloro e origano, in cui la pasta cuoce. Per questa tradizione e ricetta mi rifaccio ad Anna Stratigò Ingredienti   per la Dromsa   un pugno di farina a persona un ramett

Casamuseo del Risorgimento a Lungro (CS) merita una visita!

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  di Maria Lombardo  Non è la prima volta che vi parlo di Lungro uno dei paesi dell’Arberia che oltre a possedere una gastronomia eccellente e luculliana possiede una storia affascinante ed un bel po' di cose da vedere. Un capitolo particolare della storia di Lungro lo merita il Risorgimento di cui ne parlerò in separata sede. Ma in una dimora del cinquecento a due passi dal mare e dalla montagna c’è questa casa museo del Risorgimento in Calabria si può rivivere quell’epopea. Insomma cercate di palazzo Stratigò! In queste mura si respira cultura ed ospitalità, il palazzo fu abitato da uomini di cultura medici magistrati e notai ma il personaggio più illustre fu il poeta e garibaldino Vincenzo Stratigò e della madre patriota Matilde Mantile. Vincenzo Stratigò, Giudice, grande protagonista del risorgimento italiano.Le sue tante opere scritte sia in italiano e albanese hanno attirato sempre molti studiosi non solo dall’Italia e anche la piazza antistante al palazzo prende il nome da u

Il 31 ottobre 1894 a Palmi (RC) avvenne il miracolo degli occhi della Madonna del Carmine

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  di  Maria Lombardo Come detto in calce il 31 ottobre 1894 avvenne questo miracolo. Per ben 17 giorni la Vergine del Carmelo si fece vedere dai cittadini muovendo gli occhi e cambiando colori al viso, del caso ovviamente se ne occupò la stampa nazionale. Ed ecco che la sera del 16 novembre i fedeli improvvisarono una processione della statua per le vie cittadine. Quando la processione raggiunse l'estremità della città, un violento terremoto colpì tutto il circondario di Palmi, rovinando gran parte delle abitazioni ma recando solo 9 vittime su circa 15.000 abitanti, poiché la quasi totalità della popolazione era in strada a seguito della processione. Attenzione cari lettori ho già parlato di quel sisma in questo blog se volete potete approfondire. Inoltre quel miracolo è stato riconosciuto dalla Chiesa incoronando la statua il 16 novembre 1896 a seguito del decreto emesso dal Capitolo Vaticano il 22 settembre 1895. Ora però andiamo ai fatti storici quel 31 ottobre verso le ore 7.

“'I gurpinelli”di Corigliano Calabro (CS)

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  di Maria Lombardo    Ovviamente in tanti vi chiederete il significato del termine " gurpinell ". Si tratta di una frittella ripiena frutta secca e miele di fichi o   marmellata d'uva, che deve questo appellativo al fatto che la sua originaria forma triangolare ricorda la testa della volpe. Questi luculliani dolcetti si facevano a Pasqua ma ora si mangiano tutto l’anno! Ingredienti (per l’impasto di 500gr di farina) 150 gr. di strutto 50 gr.di olio d'oliva 2 uova un cucchiaino di lievito in polvere per dolci un pizzico di sale 100 gr. di zucchero Ingredienti (per il ripieno): miele di fichi 250 gr. di noci sgusciate e spezzettate. uva passa un pizzico di cannella Procedimento: Prepara prima l'impasto con gli ingredienti indicati, delle "'gurpinell". Lascialo "riposare" per un'oretta. Durante la quale preparerei il ripieno caratteristico per l'impiego del miele di fichi. Aggiungi ad essa le noci tritate gro

I Martiri di Catanzaro: Ferdinando I di Borbone manda al patibolo i Carbonari di Catanzaro.

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 di Maria Lombardo    Con la Restaurazione torna al Governo delle Due Sicilie il casato Borbonico sostenuto dai nobili mentre contro i priviligi della casta si contrapponevano gli intellettuali e i professionisti nutriti di ideali di libertà e di giustizia e ancora tutti coloro che col codice napoleonico avevano approvato l’abolizione del feudalesimo, l’introduzione equa delle imposte fondiarie e una riforma scolastica meno elitaria. Le Calabrie invece erano terre ricche di contraddizioni! La legge del 2 agosto 1806 relativa all’eversione della feudalità sebbene avesse eliminato abusi e soprusi legalizzati riconoscendo la sovranità dello Stato, aveva fatto sì che i proprietari pleno iure amministrassero le loro terre in autonomia lasciando così la situazione socio-economica preesistente. I Barracco e i Compagna erano tra i più ricchi del regno con migliaia di capi di bestiame e i De Nobili, baroni di Simeri, con Emmanuele, gran ciambellano del Murat, avendo comprato il 40% degli immo

Nicotera (VV) cronache dal passato quel debito di 30 ducati col Banco Regio che portò guai al paesello.

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  di Maria Lombardo  Era il tempo in cui Nicotera aveva due Sindaci, come molte Universitas, vi era il Sindaco eletto dal popolo e quello eletto dai nobili. Si governava in base ad usi e consuetudini! Nel gennaio 1636 l’Universitas di Nicotera contrae debito di 30 ducati col Banco Regio i quali vista la morosità utilizzano un modo singolare per riscuotere quel debito. Dal Banco Regio giunge un commissario il quale trova le casse vuote e con un “colpo di genio” sequestra i beni di due cittadini privati. Lo Stato però porta via beni per 500 ducati mandando in bestia i proprietari che si recano a Napoli. A Napoli passano dalla padella   alla brace si decide che è la squattrinata Universitas di Nicotera a dover risarcire di 500 ducati i due malcapitati. Inoltre se supereranno la data di scadenza il debito passerà a 1000 ducati che dovrà rimborsare Sindaci ed eletti. Dopo 4 anni ai due poveri cittadini l’Universitas concede la miserrima gabella del pesce che non coprirà l’ingente debito. Pe

I pregiati olii calabresi.

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 di Maria Lombardo  Tre sono in sostanza gli olii pregiati in Calabria! Ossia: Bruzio (prodotto nella provincia di Cosenza), Lametia (prodotto nella piana di Sant’Eufemia e l’Alto Crotonese),l ’olio della Locride (inserito nella classificazione PAT). Utilizzo le   parole del web in modo da essere sicura e dettagliata:” L’olio Bruzio Dop è stato il primo tra gli oli extravergine di oliva calabresi a fregiarsi del riconoscimento Dop e si produce in quattro zone diverse della provincia di Cosenza: Fascia Prepollinica, Colline Ioniche Presilane, Sibaritide e Valle del Crati.L’Olio Lametia Dop è stato sin dai tempi più antichi qualificato come ‘uno tra i migliori oli extravergine d’oliva d’Italia’ ed ha ottenuto il riconoscimento Dop dall’Unione Europea nel 1999. Questa pregiata tipologia di olio viene prodotta nei comuni adiacenti la Piana di Sant’Eufemia nella provincia di Catanzaro (Curinga, Maida, San Pietro a Maida, Gizzeria, Filadelfia, Feroleto Antico, Pianopoli e Lamezia Terme).Con

“Alivi schiacciati” alla Calabrese.

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  di Maria Lombardo  “Sfogliando” il mio blog mi sono accorta che ancora dopo anni di promozione della Calabria non ho ancora trattato questa conserva citata in calce. Semplici da preparare ma occorre molto tempo per schiacciarle e poi addolcirle.   Il buon risultato vi ricompenserà del tempo perso! Ricordo da bambina, in questo periodo di ogni anno, che la mia nonna e le sue vicine di casa ne preparavano in gran quantità: sedute sull’uscio delle loro case, con una pietra su di un ceppo di legno, le schiacciavano una ad una e, al passaggio lì davanti, si sentiva un continuo battere delicato ma allo stesso tempo deciso. Non esistevano grammature un tempo tutto era copioso specie quando si avevano le terre, oggi il discorso è un po' diverso e per le massaie alle prime armi ecco le grammature agli ingredienti.   Ingredienti 1 kg Olive (verdi) 2 Peperoncini piccanti 3 spicchi Aglio 1 mazzetto Finocchietto selvatico 1 gambo Sedano (facoltativo) 1 cucchiaino Origano q.b