Ed ecco a Voi il limone sfusato di Favazzina ( RC)
di Maria Lombardo
Il limone (citrus limon), originario dell’Asia orientale (Cina India,
Birmania), appare già su alcuni dipinti rinvenuti tra i resti di Pompei, ma la
diffusione nell’area mediterranea si è avuta intorno al 1100 grazie agi Arabi.
Tra le suggestioni della Costa Viola, a Favazzina, a metà strada tra Scilla e
Bagnara, ma in comune di Scilla, prospera una varietà, conosciuta come “sfusato
di Favazzina”.
Il paesino, è sovrastato da pendici montane, a picco sul mare, che hanno
dato spazio a fertili “terrazze” per la coltivazione di uva “zibibbo” e dei
pregiati limoni che sono un vero e proprio miracolo della natura e della
perseveranza dell’uomo. A Favazzina, non c’è l’ordinario pianeggiante
territorio delle culture agricole. C’è la montagna che precipita nel mare e su
quel forte declivio, con pazienza e “armacie”, i contadini, lavorando in
“verticale”, hanno infatti creato la popolazione dei preziosi limoni, nutriti
dalle pure acque che scendono dall’Aspromonte, dal salmastro del mare e dalla
viva roccia.
Lo sfusato di Favazzina ha il suo punto di forza nell’abilità dei potatori e
nella maturazione precoce che, già ai primi di settembre, consente di raccogliere
un frutto verde ma dalla polpa succosa e quasi priva di semi. La buccia
particolarmente ricca di oli essenziali, si rivela preziosa per la produzione
del liquore, detto “limoncello”, realizzato secondo ricetta e metodi centenari
e largamente impiegato anche in pasticceria per babà, profiteroles,
cioccolatini, pitte di San Martino, stomatico, torrone e per la preparazione
delle granite, oltre alla caratteristica crostata al limone di Favazzina.
Commenti
Posta un commento
Dimmi cosa ne pensi!