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Visualizzazione dei post da marzo, 2022

Un rito che si rinnova da 300 anni: ‘Ncrinata di Dasà (VV)

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  di Maria Lombardo    E’ l’incontro della Madre con Cristo risorto. La Pasqua fatta di fede, passione e pietà popolare. Tre secoli di storia che a Dasà, piccolo borgo dell’entroterra vibonese, si festeggia il martedì successivo alla domenica di resurrezione con la ‘Ncrinata. Un evento, unico! Sulla lingua d’asfalto in salita che fa di questa rappresentazione una delle più struggenti e suggestive in Calabria. La ‘Ncrinata di Dasà si differenzia da tutte le altre Affruntate. Cambia il nome e la prospettiva: tutti si immedesimano nell’Addolorata correndo dietro la sua statua dunque non si punta tanto sull’ incontro quanto sul gesto di saluto – la ‘ncrinata appunto – che la Vergine riserva a suo figlio dopo la Resurrezione. Cambia la formula dell’annuncio pasquale: solo una volta la statua di San Giovanni si reca dalla Madonna – anziché tre come nelle celebrazioni simili – perché lei immediatamente coglie il messaggio senza incredulità. Cambia la giornata della rappresentazione: si trat

Cassatelle di Girfalco (CZ), un dolce antico per la Pasqua

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  di Maria Lombardo  Ingredienti : - 1 kg di farina; - 3 uova intere - ¼ di olio; - ¼ di latte tiepido; - 200 g di “lavato”, ottenuto con un cubetto di lievito di birra e 200 g di farina presa dal Kg e fatto lievitare alcune ore prima, si può preparare anche al mattino se si vogliono fare i dolci al pomeriggio; - 200 g di zucchero.   Mettere tutti insieme gli ingredienti e lavorare bene, far lievitare nuovamente tutti gli ingredienti e poi si possono fare a mano con il mattarello una ad una, oppure si possono stendere anche con la macchina delle tagliatelle al numero più grosso, tagliare poi con la forma di un tazzone a secondo della grandezza che si vuole dare; si riempiono e si devono chiudere con molta attenzione   ( si dovrebbero pizzicare con lo sperone, ma in mancanza, usare una pinzetta oppure schiacciare i lembi della pasta con il manico di una forchetta)   per non farle aprire durante la cottura, che avverrà in forno precedentemente riscaldato a 180° e si depon

Un rito profano e scomparso della Domenica delle Palme di Girifalco (CZ): “picia e pacia”

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  di Maria Lombardo  La festa aveva un inizio molto curioso. Domenica delle Palme, a Girifalco, almeno fino agli anni Sessanta del secolo scorso, vi era un’usanza un po’ barbara che si chiamava “pìcia o pàcia?”, che tradotto in italiano significa “pece o pace?”, cioè guerra o pace? Era un vero e proprio rito iniziatico, praticato da adolescenti che si davano battaglia senza esclusione di colpi. Armati di grossi rami di ulivo, due gruppi nutriti di ragazzi, i “jùsaluari” (quelli di giù, o del paese vecchio) e i “susalùari” (quelli di su, o del paese nuovo), si fronteggiavano fino alla dichiarazione di guerra. Se i due capi optavano per la “pìcia”, allora erano botte da orbi fino a che un gruppo non si dichiarava vinto. Se, al contrario, i due capi sceglievano la “pàcia”, perché capivano che non ci sarebbe stato alcun vincitore, allora tutto si risolveva in un niente di fatto. Era, insomma, una lotta il cui premio prevedeva soltanto la gloria della vittoria.

Aspettando La Pasqua Calabrese: Cuddrure E Ciuaciuli A Lunga Lievitazione, Ricetta Di Altomonte (CS)

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Crediti foto: https://www.lacnews24.it/   di Maria Lombardo Oggi vi propongo un dolce tipico dell’ars culinaria Altomontese: i   “ciuaiuli” e cuddruri. La ricetta varia in base alle zone della nostra Calabria, ad Altomonte la   preparazione prevede un impasto a lunga lievitazione. La tradizione, appunto, vuole una preparazione abbondante di questo dolce perché è usanza portarlo in dono ad amici e parenti come buon augurio e Benedizione. Ingredienti •           20 uova •           4 kg di farina •           1 kg di zucchero •           1 pizzico di cannella (per chi vuole un bicchierino di anice) •           2 bustine di lievito per dolci •           2 bustine di vanillina •           3 limoni grattugiati •           500 gr di grasso •           300/400 gr di “criscentu” ovvero il lievito madre (si può usare anche il lievito di birra che   rende la lievitazione più veloce) •           1 l di latte Preparazione Creare una fontanella di farina su uno spianatoio,

La tradizione del Sabato Santo a Pizzo Calabro: “a pricissioni du Signuri Mortu”

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 di Maria Lombardo  Per il Sabato Santo, presso la Chiesa di San Sebastiano, si prepara la processione del Cristo Morto (‘U Signuri Mortu). Un tempo si metteva all’ incanto l’incarico di portare la statua del Gesù Morto e quella dell’Addolorata, ed era motivo di orgoglio ottenere questo privilegio.La “Gloria”, cioè la Risurrezione di Cristo, veniva annunziata   a mezzogiorno del Sabato Santo (oggi è a mezzanotte), al suono festoso delle campane di tutte ‘le chiese della cittadina.L’interesse è tutto incentrato alla “Processiòni d’’u Signuri Mortu”, altrimenti detta ”Processiòni di I’Angialèji”, che accompagna il Cristo Morto, dentro una bara coperta di veli. La bara oggi è portata dai fratelli della Arciconfraternita di San Sebastiano, vestiti con abiti neri, guanti, bianchi e con la testa cinta da’ una corona di spine. L’imponente processione, a cui partecipano anche autorità civili e militari, apre con lo stesso tamburo   listato a   lutto che ha accompagnato l’Addolorata e San Giova

Bergamò: la colomba al Bergamotto di Reggio Calabria inserita tra le ‘migliori d’Italia’

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Crediti foto: https://www.ndujattone.it/   di Maria Lombardo  La colomba artigianale Bergamò, una colomba dal cuore calabrese ideata dal calabrese Marco Macrì, è stata inserita dal sito agrodolce.it   tra le migliori colombe artigianali d’Italia. Marco Macrì,   imprenditore di Caulonia ed esperto di impasti ad alta digeribilità, ha sorpreso tutti con una sua nuova creazione: Bergamò , la colomba al bergamotto di Reggio Calabria. Bergamò è   un delizioso prodotto artigianale farcito con della squisita crema al bergamotto, da spalmare fetta dopo fetta. Dopo “ndujattone”, il panettone salato e piccante che il prestigioso quotidiano la Repubblica premiò come uno dei migliori panettoni “creativi” del 2019, e dopo il panettone VorticeNero, un panettone al gusto della Liquirizia di Calabria, Marco Macrì ha voluto omaggiare la sua terra con questa nuova creazione al Bergamotto di Reggio Calabria, principe degli agrumi versatile e sempre più utilizzato in ambito culinario. Il prestigioso sito a

La “ Monaca Santa” la Calabrese Suor Elena Aiello ha compiuto delle rivelazioni sulla Russia e questi ultimi tempi .

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Crediti foto: https://cosenza.italiani.it/   di Maria Lombardo  E’ la prima volta che scrivo della “Monaca Santa” e lo faccio in punta di piedi come credente. Elena Aiello, popolarmente conosciuta come «’a monaca santa», nata a Montalto Uffugo, in provincia di Cosenza, il 10 aprile 1895, morta a Roma il 19 giugno 1961. Una donna carismatica umile ed amante della croce! Messaggi drammatici ma attuali, mi premuro solo di un racconto la Chiesa a cui sono sottomessa sarà Lei a dare l’importanza che merita. Vi prego di rispettare quanto dico come credente ma anche come studiosa di Calabria. Ma chi è Elena Aiello? in primis è calabrese e fonda una congregazione religiosa nel 1928, allo scopo di raccogliere ed educare cristianamente le bambine abbandonate. Una dolce suorina oggi beata che ebbe visioni e rivelazioni dal Signore e dalla Madonna. Ebbe anche le stigmate come Padre Pio, suo contemporaneo. Fondò il nuovo istituto religioso delle Suore Minime della Passione e aprì vari     ospizi pe

Festa di San Francesco da Paola 2 aprile : Sapete che il birrificio tedesco Paulaner fu fondato dai frati Minimi

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 di Maria Lombardo  Questa stagione ho inteso ricordare così il Santo Calabrese per antonomasia nel giorno della sua nascita celeste. Forse non tutti sanno che il birrificio Paulaner, fondato nel 1634 in Germania, deve il suo nome all'ordine monastico dei frati Minimi fondato da San Francesco da Paola, che proprio per questo erano chiamati "paolani" anche in territorio tedesco. I frati stabilirono un loro convento a Neuhauser Straße, a Monaco, e iniziarono a produrre birra per necessità, come avvenne anche in altri ordini monastici. La necessità era quella di attenuare i morsi della fame dovuti alla quaresima, che per i Minimi è perpetua e costante e prevede quindi lunghi digiuni ed astensione dal cibo. In assenza di refrigeratori, la birra risultava particolarmente forte nella gradazione e rappresentava un ottimo riempitivo. Già all'epoca veniva prodotta la qualità Salvator, 7,9% vol., che tutt'oggi continua ad essere commercializzata. Proprio in queste settimane

Frittelle di bucce di fave alla calabrese

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di Maria Lombardo  Una ricettina geniale. Sapete che mi piace mangiare sano e bene, se poi posso essere anche green ed eco-sostenibile ancora meglio! Questa ricettina racchiude tutte queste caratteristiche, è buona, sana e veloce! E oltre tutto diffusissima nella mia Calabria e si fa a volontà stavolta abolisco le grammature. Lessare le bucce di fave dopo averle lavate e private dei fili. Preparare la pastella con farina acqua, uova, prezzemolo, un pochino di aglio, sale pepe e pecorino. Scolare le bucce di fave, tagliarle a piccoli pezzi e incorporare alla pastella. Friggere in olio bollente.

Calabria Grecanica: Raduno Archeogastronomia Magna Grecia ...ottima iniziativa

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  di Maria Lombardo  Se volete fare qualcosa di diverso giorno 21 marzo presso l’AgriRiggio nell’area Grecanica si svolgerà un raduno il primo di una lunga seria sull’Archeogastonomia della Magna Grecia. L’evento si svolgerà con la presenza dell’Accademia delle Tradizioni Enogastronomiche di Calabria! Attraverso questo raduno si vuole divulgare e far apprezzare l’archeogastronomia della Magna Grecia, effettivamente l’archeogastronomia è una scienza che deve essere per la Calabria un volano turistico racconta usi e abitudini di un popolo col cibo. Cibo che deve essere in connessione col territorio come stanno facendo presso l’AgriRiggio perché l’Archeogastronomia va fatta vivere poi raccontata e divulgata. Durante il raduno secondo le volontà di Annunziato Riggio fondatore dell’agriturismo e “scopritore” delle potenzialità del territorio attraverso i piatti dell’area Grecanica viene indetto anche un contest rivolto a tutti cuochi, ragazzi e massaie preparare un piatto abbinandolo ad un

Calabria è periodo di fave vi insegno a fare “i favi sicchi comu facenu l’antichi”

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  di Maria Lombardo  Le fave sono dei legumi che possiedono molte proprietà come fibre alimentari, vitamine, minerali, composti fenolici con proprietà antiossidanti. Infatti, si consiglia il loro consumo sia da fresche sia da cotte, in quanto sono molto utili per contrastare i sintomi di malattie degenerative di vario genere, come alcune patologie cardiovascolari e infiammatorie. In particolar modo, le fave costituiscono una buona fonte di proteine, carboidrati e fibre a ridotto contenuto di grassi. Proprio per questo, le fave risultano ideali per le diete ipocaloriche. Siccome vivo in un territorio tanto desiderato tanto ancestrale, ho la fortuna di essere testimone ogni giorno di riti e gesti molto antichi, secolari, forse millenari. La preparazione delle fave secche, a proposito di economia da guerra qua c’è sempre stata e l’abbiamo sempre affrontata con dignità. Ebbene cari lettori, gli antichi seccavano le fave direttamente sulla pianta. Con il caldo dell’estate, secca tutto, la p

Il rito di Melito Porto Salvo (RC) di portare la Sacra effige della Vergine sulla spiaggia di contrada Tabacco

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Crediti foto: https://www.ntacalabria.it/   di Maria Lombardo  Un rito che si rinnova da oltre 350 anni ogni 25 marzo. Un rito da vedere carico di pathos poiché la Calabria della devozione dei riti e della bellezza ne è padrona indiscussa. Covid permettendo ed in tempi normali è un rito seguito da migliaia di fedeli e non, che seguono per 6 km la processione che da Pentedattilo scende a Melito Porto Salvo. Dietro la protettrice dei marinai, anziani e giovani, donne e bambini, malfermi e devoti che hanno ricevuto una grazia da Maria e la seguono lungo il suo cammino a piedi scalzi. Eh si sto parlando del quadro della Madonna di Porto Salvo si rinnova un amore profondo e consolidato nel tempo. Da oltre 350 anni il popolo fedele alla Madonna salvifica degli uomini di mare, si ritrova davanti alla porta della chiesa dei Santissimi Pietro e Paolo per accompagnare il quadro sino alla marina e farle festa per tre giorni. Il quadro della Madonna di Porto Salvo è una tela del 1600 di autore ign

Sapete che Rino Gaetano non fu sempre amato dai Calabresi…scopriamolo insieme

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  di Maria Lombardo  Quando si parla di Rino Gaetano, oggi, lo si associa subito alla città di Crotone. Un simbolo di cui andare orgogliosi, fieri, da ricordare, da commemorare, da far risplendere e rispettare. Tutti si vantano di essere nati “nella città di Pitagora, ma anche di Rino“. Un tempo però la stragrande maggioranza degli abitanti di Crotone e del suo circondario non vedevano di buon occhio il cantautore. Ostilità che, a dire il vero, prosegue ancora oggi, seppur in forma minore, e che é nata da presunte affermazioni che inferocirono la folla, tanto da creare un “clima di tensione” che allontanò definitivamente il giovane talento dalla città. Il genio della canzone ebbe a dire di sentirsi “più romano che crotonese”. Parole che vennero fraintese, come ripeterono più volte i suoi familiari, ma che accesero un fuoco d’odio implacabile che marchiò per sempre il cantautore. Parole che vennero pronunciate, incredibilmente, nel corso dell’unico concerto che Rino Gaetano tenne a Crot

Un contorno tutto calabrese "cipuddrizzi" in agrodolce: lampascioni

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 di Maria Lombardo  Oggi vi propongo una ricetta con un ortaggio usato nella cucina tipica del sud,   soprattutto in Calabria, Basilicata e Puglia,  ricetta per veri intenditori, dato il sapore amaro ma rimediabile in base la cottura: i lampascioni, in Calabria cipuddrizzi,   riconosciuti come prodotto agroalimentare tradizionale questa pianta nasce in primavera e dura tutta l’ estate. Questo prodotto mediterraneo che nasce dalla terra, si presenta molto sporco, per cui i cipuddrizzi vanno pulite e sbucciate per bene con un po' di pazienza.   Agrodolce: sbollentare in acqua aggiungendo due bicchieri di aceto, che serve ad alleggerire il sapore amaro. Una volta bollite scolare per bene, mettere in una padella: olio da far soffriggere con aglio, rosolare le cipolline nell’ olio caldo, salare e aggiungere in base alla quantità acqua e aceto, durante la cottura aggiungere un cucchiaio di pepe rosso. Ultimata la cottura servire il piatto.

La prima chiesetta dell’era Nunziante a San Ferdinando (RC) chiesa del Perdono si trovano le spoglie mortali dello stratega Borbonico.

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  di Maria Lombardo    Senza fronzoli o sapere accademico stavolta mi limito a “parlare” terra terra, vige molta confusione e molta gente tra cui professionisti scambiano il cippo commemorativo di un discendente del Primo Marchese con lo stesso. Attenzione cari lettori la statua in restauro identifica si il marchese Vito Nunziante ma di diversa epoca dal fondatore del borgo, visse e morì durante la Prima Guerra Mondiale. Costruita nel 1832, la prima chiesetta del Villaggio, denominata <<Chiesa del Perdono>>, oggi adibita a Cappella gentilizia della famiglia Nunziante. Accanto ad essa, sulla Via Salerno, fu edificato il secondo palazzo che servì da dimora al generale Vito Nunziante e alla sua famiglia. Oggi questo palazzo non esiste e sullo stesso posto sorge il fabbricato di Mimì Loiacono.. E' una piccola costruzione rettangolare con presbiterio delimitato da balustre lignee, dove si conserva l'altare originario. La facciata ha tetto a capanna, sormontato da un ar