Un rito profano e scomparso della Domenica delle Palme di Girifalco (CZ): “picia e pacia”


 

di Maria Lombardo 

La festa aveva un inizio molto curioso. Domenica delle Palme, a Girifalco, almeno fino agli anni Sessanta del secolo scorso, vi era un’usanza un po’ barbara che si chiamava “pìcia o pàcia?”, che tradotto in italiano significa “pece o pace?”, cioè guerra o pace? Era un vero e proprio rito iniziatico, praticato da adolescenti che si davano battaglia senza esclusione di colpi. Armati di grossi rami di ulivo, due gruppi nutriti di ragazzi, i “jùsaluari” (quelli di giù, o del paese vecchio) e i “susalùari” (quelli di su, o del paese nuovo), si fronteggiavano fino alla dichiarazione di guerra. Se i due capi optavano per la “pìcia”, allora erano botte da orbi fino a che un gruppo non si dichiarava vinto. Se, al contrario, i due capi sceglievano la “pàcia”, perché capivano che non ci sarebbe stato alcun vincitore, allora tutto si risolveva in un niente di fatto. Era, insomma, una lotta il cui premio prevedeva soltanto la gloria della vittoria.

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