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Visualizzazione dei post da agosto, 2021

“ I filejia alla Trupiana” piatto tipico di Tropea (VV)

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  di Maria Lombardo Le fileja, denominati anche maccheroni o, in dialetto calabrese ‘maccarruni’, sono un formato di pasta fresca realizzato con farina di grano duro, acqua e sale. Questa tipologia di pasta ha una particolarità, ovvero viene ‘allungata’ con un tipico ferretto. Se volete approfondire nel blog c’è un pezzo dedicato agli “strangugghji” nella mia zona si chiamano così.Le fileja sono protagoniste di numerose ricette e vengono servite con il ragù, con Nduja di Spilinga o con sughi a base di verdure. In questo articolo proponiamo una ricetta ideale per un pranzo domenicale in stile calabrese. Scopriamo come realizzare le Fileja alla tropeana. Ingredienti   500 g Fileja 3 Zucchine 2 Melanzane 10 Pomodorini 1 Cipolla rossa di Tropea 4 cucchiai Parmigiano reggiano 1 Peperoncino piccante Olio extravergine d’oliva Basilico q.b. Sale Procedimento   Lavate le zucchine sotto l’acqua corrente, asciugatele, spuntatele e tagliatele a cubetti. Mettetele da p

Conserve antiche di Calabria:” i Pipi Salati”

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  di Maria Lombardo  Ogni buona massaia conserva in casa il salaturo, dove si mettono in salamoia i peperoni per consumarli nella stagione invernale. I Peperoni Salati sono una antica conserva calabrese che permette di conservare i peperoni di Agosto, nell'apposito contenitore di terracotta, il salaturo, sotto abbondante sale, aromatizzandoli con il finocchio selvatico, peperoncino piccante e aglio, e pressandoli con un peso, per poterli poi gustare nei mesi invernali. Si consumano poi fritti! Si consiglia di tenerli un'ora circa in acqua fredda per eliminare il sale, e friggerli con le patate o semplicemente condendoli con un filo d’olio extravergine d’oliva.

Birra Trupiana: la birra non filtrata con i profumi della Cipolla Rossa di Tropea IGP

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  di Maria Lombardo  La Calabria continua a far parlare di sé per le eccellenze prodotte, e questa volta i nostri riflettori sono stati puntati sulla birra Trupiana, una birra non filtrata Made in Calabria che dopo anni di oblio ritorna a far parlare di sé.Il suo ritorno sulle tavole dei calabresi e non solo, è frutto di un’idea di Antonio Lorenzo che, sfogliando un taccuino appartenente al nonno notò alcune righe che attirarono la sua attenzione.All’interno di quel taccuino, il nonno descriveva una birra ambrata, dalla schiuma color avorio, che risaltava la cipolla rossa di Tropea I.G.P, con la sua dolcezza e i profumi dei fiori del nostro territorio. Questa birra era nata tra i territori di Tropea e Capo Vaticano, ma col tempo si persero le tracce. Dopo l’incontro avvenuto tra Antonio Lorenzao e Eraldo Corti, il maestro birraio che vanta svariati premi e riconoscimenti, la birra “Trupiana” è ‘ritornata in vita’.Grazie all’intraprendenza dei Lorenzo e all’esperienza di Eraldo Corti la

"STRICARI" l’antico metodo di massaggiare con l’olio d’oliva usato già dai greci

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  di Maria Lombardo  Un metodo antichissimo di impiegare l’olio d’oliva, già utilizzato dagli antichi greci è il massaggio. L’olio infatti oltre a far bene alla pelle, la penetra, arriva fino ai muscoli ed è un importante rilassante muscolare. Ancora fino a pochi anni fa, anche nel nostro paese vi erano persone, alle quali vi si faceva ricorso in caso di contusioni, slogature e per la cura di traumi.Queste sapevano "stricari" ovvero massaggiare le perti interessate per alleviarne i sintomi. L'olio veniva riscaldato in un pentolino e si iniziava massaggiare, questo penetrava nella zona muscolare interessata e ne rinfrescava le parti infiammate dandone un immediato benessere. Questa conoscenza è ormai del tutto sparita, tantissime persone, ormai di una certa età, possono, però, testimoniare di aver beneficiato di questa pratica. Era normale un tempo dopo essersi slogati, magari dopo una partita di pallone per strada, andare dalla vicina o vicino e farsi "stricari"

Birra Kalabra e la sua Blanche al Bergamotto da assaggiare.

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  di Maria Lombardo  Birra Kalabra è un brand nato dalla passione per la produzione di birra artigianale e dall’amore per la Calabria, culla della Birra Kalabra da cui ne deriva il nome. La produzione della Birra Kalabra rispetta le antichissime procedure ed è basata sull’utilizzo di materie prime come spezie e aromi e agrumi rigorosamente made in Calabria nel rispetto delle origini di questa tipologia di birra che al suo interno conserva tutto il buono della Calabria. Blanche al Bergamotto Tra le varie produzioni artigianali del brand, spicca e si distingue tra tutte la Birra Blanche al Bergamotto del brand Kalabra, una tipologia di birra ad alta fermentazione priva di qualsiasi additivo, non filtrata e non pastorizzata, dalla schiuma bianca e cremosa.Dal sapore originale, la birra Blanche al Bergamotto è una birra dissetante arricchita con il prezioso Bergamotto d Reggio Calabria e si sposa perfettamente con antipasti a base di salumi e formaggi, pizze e primi piatti a base di ca

L’Unità d’Italia voluta dai Calabresi: il Rossanese Vincenzo Greco

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  di Maria Lombardo  Vincenzo Greco nell’800 è stato un rivoluzionario rossanese, caduto nel dimenticatoio oggi desidero riportarlo agli onori della storia. Ebbene il liberale di Rossano nel cosentino ebbe un ruolo importante negli avvenimenti del 1848 e nella lotta alla tirannide borbonica. Nato nel 1809, aveva tre fratelli, Raffaele, Benedetto ed Eloisa ed era sposato con Serafina Palopoli. In realtà, però, il vero matrimonio l’aveva contratto con la rivoluzione alla quale aveva votato anima, corpo, affetti e averi, in un’epoca di assolutismo tirannico come quello vigente sotto Ferdinando II. La passione politica lo portò ben presto a Napoli dove frequentò gli ambienti liberali, iniziando così la conoscenza delle carceri borboniche. Ma fu il 1848 che lo vide grande protagonista. Descritto dai giudici borbonici come il male assoluto. Ma per Greco quelle parole contro lui sarebbero state lette come dei meriti per aver avuto, in un’epoca di oscurantismo per i diritti civili e politici,

Sapete che a Petilia Policastro (KR) è conservata la Sacra Spina appartenuta alla corona di spine di Gesù

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 di Maria Lombardo  La Sacra Spina è una reliquia, conservata e venerata nel Santuario della Sacra Spina di Petilia Policastro, che la tradizione vuole sia appartenuta alla corona di spine che trafisse il capo di Gesù Cristo. La Sacra Spina, conservata in origine nella Sacra Cappella di Parigi, fu donata nel 1498 da Giovanna di Valois, regina di Francia e moglie di Luigi XII, al suo confessore, padre Dionisio Sacco, vescovo di Reims. Quest'ultimo decise di portarla al suo monastero di origine, quello francescano di Petilia Policastro. Tuttavia, padre Dionisio Sacco non riuscì a consegnare la reliquia al monastero per la sua improvvisa morte nel 1523, dove arrivò il 22 agosto dello stesso anno grazie a padre Ludovico Albo, nipote del Sacco, e fu chiusa in spessi cristalli accuratamente sigillati di un ricco ostensorio, donato dal clero di Petilia, collocato nella chiesa conosciuta al tempo col nome di Santa Maria dei Frati. La Spina è lunga 3 cm circa, di colore bruno, delicata come

Conserve antiche calabresi:” pummadora a pezzi ntò buccacciu”

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  di Maria Lombardo  Ribattezzato il piatto della nostalgia, perché mi ricorda le fredde sere d'inverno, i miei genitori, la mia infanzia e i tempi in cui ancora si mangiava secondo la stagionalità! Per intenderci, non c'erano i pomodori di serra, quelli che mangiamo noi oggi, che si trovano tutti i giorni dell'anno. A quei tempi, per toglierci la voglia di una insalata di pomodori si doveva fare ricorso alle provviste estive. Infatti, venivano in soccorso i cosiddetti pomodori a "pezzi", cioè tagliati a spicchi e conservati nelle bottiglie di gazzosa, di coca cola o di birra opportunamente bollite a bagnomaria per essere consumati durante la stagione fredda! L'operazione richiedeva un po,' di tempo e fatica ma alla fine il gusto ci guadagnava tantissimo! Ecco come prepararla da questo periodo in poi… Lava bene i pomodori e con l’aiuto di un coltello taglia la parte del verde del picciuolo e quella bianca interna. Controlla bene se c’è qualche parte marcia

Lo Scoglio di San Leonardo a Tropea (VV) nasconde al suo interno uno straordinario segreto

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  di Maria Lombardo Una grotta artificiale dai colori sgargianti. Si capisce che non è un antro naturale dai segni che si trovano lungo le pareti e dalla presenza di gradini scavati nella roccia. Lo Scoglio di San Leonardo è così chiamato perchè sulla sua sommità anticamente esisteva una chiesetta dedicata a S. Leonardo. Questa era meta di coppie e fidanzati che si giuravano eterno amore. Per questo motivo molti pensavano che la grotta fosse stata costruita per ospitare gli incontri degli innamorati, lontani da occhi indiscreti. Invece le ragioni erano meno poetiche: deporre nella cavità sacchi di lupini per beneficiare del potere sapido delle acque purissime del mare. Questo luogo magico, denominato "La Grotta di San Leonardo", è facilmente accessibile dalla spiaggia ai piedi della roccia, detta “ Rotonda”, perché fino a un tempo non remoto ospitava la pista da ballo circolare voluta dalla Sindaca Lydia Toraldo Serra, eletta nel 1946 e quindi tra le prime donne a ricoprire i

Sant' Agazio Patrono di Squillace (CZ)

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  di Maria Lombardo  Tantissimi santi greci della Magna Grecia, sono venuti con i soldati degli imperatori di Constantinopoli, come Giustiniano e gli imperatori della dinastia Macedone; e, secondo la tradizione storiografica, di Niceforo II Foca (961-9), che organizzò la linea difensiva dei “kastellia”. I coloni imperiali condussero con sé i loro santi;Uno di questi e' sant’Agazio, di cui si celebra la festa a Squillace. Di alto valore simbolico è la leggenda agiografica sull’origine del suo culto. Le urne con le Reliquie di cinque santi: l’Apostolo san Bartolomeo, e i santi Acacio, Gregorio Taumaturgo, Luciano e Papiano, vennero gettate in mare dagli eretici iconoclasti. Prodigio celeste, non affondano, ma, come una flotta di navicelle, prendono la rotta dell’Occidente, costeggiando come da millenni facevano gli Orientali. Giunti nel Golfo di Squillace, Acacio e Gregorio si fermarono: il primo, poi detto Agazio, venne adottato da Squillace e dalla Diocesi come suo patrono; Gregori

La capra Rustica di Calabria.

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 di Maria Lombardo Avrebbe origine asiatiche. Le nostre razze autoctone sono giunte con le invasioni dei popoli, tanto da rendere l’Italia, se non prima in Europa, tra le nazioni con il più alto numero di tipi genetici autoctoni. La migliore caratteristica funzionale di questa razza, è appunto, l’estrema “rusticità”, che la rende particolarmente adatta all’allevamento brado anche in ambienti ostili. Si alimenta infatti esclusivamente al pascolo, con minime integrazioni in condizioni climatiche estremamente avverse.Vive sull’Altopiano silano, nella zona pedemontana della provincia di Cosenza e nel contiguo territorio della provincia di Crotone, con una consistenza stimata nel 2011 a circa 12.000 capi. Esistono altri allevamenti in Sila catanzarese, in particolare nella zona di Sorbo San Basile e Taverna. Si evince che è di taglia media, con la testa a forma di cono, relativamente leggera e asciutta, con profilo rettilineo in direzione orizzontale. Le corna sono presenti in ambo i sessi,

Struncatura allo stocco: un piatto calabrese ideale per ogni stagione

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  di Maria Lombardo  Vi ho parlato già della struncatura nelle scorse stagioni, un tipo di pasta calabrese che si fa dall’800 oggi diventata ricercatissima. Oggi ve la presenterò con il sugo di   stocco! Ingredienti   600grammi di stocco già spugnato   320gr di struncatura   500ml di salsa di pomodoro   mezzo bicchierino di brandy   una manciata di olive nere   2 spicchi d’aglio   olio evo q.b.   sale q.b.   prezzemolo q.b.   nduja q.b.   Procedimento   Mettete a bollire abbondante acqua e, raggiunto il bollore, immergetevi lo stocco per appena un minuto, poi levatelo e mettetelo a scolare. Versate dell’olio evo in un tegame e fatevi rosolare l’aglio, poi aggiungete lo stocco che avrete privato di eventuali lische e di parti ossee. Aggiungete la salsa di pomodoro, coprite e fate cuocere per una trentina di minuti, poi regolate di sale e aggiungete le olive denocciolate. Aggiungete a fine cottura qualche tocchetto di ‘Nduja. Cuocete la s

"Il Maio di San. Cataldo", Protettore di Cariati (CS): candidato a bene immateriale UNESCO.

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  di Maria Lombardo  L’8 settembre di ogni anno si può ammirare questa bella tradizione! Il Maio è composto dai cosiddetti "Fusidd", a base di uova e farina, viene realizzato da persone esperte nella manodopera, e viene offerto in onore al Santo Protettore, da famiglie per grazie ricevute, dove poi, viene messo all'asta e il ricavato viene offerto al Santo Protettore per la realizzazione della sua festa che si festeggia ogni anno il 10 Maggio. La tradizione si tramanda da generazione in generazioni...!!! Le storie di una tradizione culturale magnogreca. I rituali pagani riferiti a Demetra, protettrice dell’agricoltura che veniva ringraziata per la prosperità del raccolto. È intriso di identità, rituali e simboli il Rito del Maio, quasi scomparso in tutta la Calabria ma sopravvissuto in alcuni paesi, tra i quali Cariati, che lo celebrerà Domenica 8 Settembre, in occasione della Madonna delle Grazie. Il Maio è un ex voto, una struttura considerata sacra, trofeo della devozi

La pesca di Magisano ( CZ). La pesca di montagna.

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  di Maria Lombardo Difficile, anzi impossibile da gustare fuori dalla Calabria. La pesca di Magisano è unica. A Catanzaro sulle casse esposte dai venditori c'è scritto la "settembrina". Il suo colore è bianco, con tendenza al verde combinato al rosa. Si evidenziava inoltre delle macchie nere attorno ai frutti. Quel pò di scuro non sono colorazioni dovute alla maturazione eccessiva del prodotto, anzi è un segnale che garantisce la qualità, un marchio che il frutto è calabrese, cresciuto con l'acqua della Sila. Attenzione che finiranno presto. Se non volete perdervi il suo sapore: acquistatele, sono i nostri prodotti a km zero. La polpa è dolcissima, squisita. E se non siete astemi, vi consiglio di assaporarla dopo averla affettata in un bicchiere di vino. Non me ne voglia la proprietaria della foto faccio anche pubblicità al suo squisito plumcake con pesce di Magisano. La sua foto rende idea allo squisito prodotto. Provatela con questa ricetta:  Plumcake alle pesche d

MERCENARI SVIZZERI A SPEZZANO ALBANESE AL SEGUITO DI FERDINANDO II DI BORBONE

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  di Maria Lombardo  Alla fine di settembre 1852, re Ferdinando II di Borbone intraprende un viaggio nelle Calabrie che, pochi anni prima, gli si erano rivoltate contro. Il re non si fida delle truppe nazionali ed affida la scorta, ben equipaggiata, ai feroci mercenari svizzeri! la sera del 5 ottobre, il re e le sue truppe sostano a Spezzano Albanese per poi ripartire per Montalto Uffugo il giorno successivo. In questo lasso di tempo i mercenari svizzeri producono enormi danni all'economia locale dandosi al saccheggio delle vigne! Le colture vitivinicole calabresi erano da qualche anno in crisi perchè colpite dalla filossera, importata dalle Americhe! Lo storico locale Nociti (1832-1899) scrisse che i danni arrecati dai mercenari furono ingenti! L'immagine è tratta dal diario dell'ufficiale medico svizzero Horace de Rilliet, Tournée en Calabre, 1853.  

ANCHE LA FAGGETA VETUSTA DEL POLLINELLO PATRIMONIO UNESCO

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  di Maria Lombardo  Oltre 800 ettari di foreste italiane sono stati proclamati patrimonio mondali Unesco e tra questi la faggeta vetusta del Pollinello.L’unicità della faggeta vetusta del Pollinello è legata al particolare contesto bioclimatico presente nel Parco del Pollino dove il faggio incontra il pino loricato. In questo ambiente integro i faggi nascono, crescono e muoiono seguendo complessi cicli naturali sfidando così il passare del tempo sino a raggiungere età massime che possono superare i 600 anni, come per Italus il loro decano. Quindi la storia ecologica di un'area dalle caratteristiche ecologiche uniche ed integre rendono la faggeta vetusta del Pollinello un vero scrigno di biodiversità che sarà possibile conservare per le generazioni future nonostante i cambiamenti climatici in atto. Grazie alla protezione integrale dell'area garantita dal Parco, al lavoro instancabile dei suoi dipendenti   e alla indispensabile collaborazione di studiosi di fama internazionale c

Parmigiana di pesce spada: la ricetta calabrese di Bagnara Calabra (RC)

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  di Maria Lombardo  In Calabria e soprattutto in alcune località marinare il pesce spada rappresenta uno degli alimenti maggiormente consumati nel periodo estivo, e proprio per omaggiare il Pesce Spada dal cuore di Bagnara Calabra arriva questa deliziosa ricetta: la parmigiana di pesce spada.La parmigiana di pesce spada è un delizioso secondo piatto tipicamente estivo ottimo da gustare sia caldo che tiepido ed ottimo da servire come antipasto o secondo piatto. Scopriamo come realizzare la parmigiana di pesce spada secondo l’antica ricetta che ogni estate caratterizza le tavole degli abitanti di Bagnara e non solo.   Ingredienti e procedimento 12 fettine di pesce spada sottili (meno di mezzo cm) 700 ml. di salsa di pomodoro ½ cipolla 1 cucchiaio di zucchero provola dolce tagliata a cubetti 2 melanzane 150 g di parmigiano pangrattato q.b. olio d’oliva q.b. olio di semi sale e pepe q.b. basilico q.b. Preparazione   Tagliate le melanzane a fettine dello s

Marcell Jacobs l’uomo più veloce del mondo: Sapete del suo amore per Rosarno (RC) e la Calabria

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  di Maria Lombardo  Le Olimpiadi di Tokyo hanno visto la vittoria di Marcell Jacobs che si è aggiudicato la medaglia d’oro nei 100 metri portando l’Italia al trionfo e regalando un’ulteriore soddisfazione all’intero Paese, da Nord a Sud. Ebbene l’ atleta nutre un legame affettivo sia con Desenzano sul Garda, luogo in cui è cresciuto, sia con Rosarno, località della Calabria dove era solito trascorrere le sue vacanze estive. L’avvocato Domenico Secolo che, stando a quanto raccontato al giornalista Giuseppe Lacquaniti de ‘La Gazzetta del Sud‘, sarebbe stato per lui come un padre. L’uomo, a fine anni ’80, si era trasferito a Desenzano sul Garda per questioni lavorative: “Marcell è venuto a vivere con me nel maggio del 2002 a Desenzano. Prima abitava con la mamma a Castiglione delle Stiviere. Fin da subito il bambino si è legato a me. Non aveva mai conosciuto il suo padre naturale”. L’avvocato aveva iniziato una relazione con la mamma di Marcell, Viviana Masini! Già nell’estate del 2002 M

Ferragosto: In Calabria si festeggia col "Dolce matto" il panettone estivo

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  di Maria Lombardo  Si chiama "Dolce Matto" ed è un panettone in versione estiva al profumo di Calabria. E' la novità nata a "Casa Mastroianni" di Lamezia Terme grazie ad una una nuova sinergia tutta calabrese che fonde pasticceria e gelateria di grande tradizione.A sancire questa intesa ad alta intensità golosa, che si lega perfettamente alla bella stagione, sono stati, infatti, il maestro pasticcere Paolo Caridi, chef pasticcere di Reggio Calabria, e il maestro gelatiere lametino Francesco Mastroianni che hanno dato corpo a due versioni di un panettone estivo: uno al profumo del bergamotto di Reggio Calabria e l'altro che esalta gli agrumi della regione.Si tratta di un dolce soffice come un babà, bagnato all'agrume tipico del territorio reggino, che avrà due varianti di gusto, una con crema al bergamotto e l'altra con gelato agli agrumi di Calabria. Fresco, ma che può essere conservato in frigo a bassa temperatura, adatto per l'estate. (fonte

Marco Berardi la vita di un brigante innamorato cantata da menestrelli è giunta fino a noi

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  di Maria Lombardo  La storia di Marco Berardi è considerata da sempre molto affascinante. Risuonò attraverso i boschi della Sila, tramandata da padre in figlio.“Giovane popolano, ma dall’ingegno eletto e di cuore caldo di amore patrio, ei non amò in vita che la libertà, l’indipendenza, la grandezza vera della Calabria; non odiò che gli Spagnuoli, i Baroni, gl’Inquisitori”( E. Arnoni ). Inoltre, “Marco aprì il suo cuore ad una giovane valdese di San Sisto, figlia di Valdesi forse residenti nella località “Guardia” o nei suoi pressi” , e come vedremo poi, “ Fu proprio l’amore per questa fanciulla a spingerlo a essere consigliere e guida di questi Valdesi della contrada “Guardia” che, per primi si ribellarono alle imposizioni dell’Inquisizione e che uccisero, persuasi e diretti da Marco Berardi, il Governatore di Montalto il “Barone de Castagnedo”(A.Perrotta).La rivolta di questo gruppo di Valdesi determinò la reazione della regia Corte e della Santa Inquisizione, che culminò con la cos

"GLI SCALINI DI MORGANA" o "LA GRADINATA BEFFARDA" di San Giorgio Morgeto (RC)

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 di Maria Lombardo  A San Giorgio Morgeto (RC) si trova una struttura medievale dalla storia mitologica. Eccovi quanto dice:si narra che la leggendaria fata Morgana - sorellastra malvagia di Re Artù, il cui spirito aleggia da secoli tra Calabria e Sicilia nei dintorni dello Stretto di Messina - sottrasse ad Artù il fodero di Excalibur, la Spada nella Roccia, che aveva il potere di proteggerlo dal sanguinamento.Nascose questo ai piedi dell'imponente maniero dal quale presidiava valle e orizzonte, certa che Artù sarebbe venuto a cercarlo, per salvare la sua vita e continuare a lottare per l'affermazione di giustizia e verità, come egli solennemente promise traendo Excalibur dalla roccia. E così accadde. Il Re cavaliere ivi sopraggiunto interrogò Morgana, che maestra in inganni e illusioni rispose:"cercalo tra i mille vicoli, laddove una gradinata si farà beffa di te".Artù, per il quale preservar l'onore valeva più che salvar la vita, rinunziò e fece ritorno, privo d

Il baccalà alla cosentina

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  di Maria Lombardo  Si realizza tagliando a pezzi i filetti di baccalà, deliscandoli, tagliando a pezzi anche le patate ed i peperoni e sistemandole verdure ed il pesce a strati in una tortiera. Scopriamo i passaggi per realizzare il baccalà alla cosentina. Ingredienti   Baccalà 800 g   Peperoni 2   Olio di oliva extravergine 8 cucchiai   Sale q.b.   Patate novelle 400 g   Prezzemolo 1 ciuffo   Aglio 1 spicchio   Pepe q.b.   Procedimento   Lavate il baccalà, spellatelo, togliete le lische e tagliatelo a pezzi di media grandezza, poi ponetele in una tortiera a strati con patate e peperoni; salate e pepate. Irrorate d’olio, coprite a filo con poca acqua e infornate a 200 gradi per 45 minuti circa. Servite il baccalà alla cosentina caldo e con una spolverata di prezzemolo.