Sant' Agazio Patrono di Squillace (CZ)
di Maria Lombardo
Tantissimi santi greci della Magna Grecia, sono venuti con i soldati degli
imperatori di Constantinopoli, come Giustiniano e gli imperatori della dinastia
Macedone; e, secondo la tradizione storiografica, di Niceforo II Foca (961-9),
che organizzò la linea difensiva dei “kastellia”. I coloni imperiali condussero
con sé i loro santi;Uno di questi e' sant’Agazio, di cui si celebra la festa a
Squillace. Di alto valore simbolico è la leggenda agiografica sull’origine del
suo culto. Le urne con le Reliquie di cinque santi: l’Apostolo san Bartolomeo,
e i santi Acacio, Gregorio Taumaturgo, Luciano e Papiano, vennero gettate in
mare dagli eretici iconoclasti. Prodigio celeste, non affondano, ma, come una
flotta di navicelle, prendono la rotta dell’Occidente, costeggiando come da
millenni facevano gli Orientali. Giunti nel Golfo di Squillace, Acacio e Gregorio
si fermarono: il primo, poi detto Agazio, venne adottato da Squillace e dalla Diocesi
come suo patrono; Gregorio entrò nella Grotta di Vulcano abitata dal diavolo, e
venne condotto a Stalettì, dove il cenobio di lingua greca era ancora in
esercizio nel XV secolo; e, con varie vicende, esiste ancora. Acacio era un
centurione romano di Bisanzio, morto martire l’7 maggio del 303, durante
l’ultima grande persecuzione. È rappresentato, come altri santi, con la corazza;
come si conviene a santi di uomini pronti, se necessario, a combattere in
difesa dell’Impero e del “kastellion”. È dunque degnamente detto “Agathòs”,
valente, valoroso. Luciano e Papiano avevano raggiunto la Sicilia; Bartolomeo,
le Lipari, da dove i Longobardi lo condussero a Benevento; infine l’imperatore Ottone
lo portò a Roma, nell’Isola Tiberina. Il corpo del Santo Martire è custodito e
venerato in una monumentale Cappella della Cattedrale di Squillace, mentre un
braccio venne portato dal Vescovo di Squillace, Marcello Sirleto, nel 1584 a
Guardavalle, suo paese natale, dove è stato anche eletto come Patrono. Attenzione le reliquie di Squillace sono miracolose! Sue
Reliquie risultano anche a Cuenca ed Avila in Spagna, provenienti da Squillace.
E' venerato tra i Santi Ausiliatori in diverse parti dell'Europa
centro-settentrionale.A Squillace si celebrano tuttora due Feste solennissime:
una il 16 gennaio, detta della Traslazione o delle Ossa, che rievoca l'arrivo
miracoloso al lido di Squillace delle Sante Reliquie, e l'altra il 7 maggio,
giorno del Martirio del Santo a Bisanzio tramandato dai Menologi bizantini e
mantenuto ininterrottamente a Squillace. In questo giorno, preceduto e seguito
da un'antichissima Fiera, conviene nella Cattedrale di Squillace tutto il Clero
della Diocesi che presta l'Obbedienza al Vescovo Diocesano e partecipa ai riti
e alla processione solenne.
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