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Visualizzazione dei post da novembre, 2021

Fichi ripieni ricoperti al cioccolato delizia della Sila.

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Crediti foto:  https://www.lacucinadibacco.it/   di Maria Lombardo  I fichi ripieni ricoperti al cioccolato sono una specialità dolciaria tipica della Regione Calabria e precisamente della zona silana. Essi vengono preparati in particolar modo nel periodo di Natale, ma possono essere gustati anche durante tutto il periodo autunnale. Il ripieno conferisce un ottimo e delizioso sapore ai fichi, che vengono arricchiti al loro interno da: miele, Marsala, noci tritate, mascarpone e cioccolato al latte. Ingredienti per 4 persone Fichi freschi se periodo – 8 oppure già secchi Noci tritate – 35 Gr. Miele – 2 cucchiai Marsala – 2 cucchiai Mascarpone – 80 Gr. Cioccolato al latte – 80 Gr. Preparazione Lavate i fichi, asciugateli e tagliatevi la base, in modo che stiano in piedi . Incidete ora la sommità, formando una croce profonda circa due cm. Portate il forno a 200 °C ( se ventilato 180°C. Poi, mescolate bene tra di loro le noci tritate, il miele, il marsala e il mascarpone

Laino Castello Vecchio (CS): il borgo incantato del Pollino

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  di Maria Lombardo  Laino Castello si trova sul colle dove, un tempo i Longobardi fondarono la loro imprendibile fortezza. Nei secoli precedenti ha avuto tanta importanza al punto da diventare “capitale” del monachismo meridionale. L’intero paesaggio è maestosamente incastonato, come una gemma preziosa, nel rigoglioso verde della vallata sottostante, cuore del Parco Nazionale del Pollino.! Probabilmente il toponimo deriva dal fiume Lao che la circonda. È un vero e proprio paese abbandonato ma non per questo ha perso la sua bellezza. Una “ghost town” ammaliante! La sua storia è molto affascinante. Non è facile stabilire l’esatta origine di Laino Castello ma ciò che è certo è che nel 1811 Laino Castello era scissa da Laino Borgo. Una separazione che era durata fino al 1928 quando i due comuni si erano riuniti sotto il nome di ‘Laino Bruzio’. Un’annessione che si conclude nell’anno 1947 con una divisione definitiva. Entrambi i centri abitati hanno condiviso numerose vicende storiche.

Nella notte del capodanno 1977 veniva ucciso ad Africo, Turi Barbagallo, era tra i pochi ad opporsi alla 'ndrangheta della Locride

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Tino Petrelli,  Strada con donne al trasporto di cose     di Maria Lombardo  Turi Barbagallo con molti altri giovani di Africo, si opponevano al potere della ‘ndrangheta, stretti tra la criminalità, le istituzioni compiacenti e la passività del PCI. La situazione era tesa durante gli anni ‘70: Rocco, Turi e gli altri giravano armati per contrastare le ‘ndrine. Si ritrovavano in Piazza de Gasperi, detta “Piazza Rossa” vista la presenza dei giovani militanti. Era lì che spesso avveniva il braccio di ferro con i picciotti, in particolar modo nella notte di Capodanno, dove spesso e volentieri Turi, Rocco e gli altri dimostravano di possedere anche più potere di fuoco delle ‘ndrine grazie alla rete di conoscenze e legami con organizzazioni di altri paesi che avevano facile accesso ad armi da fuoco. Quei colpi sparati per aria ribadivano che ad Africo c’era chi avrebbe risposto colpo su colpo al potere ‘ndranghetista. La notte del 31 dicembre 1976, però, si era deciso di evitare lo scontro.

Sapete che il torrone di Bagnara Calabra fu il preferito da Casa Savoia già sotto i Borbone

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  di Maria Lombardo  Stavolta i neomeridionalisti possono gongolare perché è una cosa verissima  questo prodotto lo portarono via prima dell'arrivo di Garibaldi! Siamo nel 1846 quando il torrone di Bagnara arriva in Piemonte grazie alla famiglia Cardone ancora oggi in attività. Francesco Antonio Cardone, riprende l’antica ricetta dei monaci e la modifica, creando un nuovo scrigno a base di miele di zagara, albume di uova fresche e mandorle tostate che alla fine del secolo gli vale addirittura il titolo di “Fornitore della Real Casa Savoia”. Ma il prestigio di questo torrone è destinato a crescere sempre di più, soprattutto grazie alle numerosissime botteghe artigiane, le quali hanno creato una cultura manuale nella lavorazione che lo fa distinguere dagli altri “fratelli”. Infatti, nel 1885, N. Marcone scrive che “I torroni di Bagnara fanno il giro del mondo, e veramente sono tali da meritare siffatto onore”. E se un tempo il torrone era un dolce principalmente natalizio, da mangiar

Il panettone alla cipolla di Tropea

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Crediti foto:  https://www.quicosenza.it/   di Maria Lombardo  Esiste già da un paio di anni! Da un lato uno dei prodotti simbolo della Calabria, dall’altro il dolce principe del Natale. Da questa unione è nato il panettone artigianale alla cipolla rossa di Tropea. Una sfida lanciata dal direttore artistico del Tropea Cipolla party, Paolo Pecoraro e   accolta con entusiasmo dalla giovanissima e talentuosa chef Denisia Congi. Il risultato ha già ottenuto apprezzamenti degni di nota. A cominciare dalle vendite registrate in occasione dell’arrivo delle festività natalizie. Il panettone alla cipolla è frutto di un esperimento ben riuscito condotto dalla professionista di San Giovanni in Fiore. Il dolce tipico della tradizione natalizia, venduto anche on line attraverso i canali del Tropea cipolla party, viene confezionato nel centro cosentino. Ma arriva in ogni angolo d’Europa. Per questo possiamo dire che si tratta di un prodotto davvero speciale e in grado di soddisfare palati diversi. I

"I crucetti" tradizione dolciaria del Natale Calabrese

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Crediti foto: https://inesfavorita.wordpress.com/  di Maria Lombardo  Con questo nome in Calabria indichiamo i fichi fatti appassire al sole e poi farciti con frutta secca. La preparazione dei " fichi chini " già conosciuta nell'antica Roma fu ripresa nel Medioevo dove, probabilmente grazie alla creatività di alcune monache, presero la forma di una croce cristiana, ottenuta incrociando e sovrapponendo quattro fichi secchi aperti a metà. Oggi come ieri le crucette sono una delle tante prelibatezze, semplici ma dal gusto genuino, che si preparano per il Natale quasi a perpetuare una tradizione che si tramanda di generazione in generazione. Consumati al naturale o " acconzati "   sono un alimento salutare ricco di ferro, potassio, fibre, vitamina A e B, non per niente una volta i contadini impegnati nelle dure giornate di lavoro nei campi li mangiavano nei momenti in cui le energie avevano bisogno di essere ricaricati. Ecco la ricetta, le varianti sono tante, i

Festività natalizie a San Giovanni in Fiore (CS): il canto dello Zugghi

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  di  Maria Lombardo  Ovviamente è un canto di buon augurio che si pratica in casa di amici e parenti. Davvero un rito secolare che si accompagna con la fisarmonica, il tamburello, la chitarra e lo zugghi. E’ simile alla strina insomma! Il nome del canto deriva dal nome dello strumento che si utilizza per accompagnare la voce. Cantato da i pallapallisi doc e suonato da un futuro fisarmonicista con laiuto del capitano della squadra del paese. “Senz’essere chiamati simu venuti, oi simu venuti, a lli patruni lle via li bon trovati." veniva spesso intonato durante le festività di fine anno, in special modo il giorno di Capodanno. Un gruppo di canturi e sonaturi   si riunivano, in allegra compagnia, davanti a case di parenti e amici; dando il loro meglio cantavano fino quando qualcuno non venisse loro ad aprire.   La baldoria non finiva lì: i musicisti venivano invitati ad entrare e a consumare una piccola cena offerta dal padrone di casa, il quale, nella maggior   parte dei casi, &quo

Il paNdujotto Dark: una specialità di Spilinga (VV)

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  di Maria Lombardo  Da circa un paio d’anni a Spilinga alla pasticceria   “Green Bar” si può trovare il panettone alla n’dujia. Inoltre anche l’azienda Livasi di Spilinga produce il suo. E’ il PaNdujotto   e a differenza di altri è un dolce! Un prodotto che ha avuto grande successo fuori Regione la città dove si è registrata una maggiore richiesta di panettoni con la ‘nduja è stata Milano, a seguire Roma, Bologna e Napoli. Il Pandujotto sta incuriosendo davvero molto proponendosi come prodotto innovativo sulle tavole del post Covid. Lavorato con lievito naturale che dona un sapore autentico e genuino. Un dolce-salato, in cui piccante della ‘nduja si sposa con il dolce dei pezzetti di cioccolato fondente al 70%. Un contrasto che può apparire strano ma bilanciato nonché gustoso, assicura chi lo ha assaggiato. Ed è proprio da questo audace abbinamento che nasce l’interesse dei consumatori. Ormai la Calabria vuole intraprendere non essere appendice le aziende agroalimentari calabresi, fac

“ U pastorellu addormentatu” la leggenda di Benino del presepe calabrese

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Crediti foto:  https://mediavoxmagazine.it/   di Maria Lombardo  Nei presepi costruiti secondo le regole più tradizionali, in cima, lontanissimo dalla grotta della Natività, c’è un pastore che dorme beatamente. Il suo nome è Benino e a differenza degli altri non è raffigurato nell’esercizio delle sue mansioni ma mentre sta dormendo accanto al suo gregge. La leggenda vuole che il presepe è in realtà il frutto del suo sogno e svegliare Benino vorrebbe dirne l’istantanea estinzione. Secondo alcune interpretazioni Benino sarebbe il dio greco Pan, dio dei pastori e dio del Tutto che sognava un nuovo ordine per l’universo, dopo averne confuso le carte! Benino è il fatto che stia dormendo.   Il tema del sonno e del sogno è stato affrontato in ogni epoca e letteratura... Anche nella Bibbia ovviamente, dove si legge "E gli angeli diedero l’annunzio ai pastori dormienti”.

Dolce popolare della tradizione natalizia in Calabria: "Scaliddri"

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di Maria Lombardo  Un dolce che si prepara nell’alta Calabria ma negli ultimi anni complice il web tutti si dilettano a preparare tutti questi dolcetti sfiziosi e molto antichi. In genere si cospargono di miele come in foto ma potete fare come volete deziose al vino cotto luculliane con cioccolato o naspru. Ingredienti 10 uova (5 intere e 5 solo i tuorli) - un guscio d'uovo pieno di anice - un guscio d'uovo pieno di olio - un cucchiaio di zucchero - mezzo cucchiaino di lievito per dolci - farina quanta ne assorbe - circa 500gr di miele Preparazione Sbattere lo zucchero con le uova, aggiungere in ordine: l'olio, l'anice e la farina. Ottenere una pasta molto morbida. Lasciarla riposare per 10 minuti. Stendere la pasta ed ottenere dei cordoncini di meno di un centimetro di diametro. Aiutarsi con il manico di un cucchiaio di legno. Arrotolare lungo il manico del cucchiaio di legno per una lunghezza di 5-10 cm. Alla base tenere fermo il cordoncino arrotol

Natale in Calabria: Panettone al Gelsomino da assaporare

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Crediti foto: https://strilleat.strill.it/   di Maria Lombardo  Questa pianta, regina della costa di Aspromonte in Calabria, è la protagonista di molte bontà culinarie. A Natale fin dalla scorsa stagione è possibile deliziarsi con questo prodotto luculliano. Un grande lievitato che nasce nella terra di Aspromonte per regalarci un prodotto di qualità. Pochissimi ne conoscono le origini, la storia e le caratteristiche che ne fanno un fiore multiuso. A riscoprirlo è stata, Rosetta Bolognino, che lo ha declinato in molti preparati dai liquori ai cioccolatini. A lavorare al panettone al gelsomino è però Pietro Galea   un maestro pasticciere che ha vinto numerosi premi e che con orgoglio fa della sua terra una fonte di ispirazione per creare dolci particolari, per riscoprire antiche ricette e per proporre in chiave contemporanea nuove creazioni dolciarie. Il fiore bianco a cinque punte, sapientemente dosato è diventato un ottimo ingrediente non soltanto per liquori ma anche per i dolci, come

Spezzano Albanese (CS): la tradizione del “frumento di Santa Lucia”

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Crediti foto:  https://www.cucinarechiacchierando.it/   di Maria Lombardo    Per santa Lucia, a Spezzano Albanese, veniva cotto il grano ed arricchito di aromi, insomma il cosiddetto “frumento di Santa Lucia”. Tuttora qualcuno continua a mantenere viva questa usanza. Gli anziani facevano bollire una “pignata” colma di grano e miele.   Santa Lucia da Siracusa è stata una santa romana, venerata dalla Chiesa cattolica e dalla Chiesa ortodossa! La leggenda vuole che i Siracusani nel 1646, nel corso di una tremenda carestia che li stava decimando, nel giorno di Santa Lucia, videro arrivare in porto una nave piena di grano, che fu immediatamente distribuito alla popolazione. Era tanta la fame che tormentava la città che il popolo non perdette tempo a macinare il grano per confezionare pane e pasta, ma bollì il cereale e lo mangiò così come usciva dalla pentola. Negli anni successivi si iniziò a festeggiare questo insperato salvataggio consumando il 13 dicembre un piatto di grano cotto. Negli

Le Alaci, dolce natalizio tipico calabrese proveniente dalla tradizione magno greca

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Crediti foto: https://www.ricettasprint.it/ di Maria Lombardo  Il Natale è sempre più vicino e con questa festività arrivano sulle tavole dei calabresi tutte quelle specialità tipiche del periodo natalizio che si realizzano secondo le ricette tramandate da generazioni. Oggi vi proponiamo la ricetta di un dolce tipico natalizio che si prepara soprattutto in provincia di Reggio Calabria: la Alaci. Solitamente le Alaci si servono al termine della cena della Vigilia di Natale o del pranzo di Natale.   Ingredienti   1 kg di farina 00   150 gr di burro   100 gr di zucchero + altro per decorare   3 uova   2 bicchieri di spumante dolce   1 cubetto di lievito di birra   la scorza grattugiata di un limone   olio di semi per friggere   Procedimento   Con uno sbattitore elettrico frullate lo zucchero con le uova, poi aggiungete la scorza del limone. Sciogliete il burro e incorporatelo all’impasto amalgamando bene il tutto. Scaldate leggermente lo spumant

L'Ascia Votiva da San Sosti è un'ascia particolare di bronzo rinvenuta a San Sosti (CS)

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di Maria Lombardo  Ha due estremità da un lato è ascia e dall'altro martello, rinvenuta nel 1846 a Casalini della Porta o Casolari della Porta della Serra, luogo in cui si trovano i resti dell’antica e misteriosa città di Artemisia, non lontano dal noto Santuario-Basilica della Madonna del Pettoruto, in territorio di San Sosti. Tra il 1857 e il 1860 fu acquistata ma non sappiamo come, dal collezionista e orafo romano Alessandro Castellani e nel 1884 fu venduta all’asta presso l’Hotel Drouot di Parigi, dove venne acquistata da Sir Charles Thomas Newton, archeologo e funzionario del Dipartimento delle Antichità del British Museum di Londra, dove è esposta tuttora. Nel 1852 l’ascia fu raffigurata in un disegno dal vibonese Vito Capialbi, letterato e studioso di archeologia, e su sua segnalazione pubblicata dall’archeologo napoletano Giulio Minervini che ne dette una descrizione sul “Bullettino Archeologico Napoletano”. All’altezza del foro di inserimento del manico mostra una elaborat

Vigilia Immacolata a Roggiano Gravina (CS): attesa come la vigilia di Natale

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  di Maria Lombardo  Siamo a Roggiano Gravina un piccolo borgo posto su   una collina interna in provincia di Cosenza qui la Vigilia dell’Immacolata Concezione non passa in sordina. E quindi paese che vai, usanza che trovi! Attesa come la Vigilia di Natale ma che dico anche di più. Ed ecco che nei giorni precedenti la festa si procurarono   gli arbusti e le ginestre   i "restingi" per bruciare i falò   che qui chiamano "Pagliari". Dopo aver onorato la tradizione si va tutti a tavola: "Questa sera tutti mangeranno gli spaghetti con la mollica. Per tradizione si preparano sette piatti: Spaghetti con la mollica, baccalà al sugo, baccalà fritto, frittelle di broccoli, rape al tegame con formaggio e mollica, polpette di riso e purè di patate .Fanno contorno a tutto questo ben di Dio le fritture, fatte a base di pasta di farina, miele, mosto cotto, marmellata, zucchero, ricotta ed uova...." Una cosa è certa si inizia a preparare già dal primo pomeriggio ma non i