Sapete che il torrone di Bagnara Calabra fu il preferito da Casa Savoia già sotto i Borbone


 

di Maria Lombardo 


Stavolta i neomeridionalisti possono gongolare perché è una cosa verissima  questo prodotto lo portarono via prima dell'arrivo di Garibaldi! Siamo nel 1846 quando il torrone di Bagnara arriva in Piemonte grazie alla famiglia Cardone ancora oggi in attività. Francesco Antonio Cardone, riprende l’antica ricetta dei monaci e la modifica, creando un nuovo scrigno a base di miele di zagara, albume di uova fresche e mandorle tostate che alla fine del secolo gli vale addirittura il titolo di “Fornitore della Real Casa Savoia”. Ma il prestigio di questo torrone è destinato a crescere sempre di più, soprattutto grazie alle numerosissime botteghe artigiane, le quali hanno creato una cultura manuale nella lavorazione che lo fa distinguere dagli altri “fratelli”. Infatti, nel 1885, N. Marcone scrive che “I torroni di Bagnara fanno il giro del mondo, e veramente sono tali da meritare siffatto onore”. E se un tempo il torrone era un dolce principalmente natalizio, da mangiare durante le festività, adesso, dato il suo prestigio, si può trovare quasi tutto l’anno. Il torrone di Bagnara è il primo croccante italiano ad aver conquistato il marchio Igp europeo. Il secondo in Europa, dopo quello spagnolo di Alicante. Il preferito della regina Margherita di Savoia, croccante e friabile, fatto di sole mandorle, miele d’agrume, zucchero e tanta passione artigianale. Il Torrone di Bagnara molto apprezzato dalla Regina Margherita di Savoia che non lo faceva mancare nei banchetti ufficiali del Regno durante le festività natalizie, tanto che il marchese di Villamarina, cavaliere d’onore della Regina, nel gennaio del 1889 omaggia il maestro pasticciere Francesco Antonio Cardone di una preziosa spilla “… La Graziosa Sovrana ha molto gradito il dono cortese nonché l’omaggio che Ella Le porgeva di devozione ed ossequio, e nel commettermi di esprimerle i Suoi ringraziamenti mi diede insieme l’incarico di presentarle nel Real Nome il qui unito gioiello fregiato dell’Augusta Iniziale”.


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