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Visualizzazione dei post da luglio, 2023

Granita al Bergamotto di Reggio Calabria, il rinfrescante dessert reggino

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 di Maria Lombardo   Il Bergamotto di Reggio Calabria, considerato da sempre il principe degli agrumi, è un frutto che maturato sotto il sole del sud viene utilizzato in ambito culinario in svariati modi. Dal dolce al salato, dagli antipasti ai liquori, il Bergamotto di Reggio Calabria è silenziosamente entrato nella cultura enogastronomica calabrese per poi inserirsi in innumerevoli ricette proposte in rinomati ristoranti sia italiani che esteri. Grazie alle sue numerose proprietà benefiche, il Bergamotto di Reggio Calabria oltre ad essersi introdotto come elemento base di numerose ricette, è riuscito a farsi spazio anche nel mondo della cosmetica e in ambito farmaceutico, confermandosi tra le eccellenze calabresi. Come realizzare la Granita al Bergamotto di Reggio Calabria Con l’arrivo della stagione estiva e l’aumento delle temperature, non si può certamente rinunciare ad un dessert fresco e dissetante. La ricetta che proporremo oggi, avrà come ingrediente principale sua m

Assaggiate il prosciutto crudo di San Lorenzo Bellizzi (CS)

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 di Maria Lombardo Quando si parla di prosciutto crudo, vengono in mente molte varietà di questo salume, molto note a livello nazionale. Ma anche la Calabria ha tra i suoi prodotti tipici un prosciutto crudo degno di nota.Si tratta del prosciutto crudo di San Lorenzo Bellizzi, uno dei prosciutti calabresi più noti e rinomati.È realizzato nel territorio del Pollino di San Lorenzo Bellizzi, in provincia di Cosenza, da cui trae la denominazione. Questo particolare prosciutto si ottiene da cosce di suino bianco, che viene macellato nei mesi più freddi dell’anno, tra dicembre e febbraio.Il suino, fortemente adattato agli ambienti poveri della Calabria, nel corso degli anni ha subito un forte decremento numerico , soprattutto dopo gli anni ’70. La carne di maiale è stata per secoli una vera protagonista dell’alimentazione dei calabresi. Basterebbe ricordare quanto rilevano le “Statistiche murattiane” relativamente al “cibo ordinario” della Calabria Citeriore (una regione un pò più estesa del

Un altro luogo meraviglioso in Calabria: la Grotta di San Gregorio Caminia (CZ)

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 di Maria Lombardo Tra le spiagge più belle e note della Costa degli Aranci, in provincia di Catanzaro, un posto di rilievo lo occupa la spiaggia di Caminìa nel Golfo di Squillace.Un tratto di mare dalle sfumature turchesi, con fondale sabbioso e digradante caratterizzato da un ampio e splendido litorale di sabbia chiara. Una particolarità consiste nella posizione incastonata tra due scogliere panoramiche ricche di grotte e testimonianze archeologiche nelle vicinanze. La scogliera a destra, detta Torrazzo, è una parete rocciosa molto ricca di cavità dove si riparano uccelli marini, rondini , il falco pellegrino; la vegetazione è tipicamente mediterranea.Una tavolozza di colori vivi, dove il verde e l’azzurro sono interrotti soltanto dai piccoli punti di verde della vegetazione.Sul livello del mare si trovano i due ingressi della grotta di San Gregorio, di cui si consiglia la visita: è raggiungibile solo a nuoto o in barca, la spiaggetta è racchiusa da due pareti di roccia a strapiombo

Antonio Garcèa un patriota calabrese poco conosciuto

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 di Maria Lombardo  Antonio Garcèa, nato in Calabria nel 1820 a San Nicola di Vallelonga, fu un patriota risorgimentale, rinchiuso per undici anni nelle carceri borboniche, e poi combattente tra 1859 e 1861 con l'esercito sardo e con Garibaldi. Aveva avuto come compagni di battaglie, prigionia, fughe, avventure, speranze e delusioni Carlo Poerio (amico intino a cui lascia un pezzo di aorta), Nisco, Castromediano, Pironti, Settembrini e tanti altri. Uomo rude, coraggioso, leale e tenace delle Calabrie, sarebbe rimasta poco nota per molto tempo. Giovanna Bertola, piemontese di Mondovì, lo sposò diciottenne nel 1861, Ufficiale del Regio esercito e poi impiegato delle ferrovie lui, pedagoga, fondatrice e responsabile di istituti di insegnamento femminile lei, entrambi facevano parte di quell'élite alla quale, dopo aver costruito l'Italia, era affidata la speranza di costruire “d'azeglianamente” gli italiani. Se volete approfondire nel blog troverete un pezzo sulla Bèrtola!

E don Bruno rischiò di perdere la cappa.

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 di Maria Lombardo Tutto successe nell'anno del Signore 1834, quando per meriti personali, don Bruno Maria Tedeschi, che allora ricopriva la carica di arciprete della chiesa matrice di Serra San Bruno, fu designato dal papa Gregorio XVI° ad essere nominato vescovo. La bella notizia si diffuse subito e alle congratulazioni di tutto il paese seguì poco dopo la convocazione di don Bruno a Roma per ricevere, dal santo padre, la consacrazione a vescovo .E don Tedeschi, accompagnato da alcuni parenti, si diresse alla capitale. Durante il viaggio sostò a Napoli contento del lustro che la benemerenza che stava per ricevere avrebbe dato non solo alla sua persona, ma anche al paese e ai suoi parrocchiani, ansiosi di vederlo tornare con la mitra in testa. Ma qualcosa nella permanenza nella   città   del Vesuvio andò storto. Per troppa fiducia nelle persone che gli stavano attorno, il parroco serrese commise il grave errore di recarsi in una delle tipografie napoletane e far stampare la Pastor

La ricetta dei peperoni in agrodolce: “buccacci calabresi”

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 di Maria Lombardo Facile e veloce da realizzare, la classica ricetta della nonna tramandata da tantissime generazioni. Si conservano egregiamente per oltre un anno. E’ comodo avere questi vasetti conservati tra le golosità in dispensa. Sono buoni come antipasto o serviti come contorno caldo riscaldandoli velocemente in padella. Possono essere anche aggiunti alle carni a fine cottura, infatti stanno molto bene con pollo,maiale.   Sono anche ottimi da aggiungere alle insalate miste, di pasta o di riso.   3 kg peperoni, rossi e gialli, crudi 1 litro aceto di vino bianco 400 g olio extravergine d’oliva 400 g zucchero 2 cucchiai sale q.b.sale (per mettere i peperoni sotto sale) Per questa preparazione occorrono dei vasetti con i tappi che mostrano l’avvenuto sottovuoto, quei tappi che quando li premi al centro fanno “clic clac”.   Lava i peperoni, tagliali a metà, elimina i semi e i filamenti bianchi interni e poi tagliali a pezzi grossolani, sistemali a strati in un ca

IL CONVENTO E LA CHIESA DELLA SS. ANNUNZIATA DI BROGNATURO (VV)

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 di Maria Lombardo In tempi remoti nel territorio di Brognaturo, piccolo paese delle Serre, esisteva una chiesa dedicata alla Vergine SS.ma dell’Annunziata e nelle sue adiacenze vi era un convento dei Frati Minori Conventuali di San Francesco D’Assisi. La chiesa, fu affidata a quei Religiosi fin dal 12 settembre dell’anno 1540, dal Cardinale Enrico Borgia, Vescovo di Squillace. La chiesa era molto frequentata dai Brognaturesi e dai fedeli dei paesi vicini, perché saggiamente e diligentemente curata, “sua vita natural durante”, dal Reverendo Padre. Tommaso Catanazio di Arena, che il Cardinale Borgia stesso confermava con decreto del giorno 30/3/1546, tramite Don. Saverio D’Aldana, al tempo Vicario Generale della nostra Diocesi .Altri decreti simili, confermavano e convalidavano gli stessi, come quello di Don. Luca Antonio Pucio del 10 novembre 1548, essendo quindi vescovo Alfonso De Villalobos, e quello del 16 novembre 1556, che ammirava ed esaltava lo zelo apostolico e la rettitudine

Le delizie della cooperativa Agricola Terranova: vi consiglio di provare tutto

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 di Maria Lombardo La cooperativa Agricola Terranova commercializza oltre al prodotto fresco, anche la confettura extra e le prugne essiccate. La confettura extra (con oltre il 70% di frutta) di prugne di Terranova S.M. De.Co. viene ottenuta previa selezione accurata delle susine al giusto grado di maturazione. Il prodotto si presenta denso e di colore giallo oro brillante, con profumi intensi e persistenti. Le prugne utilizzate, precedentemente denocciolate, vengono lavorate con tutta la buccia (visibile in piccoli filamenti) in quanto ricca di fibra e di antiossidanti. Le prugne secche di Terranova S.M. De.Co. sono squisite, vere e proprie leccornie; non vengono denocciolate, così come si faceva un tempo quando si essiccavano al sole. La presenza del seme conferisce struttura alle prugne essiccate, le quali in realtà conservano il giusto grado di umidità (essendo "semi-dry") e vengono confezionate in atmosfera controllata, per mantenere a lungo il profumo e il particolare a

Confettura di prugne: “Pruna di frati”

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 di Maria Lombardo Ogni massaia calabrese di questi tempi prepara la sua confettura per l’inverno. Se c’è un frutto auoctono calabrese i” pruna di frati” rientrano. I frutti sono di forma allungata e possono variare di colore, dal verde al giallo dorato o rosato, si stacca facilmente dal nocciolo, con polpa dolce e profumata, la maturazione inizia da metà agosto, fino a metà settembre     1 kg di prugne 350 gr di zucchero Preparazione   Lavare le prugne e farle asciugare. Tagliarle a pezzetti lasciando anche la buccia, ricca di fibre e nutrienti ed è delicata che si disferà durante la cottura. Metterle in una pentola profonda, aggiungere lo zucchero e fare cuocere fino a che non è pronta. Quando è cotta fate la prova piattino, metterne qualche goccia e se raffreddandosi non scivola via è pronta . Invasare nei vasetti caldi. Capovolgerli per ottenere il sottovuoto, fate la prova clip clap, se toccando il coperchio non fanno rumore è tutto a posto. In alternativa per

L’ARAZZO DI GERACE, UN CAPOLAVORO FIAMMINGO NELLA LOCRIDE

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 di Maria Lombardo  Una raffinata tecnica di realizzazione al pari della scelta dei materiali, filati dalle policromie morbide e ricchi di sfumature. E’ l’arazzo di Gerace di Jan Leyniers (1630 – 1686), autentico capolavoro fiammingo che ora trova la sua definitiva collocazione nel Museo Diocesano di Gerace (Reggio Calabria) dopo la presentazione del restauro avvenuta alla Galleria Nazionale di Cosenza. Preziosi oggetti d’arredo prodotti in gran parte tra la Francia e le Fiandre, gli arazzi si diffondono in tutta Europa a partire dal Medioevo, raggiungendo l’apice della fortuna in età moderna, tra il XVI e il XVIII secolo. Appesi alle pareti o stesi sul pavimento, impreziosivano gli ambienti di rappresentanza delle residenze nobiliari, offrendo molteplici vantaggi. Se da un lato, infatti, consentivano un migliore isolamento termico, proteggendo dal freddo e dall’umidità, dall’altro potevano essere facilmente sostituiti offrendo soggetti adatti ad ogni occasione. A differenza degli affr

La storia dolente e perduta del povero liberale Francesco Ursia da San Nicola da Crissa (VV)

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 di Maria Lombardo Francesco Ursia ebbene si non lo conoscevo ma ho iniziato ad apprezzarlo grazie agli scritti di Vito Teti. Ursia è professore di lettere e filosofia a Catanzaro, dove esercita la professione di avvocato. In quel periodo a Catanzaro conosce una forte presenza di patrioti e murattiani che si oppongono ai Borbone e sognano l’Italia unita. Tra loro anche Luigi Settembrini, che dal novembre 1835 tiene la cattedra di retorica e lingua greca nel locale Liceo, fino all’8 maggio 1839, quando su denuncia di un delatore, è arrestato, portato a Napoli, incarcerato, processato e condannato. Settembrini appartiene, inizialmente, alla setta dei “Figliuoli della Giovane Italia”, fondata nel 1832 da Benedetto Musolino a Napoli, dove i due si erano frequentati. Con ogni probabilità   Settembrini, Ursia, Garcèa avessero stabilito a Catanzaro rapporti personali e “politici”, anche perché rivelano tutti e tre posizioni mazziniane. Francesco Ursia partecipa ai moti del Quarantotto, come S

LA RICOTTA SILANA.

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 di Maria Lombardo  La ricotta silana non è un vero e proprio formaggio ma un latticino perché viene ottenuta lavorando il siero di latte privato della cagliata. Il termine ricotta deriva dal latino" recoctus" che indica la ricottura del siero ed infatti, una volta estratta la cagliata, il siero viene portato a una temperatura di 60 C° ed addizionato con latte intero. Dopodiché si scalda ancora fino a circa 85 C° e viene aggiunta una soluzione di sale mescolata in una sostanza acidificante (acido citrico, acido lattico o acido acetico); viene poi costantemente agitato per mezzo di uno spino, finché compare sulla sua superficie una fioritura bianca. Si attende quindi l’affioramento della massa solidificata che viene poi lasciata riposare e trasferita negli appositi contenitori cilindrici “Fuscelle” a spurgare. La ricotta silana è un formaggio prodotto rigorosamente a mano. Da consumarsi fresco, presenta una pasta sierosa, adesiva, morbida e delicata, di colore bianco/bianco av

Pastette calabresi: Ricetta

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 di Maria Lombardo Ingredienti Ingredienti per ca. 40 biscotti nelle varie forme (ciambelle, a savoiardo, a treccia ecc.) 1 kg farina 200 gr. zucchero 300 ml olio evo 4 uova 1 pizzico di sale 2 bustine di lievito istantaneo per dolci 250 ml latte semi di anice a piacere (meglio abbondare) Preparazione Impastare tutti gli ingredienti, formare i biscotti nella forma preferita e infornare a 200°C per il tempo che ci vuole. Qualcuno l'ho rigirato nello zucchero semolato prima di infornarli.

Parco Storico del Ninfeo a Carolei (CS).

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 di Maria Lombardo A Vadue, frazione di Carolei, si trova il “Parco Storico del Ninfeo”, un gruppo di edifici circondato dal verde e dove si ode lo scorrere del fiume Busento. Il nome della frazione secondo alcuni studiosi potrebbe essere di origine romana e ricondotto a Vadum, ossia guado, riferendosi all’attraversamento del fiume dove l’acqua è bassa. Il Parco, particolarmente rilevante nel contesto storico-architettonico del comprensorio di Cosenza, è un complesso di edifici composto da un’antica residenza nobiliare appartenuta alla famiglia Civitella, a cui sono annesse due cappelle, un vecchio frantoio, una piccola Chiesa dedicata alla Vergine del Carmelo e un Ninfeo. Etimologicamente il termine “ninfeo” deriva dal greco nymphaion ed era inizialmente usato per indicare luoghi di ristoro dotati di vasche colme di piante acquatiche, in cui si praticava il culto delle ninfe e successivamente grotte naturali e artificiali in cui erano presenti sorgenti d’acqua e fontane monumentali da

La pesca delle costardelle dall’alba al tramonto

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 di Maria Lombardo La tradizionale e tipica pesca delle costardelle nello Stretto, ha assunto nei secoli le caratteristiche di un vero e proprio rituale che come narrano i nonni calabresi iniziava alle prime luci dell’alba e proseguiva fino al tramonto. Lo strumento tipico per la cattura delle costardelle, conosciuto con il nome di   raustina,  è composto da un particolare tipo di rete a strascico che veniva ‘calata’ da un grande barcone. Questa tipologia di rete era a maglie fitte presentava dimensioni che oggi non sono più permesse e proprio per questo motivo le costardelle che oggi troviamo al banco hanno  dimensioni più grandi rispetto a quelle dell’ultimo decennio.Nell’antica tradizione calabrese, la pesca delle costardelle avveniva secondo un determinante iter: era necessario individuare la ‘testa del branco’, e fare in modo che la rotta dei pesci venisse chiusa all’interno della rete. Per facilitare l’operazione i pescatori lanciavano solitamente dei piccoli sassi verso l’apertu

Il Michelangelo di Satriano (CZ).

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 di Maria Lombardo Michelangelo Drosi di Satriano(1876-1969), rappresentò l’ultima generazione dei Drosi scultori, dopo il nonno Nicola e il padre Pietro. Operò   in Calabria   a cavallo del 1900.Anche lui veniva detto “il santaro” per aver realizzato statue di santi, sparsi nelle chiese di tutti il circondario, della Calabria e della lontane Americhe. Scolpiva statue che non apparivano mai in atteggiamenti di gloria e con ricchi panneggi, ma con modestia e semplicità, rivestite della dignità del loro contegno fisico e della loro ricchezza spirituale e perciò risultavano quasi persone “vere” e non personaggi ideali, poiché l’arte quasi autodidattica, appresa in famiglia e arricchita dal suo estro personale, era ben lontana da qualsiasi scuola d’arte scultorea. Non ostante ciò, assorbì sicuramente la cultura della vicina Serra San Bruno legata a quella di Napoli. La materia prima se la procurava nei boschi delle serre anche perché le precarie le condizioni della viabilità di allora lo c

La Scogliera di Bianco (RC)

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di Maria Lombardo La scogliera di Bianco è ideale se volete passare qualche giorno in completo relax. Vicinissima al promontorio di Capo Bruzzano di cui ricalca in parte bellezza e naturalezza. Qui non ci sono servizi proprio per la sua conformazione geografica che non rende possibile la costruzione di stabilimenti balneari ne di abitazioni, per sentirsi immersi completamente nella natura. La Strada Statale 106 che percorre tutta la costa, permette di ammirare questo splendido piccolo paradiso. Un bagno in queste acque non può mancare. Lungo questa parte della Costa dei Gelsomini proprio all’altezza di Africo alcuni turisti poco tempo fa hanno ritrovato un grande masso con dei lineamenti di un volto umano perfettamente definiti. Si tratta forse di un importante ritrovamento archeologico risalente alla Magna Grecia, come quelli avvenuti a Riace negli anni ’70.

Baccalà al sugo ricetta della tradizione

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 di Maria Lombardo Oggi un piatto classico della tradizione: baccalà al sugo. Un piatto povero, ma di gran gusto. Può essere un piatto unico aggiungendo dei crostini da inzuppare nel sugo oppure lo stesso sughetto può essere un ottimo condimento per la pasta. Andiamo a prepararlo…. GLI INGREDIENTI per il baccalà al sugo per 4 persone:           600 gr pelati con qualche pomodorino           800 gr baccalà           1 spicchio aglio           olio d’oliva extra vergine per me Olio Dante           sale           peperoncino           1 cucchiaio prezzemolo tritato Sciacquare il baccalà già ammollato, tagliarlo a pezzi. In una casseruola riscaldare un cucchiaio di olio d’oliva, fate soffriggere l’aglio a dadini poi unire i pezzi di baccalà e lasciarli rosolare. Aggiungere i pomodori. Salare, pepare e aromatizzare con il peperoncino. Mettere il coperchio e cuocere a fiamma bassa per 40 minuti circa, mescolando di tanto in tanto. Servire il baccalà al sugo ben cal

IL COMPLESSO MONASTICO DI SANT’ELIA LO SPELEOTA A MELICUCCÀ (RC)

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 di Maria Lombardo Alle pendici settentrionali dell’Aspromonte, nel comune di Melicuccà, tra gli uliveti che caratterizzano la zona, su una parete di tufo con cavità e anfratti, sorge un antico complesso di grotte eremitiche che ospitarono nell’alto medioevo il cammino ascetico di Sant’Elia Lo Speleota, una delle più importanti testimonianze archeologiche della grecità Bizantina nell’Italia Meridionale. Nell’XI secolo il cenobio, che aveva il titolo di "imperiale monasterium", segno di particolare attenzione da parte dell'imperatore, aveva acquistato grandi possedimenti, fra cui la vasta contrada Bosco, e molte dipendenze e villani. Ne parla un decreto di Roberto il Guiscardo del 1062! Nel 1162 il convento ospitava 13 tra ieromonaci e monaci, come appare dal contratto di vendita redatto in quell’anno e pubblicato da Guillon. Nel 1325 Il monastero era incluso nelle liste delle decime come risulta dalle Collettorie dell’Archivio Segreto Vaticano, e pagava "tar. septem

Santa Domenica, una storia da conoscere: la martire di Tropea.

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 di Maria Lombardo Il 6 luglio è la festa di Santa Domenica vergine e martire, venerata a Tropea e dintorni. – Ma la vera luce viene dalla vita di questa piccola grande Santa, che ha saputo difendere la sua dignità di donna e la sua identità di cristiana affrontando le pene del martirio.Il contenuto è preso da un pannello dedicato alla Santa, preparato dalla parrocchia di Santa Domenica di Ricadi (VV) qualche anno fa, che racconta la sua storia. Una storia bella raccontata in 12 momenti, che è diventa un invito a tutti i devoti e fedeli a riflettere sulla propria identità di cristiani. Sul finire del terzo secolo, nell’anno 287 d.C., a Tropea nacque una bellissima bambina. I genitori Doroteo e Arsenia (due coniugi uniti da un intenso e vivo amore per la fede cristiana), decisero di chiamarla Domenica concependola come un autentico ed eccezionale dono del Signore.Sotto la guida e le attenzioni dei suoi genitori, Domenica si avvicinò precocemente alla fede cristiana. A Dio dedicò la su

IL 16 luglio SI FESTEGGIA SAN VITALIANO, PATRONO DI CATANZARO, IL SUO CORPO E' TRA QUELLI DEI SANTI DAI QUALI TRASUDA LA SANTA MANNA.

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 di Maria Lombardo La Santa Manna è un liquido, chimicamente assimilabile all'acqua pura, che può trasudare da reliquie di santi o da immagini sacre, apparentemente senza spiegazione. Le spiegazioni scientifiche proposte al fenomeno sono legate all'umidità o alla capillarità di pietre o marmi, ma nella maggior parte dei casi analizzati le suddette spiegazioni avevano forti limiti di adattamento. Gli episodi sono quasi sempre ciclici ed avvengono durante particolari ricorrenze. Al Vescovo di Capua, è attribuito il miracolo secondo il quale il capoluogo rimase immune dalla peste che colpi nel 1656 l’intera Calabria, come si legge nel libro di Silvestro Bressi, “Iconografia e religiosità popolare dei Catanzaresi”, un uomo proveniente da Girifalco e uno da Borgia, entrambi affetti da peste, non solo non contagiarono i catanzaresi ma, arrivati in città, guarirono. Ma l’intercessione miracolosa di San Vitaliano non si esaurisce qui: “Si gridò al miracolo quando i soldati del Centelle

Dovete assaggiare l’antico liquore calabrese: Ferrochina

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 di Maria Lombardo Una storia tutta calabrese che risale a fine ‘800 in una famiglia di farmacisti. Parliamo di farmacisti che   hanno creato un prodotto inaspettato e sorprendente. Che riscuote successo ancora oggi. È un prodotto unico nel suo genere: non è un amaro, non è un liquore, perché è molto di più. Anzi è qualcosa che comunque lo si voglia definire è sempre una definizione riduttiva.Si tratta di una ricetta creata nel 1892 dal farmacista Caterini. La ricetta nasce nella farmacia del Moro di Castrovillari, ed era un tonico ricostituente. La testimonianza più antica della Ferrochina Caterini si trova ne “La nuova Rivista, quindicinale di Scienze, Lettere ed Arti”, del 10 novembre 1895: “Il liquore Ferro-China Caterini è un preparato tonico, ricostituente del sangue, contenendo le proprietà della China e dei preparati ferruginosi.” la Ferrochina del Moro è prodotta dalle Distillerie Valentini di Castrovillari su mandato e ricetta della società Ferrochina del Moro srls che ha in