Parco Storico del Ninfeo a Carolei (CS).


 di Maria Lombardo

A Vadue, frazione di Carolei, si trova il “Parco Storico del Ninfeo”, un gruppo di edifici circondato dal verde e dove si ode lo scorrere del fiume Busento. Il nome della frazione secondo alcuni studiosi potrebbe essere di origine romana e ricondotto a Vadum, ossia guado, riferendosi all’attraversamento del fiume dove l’acqua è bassa. Il Parco, particolarmente rilevante nel contesto storico-architettonico del comprensorio di Cosenza, è un complesso di edifici composto da un’antica residenza nobiliare appartenuta alla famiglia Civitella, a cui sono annesse due cappelle, un vecchio frantoio, una piccola Chiesa dedicata alla Vergine del Carmelo e un Ninfeo. Etimologicamente il termine “ninfeo” deriva dal greco nymphaion ed era inizialmente usato per indicare luoghi di ristoro dotati di vasche colme di piante acquatiche, in cui si praticava il culto delle ninfe e successivamente grotte naturali e artificiali in cui erano presenti sorgenti d’acqua e fontane monumentali dalle facciate scenografiche presenti nelle ville. Lo spazio del ninfeo era quindi articolato in modo da permettere la sosta e l’eventuale approntamento di banchetti per trascorrere momenti di otium.  Il Ninfeo di Vadue, che rappresenta un raro esempio del genere nell’intera regione, di stile neoclassico, fu costruito dalla marchesa spagnola Alarcon Mendoza de la Valle, la quale lo fece realizzare di lato alla piccola Chiesa, installato sulla base di una torre quadrata di epoca romana. Il ninfeo è composto da una sala quadrata coperta scavata in un costone roccioso, sormontata da un arco abbassato e dove sono presenti nicchie ed edicole, sulle cui pareti e sulla volta a botte, suddivisa in otto grandi quadri incorniciati da festoni colorati in rosso, blu e giallo, esistono superfici affrescate da ghirlande e tracce di affreschi che rappresentavano scene mitologiche, raffigurate con ambientazioni e personaggi dal gusto classico. “Le scene presenti su un lato della volta sembrano rappresentino i miti di Dafne, di Apollo, di Leda ed Europa rapita da Zeus. Dirimpetto è raffigurata una misteriosa scena mitologica, forse rappresentante il mito di Atteone ed Artemide, oltre alla sposa di Ercole, Delanira, che cavalca il centauro Nesso. Una serie di interventi di recupero effettuate nella seconda metà del XIX secolo, volti a rinforzare la struttura e garantirne la stabilità da un punto di vista meccanico e fisico, non sono riusciti a frenare il progressivo deterioramento dei materiali lapidei e degli affreschi che l’abbandono e l’incuria hanno favorito.”  Davanti è presente una vasca quadrata con al centro una piccola fontana a forma di calice e un piccolo canopo composto da due alte colonne di ordine dorico. Un’altra vasca più piccola ha invece le caratteristiche di lavatoio, segno che la struttura aveva, sì, funzione di abbellimento, ma il suo utilizzo aveva anche risvolti più pratici. Tra i simboli araldici e le tracce di affreschi degli edifici presenti nel Parco, è visibile la continuità della fortificazione del complesso, in quanto sono raffigurate delle torri laterali che forse sono esistite fino ad un certo periodo. Per questo motivo il complesso è noto anche come residenza rurale fortificata. Gli attuali edifici risalgono al XVI secolo, ma subirono numerosi rimaneggiamenti. Negli anni Novanta del secolo scorso divenne proprietario l’industriale Biagio Lecce, fino a quando il complesso passò al Comune di Carolei. Il piano basso del palazzo era riservato al frantoio, alle cantine, ai magazzini per le provviste e agli spazi adibiti ad abitazione dei coloni. Al piano superiore, detto appunto “piano nobile”, era invece posta l’abitazione del proprietario, che ancora oggi presenta delle notevoli tracce di decorazioni, come dimostrano gli affreschi che decorano una delle grandi sale oggi saltuariamente adibita a sala convegni. In una sala semi-interrata è stato recentemente scoperto un graffito raffigurante probabilmente l’antico nucleo abitato di Vadue. Nei pressi dell’edificio principale è posta la piccola cappella gentilizia della Madonna del Carmine. È un edificio di piccole dimensioni, con facciata a capanna sulla quale risalta un interessante portale in tufo locale, sormontata da un piccolo campanile a vela. Da alcuni anni a questa parte il Parco è diventato teatro di numerose iniziative culturali.


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