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Visualizzazione dei post da maggio, 2023

UN SUGGELLO che possiede LA CHIESA CATTEDRALE DI NICOTERA

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 di Maria Lombardo Tutto ha inizio dalla sagacia del Cav. Vincenzo Canonico Brancia che scrive Al Ch. ed Egregio Sig. MATTEO CAMERA Ispettore degli Scavi e delle Antichità della Provincia di Salerno. “Da tempo immemorabile l'Arcidiacono e questo Rev.mo Capitolo Cattedrale usò un antico Sigillo come proprio senza aver fatto mai osservazione veruna sullo stesso la quale per lo passato poteva essere senza dubbio causa di più felice investigamento”. Effettivamente il succennato Sigillo appartiene alla metà del secolo XV e non prima. Il disegno, lo stile, e la forma dei caratteri, che vi si osservano non lasciano dubitarne; perciocchè presentano un impasto o fusione di caratteri dell'epoca dei regi Durazzeschi ed Aragonesi di Napoli.   “In fatti sino a'nostri giorni e l'uno e l'altro suggellarono con esso le loro carte alla buona, non avendo fatto alcuna volta caso nella mente a volerlo affissare almeno in di grosso nella effigie che alquanto si lasciava vedere, o ricerc

Carfizzi (KR) e la tradizione dei mostaccioli per la festa di Sant’Antonio: “i mastacogi”

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 di Maria Lombardo Oggi siamo a Carfizzi, piccolo paese di origine albanese, dove nel forno della signora Pina Avena, si preparano i Mostaccioli di Sant’Antonio, un dolce semplice fatto di miele e farina. Pina è definita la maestra dei Mostaccioli, custode di antiche arti, e come una tessitrice ricama dolci che difendono la propria identità e la propria storia. Con i Mostaccioli si augura gioia e fortuna, in particolare, quando nasce una bambina, in suo onore viene preparato il mostacciolo a forma di aquila bicipite, emblema di Giorgio Castriota Skanderbeg e del popolo albanese. Quando invece nasce un maschietto, per lui viene preparato un mostacciolo a forma di cavallo, simbolo di forza e di coraggio, per ricordare le origini guerriere del popolo albanese. I Mostaccioli vengono preparati anche per la festa di Sant’Antonio, Patrono di Carfizzi. Le persone guarite dal Santo, per qualche problema di malattia fisica, preparano in suo onore il Mostacciolo che avrà la forma della parte guar

Perché non assaggiare il calabrese amaro Jefferson….

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 di Maria Lombardo   Forte al naso, amarezza all’inizio che passa. Morbido e liscio e molto ben equilibrato con un finale a base di erbe. – È, questa, la motivazione con la quale la commissione internazionale del Premio londinese ha selezionato ed individuato il JEFFERSON prima come migliore liquore alle erbe e poi come migliore liquore in assoluto tra le etichette provenienti da ogni angolo del Pianeta.   Jefferson è calabrese e sa di Calabria, proprio per questo è equilibrato e perfettamente bilanciato, conserva in sé la dolcezza e l’asprezza proprio come la terra da cui proviene». Il migliore liquore al mondo è pura poesia. Un sogno e una miscela di ingredienti che si sposa sapientemente per creare un’alchimia perfetta. Bergamotto di Rocella Ionica, arance amare di Bisignano, pompelmo, rosmarino di Montalto Uffugo, origano della Palombara e altre erbe ed essenze aromatiche. Il grado alcolico è di 30% per un prodotto al 100% naturale. Alla vista ha un colore ambrato con venature ro

Acqua c’addauru, ovvero acqua e alloro…

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 di Maria Lombardo Chissà quanti di voi l’avranno bevuta! Ci sono tradizioni antiche, tramandate di generazione in generazione, che continuano a resistere nonostante il tempo e le molteplici novità introdotte nel corso degli anni. Una di queste riguarda proprio una vecchia e sana abitudine che anche oggi viene mantenuta da tanti calabresi; appunto, l’usanza di bere acqua e alloro. L’alloro è una pianta dai benefici potentissimi e a chilometri zero! Infatti, cresce rigogliosa anche nelle nostre campagne. Si tratta di una pianta sempreverde, caratterizzata dalla presenza di foglie lucide e di forma ovale e dal colore verde intenso. Trattandosi di una pianta perenne, le foglie sono disponibili per tutto l’anno. Tuttavia, per usufruire al meglio delle sue proprietà benefiche, è consigliabile utilizzare le foglie nel periodo invernale o all’inizio della primavera. L’alloro è un albero dai poteri magici! Le foglie, oltre ad essere ricche di vitamina A e C, sono ricche di vitamine appartenent

Grotta Trisulina, una villa romana nella storia calabrese

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 di Maria Lombardo A Papaglionti Vecchia, nelle vicinanze di Zungri, si apre la Grotta Trisulina, scavata nel tufo e ritenuta un ninfeo di Villa romana. La grotta è interrata in tre lati ed è divisa in due navate da quattro archi che poggiano su cinque pilastri che compongono un cripto-portico. È probabile che il cripto-portico interno fosse usato come una piscina. La struttura riprende l’architettura tipica della casa romana con due cortili interni. L’ingresso viene fornito da due scale laterali, la principale a due rampe e quella secondaria a una sola rampa. All’interno della Villa Romana noterete i capitelli corinzi in marmo e i capitelli a palmette e i resti di colonne granitiche. Sebbene siano in molti a credere che si trattasse di un’abitazione di lusso, in realtà la Grotta Trisulina era l’antico Tempio di Santa Rosalia. Si tratta di una delle poche testimonianze della presenza romana del periodo Augusteo in Calabria. La Grotta Trisulina è collocata sulla cima di una collinetta a

In Calabria pasta e vajianesjia

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 di Maria Lombardo    Ogni settimana vi proporremo infatti un piatto tipico calabrese, raccontandone la storia e descrivendovi i procedimenti per la preparazione. Oggi vi parliamo della Pasta con i fagiolini. L’elemento principe di questa gustosa e semplice ricetta sono ovviamente loro, i fagiolini! Si tratta dei baccelli di fagioli teneri, raccolti prima che il fagiolo si gonfi all’interno dello stesso, che si usano per preparare primi e secondi piatti molto apprezzati, tipici della cucina calabrese, leggeri e dal gusto intenso grazie alla preparazione con pomodorino saltato in padella, e condito infine con una buona grattugiata di pecorino calabrese, sapori autentici della Calabria agricola e rurale. Quanti di voi hanno passato ore a sbucciare i famosi fagiolini insieme a nonne, mamme o zie? La cultura del “fagiolino” in Calabria è ben radicata e si tramanda di famiglia in famiglia. Nonostante ogni paese abbia la sua variante, gli ingredienti base sono più o meno gli stessi.

Il Castello di Altomonte (CS)

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 di Maria Lombardo  Fu costruito da Roberto il Guiscardo a partire dal 1056 d.C. Questo primo insediamento fu, nel corso degli anni, ampliato e modificato in base alle esigenze dei vari feudatari che vi dimorarono e si succedettero al governo della Contea di Altomonte: i Guasto, i Pallotta, i Sangineto, i Ruffo, i Sanseverino. Nel 1342, ricevette il titolo di Castrum da Clemente VI.Il Castello fu un importante luogo di cultura sin dall’antichità: al suo interno fu costruito un teatro, ritenuto l’unico periferico esistente nel Regno delle Due Sicilie, di cui oggi si possono ammirare gli splendidi affreschi cinquecenteschi ben restaurati. Alla fine dell'800 il Castello fu venduto dai Principi Sanseverino al nonno dell’attuale proprietaria, Francesco Piragine, ricco commerciante. Nel 1995, il marito della signora Piragine, l’onorevole Paolo Bruno avviò l’impegnativo restauro del Castello e nel 1998, lo stesso, fu inaugurato come hotel, ristorante e centro per eventi.La pianta dell’

Ciliegie sotto spirito alla maniera calabrese

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 di Maria Lombardo Questo è il periodo migliore per conservare le ciliegie, sono nel pieno della maturazione, dopo che ho preparato le Ciliegie sciroppate, ho pensato di fare le Ciliegie sotto spirito con la grappa, sono speciali da gustarne qualcuna dopo cena, oppure da offrire ai vostri ospiti, sul gelato, ci stanno bene come si dice una ciliegina sulla torta, forse questo detto sta a significare che l’abbinamento ciliegie dolci è molto azzeccato. Le ciliegie fanno parte della frutta preziosa, ricche di vitamine, flavonoidi e sali minerali,   e hanno pochissime kcal. Preparale sotto spirito è ancora più facile di confetture o liquori e la loro conservazione dura anche un anno e non vi è neanche il rischio del botulino, l’alcool ne impedisce la formazione. E allora andiamo a vedere questa semplice procedura arricchita da stecche di cannella, dimenticavo di dirvi che quelle da usare sono le ciliegie duroni, ‘castagnuali’ come si chiamano da noi e sono in maturazione nel periodo della f

IL VILLAGGIO RUPESTRE DI VERZINO

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 di Lombardo Maria Sulle colline digradanti dalle pendici orientali della Sila, verso il mar Ionio, si concentra un gruppo consistente di aggrottamenti rupestri distribuiti in vari comuni della provincia di Cosenza e di Crotone. Queste caratteristiche “città fatte di grotte” sono permeate da un alone di mistero riguardante le loro origini, infatti, ancora nessuno studio approfondito ha svelato questo enigma. Sicuramente furono trasformate, riadattate e modellate ad usi congrui per ogni epoca in cui l’uomo le ha abitate. Varie sono le ipotesi circa i costruttori di queste cavità. La prima ipotesi, quella più affascinante ma la più plausibile, riguarda una civiltà preistorica che per libera scelta abitativa adottava insediamenti ipogei in tutto il bacino del Mediterraneo. Di questa popolazione non si sa nulla ma studi approfonditi hanno fatto emergere caratteristiche architettoniche comuni in tutti i loro insediamenti e le analogie sono fondate su così sottili particolari che non vi é om

La pitta calabrese e la Nutella, un accostamento imperdibile

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 di Maria Lombardo  Dalla forma tonda e con un buco centrale: si presenta così la pitta calabrese, pane tradizionale diffuso in tutta la regione, il cui nome deriva dalla parola araba pita, per la sua forma schiacciata.   Secondo altre fonti invece la pitta avrebbe delle origini romane, e deriverebbe dal latino “picta”, dipinta, a rimarcare la tradizione romana di donare delle focacce decorate alle divinità. Utilizzato un tempo per testare la temperatura del forno in previsione della cottura, oggi la pitta calabrese è considerato un ottimo pane da consumare con i più svariati ingredienti. L’esterno croccante e l’interno con poca mollica, infatti, permettono di gustarla insieme ad altri prodotti locali, come salumi, formaggi ed insaccati, o anche con piatti tipici ai quali viene abbinata, come ad esempio u morzeddhu, a base di trippa vaccina e cotta per ore nel sugo fatto in casa. Ma la pitta si sposa perfettamente anche con il dolce, ed è per questo che Nutella, tra tanti pani presenti

Era il 3 giugno del 1932 quando i principi di Piemonte, Umberto II di Savoia e Maria José del Belgio, arrivarono a Palmi (RC).

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 di Maria Lombardo  In occasione dell'inaugurazione del monumento ai caduti, una pregevole opera in bronzo dello scultore Guerrisi giunsero in Calabria i reali d’ Italia. Il futuro e ultimo Re d'Italia restò affascinato da luoghi e panorami, soprattutto dal Sant'Elia, il monte che sovrasta Palmi con i suoi seicento metri d’altezza e una vista mozzafiato sullo stretto di Messina e la Costa Viola. Proprio qui sorgeva l'hotel Aulinas, struttura che ospitò per anni numerosi personaggi illustri. Secondo le fonti, il principe restò talmente colpito da quei luoghi da tornarvi spesso per visite fugaci, durante le quali alloggiava proprio all’Aulinas, prenotando l’intera struttura per i suoi incontri con una misteriosa signora. Per moltissimi anni si cercò di scoprire chi potesse essere la donna, ma sempre senza successo: a coprire il segreto anche la complicità di proprietari e dipendenti, che avrebbero promesso al reale di non rivelare a nessuno l’identità dell’affascinante si

Il pane di Cerchiara di Calabria nel progetto “Pane e nutella”

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 di Maria Lombardo  Offrire un viaggio nel gusto e nelle tradizioni italiane, alla scoperta della ricchezza e della varietà dei pani regionali presenti nel nostro Paese, nonché raccontare l’arte e la maestria dei panificatori italiani. E’ l’idea che anima il progetto “Pane e Nutella” promosso dal più conosciuto dei prodotti della Ferrero che prende spunto dai contenuti realizzati dall’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo.Il dipartimento di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, attraverso un’accurata ricerca, ha mappato e approfondito le caratteristiche dei pani regionali più rappresentativi della tradizione gastronomica italiana e tra le oltre 200 varietà presenti nel nostro Paese ha inserito anche il pane di Cerchiara, famoso per la sua gobba (o rasella), e la pitta calabrese, riconoscibile per la sua forma tonda con il buco accentuato.Lo studio ha permesso di scoprire e raccontare le origini di ciascun pane selezionato, le tradizioni ad esso legate e le caratteristiche che lo

Piatto tipico calabrese: lo zimbatò

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 di Maria Lombardo Un contorno antichissimo che ha la capacità di stregare chi lo assaggia con la sua infinita bontà INGREDIENTI ➡️ 600g di Patate ➡️ 600g di Peperoni ➡️ 2 Melanzane medie ➡️ 400g di Pomodori interi maturi ➡️ Olio EVO (q.b.) ➡️ Sale (q.b.) ➡️ 1 spicchio d'Aglio   PREPARAZIONE   Iniziamo tagliando le Patate, i Peperoni e le Melanzane grossolanamente. Successivamente mettiamo in padella abbondante Olio e iniziamo a friggere le Patate. Quando le Patate saranno pronte, mettiamole da parte e lasciamole asciugare. Ora friggiamo i Peperoni nella stessa padella delle Patate, e a metà cottura uniamo anche le Melanzane. Rompiamo i Pomodori con le mani e mettiamoli in una padella con Aglio e Olio e facciamoli cuocere per 5 minuti a fuoco vivo. Ora aggiungiamo le Patate nella padella con i Pomodori e cuociamo per altri 2-3 minuti. Infine mettiamo le Patate insieme ai Peperoni e Melanzane e terminiamo la cottura.

Chiesa Madonna della Scala Nicotera (VV)

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 di Maria Lombardo    Nicotera occupa con le sue incantevoli chiese un posto di spicco nel Vibonese, quella della Madonna della Scala ricopre un ruolo particolare, in quanto, sorgendo in uno dei posti più incantevoli del comune vibonese, domina l’intera cittadina tanto che la si può ammirare da ogni angolo. La bellissima chiesetta rupestre sorge fuori dal centro cittadino, posta alla fine di una salita, dopo essere stata abbandonata per numerosi anni all’incuria dell’uomo e del tempo, è tornata a nuova vita grazie ai sacrifici di un libero comitato di cittadini volontari nicoteresi, “Pro Restauro Chiesa Madonna della Scala”, che hanno restituito ad essa la dignità di edificio di culto. Un lavoro impeccabile! Il lento, inesorabile scorrere del tempo e l’incauta incuria degli uomini avevano, infatti, danneggiato il caratteristico edificio mariano, minandone seriamente anche la struttura. L’impegno di questo comitato, affinché si attivassero seri e radicali interventi di recupero, è stato

I relitti nelle acque calabresi: la storia del “Pasubio” e di altri relitti

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 di Maria Lombardo La provincia calabrese che “ospita” più tesori sommersi ed inabissati è quella di Reggio Calabria, in particolare la zona di Capo Spartivento, dove aerei, sommergibili e scafi giacciono sul fondale. Il mar Jonio, negli anni della seconda guerra mondiale, si era trasformato in una rotta bellica, passando lo Stretto di Messina, verso l'Africa e i Balcani. Quella striscia d'acqua fu teatro della battaglia dei convogli che trasportavano spesso i rifornimenti alle truppe combattenti. Si tratta di navi italiane, greche, turche, anglo-americane e cipriote. Molte vennero colpite e scivolarono lentamente nei fondali. Sono circa 150 le imbarcazioni che fra il 1941 e il 1943 hanno subito questa sorte al largo delle coste calabresi. Relitti che col passare degli anni sono diventati dimora di numerose specie marine. Alcuni di questi, grazie alla vicinanza alla costa e alle buone condizioni dello scafo, sono diventate la meta ideale per un'esplorazione subacquea fuori

La prima calabrese in Parlamento: Jole Giugni Lattari

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 di Maria Lombardo  La storia della prima donna calabrese a entrare in Parlamento, nel 1963, e la prima scelta tra le fila del Movimento sociale italiano di cui era anche dirigente: Jole Giugni Lattari. Nata a Tripoli nel 1923, Jole si laurea in Filosofia nel 1944 all’Università degli Studi di Napoli. In seguito, insegna Filosofia e Storia al Liceo classico “Pitagora” di Crotone e fu proprio in quel periodo che ha inizio la sua carriera politica, quando viene eletta al consiglio comunale a soli 29 anni, carica che ricopre anche nelle successive elezioni del 1956, del 1960 e del 1964, rimanendo sempre l’unica donna eletta nel Consiglio. Convinta che la cultura dovesse essere al servizio del bene comune, porta avanti un’idea di politica non per pochi ‘eletti’, ma per il popolo, e usa l’arte della retorica per denunciare qualsiasi forma di ingiustizia e di disuguaglianza, convincendo con le sue argomentazioni sia i colleghi parlamentari che i suoi concittadini. Ai giovani, soprattutto, in

Festa di San Michele Arcangelo e rito delle "pioche" ad Albidona (CS)

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 di Maria Lombardo   La festa di San Michele Arcangelo, Santo patrono di Albidona, si svolge l'8 maggio di ogni anno. Anticamente pare che la festa si svolgesse il 29 settembre, giorno consueto per la Chiesa Cattolica dedicato ai tre Arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele. Poi da un anno all'altro la data fu modificata e da quel momento San Michele fu festeggiato l'8 maggio. La festa del Santo patrono è quella che richiama ogni anno tantissimi emigrati, che rinunciano a qualsiasi impegno, pur di rivivere la festa che più rappresenta il proprio paese. Il 7 maggio di ogni anno, invece, si festeggia San Francesco da Paola. La mattina si svolge la tradizionale fiera annuale, mentre nel pomeriggio si attua la celebrazione eucaristica, seguita da un corteo processionale, durante il quale il santo viene trasportato lungo le vie del paese. Nella stessa giornata viene intrapresa una tradizione locale molto antica, legata a un rito arboreo di carattere pagano: la "pioca&

CEDRO candito fatto in casa

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 di Maria Lombardo Fare il cedro candito è stato sempre un mio desiderio, ma anche se vivo in Calabria, che è la patria del cedro, la maggiore produzione è a Santa Maria del Cedro non è facile trovarlo in commercio. Una ricetta veloce, non ho eseguito il procedimento lungo, ove bisogna tenere le bucce in ammollo nell’acqua per 24 ore,   ho eseguito lo stesso procedimento che avevo usato per fare le bucce di arancia. I canditi di cedro si trovano in qualsiasi   negozio adatto e io lo uso spesso per i dolci, ma usare quelli fatti in casa è tutta un’altra cosa e soddisfazione. Ingredienti           Bucce di cedro 300 dopo cotte           Zucchero 300 gr           Acqua 300 ml Procedimento Lavare delicatamente il cedro, asciugarlo, dividerlo in quattro quarti, togliere la parte interna lasciando la parte bianca (albedo) tagliarlo in spicchi. Metterle in una pentola coprire d’acqua e fare bollire per un paio di minuti, scolare l’acqua, ricoprirle di nuovo di acqua e ripetere il

A maggio mia nonna preparava l’acqua di rose…

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 di Maria Lombardo Riapro i quaderni con le interviste a mia nonna, ricordo quando preparava l’acqua di rose e voglio condividerla con tutti. L’acqua di rose è molto usata in cosmesi, ha innumerevoli proprietà, combatte le irritazioni e gli arrossamenti cutanei, idratante per le pelli secche, controlla la produzione sebacea, per cui utile contro comedoni e punti neri, è un toccasana per le pelli sensibili, rinfrescante, tonificante, lenisce tanti tipi di arrossamento, rigenera ogni tipo di pelle. Usava rose antiche e che provenivano dalla nostra terra. Le rose non devono essere vecchie o sfiorite!   La raccolta deve essere fatta al mattino, però devono essere asciutte e non umide della rugiada notturna. Ingredienti per l’acqua di rose uso cutaneo 100 g petali di rose 150 ml di   acqua distillata 1 cucchiaio di alcool puro Ingredienti per l’acqua di rose per uso alimentare 100 gpetali di rose 150 ml di acqua distillata 1 cucchiaio alcool puro 2 cucchiai zucchero Stru