La pitta calabrese e la Nutella, un accostamento imperdibile
di Maria Lombardo
Dalla forma tonda e con un buco centrale: si presenta così
la pitta calabrese, pane tradizionale diffuso in tutta la regione, il cui nome
deriva dalla parola araba pita, per la sua forma schiacciata. Secondo altre fonti invece la pitta avrebbe
delle origini romane, e deriverebbe dal latino “picta”, dipinta, a rimarcare la
tradizione romana di donare delle focacce decorate alle divinità. Utilizzato un
tempo per testare la temperatura del forno in previsione della cottura, oggi la
pitta calabrese è considerato un ottimo pane da consumare con i più svariati
ingredienti. L’esterno croccante e l’interno con poca mollica, infatti,
permettono di gustarla insieme ad altri prodotti locali, come salumi, formaggi
ed insaccati, o anche con piatti tipici ai quali viene abbinata, come ad
esempio u morzeddhu, a base di trippa vaccina e cotta per ore nel sugo fatto in
casa. Ma la pitta si sposa perfettamente anche con il dolce, ed è per questo
che Nutella, tra tanti pani presenti, l’ha scelta da includere nel suo
progetto. Conosciuta anche per le sue
varianti dolci, come la pitta ‘nchiusa o ‘mpigliata, va tagliata con attenzione
in modo orizzontale, va poi aperta, e spalmata della gustosa crema alle
nocciole. Il connubio vi lascerà sicuramente un bellissimo ricordo. Per
scoprire le origini, la storia, le caratteristiche dei primi pani selezionati,
basta collegarsi al sito ufficiale di nutella, dove si trovano schede, immagini
e curiosità insieme ai migliori abbinamenti a colazione per ciascuna tipologia.
Commenti
Posta un commento
Dimmi cosa ne pensi!