Un panino speciale: “ a pitta d’u mortu” per il 2 novembre


 di Maria Lombardo

Sul piatto da presentare per questo appuntamento col 2 novembre non ho avuto alcun dubbio, la Pitta avanti furnu infatti è un pane che è molto facile trovare sulla tavola di noi calabresi. Farcita nel modo che più ci gusta è un appetitoso antipasto, ma anche un piatto unico, soprattutto in estate. Un tempo però la pitta era la colazione dei contadini che le donne riempivano con tutto ciò che avevano in dispensa, iniziando dalle provviste sott'olio per finire ai peperoni piccanti fritti con le sarde sotto sale. Ma è la pitta che è particolare: le massaie dopo aver infornato il pane mettevano queste focacce schiacciate con le mani davanti alla bocca del forno a legna per verificarne la temperatura. Naturalmente erano le prime a cuocere e poi ancora calde venivano tagliate a metà con uno spago e condite con olio, origano e peperoncino. Una prelibatezza difficile da descrivere. E siccome gli antichi non si facevano sfuggire nulla,  da questo pane è nato il detto "Pari na pitta avanti furnu" per indicare una persona che sta sempre davanti a tutti quando accade qualcosa. In poche parole una persona invadente ed impicciona! Le pitte si infornavano e si sfornavano per prime, anche per mandarle in dono ai vicini e ai parenti. Si usava fare anche "’a pitta d’u mortu" così chiamata perché distribuita ai pezzenti a suffragio delle anime dei parenti morti.

Ma adesso andiamo alla pitta che di solito io farcisco con peperoni fritti con sarde salate e olive nere.

Ingredienti per la pitta

500 gr di semola di grano duro

10 gr di lievito di birra

50 ml di olio

acqua q.b., io circa 300 ml

sale q.b.

Preparazione

Sciogliete il lievito nell'acqua, aggiungete la farina, l'olio, il sale. Impastate fino ad avere un composto morbido e liscio che adagerete in una ciotola unta d'olio. Lasciate il panetto a temperatura ambiente per 30 minuti circa, poi copritelo con la pellicola e lasciatelo in frigo per una notte. L'indomani mattina fate acclimatare il panetto e poi con un dito iniziate a praticare un buco al centro e trasferite la pitta su una tortiera ricoperta di carta forno. Con le mani unte d'olio schiacciatela in modo che non gonfi troppo durante la cottura e infornate nel forno già caldo a 200° per 30 minuti. Una volta sfornata fatela intiepidire e poi tagliatela a metà. Ricoprite una metà con i peperoni e le olive snocciolate e ricomponete la pitta. A questo punto copritela con un tovagliolo umido e fatela riposare fino al momento di servirla, in questo modo si manterrà morbida e assorbirà meglio il condimento della farcia.


Commenti

Post popolari in questo blog

Le paste Gioiosane un dolce tipico di Gioiosa Jonica: venite a gustarle in Calabria!

La Riganella è un dolce del rituale pasquale, tipico delle comunità d'origine albanese

” U SACCHIETTU” di Longobucco (CS)anticipiamo il Capodanno Calabrese!