La chiesetta di S. Antonio Abate a Mottafollone (CS)
di Maria Lombardo
Sant'Antonio Abate era molto venerato
in Calabria e un po’ in tutto il meridione, anche se oggi pochi lo ricordano,
scalzato dal più "giovane" portoghese S.Antonio da Padova. Ricordo
che in questo giorno venivano benedetti gli animali nelle stalle e nelle
fattorie essendo S.Antonio protettore e difensore dei nostri amici a quattro
zampe. Questo è, non a caso, il periodo in cui nei paesi ancora è molto diffusa
e attualizzata la “cerimonia delle frittule”, il banchetto festivo a base delle
carni del maiale che ancora oggi vengono lavorate nelle case e in famiglia. Nel
passato, subito dopo le feste di Natale, spesso dopo il 17 gennaio, giorno di
S. Antonio Abate, non a caso chiamato “Sant’Antonio de lu porcu” si procedeva
all’uccisione del maiale. Questo articolo però non vuole parlare di “maialatura”
ma di una chiesa dedicata a questo speciale Santo.Sul declivio orientale della
collina del centro storico di Mottafollone sorge la chiesetta di S.Antonio
abate, arrivata fino a noi in buone condizioni e col titolo di chiesa abbaziale.
Un tempo era isolata dall'abitato, mentre oggi è stata raggiunta dalle nuove
costruzioni. Nei tempi antichi è servita da romitorio per quei religiosi che intendevano
praticare la vita monastica sull'esempio del grande eremita della Tebaide. La
costruzione presenta caratteristiche interessanti: il prospetto è rivestito di
mattoni a faccia vista, con profili e cornici sempre in cotto. Sul timpano
della facciata vi è un'immagine di S. Antonio Abate impressa su mattonelle di
maiolica; in un incavo sopra l'altare è dipinto un affresco del XVII secolo
raffigurante il Santo con la mano alzata in segno di dominio sul male,
impersonato dal demonio, quasi a significare l'impegno che avrebbero dovuto
dimostrare i monaci nella conquista delle virtù cristiane. Sempre all'interno è
conservata la statua lignea a mezzo busto del Santo Abate, sec. XVII. Visitatela!
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