Area archeologica Gianmartino di Tiriolo (CZ) un vero unicum da ammirare.


 

di Maria Lombardo 


L’area rinvenuta è un insediamento di età brettia, finemente decorata con intonaci e mosaici. È noto anche come Palazzo dei Delfini per la presenza di un mosaico di due delfini, che ricordano quelli di Casa Matta di Monasterace Marina (RC). Il suddetto parco venne inaugurato nel 2016, sorge nel Comune di Tiriolo (Cz). L'area era già nota, dal punto di vista archeologico, per il ritrovamento della tavola bronzea contenente il testo del Senatus Consultum De Bacchanalibus (186 a.C.), con il quale il Senato romano aboliva i culti orgiastici in onore di Bacco. Con gli ultimi scavi però si sono recuperate strutture di un grande edificio con splendide decorazioni e molto ben conservato, del quale sono stati riportati alla luce 120 metri quadrati di superficie, databile intorno al IV-III secolo a.C. Il lungo lavoro dei tecnici ha permesso di documentare le diverse fasi di costruzione, ristrutturazione e riuso dell’edificio, prima che venisse distrutto da un violento incendio che ne determinò il crollo e la sostanziale cancellazione. Le strutture rinvenute si articolano in un lungo corridoio colonnato, sul quale si aprono tre ambienti: ad ovest vi sono una stanza  pavimentata con coccio pesto e con un riquadro centrale in mosaico che raffigura due delfini e un terzo pesce non ancora identificato; una seconda stanza con porta monumentale dal ricchissimo apparato architettonico. Ad est del corridoio si aprono una terza stanza, pavimentata con coccio pesto decorato con motivi geometrici e un grande atrio-vasca solo in parte scavato. Denominato dagli archeologi "Il Palazzo dei Delfini", il sito rappresenta un unicum, relativo alla frequentazione brettia dell’entroterra catanzarese che conferma Tiriolo antica come uno dei più rilevanti centri pre-romani dell’intero istmo Lametino.

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