Lo sapete? I 33 cavalieri calabresi in Spagna e la testa di Santa Eufemia custodita nell'abbazia di Lamezia



 di Maria Lombardo 


Avete mai sentito parlare di un comune in Spagna che porta il nome di questa Santa dove si narra che 33 valorosi cavalieri calabresi, al grido di “Sant'Eufemia”, assalirono vittoriosamente un castello moresco e fondarono il paese? Si tratta di Santa Eufemia de Còrdoba, in Andalusia. La memoria è molto viva tra gli abitanti che vengono addirittura chiamati “los Calabreses”, e tale appellativo si estende alle usanze locali e persino alla squadra di calcio! C'è anche una tradizione storiografica che colloca l'avvenimento precisamente tra il 1126 e il 1157, guarda caso durante il regno di Alfonso VII di Castiglia, l'Imperatore che combatté contro i musulmani alla testa di una crociata dei principi spagnoli, con l'aiuto di Genova e Pisa. A quel tempo, bisogna dire, in Sicilia e nell'Italia meridionale regnava il normanno Ruggero II che nel 1130 si proclamò re e nel 1117 aveva sposato la figlia di Alfonso VI, Elvira di Castiglia inaugurando una lunga serie di rapporti dinastici e politici tra il Meridione d'Italia e le varie case di Spagna. In Calabria abbiamo il golfo di Sant'Eufemia, il paese di Sant'Eufemia d'Aspromonte e l'importantissima abbazia a Lamezia, fondata da Roberto il Guiscardo. Abbazia che divenne templare e poi gerosolimitana. I Cavalieri di Malta, che furono feudatari di quel territorio, lasciarono monumenti significativi come la chiesa di San Giovanni Battista in località Sant'Eufemia Vetere, e la grande torre di avvistamento denominata Bastione di Malta. In quell'abbazia era custodita la testa della martire Santa Eufemia di Calcedonia ed Eufemia è una santa molto venerata dai Templari ! Dov'è riportata questa notizia? Si può consultare un atto notarile del 1579 (Giovanni de Ventura di Nocera) o il testo del sacerdote dell'Ordine dei Minimi Gabriele Barrio, che scrisse nel '500 la prima storia della Calabria. La testa di S. Eufemia di Calcedonia, nominata da molti templari inquisiti a Cipro, era in possesso dei Templari, per i quali – come si disse in un convegno nel 1985 citato dal Rotundo - doveva rivestire una grande importanza esoterica.

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