Da 300 anni si rinnova a Pedace (CS): la festa della “pecorella”



 di Maria Lombardo 


Non è assolutamente una festa per omaggiare le pecorelle ma una festa mariana emozionante e suggestiva. Simboleggia la mansuetudine e rassegnazione della Vergine Maria nel sacrificio alla Croce. L’evento patronale di Pedace che ricade la quarta domenica di settembre! La Protettrice di Pedace è, appunto, la Madonna Addolorata detta “La Pecorella”. Una festa che racconta la bellezza e la forza di un territorio ricco di tradizione che onora la Madonna con preghiere e canti, a lei dedicati.  La tradizione narra che i padri cappuccini, nel XVII secolo, erigendo un Convento ed una Chiesa (dell’Addolorata), introdussero la devozione alla Madonna Addolorata. Pedace ebbe così il suo santuario, il simbolo della fede dei padri. La statua della Madonna è custodita per gran parte dell’anno nella sua chiesa. In occasione della Festa che si svolge a metà settembre viene portata nella chiesa dei SS. AA. Pietro e Paolo. Al termine della festa viene nuovamente accompagnata nella Chiesa dell’Addolorata. Il 25 settembre 1999, in occasione della “Festa della Pecorella”, fu fatto il gemellaggio con il comune di Santa Fiora (Grosseto), per rafforzare gli scambi sociali, commerciali e culturali fra i due paesi che hanno molte caratteristiche in comune. Il gemellaggio è stato possibile perché il sindaco di Santa Fiora, Luigi Vencia, era originario di Pedace. Accanto al rito ecclesiastico si svolge anche quello popolare e folk che non si mescola con la processione vera e propria ma si svolge il giorno prima. La vigilia della Festa della Pecorella è scandita da una “processione parallela” a quella vera del giorno successivo. È un antico rito propiziatorio per favorire la pioggia durante il periodo invernale. Al calare del sole, un cavallo di cartapesta con il suo cavaliere fantoccio viene portato da un volontario sulle spalle e girato per le vie del paese. Il cavallo viene preceduto dal rullio dei tamburi che rappresentano i tuoni, mentre, nella bocca del cavallo vengono accesi dei fuochi d’artificio, a simboleggiare i fulmini. L’evento è molto atteso dai ragazzi che seguono il cavallo per tutto il suo tour. All’arrivo sul sagrato della chiesa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, cavallo e cavaliere vengono dati alle fiamme, in un tripudio di battimani.

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