Siamo giunti alla Quaresima: Frittata di Scammaro in Calabria
di Maria Lombardo
Per capire il perché il digiuno era ed è obbligatorio ho
deciso di fornirvi dei dati, il periodo di astinenza veniva detto anche in
Calabria dello Scammaro. Un periodo però
che coincideva ancora con l’inverno tra febbraio e marzo. Certo
ancora un periodo molto freddo, il cibo
del contadino delle comunità montane calabresi consisteva unicamente in pane
ottenuto da farine di cereali vari, sardine sotto sale, cipolle, lupini,
fagioli ed erbe spontanee. Le salsicce, le soppressate e gli altri derivati del
maiale, che veniva ucciso dopo Natale, venivano appesi per seccarli in attesa
della Pasqua. Quindi non era imputabile al solo precetto religioso! Gli
antropologi più noti dicono:”In tempo di Quaresima la vita si faceva
dura; era passato il tempo del Carnevale! Dopo le soppressate, le braciole di
carne e la gelatina di maiale del Martedì Grasso, arrivavano le Ceneri; non ci
si cammarava più (‘non si mangiava più carne’) per quaranta giorni”.
Ecco gli ingredienti :
320 gr. di vermicelli o spaghetti
olio extravergine di oliva
1 spicchio di aglio
sale q.b.
16 alici salate pulite
1 peperone crusco
olive nere
pane grattugiato
40 grammi di capperi
prezzemolo
Preparazione
In una padella
dorare uno spicchio di aglio con un filo di olio extravergine di oliva e, poi,
eliminarlo. Aggiungete le alici salate ed un mestolo s'acqua aggiungere olive e
capperi, cuocere gli spaghetti al dente e versarli nella padella. Ora
alzate la fiamma, compattate i vermicelli con un cucchiaio di legno, coprite
con un coperchio e aspettate che la pasta abbia una bella crosticina dorata,
fate lo stesso per l’altro lato e servite subito molto calda.
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