“Sazzizza e supprezzati casalori” (salsicce e soppressate fatte in casa).
di Maria Lombardo
Chi non conosce le salsicce calabresi? Siamo giunti nel periodo giusto per
parlarne gustose, piccanti o dolci, sono uno dei vanti della gastronomia locale.
Tornano in mente i tempi passati quando tutti allevavano il maiale! Animale
benedetto non ha bisogno di cure
particolari, è prolifico e si alimenta facilmente, visto che divora di tutto. In
Calabria anche se i tempi sono mutati non si rinuncia alle salsicce e alle
soppressate che si realizzano acquistando la carne dal macellaio magari o
comprandole casalore da chi ancora lo alleva. Il momento della preparazione dei
salumi rappresenta da sempre una sorta di rito, una festosa ed allegra
circostanza di aggregazione sociale, un’occasione di abbondanza per tutta la
famiglia perché si predispongono provviste alimentari per l’intero nuovo anno. Il
clima rigido di gennaio assicura, oltre che una più salubre lavorazione delle
carni, una più semplice e veloce stagionatura. E se in passato la successiva
conservazione dei salumi stagionati avveniva con modalità particolari come
l’invasatura in appositi contenitori di terracotta sotto olio d’oliva o sugna,
ora essa si avvale di nuove tecniche come il sottovuoto, in grado di garantire
l’eccellenza del prodotto nel corso dell’anno.La salsiccia, vera squisitezza
per il palato è non a caso fra i salumi calabresi quello più conosciuto e
diffuso. Si ricava dalla polpa della spalla e del sottocostola opportunamente
aromatizzata con sale, polvere di peperone rosso, dolce o piccante, e semi di
finocchio selvatico. L’impasto viene insaccato in budella naturali di suino,
successivamente forate ed intrecciate nella caratteristica forma a ferro di
cavallo, quindi viene fatto stagionare per non meno di trenta giorni. E’ per lo
più utilizzata come antipasto insieme ad altri salumi, in abbinamento con il
pane locale, ma spesso può rappresentare anche un ingrediente per insaporire
primi e secondi piatto. Questi prodotti, insieme ai più noti e diffusi salumi,
sono parte integrante di una antichissima tradizione identitaria oggi per
fortuna in fase di crescente riscoperta in quanto simboli, non meno del pane e
del vino, di una convivialità naturale ed autentica.
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