Baglio il più antico quartiere di Nicotera (VV)
di Maria Lombardo
Da oggi faremo un viaggio negli antichi quartieri di Nicotera visto e
considerato che a molti amministrazione compresa sfugge quel quid di avere a
Nicotera un “monumento” del genere. Al baglio si può accedere da diverse
aperture in tutto tre una di queste antiche aperture in barba ai dettami
storici ed architettonici è diventata quest’estate una scalinata variopinta
coperta da ombrelli colorati. Ma cos’è un baglio lo spieghiamo ai neofiti della
storia amministrazione compresa si intende. Ci sono varie ipotesi la prima
prende il suo nome in quanto, in origine, era sede del cosiddetto balivo, cioè
di quel funzionario nominato e stipendiato direttamente dal re, con prerogative
amministrative, giudiziarie finanziarie e anche militari, introdotto
nell’Italia meridionale nell’undicesimo secolo, cioè al tempo dei normanni.
Inoltre dal latino ballium cortile protetto da varie case impalazziate dove risiedevano i nobili del paese, oggi è il
più piccolo ma anche il più suggestivo dei quartieri che costituiscono il
millenario centro storico nicoterese, posto come esso è, proprio alle spalle
del “Castello” Ruffo e delimitato dalle
due arterie principali dello stesso centro del nucleo urbano storico del paese
e cioè Corso Umberto I° e Corso Cavour. Il Baglio fu ricostruito dopo il
terribile terremoto del 1783 ed è rimasto inalterato stavolta edificato con
poche case impalazzate ed abitato dal popolo è però un vero e proprio intricato
dedalo di viuzze e da alcune abitazioni più alte nei cui pianterreni si aprono
dei “bassi” un tempo sede di attività artigianali e oggi utilizzati durante le
rievocazioni che si tenevano in questo quartiere. La vera utilità di questo
vero gioiello è questa dimostrare, rievocare e spiegare ma mai imbrattare, il
percorso è a piedi si va a ritroso del tempo con una buona guida. Altra idea è
l’albergo diffuso gestito da Comune e privati giaciono nel dimenticatoio anche alcuni studi,
come quello fatto dagli architetti Marco e Antonio Vecchio, che avevano
dimostrato la possibilità di imbastire una seria azione di recupero di questo
posto.E dire che Marco Vecchio è nell’odierna amministrazione una sonora tirata
d’orecchie. A questo punto mi balza in
mente quando Nicotera possedeva due Sindaci uno
per i Nobili intellettuali l’altro dei poveri e analfabeti certo è che
il popolazzo che insegue da sempre forca, farina e feste non collima con l’idea
maestosa di un borgo che si riprende i suoi spazi culturali.
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