Questo rito non s’ha da fare… Sapevate che il rito dei Vattienti di Nocera Terinese (CZ) è legato anche alla città di Tropea (VV)





di Maria Lombardo



E allora, durante il rito dei battenti di Nocera Terinese è pressoché impossibile non avere un qualche rapporto con il sangue, e il sangue si rivela in tutta la sua potenza. Ma andiamo per gradi. Cari lettori ho già parlato in questo blog ed in altri di questo secolare ed ancestrale rito. Il mio invito è di approfondire!
Come già sappiamo, il rito dei battenti di Nocera Terinese è il rito degli opposti. E’ un rito capace di unire e dividere, di includere ed escludere, di coinvolgere e sconvolgere e, in effetti, nel corso del tempo furono in tanti a opporsi e a prodigarsi per ostacolarlo o addirittura vietarlo, tutti tentativi falliti naturalmente, fin quando nel 1981 un uomo di Chiesa di grande carisma ha tradotto il volere del popolo, e anche quello della Chiesa.
E allora, correva l’anno 1958 quando Monsignor Saba, vescovo di Tropea, in uno scritto pubblicato in un bollettino invitava la comunità nocerese ad abbandonare la pratica penitenziaria perché si tratta di uno spettacolo che richiama centinaia di fanatici, uno dei più barbari e incivili, e sta a dimostrare la mentalità retrograda degli attori e degli spettatori. Attenzione Nocera ricadeva a quel tempo nella Diocesi di Tropea.
Ma prima ancora, si racconta di un intervento dei Carabinieri chiesto dalle autorità ecclesiastiche, un parroco in particolare. Intervento che procurò qualche ora di carcere per i vattienti malcapitati e, ironia della sorte, il successivo allontanamento del prete dalla città.
Così, trascurando altri curiosi interventi, e per arrivare al 1981: esiste il pericolo di annettere a tali espressioni dello spirito un senso solo antropologico e sociologico di subcultura, escludendo e ignorando il contenuto genuinamente religioso. Un dettaglio, l’uomo di grande carisma e di spiccato ingegno si chiamava Karol Józef Wojtyła, alias Papa Giovanni Paolo II.
E allora, il rito dei vattienti a Nocera Terinese s’ha da fare, nonostante ancora oggi in molti rimangono turbati…


Commenti

Post popolari in questo blog

Le paste Gioiosane un dolce tipico di Gioiosa Jonica: venite a gustarle in Calabria!

La Riganella è un dolce del rituale pasquale, tipico delle comunità d'origine albanese

” U SACCHIETTU” di Longobucco (CS)anticipiamo il Capodanno Calabrese!