La liuteria Bisignanese e la famiglia De Bonis

 “Nell’ Italienische Geigenbauber, l’ almanacco del gotha dei liutai, si parla dei De Bonis come di una dinastia. C’è un Francesco I, Francesco II, un terzo, un quarto, come ci sono i Giacinto, i Michele, i Nicola, i Vincenzo , i Rosario, variamente alternati come i rami di un albero genealogico imperiale. Sono secoli di storia, la storia di una Calabria segreta e in attesa, quella della musica” (dal settimanale Epoca del 12 febbraio 1961).
di Maria Lombardo
Siamo a Bisignano ridente borgata del Cosentino, qui da secoli si porta avanti l’arte della liuteria che da sempre ha inciso sull’economia locale positivamente. Un’ arte che affonda le radici nelle tradizioni ebraiche, i quali fecero della costruzione di strumenti a corda il loro vanto. Nel quartiere Giudecca erano ubicate le botteghe più rinomate come la De Bonis, che è nominata dall’esperto di acustica musicale e di storia della liuteria Gioacchino Pasqualini come la “Dinastia di Liutai più antica d’Italia”. Nella vecchia bottega nel rione della Giudecca , tra odori di ambra, antiche resine e legni esotici il De Bonis realizza strumenti preziosi che affascinano musicisti e grandi professionisti, che nel corso della sua lunga attività, ha raggiunto i più ambiti traguardi nella difficile arte della liuteria. Le linee degli strumenti sono l’una diversa dall’ altra, i legni rari sapientemente invecchiati e trattati con vernici speciali; i vari intarsi, le decorazioni, sono veri capolavori di sapienza, di calcolata straordinaria sapienza, perché ogni elemento, anche quello decorativo, contribuisce alla più pura musicalità degli strumenti . L’attività della famiglia è documentata per intero fin dal ‘700,il famoso “Dictionairre Universel Des Luthiers” di René Vannes (Bruxelles 1951) cita il Maestro Vincenzo I (1780 – 1850). Certamente se vi fosse stata documentazione il casato sarebbe risultato ben più antico e nemmeno le opere a quel tempo non venivano firmate. È certo, però, che all’interno della bottega di Vincenzo II De Bonis sono conservate ancora delle forme per la cassa armonica antecedenti al 1700. Tuttavia loro divennero famosi con la cosiddetta “chitarra battente”, che ha origini nel Cinquecento ed è chiamata così per una peculiarità tecnica: le sue corde, infatti, per suonare devono essere battute e non pizzicate. Una specialità della bottega De Bonis è il mandolino-arpa, strumento dalla forma insolita e dal suono dolce e suadente.Vincenzo II (1929), insieme al fratello Nicola III (1918 – 1978), è stato il promotore del recupero di un’arte liutaia di alta qualità ed erede degli insegnamenti storici della tradizione.Fu già il loro padre, Giacinto II De Bonis (1882 – 1964), a iniziare il progetto di rivoluzione dell’attività tradizionale della liuteria popolare per ricercare e studiare nuovi modelli che riportassero l’arte bisignanese ai livelli della produzione liutaia delle regioni centro-settentrionali. Nicola si impegnò nella ricerca di nuove e più avanzate forme stilistiche e composizioni delle vernici e si dedicò anche a rifiniture esterne raffinatissime e di singolare concezione compositiva, con intarsi in madreperla e legni pregiati. Grazie alla loro grande maestria e genialità i due fratelli ricevettero negli anni numerosissimi premi e benemerenze a riconoscimento dello straordinario livello raggiunto. All’antichissima dinastia dei De Bonis di Bisignano si sono rivolti i piu’ grandi musicisti di tutte le epoche, spesso recandosi personalmente alla bottega di Bisignano, tra cui Domenico Modugno, Angelo Branduardi e i fratelli Bennato. Oggi la tradizione liutaia della famiglia De Bonis è portata avanti dalle nuove generazioni: la nipote dei due maestri e figlia di Costantino, Rosalba De Bonis, specializzata nella realizzazione di chitarre battenti, imparò l’arte della liuteria nella bottega dello zio e alla Scuola Internazionale di Liuteria “A. Stradivari” di Cremona. Altri giovani liutai provano a seguire le orme dei grandi De Bonis, ma la strada per raggiungere quella maestria è lunga: Andrea Pontedoro e la sua bottega a Trieste e Antonio Scaglione ad Acri, in provincia di Cosenza.Per non far perdere i valori di questa antica arte, da circa due anni è stata istituita a Bisignano una Scuola Regionale di Liuteria. Il maestro Vincenzo De Bonis vigila sul lavoro svolto all’interno della scuola. Anche l’Amministrazione comunale e la Pro Loco, si sono dati da fare per tenere viva l’attenzione sull’arte della liuteria a Bisignano. Ogni anno, nel mese di maggio, si tiene una manifestazione internazionale di liuteria, dedicata alla famiglia De Bonis, con mostre, concerti e convegni che fanno registrare la presenza di numerosi artisti e personaggi di fama internazionale.

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