Il Rubino di Calabria: il magliocco Canino di Nicotera

 di Maria Lombardo
Valorizzare il Vibonese e valorizzare Nicotera per un suo rilancio nel turismo enogastronomico è questo il mio imperativo. Nessun borgo del vibonese o paesi limitrofi può vantare una stretta correlazione tra territorio e Dieta Mediterranea, i motivi sono palesi e ben documentati anche in questo blog. Tutti i tentativi di altri borghi di appropriarsi di questo patrimonio Nicoterese non sono validi ai fini storici e sicuramente un qualsiasi convegno non può avere la forza del web che indirizza questi miei articoli per il mondo. Non serve decantare ancora le bellezze paesaggistiche e la salubrità del territorio Nicoterese che “accoglie” come un padre amorevole cultivar che sono degne di nota per il mondo. Il magliocco canino giunse nel Nicoterese sul finire dell’800 e veniva curato nelle terre che dalla Badia portano ai declivi fino al mare. Un piccolo grappolo con acini a forma conica e di color blu intenso votato al nero. Caratteristica fondamentale il colore dell’acino non produce un vino di colorazione scura ma di color rubino vivace. Eh si è un vitigno autoctono che sfrutta i doni della terra sole e zefiri soavi per diventare dopo la pigiatura di un bellissimo color rubino. Purtroppo malgrado sia un vitigno autoctono non si è potuto risalire al perché questo “Maghjioccu” si chiama canino, possiamo però affermare che il vitigno che ora a macchia di leopardo è coltivato sul versante Tirrenico, prima era solo affare Nicoterese. Richiede molte cure ma è estremamente generoso. L’azienda Casa Comerci non smentisce l’aver recuperato questo gioiello Nicoterese. Il “vino di Nicotera” che la casa vinicola Casa Comerci produce per il territorio e non solo, conosciuto, apprezzato questo rubino di Calabria è il fiore all’occhiello di questa casa vinicola. Casa Comerci oggi è una delle aziende vinicola a filiera completa nel Vibonese conosciuta ed apprezzata. E ne siamo tutti contenti! Un’azienda che dal magliocco canino è riuscita a produrre un vino spettacolare, corposo profumatissimo che porta il nome di un vento “U libici”che può essere abbinato prepotentemente anche al pesce. Che spettacolo per le papille!

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