Dalle Cuzzupe ai Cudduraci la Calabria profuma di tradizioni
di Maria Lombardo
A breve il periodo di magro verrà concluso ed entreranno in scena sulle tavole delle due Calabrie dolci variopinti e dalle forme stravaganti. In ogni paese di Calabria però assumono nomi diversi cuzzupe, Anguta, Sguta, cudduraci,cullura e via dicendo, sono dolci orientali e hanno un simbolo profondo cioè la fine del digiuno e l’uovo che è simbolo di rinascita appunto la Risurrezione. Tutto coincide con il risveglio della natura: la primavera che spande l’odor di zagara ovunque in Calabria. Le massaie dalla provincia di Reggio a quella di Cosenza armeggiano in cucina per deliziare i commensali il dì di Pasqua con numerosissime forme che daranno a questi biscotti di pasta frolla zite preparavano un cuddurace al proprio zito come simbolo d’amore, rigorosamente la forma è quella di cuore con tante uova sode. Ricordate che le uova devono essere dispari!Maggiore è la grandezza del cuddurace, maggiore è l’amore per la persona a cui si regala. Si hanno così dei dolci con decine di uova a fare bella mostra. Come tutti i dolci tradizionali delle feste, i Cudduraci sono fatti anche per essere regalati a parenti ed amici oltre ad essere immancabili nella tradizionale scampagnata fuori porta del “pascuni”. Ma ora vediamo “ pe du chilati i cudduraci o cuzzupe cosa occorre:
Le donne di qualsiasi età impastano sapientemente questa frolla e poi la decorano a lor piacimento. Insomma a seconda a chi si regala! Una fanciulla in età da marito formerà un cuore, una nonna un cestino, la mamma farà delle forme spiritose per i figli e poi si aggiunge l’uovo sodo intrecciato nella frolla. In mezzo a queste tradizioni gastronomiche antiche solo una si è persa poiché le ragazze preferiscono regalare l’uovo di cioccolato industriale a qualcosa fatta con mano e cuore.
Le donne di qualsiasi età impastano sapientemente questa frolla e poi la decorano a lor piacimento. Insomma a seconda a chi si regala! Una fanciulla in età da marito formerà un cuore, una nonna un cestino, la mamma farà delle forme spiritose per i figli e poi si aggiunge l’uovo sodo intrecciato nella frolla. In mezzo a queste tradizioni gastronomiche antiche solo una si è persa poiché le ragazze preferiscono regalare l’uovo di cioccolato industriale a qualcosa fatta con mano e cuore.
• 1 kg di farina “00″;
• 300 gr di zucchero;
• 250 gr di burro;
• 2 bustine di lievito per dolci;
• 2 bustine di vanillina;
• 1 bicchierino di Vermut;
• buccia di limone grattugiata;
• 4 uova intere;
• latte q.b. per compattare l’impasto;
• Uova sode a piacimento.
In una ciotola rompete le uova con lo zucchero e amalgamate, aggiungere poco alla volta la farina setacciata, il lievito, la vanillina, il burro (precedentemente sciolto), il latte e il liquore; impastare energicamente fino ad ottenere un impasto liscio e sodo. Stendere l’impasto relativamente sottile (1,5 – 2 cm.) quindi ritagliarlo nelle forme desiderate. A questo punto inserire le uova precedentemente bollite (ricordatevi sempre in numero dispari) e coprire con strisce di frolla in modo da nascondere le uova quindi spennellate le vostre “opere d’arti” con l’uovo e siamo pronti per la cottura. Preriscaldate il forno a 180/200° e inserite i cudduraci che in circa 20 minuti saranno pronti per essere sfornati. Prepariamo i dolci della nostra tradizione e presentiamoli al mondo!
Commenti
Posta un commento
Dimmi cosa ne pensi!