Bernardino Telesio, il filosofo naturalista Calabrese

di Maria Lombardo
Telesio nacque a Cosenza nel 1509 e fu il padre di un grande movimento rinascimentale della filosofia in occidente. Fu ancora il primo dei pensatori del Rinascimento moderno. Non a caso fu seguito da uomini di elevato valore come Giordano Bruno,Rene Descartes, Bacone e Campanella. Iniziò gli studi a Cosenza sotto lo zio materno poi si recò a Milano, Roma e Padova. Stette in un monastero a Napoli e poi fece ritorno in Calabria dove morì ottantenne. Egli si avvicinò alla teoria degli opposti sia in amicizia che in contesa che muovono le forze del mondo. Logicamente si fermò alla teoria del divenire e l’uguaglianza degli uomini nei confronti degli animali. Per non apparire eretico, aggiunse che l’uomo ha un’altra anima che Dio ha posto in lui e che lo distingue dagli animali. Alla morte del Parrasio, Telesio, riorganizza l’Accademia Cosentina che divenne in suo onore Telesiana. Bernardino visse dei lutti che lo segnarono tra cui la morte di Prospero suo primo genito assassinato nel 1576. Della sua opera fondamentale, il De rerum natura iuxta propria principia (trad. it. La natura secondo i suoi principi), Talesio pubblicò a Roma (1565) i primi due libri, che ristampò rielaborati a Napoli (1570); l’opera completa, in nove libri, fu pubblicata a Napoli (1586). Telesio compose inoltre una serie di opuscoli di argomento naturalistico; nel 1570 pubblicò il De his quae in aere fiunt et de terraemotibus, il De colorum generatione e il De mari, che furono ristampati da Persio nel 1590 insieme ad altri scritti: De cometis et lacteo circulo, De iride, Quod animal universum ab unica animae substantia gubernatur contra Galenum, De usu respirationis, De saporibus, De somno. Nel 1596 il De rerum natura, il Quod animal universum e il De somno vennero inclusi nell’Indice dei libri proibiti «donec expurgentur»; il nome di Telesio fu espunto dall’Indice soltanto nel 1990. Il suo fu un pensiero acceso di aristotelismo con una sapienza umana capace di indagare «quanto il senso rivela e quanto è raggiungibile per somiglianza del sensibile» (Proemio all’ed. 1586 del De rerum natura). La natura per lui agisce costantemente secondo anche il disegno di Dio la natura si presenta come costituita da due principi, il caldo e il freddo, nature agenti, forze attive che ineriscono a un sostrato inerte, la materia. Il calore pervade come spiritus che risiede nel sole. Lo spiritus inoltre è presente nell’uomo ed agisce secondo morale naturale.Tutto il sistema telesiano appare sospeso tra il meccanicismo e il sensismo postulati dall’indagine naturalistica, e le sue esigenze di sincero credente. Nelle sue ipotesi fisiche e cosmologiche un certo finalismo finisce con l’innestarsi sulla tendenza originaria a limitare la conoscenza all’ambito dell’empirico, mentre la provvidenza divina si affaccia a dirigere l’azione meccanica degli elementi. Il finalismo sembra configurarsi come il risultato provvidenziale del meccanicismo naturalistico. La stessa ammissione dell’esistenza di un’anima coincidente con il calore materiale e di un’anima intesa come sostanza spirituale e immortale presente soltanto nell’uomo rappresenta una soluzione vacillante all’annosa questione dell’immortalità dell’anima tanto discussa nel Rinascimento.

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