Ancel Keys( padre Dieta Mediterranea) giunse a Nicotera (VV) grazie al prof Del Vecchio
di Maria Lombardo
E’ proprio vero i Nicoteresi hanno la memoria corta su certi eventi legati alla storia del borgo, ma altrettanto corta è la mente di chi cavalcando l’onda del successo Nicoterese tenta di strappare quel primato che tocca solo a Nicotera.Ancel Keys non si trovò mai in vacanza a Nicotera di sua spontanea volontà, stiamo parlando degli anni ’50! Nel corso di uno dei frequenti soggiorni a Napoli, nel 1957, accompagnato dal prof. A. Del Vecchio, collaboratore di Gino Bergami, Keys si recò a Nicotera (VV) dove condusse uno studio sulla popolazione del luogo. Tutto ebbe inizio quando il prof Del Vecchio si laurea all’Università di Messina in Medicina e nel ’53 diviene assistente alla Cattedra di Chimica Biologica. Alfonso si distinse per zelo e preparazione e in poco tempo gli fu assegnata una Borsa di studio per svolgere ricerche nel Minnesota. Raggiunge carico di speranze la sua sede di studio presso il Laboratorio di Igiene e Fisiologia ed è qui che la sua strada si fuse con quella del prestigioso Keys. L’illustre scienziato americano affida al giovane Nicoterese studi sul metabolismo lipidico in relazione a dieta e malattie cardiovascolari, Alfonso espleta quel suo lavoro ottimamente e diverse pubblicazioni fanno la fortuna del giovane Nicoterese. Tornato a Nicotera dopo pochi anni nel ’55 si cimenta in uno studio sui Nicoteresi correlato a dieta e costituzione fisica era quello l’embrione dello studio sulla Dieta Mediterranea di Nicotera! E’ chiaro che la longevità dei Nicoteresi era nota già nel 1600 i dati dell’apprezzo di Nicotera del 1646 a pag 9 parlano chiaro:”ne sono persone vecchie di 80 anni robusti e di buona complessione”. Inoltre a soli pochi anni dal successo della ricerca fatta sui Nicoteresi il rampante medico riprova a condurre una nuova ricerca a respiro internazionale. Ennesimo successo! Nicotera diviene una cittadina famosa congressi e pubblicazioni si susseguono a ruota, nasce: “lo studio pilota di Nicotera” insomma serviva da imput per indirizzare lo studio anche su altre aree del Sud Italia e del mondo. Ho sempre sentito nominare nella mia famiglia questo “mericanu” effettivamente il Del Vecchio sposò poi la signora Prenestini i miei avi erano i coloni di quest’ultimi. Keys ebbe modo nel soggiorno Nicoterese di assaggiare un tipo di cibo antico una dieta molto parca basata sui prodotti della terra, e poi trasformate in succulenti varianti. Una dieta salubre abbinata al lavoro duro insomma era energia per la fatica. Le conclusioni non hanno lasciato adito ad equivoci: chi seguiva una simile dieta riduceva i fattori di rischio delle patologie dell’apparato cardio-vascolare. Ma torniamo a capire cosa fece Keys partendo dalla ricerca pilota di Nicotera, dopo Corfù pensò di studiare gli abitanti della “glaciale” Nord Europa, si compararono i dati in possesso e risultò che le zone rurali ossia dove vi erano le coorti il tassò di mortalità era molto basso. Nel 1958, anche sulla scorta dello studio “pilota” condotto a Nicotera, lo scienziato americano diede il via al progetto definito “Seven Countries Study”, uno studio comparativo dei regimi alimentari di 14 campioni di soggetti, di età compresa tra 40 e 59 anni, per un totale di 12.000 casi, in sette paesi di tre continenti. Nel 1959 Ancel Keys pubblicò il libro “Eat well and stay well“. Grazie al successo di questo volume, la rivista americana TIME Magazine gli dedicò la copertina del numero di gennaio 1961. Ancel “sbarcò” a Nicotera con al seguito la sue equipè guidata dallo stesso Keys, dal prof. White e di altri giovani ricercatori che divennero famosi ( Puddu, Fidanza, Mancini, Kimora, Del Vecchio, ecc). La dieta praticata a Nicotera, dati alla mano desunti statisticamente dal Prof. Fidanza e pubblicati su riviste scientifiche, si è rivelata un antidoto efficace contro le cardiopatie, l’ictus, l’ipertensione, l’obesità, alcune forme di tumori tendenzialmente in risalita nei paesi opulenti. Questa dieta, divenuta di riferimento, pur essendo “parca“ basata com’era, intorno agli anni ’60, sul consumo “di alimenti caratteristici dell’area mediterranea (cereali, legumi, ortaggi, frutta, olio vergine di oliva, prodotti della pesca) da parte dei ceti meno abbienti del Sud (operai, contadini, artigiani, pescatori ecc.), ha occupato “un posto preminente nel rispetto dell’adeguatezza energetica, sia come apporto che come dispendio”. Inoltre per rendere partecipe chi rema contro questo primato di Nicotera o per chi ne è consapevole ma propone la “parmigiana” Keys si rivolterà nella tomba aggiungo il tragitto che l’equipe americana fece a Nicotera. La storia è maestra di vita! Dalla Marina Keys ed i suoi giungono a Nicotera paese la prima persona che incontrarono all’ora di pranzo fu u campusantaru detto “u zi Peppinu” personaggio molto ospitale. Uomo che essendo vedovo sapeva armeggiare ai fornelli anzi”o focuni” famosi i suoi piatti di legumi di suriaca e ciciri. ‘A suriaca – diceva – voli ‘o luci, cu caddareddu e cu tempu soi. I fagioli devono essere cotti al fuoco del camino, in un coccio di terracotta e lentamente. Gli americani non declinarono l’invito e mangiarono a casa du campusantaru per il primo arrivo a Nicotera. U ‘zi Peppino amministrò agli americani la minestra, tagliò il pane col suo coltellino, servì il vino. E si mise a osservarli. In America si cominciò ad assaporare a suriaca alla Nicotrisa. Il primo a parlare fu un certo John – il nome si seppe dopo, ed è ancora leggenda in paese. John disse solo una parola: «Fire!» «Fuoco!» La suriaca di ‘zi Peppino era abbondantemente condita con olio d’oliva e tanto peperoncino. «‘I pipi vonnu ventu di mari» diceva Peppinu u campusantaru! John aveva masticato quel peperoncino ed aveva la bocca in fiamme. Zi Peppino, senza scomporsi, gli replicò: «Pani. E vinu». John eseguì alla lettera. E dopo poco disse un’altra parola: «More!» «Ancora!». Non fecero altro che mangiare quel giorno le donne del vicinato portarono quello che avevano.
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