l Canyon di Sersale (CZ)
di Maria Lombardo
E’ doveroso affrontare questo argomento per gli amanti dei monumenti geologici argomento di cui Calabria Travel ha portato avanti fungendo da cassa di risonanza. Siamo in Sila Piccola è qui che tra Sersale e le sue contrade si ergono canyon delle Valli Cupe, di Barbaro, delle Timpe Rosse, dell’Inferno, di Melissaro e di Razzone, e le gole del Crocchio, rappresentano dei veri e propri gioielli. A Sersale appunto è ubicato il secondo Canyon più grande d’Europa. Calabria Travel non può esimersi di raccontarvi questo luogo ed invitare il viaggiatore di Calabria ad ammirare lo spettacolo che madre natura ha creato. Il Canyon uno dei più grandi d’Europa, è caratterizzato dalla presenza di gole ed imponenti monoliti immersi nella foresta mediterranea. Le sue pareti si elevano, una accanto all’alto sfiorandosi e raggiungendo i 130 metri di altezza ed impedendo ai raggi del sole di filtrarvi. Il Canyon è ricco di vegetazione di rara bellezza, come la felce bulbifera, un felce gigante, la cui origine risale al periodo terziario. Estese pareti rocciose ci portano nel Canyon Inferno maestoso ingresso che congiungendosi oscura la luce solare. Attraversare questi luoghi non è difficoltoso, il sentiero abbastanza lungo ed in discesa, che disegnando dei tornanti, discende gradone per gradone la montagna. Durante la discesa il sentiero, protetto da una staccionata, largo all’incirca un metro e mezzo, si apre in alcuni punti dove ci sono delle aree con delle panchine, costruite con tavoloni di legno, dove potersi riposare. Cascate e vegetazione florida ci permettono di osservare la Castanea sativa, il frassino e moltissimi altri esemplari. Tra queste spicca la presenza della rarissima Woodwardia radicans (o Felce bulbifera), vero e proprio fossile vivente di cui si sono trovate tracce che risalgono a circa 350 milioni di anni. Non a caso è possibile parlare di posti incontaminati dove la biodiversità fa da padrona, le viste mozzafiato su gole e dirupi che scendono a strapiombo per centinaia dimetri, i numerosi alberi monumentali e un patrimonio floristico e faunistico di altissimo valore, l’area delle Valli Cupe merita un posto di rilievo nel novero delle bellezze naturalistiche della penisola italiana. Di posti incantevoli il canyon pullula un centinaio di cascate in una vegetazione sub tropicale che rendono quelle acque limpide ed incontaminate è questo il Paradiso Terrestre. Effettivamente le cascate benchè sono posizionate in un posto protetto sono facilmente raggiungibili con i mezzi ma a piedi si può attraversare sentieri e tratturi di spettacolare fattura. Il visitatore attento oltre alla vegetazione può ammirare sotto l’ombra degli alberi in quattordici punti sosta e quattro piazzole dei carbonai, attrezzate con rustiche panche di legno, per ammirare – tra l’altro – la ricostruzione di vecchie “carvunere”, di una “gebbia” (sistema di irrigazione arabo), di una “carcara” e di un “pagliaru”. Tuttavia la presenza degli antichi cantieri borbonici del carbone si sente tutt’oggi. E’ seduti sotto la frescura di questi alberi che è possibile ammirare la salamandrina dagli occhiali, il nibbio, il gufo reale e comune , il gheppio, il corvo imperiale, l’avvoltoio egiziano e tanti altri animali da ammirare e da rispettare. Tuttavia la cosa che mi incuriosisce si più e’ la leggenda della città “perduta” di Barbaro. La città di Barbaro, secondo i miti e le leggende tramandate da una ricca tradizione orale, sparì per l’ira di Orlando, paladino di Carlo Magno, il quale per sconfiggere gli arabi al tempo delle invasioni, decise di distruggerla. Ecco perchè di Calabria si deve parlare, perchè chi pensava che i Canyon si trovassero solo in America o Australia, si sbaglia di grosso.
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